venerdì 11 maggio 2018

CONTRO L’ALTRUISMO EFFICIENTE

CONTRO L’ALTRUISMO EFFICIENTE
Quando uno dona si sente meglio, è buona cosa fare leva su questo benessere per raccogliere più fondi. Non lasciarti quindi sedurre dall’ “altruismo efficiente”, la sua aridità ne fa un interesse passeggero, meglio appassionarsi ad una causa e rimanervi attaccato. In questo campo la risorsa scarsa, prima ancora che la razionalità nell’agire, è l’azione stessa, ovvero la presenza di donatori. Siamo messi così male che “dare” è ancora più urgente che “dare bene”. Purtroppo, col passare del tempo, molti donatori cessano di essere tali, perdono lo slancio, il vero nemico è quindi l’indifferenza e la si combatte legittimamente facendo leva con quelli che a volte appaiono trucchetti: immagini forti di chi sta male, lettere di ringraziamento infiorettate che danno un senso di appartenenza al donatore, adozioni a distanza che creano un legame con i beneficiati... Non dobbiamo essere cinici di fronte a queste tecniche smaccatamente commerciali (talvolta anche molto costose), si tratta di strumenti essenziali per smuovere l’interesse. Il donatore più prezioso, poi, è quello su cui si puo’ contare nel tempo, il vero tesoro di una ONLUS è il suo zoccolo duro, solo grazie a quello puo’ imbastire programmi a medio lungo termine. Il donatore fedele è il vero obbiettivo delle costosissime campagne raccolta fondi, contattare un donatore occasionale, infatti, sarebbe un' operazione in perdita, se lo si fa lo si fa perché sappiamo che il bene è 1) contagioso e 2) crea dipendenza. La dipendenza e il contagio sono alla base delle costosissime ricerche di donatori, al punto che un modo per essere altruisti consiste nel segnalare in anticipo la propria indisponibilità a dare per una certa causa (per esempio prendendosi la briga di cancellarsi da mailing list o da altri elenchi che ci coinvolgono nelle campagne), e magari facendo i nomi di gente potenzialmente interessata. E’ molto più conveniente che il donatore cerchi la sua ONLUS che non il contrario, per questo attivarsi in senso positivo o negativo è sempre benefico. Una strategia complementare di fare del bene è quella di combattere le cause che ritenute malvagie (per esempio quella di animalisti radicali e verdi ossessionati) donando loro occasionalmente qualche spicciolo: spenderanno somme spropositate nel tentativo di ricontattarvi.

Quindi la generosità è contagiosa, quando una causa diventa alla moda le donazioni esplodono, lo constatiamo sempre in occasione di terremoti e tsunami, basta conquistare le prime pagine dei giornali, basta che se ne parli, per creare un effetto di donazioni a valanga. In questi casi l’altruista efficiente consiglia di rivolgere altrove la propria generosità, ma anche qui sbaglia. Il principio della critica è sempre quello: cio’ che manca sono innanzitutto i doni, prima ancora che la loro destinazione razionale. In virtù di questo semplice fatto è buona cosa contribuire alla valanga e al contagio: oltre al nostro dono provocheremo quello di qualcun altro, qualcuno che sarebbe restato indifferente!

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One of America’s most respected economists presents a quirky, incisive romp through everyday life that reveals how you can turn economic reasoning to your advantage—often when you least expect it to be relevant.Like no other economist, Tyler Cowen shows how economic notions—such...

DAI A CHI MERITA

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per esempio a chi con poco ha fatto molto. Nei quartieri poveri dei paesi poveri ci sono negozietti deliziosi...
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giovedì 10 maggio 2018

MIGLIORA IL TUO ALTRUISMO.

