mercoledì 16 settembre 2015

The Politics of Family Size di Betsey Stevenson, Matthew Connelly, Gregory Clark, Bryan Caplan -

#caplan famiglia

Bryan Caplan et al. sui problemi demografici.
  • Bryan Caplan: la cultura e la scienza beneficiano della presenza di più cervelli sul pianeta in un contesto favorevole. Incentivi x ottenerli: libera immigrazione, tassazione e selfish reason to have more kids...
  • Gregory Clarks: il bilancio demografia/risorse disponibili è delicatissimo e solo recentemente è virato verso l'abbondanza ma altri squilibri incombono...
  • Matthew Connelly: ancora oggi non sappiamo "da dove escano i bambini" e le politiche nataliste o antinataliste sono quasi sempre un fallimento. I libertari dovrebbero astenersi dallo sponsorizzarle...
  • Betsey Stevenson: nn preoccupiamoci troppo dei genitori infelici, del resto chi si occupa di più dei figli è anche più felice. Ad ogni modo c'è una bella differenza tra selfrepoted felicità e vita buona
  • 50 anni di preoccupazioni intorno alla bomba demografica. Poi, Julia Simon e la sua tesi: l'uomo è una risorsa, più ce n'è meglio è...
  • Oggi il problema si è invertito. Nei paesi avanzati solo gli USA (da notare: senza welfare o politiche familiari) hanno una natalità che supera il tasso di rimpiazzo...
  • Ricordate la preghiera dei cappellani di guerra?: "quanti Mozart  o Michelangelo sono stati uccisi in battaglia?". Oggi potremmo ripeterla sostituendo la battaglia con la mancata nascita...
  • Contro l'uomo: si assume una torta fissa: +uomini=>frtte più piccole ma si dimentica che +uomini=>torta + grande. E il secondo fattore ormai è preponderante...
  • Si potrebbe dire che la produttività marginale decresce. Vero, ma qui ci sono i fatti che parlano: negli ultimi 2 secoli è esplosa sia la popolazione che la ricchezza pro capite. Evidentemente l'innovazione ha giocato un ruolo centrale...
  • Ogni nuovo nato ha una bocca (consumo), delle braccia (lavoro) e un cervello (idee). Ecco, nel tempo l'avere un cervello in più è anche ciò che pesa di più...
  • Gli economisti sanno che le nuove idee contano più di capitale e lavoro e se contano le idee contano gli uomini...
  • La gente fornisce nuove idee ma le chiede anche sollecitando la loro produzione. Perchè infatti esistono più libri in inglese? Forse xchè gli inglesi sono più inventivi? No, xchè sono di più e basta...
  • Se nn bastasse si guardi alla storia del mondo: i piccoli e isolati arrancano, i numerosi e interconnessi prosperano. Michael Kramer x una review...
  • Altro indizio: perchè mai in città si pagano affitti più alti? Ma perchè laddove la pop. è più "densa" si produce e si vonsuma di più, ovvero ci si arricchisce di più. Molta gente=>molta divrrsità=>molta scelta. Glaeser ha scritto molto sulla ricchezza delle città...
  • Il genio sembra sia contagioso. Più gente porta ad avere più idee ma anche ad avere un contagio più esteso. Charles Murray ha scritto molto su questo tema.
  • E i problemi ambientali? Anche per quelli può essere utile aumentare le idee. Ad ogni modo molto meglio una carbon tax che un ctrl della popolazione: inutile usare il bazooka per uccidere una pulce...
  • Alcuni argomenti pro-pop sono distorti: "occorre più gente x sostenere il sistema pensionistico". Ma lì nn si auspicano + persone bensì + contribuenti...
  • Il principale argomento: viene più gente al mondo e si crea più felicità. La vita è un dono e l'adattamento edonico garantisce felicità diffusa a quasi tutti, anche a chi è afflitto da gravi handicap...
  • Che fare allora? Molti stati adottano politiche della famiglia (in Romania addirittura il bando dei contraccettivi)...
  • Alternativa 1: politiche pro-immigrazione. Risolvono il problema per lo meno a livello locale, e poi sono anche più prolifici
  • Credito fiscale x bambino. Un credito ampiamente ripagato dalle esternalità positive, stando agli studi disponibili.
  • Predicare che i bimbi oltre ad essere una ricchezza nazionale sono una ricchezza privata. Qui si rinvia al libro di Bryan Caplan: SRHMK.
continua