giovedì 20 agosto 2009

Groenlandia

Se le risorse energetiche della Groenlandia fossero sfruttabili, da sole costituirebbero un quarto del totale disponibile nel nostro pianeta. Altro che picco del petrolio. Non ci credi? Allora ascolta la seconda parte di questa trasmissione.

Già, se solo fossero sfruttabili... purtroppo il ghiaccio laggiù è talmente spesso che... Ma fortunatamente tra poco lo saranno. E il mondo, per questo dono del Signore, deve ringraziare il riscaldamento globale. Nel frattempo i Groenlandesi, anche in vista del roseo futro, hanno avviato le pratiche per una secessione morbida dalla Danimarca.

L' effetto serra non ha dunque solo effetti negativi. Dubbi sulla convenienza a prevenirlo potrebbero sorgere.

Ipotizzando calcoli utilitaristici troppo complicati ed incerti, si potrebbe seguire una via etica: cos' hanno i groenlandesi di diverso dai maghrebini? Per i primi, infatti, il riscaldamento è una manna, per i secondi rappresenta un duplice rischio: desertificazione + concorrenza nella fornitura di gas naturali. E perchè mai il mondo dovrebbe mobilitarsi per salvare i secondi condannando i primi? Forse per motivazioni etiche?

Per dirlo urge una teoria etica sul riscaldamento globale. E un liberale sul punto potrebbe andare in crisi. La più coerente in cui mi sono imbattuto è quella di Robert Smith, è anche abbastanza sorprendente da meritarsi un post, cerco di renderla svolgendo alcune considerazioni:

  1. Il riscaldamento globale molto probabilmente è antropogenico. Ma se io smetto d' inquinare nessuno ne trae beneficio, la mia incidenza sul totale è nulla.
  2. Poichè inquinando non danneggio nessuno e nemmeno ho l' intenzione di farlo, la mia azione non può essere considerata eticamente riprovevole.
  3. Certo, se intere nazioni cessassero le loro emissioni inquinanti, l' effetto sarebbe ben visibile. Ma cio' significa forse che tali nazioni mantengono un comportamento colpevole e debbano quindi mutare la loro condotta?
  4. Per un liberale lo Stato è costituito dagli individui che lo compongono, non è un soggetto a se stante. Domanda: ma una "collezione" di individui innocenti potrà mai costituire un soggetto colpevole? Evidentemente no.
  5. L' inquinamento che causa l' effetto serra, in un' ottica liberale, non è dunque un atto eticamente riprovevole: 1) i soggetti che lo realizzano di fatto non danneggiano nessuno e 2) non è ad ogni modo posto in essere con l' intenzione di danneggiare.

mercoledì 19 agosto 2009

Rischio omeostatico

La mortalità in montagna rimane nel tempo pressochè la stessa. Eppure una volta l' equipaggiamento era molto più grezzo e la possibilità di ricevere soccorso in caso qualcosa andasse storto praticamente nulla. Perchè?

E' il rischio omeostatico, baby.

Circolare sulle nostre strade è abbastanza rischioso e questa rischiosità non sembra affatto intaccata dai numerosi ritrovati che nel tempo la tecnologia ci ha messo a disposizione per rendersci la vita più sicura, a cominciare dalla cintura di sicurezza. Il bello poi è che, quando qualcosa migliora per gli occupanti delle vetture, peggiora per ciclisti, pedoni e motociclisti. Perchè?

E' il rischio omeostatico, baby.

Sì, ma cos' è il rischio omeostatico?

La parola a Gerald Wilde: tutti noi abbiamo un "risk target" più o meno costante e in relazione a quello aggiustiamo i nostri comportamenti in funzione del contesto in cui ci ritroviamo ad operare.

Sam Peltzman è il maggior teorico del "rischio omeostatico". Nonchè il cervello più lucido nel dimostrare l' inefficienza di gran parte della regolamentazione in cui viviamo.

Il concetto di "rischio omeostatico" mi fa tornare alla mente quanto BXVI diceva su profilattici e AIDS.