MIGLIORA IL TUO ALTRUISMO.
Ci sono tanti modi per essere buoni e beneficiare l’umanità, ci si puo’ per esempio dar da fare per scoprire una cura del cancro o un modo di produrre energia pulita, in alternativa si puo’ condividere la nostra fortuna con gli altri. La cosa positiva è che comunque noi “vogliamo” essere buoni, almeno a parole l’intento di “dare” appartiene a tutti… a tutti tranne che agli economisti, di solito visti come gretti ed egoisti. Concetti come quello di PIL o espressioni come “massimizzare i profitti” non godono di una buona reputazione. C’è anche chi - Joel Waldfogel – se l’è presa con il Natale e i suoi sprechi occulti: solo negli USA l’economia perderebbe ogni Natale 4 miliardi di dollari. Come se non bastasse nei laboratori sperimentali degli psicologi si registra il maggior egoismo di chi studia l’economia. Alla domanda: “cosa economizza un economista?”, D.H. Robertson rispondeva sarcastico: “l’ammmmore”.
Ma questa diffidenza sull’ animo degli economisti è mal riposta, se danno tanta importanza all’egoismo è solo perché in questo modo è più facile creare dei modelli, solo una questione metodologica e nulla più quindi. La loro opera, al contrario, puo’ aiutarci ad essere degli altruisti migliori, degli altruisti che, almeno quando decidono di donare, pensano realmente al bene degli altri anziché al proprio, che pensando a “fare del bene” anziché a “sentirsi bene”. Nessuno meglio di un economista puo’ spiegarci, per esempio, come fare l’elemosina.
Alcuni critici sono fissati sul fatto che l’elemosina crei “dipendenza”, tuttavia questo è un problema secondario: nel mondo ricco un euro vale pochissimo mentre nel mondo povero vale tantissimo, in casi del genere donare comporterebbe comunque un piccolo sforzo contro il grande beneficio che produrrebbe. Il dono continuato, e quindi anche la dipendenza da elemosine, non rappresenta di per sé qualcosa di preoccupante. L’economista però ci fa notare che il mercato dell’elemosina è estremamente concorrenziale, tutti possono entrarvi liberamente da un giorno all’altro senza licenze né autorizzazioni, cio’ significa che non appena si crea una rendita viene subito “esaurita” dai nuovi ingressi. Tradotto: dando a chi chiede – ovvero a chi partecipa attivamente all’economia dell’elemosina - si rischia di fornire un sollievo effimero oggi al costo di una pena maggiore domani: elemosinare è infatti un lavoro già molto duro, se poi diventa redditizio la concorrenza sarà presto ancora più spietata, la gente ingolosita, tanto per dire, si farà mutilare pur d’imporsi (fino a poco tempo fa in India molti chirurghi denunciavano la forte domanda di mutilazioni artificiali) . Meglio allora dare a chi non chiede, a chi non se l'aspetta, a chi non partecipa attivamente al mercato delle elemosine. Ciò comporta però due difficoltà per la persona generosa: primo, bisogna aver cuore di negare a chi chiede; secondo, bisogna attivarsi e cercare i bisognosi che non chiedono. Non è facile, nella mia città ho in mente qualche vecchietta trasandata che gira con aria smarrita per il centro ma, personalmente, trovo più sicuro dare a chi dorme per strada, in questi casi basta mettere tra i cartoni la banconota e riservare così al barbone di turno un piacevole risveglio (una tantum).
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Il vagone reale

SPECIAL:



'via Blog this'

mercoledì 9 maggio 2018

3 Prediction Machine Magic

3 Prediction Machine Magic
Note:3@@@@@@@@@@@

Yellow highlight | Location: 375
What do Harry Potter, Snow White, and Macbeth have in common? These
Note:TUTTI MOTIVATI DA UNA PROFEZIA

Yellow highlight | Location: 377
belief in predictions
Note:ANCHE MATRIX

Yellow highlight | Location: 378
Predictions affect behavior.
Note:DALLE RELUGIONI ALLE FAVOLE

Yellow highlight | Location: 378
many oracles
Note:GRECI

Yellow highlight | Location: 383
whether a current credit card transaction is legitimate
Note:PREDIZIONE UNO

Yellow highlight | Location: 384
whether a tumor in a medical image is malignant or benign,
Note:DUE

Yellow highlight | Location: 384
whether the person looking into the iPhone camera is the owner
Note:TRE

Yellow highlight | Location: 386
The crystal ball
Note:IL SIMBOLO

Yellow highlight | Location: 389
Prediction takes information you have, often called “data,” and uses it to generate information you don’t have.
Note:DEF PREDIZ

Yellow highlight | Location: 391
The Magic of Prediction
Note:Ttttttttttttttt

Yellow highlight | Location: 394
Someone had used Avi’s credit card for a purchase.
Note:CARTA CLONATA

Yellow highlight | Location: 397
The credit card provider had accurately inferred, based on Avi’s spending habits and a myriad of other available data, that the transaction was fraudulent.
Note:CARTA RIMBORSATA E SOSTITUITA PRONTAMENTE. CCOME MAI?

Yellow highlight | Location: 399
like magic, the company sent a replacement
Note:MAGIA?...NO ANALISI DEL PASSATO

Yellow highlight | Location: 399
credit card provider did not have a crystal ball. It had data and a good predictive model:
Yellow highlight | Location: 404
card network uses information about past fraudulent (and nonfraudulent) transactions
Note:METODO

Yellow highlight | Location: 406
is at the heart of one of AI’s recent main achievements: language translation,
Note:LA PREVISIONE

Yellow highlight | Location: 408
to hire a linguist—an expert on the rules of language—to exposit rules and translate them into a way they could be programmed.
Note:METODO DEL PASSATO

Yellow highlight | Location: 410
substituting word for word,
Note:ES

Yellow highlight | Location: 410
you need to swap the order of nouns and adjectives
Note:PASSO DUE

Yellow highlight | Location: 411
recast translation as a prediction problem.
Note:NUOVA TENDENZA

Yellow highlight | Location: 412
magical nature of the use of prediction for translation
Note:NOTATI I MIGLIORAMENTI DI GOOGLE TRANS?

Yellow highlight | Location: 425
predicting the Japanese words and phrases that match the English.
Note:LA TRADUZIONE È UNA PREDIZIONE

Yellow highlight | Location: 425
set of Japanese words and the order
Note:INFO MANCANTI

Yellow highlight | Location: 431
The more the AI is used, the more data it collects, the more it learns, and the better it becomes.
Note:SI MIGLIORA...QUANTI PIÙ LA USANO

Yellow highlight | Location: 433
How Much Better Is Prediction Than It Used to Be?
Note:Tttttttttttt

Yellow highlight | Location: 434
reduced the costs of quality-adjusted prediction.
Note:IN GENERALE

Yellow highlight | Location: 437
credit card companies detect and address fraud before we notice anything amiss.
Note:UN MIGLIORAMENTO TALE CHE...

Yellow highlight | Location: 438
this improvement seems incremental.
Note:IN PIÙ

Yellow highlight | Location: 439
caught about 80 percent of fraudulent transactions.
Note:ANNI NOVANTA

Yellow highlight | Location: 439
90–95 percent in 2000 and to 98–99.9 percent today.
Yellow highlight | Location: 440
the change from 98 percent to 99.9 percent
Note:GRAZIE IA

Yellow highlight | Location: 447
Creditworthiness involved predicting the likelihood that someone would pay back a loan.
Note:ES AMBITO IA...MUTUI

Yellow highlight | Location: 447
Health insurance involved predicting how much an individual would spend on medical care.
Note:ALTRO AMBITO

Yellow highlight | Location: 448
how many items would be in a warehouse on a given day.
Note:PREDIRE IL MAGAZZENO

Yellow highlight | Location: 451
predict the name of an object in an image.
Note:PREDIZIONI SORPRENDENTI

Yellow highlight | Location: 452
the difference between a Tibetan mastiff and a Bernese mountain dog,
Note:PUÓ ESSERE DIFFICILE...PENSA ALLA FLORA

Yellow highlight | Location: 457
Olga Russakovsky notes, “2012 was really the year when there was a massive breakthrough in accuracy,
Note:TORNEI DEL RICONOSCIMENTO

Yellow highlight | Location: 464
The Consequences of Cheap Prediction
Note:Tttttttttttttt