P.S. il rischio omeostatico non spiega da solo le strane statistiche di cui sopra, ma concorre insieme al cosiddetto "selective recruitment": se una misura di sicurezza viene imposta, verrà adottata prontamente in primo luogo da chi non ne ha affatto bisogno.

L' acrostico dell' Onda Verde

Siete in coda sull' A8, l' Onda Verde resoconta tutto l' asfalto italiano... eppure neanche un accenno al vostro dramma! Perchè? No, non si tratta di una variante della "questione settentrionale" ma probabilmente di un problema legato al "principio di Heisenberg".

Lo sapevate infatti che per garantire il benessere sociale sulle strade le previsioni del traffico devono essere perlopiù vaghe e poco significative? A volte, per facilitare la circolazione, è necessario ricorrere persino a delle reticenze quando non a vere e proprie balle.

Il fatto è che parlando del traffico il "principio di Heisenberg" esiste eccome: se monitorate con puntiglio la situazione sulle strade riportandola fedelmente a dei viaggiatori diligenti, gli ingorghi probabilmente aumenteranno in modo drammatico.

Le simulazioni concordano: un' informazione meticolosa ed in tempo reale puo' essere benefica quando ad essa hanno accesso un buon numero di viaggiatori razionali. Puo' essere invece distruttiva quando l' accesso è garantito a tutti. "Self destroyng prognosis", ecco il virus che manda tutto in tilt. Riesco ad intuirne i motivi anche se rinuncio a seguirne la dimostrazione matematica.

Ed ecco allora la conclusione a sorpresa: il miglior modo di riportare le notizie sul traffico consiste quindi nell' essere vaghi, reticenti, omissivi, e nel fare in modo che gli automobilisti prendano le loro decisioni in assenza d' informazione completa.

"A che ora partire?", "che strada fare?", eccetera. L' Onda Verde deve evitare di risolvere questi dilemmi (altrimenti tutti risolveranno allo stesso modo e sarà il caos), deve invece operare per ridurre tutto ad un acrostico in stile "El Farol problem", in modo che i protagonisti potranno valorizzare al meglio un cervello evoluto appositamente per risolvere problemi del genere con buona pace di tutti.

martedì 18 agosto 2009

Braess: una bacchetta magica contro gli ingorghi

Come decongestionare il traffico nelle nostre città? Prblema arduo.

A volte la soluzione a problemi tanto intricati sta proprio "davanti al nostro naso". Basta esercitare un minimo di buon senso e il più è fatto.

Altre volte la soluzione, pur collocandosi altrettanto vicina, sembra meno visibile: diciamo che che sta proprio "dietro al nostro naso". In questo caso è preziosa una dote non molto diffusa: la passione per le controintuizioni.

Sarà per questo che negli anni '60 Jane Jacob affrontò con successo a New York il problema di cui sopra tentando di chiudere o di restringere un certo numero di arterie che davano su Time Square.

Fino ad allora ci si era affidati al buon senso tentando di allargare e rendere più funzionali le corsie che dovevano ospitare il transito delle auto. Fallimento su tutta la linea.

Ma com' è possibile che restringere gli spazi destinati al traffico ne favorisca la fluidità?

In fondo capirlo non è poi cos' difficile, basta pensare a come reagisce la domanda di un bene in presenza di una contrazione nella sua produzione.

La cosa sconvolgente è piuttosto un' altra: eliminare alcune strade puo' decongestionare il traffico anche a "domanda costante"! Ovvero, anche a parità di veicoli che utilizzano quella medesima rete stradale!

Una dimostrazione matematica dello strano fenomeno è stata data da Dietrich Braess.

Naturalmente il teorema di Braess funziona anche al contrario: l' aggiunta di una strada in un sistema di comunicazioni puo' creare ingorghi a parità di volume del traffico ospitato. Qualcuno sta pensando al Passante di Mestre?

venerdì 14 agosto 2009

La generosità dei violenti

Abbiamo sempre più bisogno di gente generosa in grado di pensare al bene sociale.

Per fortuna i "generosi" non mancano, anche se il loro lato più magnanimo esce allo scoperto solo quanto titilliamo la parte meno nobile e più violenta della loro personalità. Ma come possono convivere rissosità e generosità?