Yellow highlight | Location: 466
Prediction does not get us HAL from 2001:
Note:UNA BELLA DIFFERENZA

Yellow highlight | Location: 467
If modern AI is just prediction, then why is there so much fuss?
Note:LA PR TRASFORMA MOLTO

Yellow highlight | Location: 468
predictions are everywhere.
Note:NEL BUSINESS E NELLA VITA XSONALE

Yellow highlight | Location: 484

7. I Vangeli e la giustizia sociale

7. I Vangeli e la giustizia sociale
Note:7@@@@@@@@@

Yellow highlight | Location: 880
uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?».
Note:GESÙ SE NE STRAFREGA DELLA GIUSTIZIA SOCIALE

Yellow highlight | Location: 883
la giustizia sociale è una nozione collettiva.
Note:PERCHÈ

Yellow highlight | Location: 884
I bravi padroni e i bravi proletari staranno a destra,
Note:NN SARÀ IL PROLETARIATO ALLA DESTRA DEL PADRE

Yellow highlight | Location: 885
saremo giudicati uno per uno.
Note:INDIVIDUALISMO

Yellow highlight | Location: 887
Allora Giuda Iscariòta… disse: «Perché quest’olio profumato non si è venduto per trecento denari per poi darli ai poveri?».
Note:L INDIGNAZIONE DI GIUDA VERSO MARIA CHE SPRECA

Yellow highlight | Location: 892
Maria Maddalena ha il diritto di spendere il suo denaro come vuole.
Note:MORALE

Yellow highlight | Location: 903
L’esistenza dei poveri non deve impedirci di vivere, od obbligarci a vivere come dei ratti.
Note:I POVERI LI AVRETE SEMPRE CON VOI

Yellow highlight | Location: 903
Gesù ama la vita, l’allegria, le feste.
Note:UN FESTAIOLO

Yellow highlight | Location: 915
Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada cerca di trovare un accordo con lui, per evitare che ti trascini davanti al giudice
Note:PAROLE DI GESÙ...EVITA IL GIUDICE TERZO

Yellow highlight | Location: 920
Se il lavoratore e il datore di lavoro hanno un problema, che si siedano al tavolo e cerchino di trovare una soluzione
Note:TRASPOSTO

Yellow highlight | Location: 927
lo Stato è lo strumento che permette a ognuno di sperare di vivere a spese degli altri.
Note:LO STATO X BASTOAT

Yellow highlight | Location: 931
La vera, la sola giustizia sociale è la piena occupazione.
Note:CREARE ALTERNATIVE

Yellow highlight | Location: 933
E la piena occupazione dipende dalla crescita economica.
Note:Cccccccccc

Yellow highlight | Location: 945
“rete di sicurezza”.
Yellow highlight | Location: 946
Comincia spiegando che occorre aiutare i più deboli e i più sfortunati: il bastardo che non è d’accordo si alzi pure.
Note:IL GIUSTIZIERE SOCIALE

Yellow highlight | Location: 954
Il comune occupa trentamila persone nell’amministrazione centrale del suo sistema educativo.
Note:A NY

Yellow highlight | Location: 956
La Chiesa cattolica impiega… trecento persone per gestire le sue scuole.
Note:STESSO NUMERO STESSI AMBIENTI...

Yellow highlight | Location: 959
Siccome tutto questo costa carissimo, occorre andare a prendere i soldi dai ricchi che… li hanno rubati.
Note:CONSEGIENZA

Yellow highlight | Location: 964
impedendo agli imprenditori di creare posti di lavoro, o comunque non aiutandoli mai a crearne – l’immaginazione per dissuaderli è strabordante –, si fabbricano i poveri che occorre poi “gestire”.
Note:IL CORCOLO VIZIOSO DELLA GIUSTOZIA SOCIALE

Yellow highlight | Location: 967
questa redistribuzione passerà attraverso un elefante statale
Note:SECCHIO BUCATO

Yellow highlight | Location: 992
Il Cristo, ancora una volta, ci aveva avvisati:   Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci…
CONTRO IL MISERICORDISMO

6. I Vangeli e la ricchezza

6. I Vangeli e la ricchezza
Note:6@@@@@@@@@@@@@

Yellow highlight | Location: 741
il denaro che guadagniamo noi stessi e che spendiamo per nostra soddisfazione.
Note:PRIMO MODO DI SPENDERE

Yellow highlight | Location: 742
il denaro che guadagniamo noi e che spendiamo per la soddisfazione di qualcun altro.
Note:SECONDO

Yellow highlight | Location: 743
il denaro guadagnato da qualcun altro e che spendiamo noi.
Note:TEEZO

Yellow highlight | Location: 744
il denaro che abbiamo preso – furto o imposte – a qualcuno che l’aveva guadagnato e che spendiamo per qualcun altro.
Note:QUARTO

Yellow highlight | Location: 747
Mammona.
Note:Tttttttttttttt

Yellow highlight | Location: 747
Parlare di ricchezza senza comprendere né da dove viene
Note:PRIMO PUNTO

Yellow highlight | Location: 756
«Ti lodo e ti ringrazio, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai saggi e agli intelligenti, e le hai fatte conoscere ai piccoli e agli ignoranti»?
Note:PARENTESI...PREGHIERA ANTIELITISTA

Yellow highlight | Location: 768
nei Vangeli si trova una condanna senza sfumature della ricchezza.
Note:IMPOSSIBILE DA NEGARE

Yellow highlight | Location: 769
una parabola, quella del giovane ricco,
Note:LA FONTE PRIMA

Yellow highlight | Location: 769
non si possono servire due padroni.
Note:PAROLE DEL CRISTO

Yellow highlight | Location: 771
Ed ecco, un tale si avvicinò e gli disse: «Maestro, che cosa devo fare di buono per avere la vita eterna?».
Note:LA PARABOLA IN OGGETTO

Yellow highlight | Location: 776
va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo;
Note:Cccccccccc

Yellow highlight | Location: 777
difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio».
Note:Cccccccccccccc

Yellow highlight | Location: 784
Per avere la vita eterna basta quindi rispettare i Comandamenti, e che si sia ricchi o poveri non fa alcuna differenza.
Note:PRIMA PARTE

Yellow highlight | Location: 787
se vuoi essere perfetto, vieni e seguimi.
Note:SECONDA PARTE...DOPO PL INSISTENZA

Yellow highlight | Location: 788
Gli dice: per prima cosa, di venderli, che significa che i beni resteranno proprietà privata
Note:PICCOLO PARTICOLARE

Yellow highlight | Location: 789
Il Cristo evidentemente non ha fiducia nelle capacità delle organizzazioni caritative di occuparsi degli indigenti…
Note | Location: 790
CASH

Yellow highlight | Location: 794
il giovane ricco se ne sarebbe andato perché non vuole rinunciare alle sue piccole comodità.
Note:L INTERPRETAZIONE TRADIZIONALE...LA RICCHEZZA TRAVIA

Yellow highlight | Location: 797
il denaro che corrompe tutto».
Yellow highlight | Location: 799
la ricchezza, attraverso le obbligazioni che ci impone, ci proibisce di essere allo stesso tempo un buon cristiano
Note:PRIMA INTERPRETAZIONE ALTERNATIVA

Yellow highlight | Location: 801
possedere molti beni significa anche avere delle grandi responsabilità
Note:Cccccccc

Yellow highlight | Location: 802
Questo giovane aveva forse una madre, una moglie, dei figli, dei dipendenti.
Note:NULLA NELLA PARABOLA CI PARLA DI SENTIMENTI BASSI

Yellow highlight | Location: 806
sappiamo tutti che la ricchezza nutre le tentazioni.
Note:SECONDA ALTERNATIVA PIÙ PESSIMISTA

Yellow highlight | Location: 811
la possibilità che possa essere un buon ebreo è estremamente aleatoria.
Note:DI FATTO

Yellow highlight | Location: 812
«Posso resistere a tutto tranne che alle tentazioni»?
Note:Cccccccccccc

Yellow highlight | Location: 814
per un ricco, entrare in Paradiso è estremamente difficile.
Note:Ccccccccfcfcff

Yellow highlight | Location: 815
saremo giudicati secondo ciò che abbiamo ricevuto… e se abbiamo ricevuto molto,
Note:LO SI RICAVA DAI VANGELI

Yellow highlight | Location: 816
Ma in nessuna occasione il Cristo dice che la ricchezza sia malvagia.
Note:PERÒ.....LA BELLEZZA È MALVAGIA SOLO XCHÈ SEDUCE?...PER IL SOCIALISTA CHI SI ARRICCHISCE SFRUTTA IL PROSSIMO...PER GESÙ METTE A REPENTAGLIO SE STESSO CON LA TENTAZIONE...DUE OTTICHE DIFFERENTI

Yellow highlight | Location: 819
Nessuno può servire due padroni; perché o odierà l’uno e amerà l’altro, o avrà riguardo per l’uno e disprezzo per l’altro. Voi non potete servire Dio e Mammona.
Note:ALTRA FONTE...MAMMONA...DOPO AVER SCACCIATO I MERCANTI

Yellow highlight | Location: 822
la sua collera esplode poiché non si possono fare i soldi con la religione,
Note:CONTRO LA RELIGIONE AFFARISTICA

Yellow highlight | Location: 828
non devono compromettersi né con Cesare né con Mammona. Egli li esorta a non possedere neppure la pietra che metteranno sotto la testa per dormire.
Note:I PERFETTI...UNA PRIMA TIPOLOGIA

Yellow highlight | Location: 830
San Francesco d’Assisi
Note:ESEMPIO

Yellow highlight | Location: 834
condannati perché sono malvagi, non perché sono ricchi!
Note:GLI ALTRI

Yellow highlight | Location: 849
Mai, nemmeno una volta nei Vangeli, sentiamo Gesù ordinare ai suoi discepoli: «Costringete Giovanni o Giuda a fare questo o quello».
Note:MAI REDISYRIBUZIONE

Yellow highlight | Location: 852
«Non desiderare né il bestiame né la casa né la donnna del tuo prossimo».
Note:LA LEGGE...E LUI NN È VENUTO X ABOLIRLA

Yellow highlight | Location: 855
L’invidia e la gelosia sono fondamentalmente contrarie al Decalogo
Note:LA BASE DEPL COLLETTIVISMO

Yellow highlight | Location: 865
decifrare i messaggi politici che ci vengono rivolti: a quali sentimenti fanno appello?
Note:LA POLITICA FA LEVA SU EMO...COME LA PUBBLICOTÀ...INVIDOA LUSSIRIA GELOSIA...

Yellow highlight | Location: 866
paura del futuro,
Note:ES

Yellow highlight | Location: 866
bisogno di protezione
Yellow highlight | Location: 867
soprattutto all’invidia, all’odio di chi ha di più,
Yellow highlight | Location: 871
L’invidia e l’orgoglio sono i due peccati del “capo” dei diavoli, Lucifero.
Note:VERTICE

Yellow highlight | Location: 873

Come litigare


Come litigare


Vent’anni fa le cose erano molto più chiare: gli scrittori scrivevano e i lettori leggevano. Oggi prevale lo scambio sminuzzato, è tutto uno scoppiettante botta e risposta al fulmicotone: il dilettantismo dilaga, tutti fanno di tutto mandando all’aria l’ antica divisione dei compiti. È l’apoteosi della micro-lettura e della micro-scrittura interattiva… in teoria è il trionfo del dialogo. Tuttavia, poiché l’arte del dialogo è contronatura, parlerei più propriamente di trionfo della scaramuccia.
La tecnologia è alla base di questa evoluzione: sui social, per fare un esempio, non c’è niente di più noioso che essere d’accordo. L’accordo è la tomba di tutto. Da un lato la concordia ci rassicura (sindrome della “parrocchietta”) ma dall’altro non ci motiva: se leggi qualcosa che condividi non ti viene nulla da aggiungere, perché mai dovresti dire la tua se corrisponde a quanto hai appena letto? E’ umiliante pensarsi come un pleonasma. Di solito passi oltre, al massimo apponi senza entusiasmo un fugace “mi piace”, al limite lo integri con la malavoglia di chi sa che l’essenziale è già stato chiarito. Il nostro ego, specie quello maschile, resta rattrappito e cerca sfogo altrove. Per esempio in ciò che realmente infervora:  il disaccordo. Lì sì che hai l’occasione di farti leggere, di assumere la sempre redditizia posizione del “ribelle”. Risultato: siamo immersi in un perenne conflitto a bassa tensione, passiamo gran parte del nostro tempo a dissociarci e a litigare, cosicché diventa necessario farlo bene, farlo in modo fruttuoso.
Qui di seguito, sulla scorta degli input forniti da Paul Graham, passo in rassegna le varie manifestazioni del disaccordo, dalla più squallida (da evitare) alla più edificante (da ricercare).
LIVELLO 0
E’ quello più infimo e lo si costruisce a base di improperi: ci si ricopre a vicenda di insulti uscendo dal confronto umiliati e svuotati. Forse c’è addirittura un livello sottozero, quello in cui ci si insulta in modo improprio o indiretto, magari fingendo di parlare con terzi sapendo che l’altro ci legge: gli insulti “per conoscenza”, diciamo così.
LIVELLO 1
Ma l’insulto puo’ essere anche creativo, a volte puo’ suonare persino simpatico, e se la “gara” è alla pari ci si puo’ anche divertire. Molti parlano di “satira”, io preferisco la locuzione “insulto creativo”.
LIVELLO 2
Ci si puo’ dissociare dall’altro ripiegando su argomenti personali (ad hominem). E’ già un passo avanti rispetto agli insulti: se per esempio io sostengo che i commercialisti dovrebbero essere più valorizzati nella nostra società, tu potresti opinare che non ho titolo ad esprimermi in merito poiché sono un commercialista. Potresti anche ricamare sopra la mia uscita ventilando  un’eventuale complotto dei commercialisti per ottenere privilegi. Una risposta del genere puo’ avere qualche merito sebbene eviti di prendere in considerazione gli argomenti proposti. Anche accusare chi parla di non avere i “titoli” (magari accademici) per farlo rientra nei disaccordi di secondo livello, in questo caso l’inconveniente è di tacitare chi magari ha qualcosa di interessante da dire: spesso le buone idee vengono proprio dagli outsider.
LIVELLO 3
Qui si considera inattendibile “chi predica bene e razzola male” denunciando un’incoerenza fattuale. Non nego che l’incoerenza fattuale puo’ avere un certo contenuto informativo anche se non entra mai nel merito restando sempre alla superficie delle cose.
LIVELLO 4
Qui si prendono le distanze da qualcuno per il tono che adotta nell’esprimere la sua opinione, il caso classico è quello di chi si presenta come arrogante o altezzoso. In questo caso si reagisce più alla scrittura che allo scrittore. Spesso, purtroppo, la valutazione fallace dell’interlocutore è dietro l’angolo poiché tendiamo sempre a giudicare “arrogante” chi segnala con chiarezza i nostri punti deboli, questo anche se dalle sue parole è assente ogni acrimonia.
LIVELLO 5
Qui si fa argine alle ragioni altrui segnalando eccezioni che contraddicono la regola esposta. Operazione degna, figuriamoci, ma in molti contesti (quasi tutti quelli interessanti che innescano dibattito) l’eccezione conferma la regola anziché confutarla. Gli aneddoti catturano l’interesse ma non fanno progredire di molto la conoscenza.
LIVELLO 6
Qui si espone una teoria alternativa a quella ascoltata, quasi che il solo fatto di segnalarne l’esistenza sia di per sé sufficiente per far piazza pulita della precedente. In fondo “parlare” è meno impegnativo e più gratificante che “ascoltare”, allo stesso modo proporre un’alternativa è meno impegnativo che confutare quella messa sul tavolo inizialmente. Anche per questo in molte diatribe social la cronologia assume un’importanza spropositata cosicché l’argomento più recente si trasforma in automatico nell’argomento vincente (“sindrome dell’ultima parola”). Spesso le teorie alternative si giustappongono tra loro mettendo sempre più carne al fuoco e senza nemmeno che siano esattamente alternative, ovvero senza che condividano appieno l’oggetto di discussione. Cambiare leggermente il fuoco del dibattito puo’ rendere la discussione più interessante ma altre volte è solo un trucchetto inconsapevole adottato nella speranza di non soccombere ricorrendo alla confusione, in questi casi la discussione si trascina senza un oggetto preciso e gli interlocutori perdono via via in lucidità non sapendo più esattamente nemmeno loro di cosa parlano e quali ragioni difendono, una situazione che di solito avvantaggia chi è più in difficoltà.
LIVELLO 7
Il modo migliore per nutrire un disaccordo resta comunque quello di concentrarsi sull’ ascolto e confutare quando dice l’altro, magari citandolo apertamente punto per punto. Eppure, anche partendo con tutte le buone intenzioni, si può finire facilmente fuori strada con maldestre citazioni decontestualizzate ma soprattutto accanendosi su parti inessenziali del discorso altrui. Il caso classico è quello di chi posto di fronte ad un’analogia, anziché leggerla come tale, entra nel merito del contenuto e riscontrati dei difetti li pensa come riferibili all’argomento principale della discussione.
LIVELLO 8
Per dissentire in modo onesto bisogna concentrare la confutazione sul punto centrale posto dall’interlocutore, anzi, seguendo il “principio caritativo“, qualora si trovi che sia stato esposto in modo carente, trovare una formulazione più adeguata dello stesso e rapportarsi a quella (“forse volevi dire che…”). In questa fase è utile anche far chiarezza sulle proprie intenzioni: si intende essere onesti o essere buoni?Gli onesti cercano la verità, i buoni cercano la felicità. Gli onesti puntano sulla verità a prescindere dalle conseguenze talvolta crudeli di questa ricerca, i buoni antepongono le conseguenze del dialogo alla verità. Ahimè, quante discussioni chilometriche tra chi fondamentalmente è d’accordo nel merito ma non sulla natura da attribuire alla discussione, ovvero tra chi pensa che si debba essere “buoni” di chi pensa si debba essere “onesti”.
LIVELLO 9
Poiché “una teoria si confuta solo con un’ altra teoria“, LIVELLO 8 e LIVELLO 6 devono procedere di pari passo. Infatti, per quanto un pensiero risulti confutato dall’evidenza o dalle sue incoerenze interne, potrebbe comunque rappresentare quanto di meglio abbiamo a disposizione in certi frangenti. Il pensiero religioso, per esempio, con le sue mille lacune puo’ rappresentare la migliore “teoria del tutto” a nostra disposizione, non ha senso criticarlo senza proporre una “teoria del tutto” alternativa.
LIVELLO 10
Non c’è dialogo se non esci  cambiato. Ciò significa che chi dialoga in modo pertinente, oltre a tenere standard da LIVELLO 9, deve comunque concedere qualcosa all’avversario mutando così la sua posizione di partenza, e questo in attesa di un nuovo dialogo e di un nuovo cambiamento. Naturalmente questo vale quando c’è rispetto tra interlocutori. Tuttavia, in caso contrario, è  buona norma astenersi in partenza dall’intervenire.
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Spero che il decalogo possa essere d’aiuto considerato il fatto che molte disonestà intellettuali non sono volute. Imparare a litigare, poi, non ha tanto l’obbiettivo di rendere la discussione più proficua ma di renderci più soddisfatti. La lite condotta a LIVELLI infimi ci mortifica. La gente non ama pensarsi come disonesta, nemmeno dal punto di vista intellettuale, ma per uscire da questa condizione così diffusa deve pur conoscere la strada da intraprendere.
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