Lo sa bene Ernst Fehr che in laboratorio conduce esperimenti sulla generosità degli individui: quando si tratta di scegliere se condividere i propri beni, di solito l' egoismo predomina e non si combina niente. Ma quando viene data agli individui la possibilità di punire gli egoisti, la generosità trionfa. Attenzione: sia l' atto di punire che quello di condividere sono atti generosi (chi li conduce non incamera i frutti della propria azione). Eppure, l' atto violento, ha più probabilità di essere realizzato a parità di contenuto "altruista".

Lo sa bene chi vive nel traffico delle strade. Quando un tale ci taglia la strada, specie se siamo dei tipi violenti con il testosterone alle stelle, in noi agisce un impulso irrefrenabile ad inseguirlo, ad accostasrci, ad abbagliarlo, a farlo sentire in pericolo.

Ma perchè perdiamo tanto tempo e mettiamo a repentaglio la nostra sicurezza solo per dare una lezione a chi non rivedremo mai più? Un vero egoista razionale proseguirebbe tranquillo per la sua strada senza impicciarsi in affari che non lo riguardano. Probabilmente, i frutti della lezione che abbiamo impartito all' automobilista scorretto verranno colti da terzi sconosciuti. Un risultato che puo' far gola solo ad un "generoso".

E' sconcertante ma chiaro: chi, in questo caso nel traffico, ha un comportamento aggressivo e al limite della violenza, ha spesso anche il comportamento più oggettivamente generoso e socialmente desiderabile. Già, per avere più generosità spesso basta sviluppare le nostre attitudini alla rissa.

P.S. In altre parole, come dice Herbert Gintis: suona il tuo clacson se ami Darwin.
P.S. Altro consiglio darwiniano: per irrobustire i legami sociali, meglio puntare sui volontari delle ronde che su Madre Teresa di Calcutta.

Predire, spiegare, verificare, confutare.

io privilegio la lotta per avere dei contrappesi, tu privilegi il fatto che faccia bene
No Bronco non è questo il mio ragionamento...


eppure, in un conflitto tra tra centro (Governo federasle) e periferia (CI) guardi il merito (che bello!) e ti schieri con il centro. Io non guardo il merito e mi schiero a priori con la periferia.

Il potere "tirannico" (per usare la tua parola) in questo caso, secondo me, è il CI...

ma "tirannico" qui sta per "centrale" e CI non puo' esserlo per definizione. l' equivalenza centrale=tirannico non è gratuita: il tiranno necessità di un ampio monopolio per poter tiranneggiare (anche in modo benevolo). La periferia, essendo in concorrenza con altre periferie, non puo' fornirlo. In altri termini, se Kitzmill vuole un' altra scuola, non gli costa certo come costerebbe ad un bambino USA dover espatriare per ricevere l' educazione che per lui desiderano i suoi genitori.

venerdì 7 agosto 2009

Analogie & Ideologie

The American Psychological Association declared Wednesday that mental health professionals should not tell gay clients they can become straight through therapy or other treatments...

Ovvero:

The American Psychological Association declared Wednesday that obesity researchers should not tell fat clients they can become thin through dieting or "lifestyle changes"...

N.B. The failure rate for "reparative therapy" isn't any worse than the failure rate for attempts to produce significant long-term reductions in body mass in larger than average persons.

Scoperte dell' ultima ora

LOVE IS SIMPLE

Il lamento del loser

Folsom Prison Blues (Johnny Cash)

giovedì 6 agosto 2009

Contro il Dio dei burocrati

Il sentimento di Davide:

"è assurdo pensare che dal disordine si produca un ingranaggio perfetto..."

Secondo l' ultimo libro di Telmo Pievani, una conclusione del genere conferma che siamo nati per non comprendere la teoria evoluzionista. Il primo istinto ce la fa giudicare assurda.

Capisco. E capisco anche meglio come non sia per caso che Darwin "rubò" il formalismo della sua idea centrale alle discipline economiche (in particolare a Malthus).

L' economia soffre infatti della medesima frustrazione, il nosro cervello non è costruito per apprezzare le virtù del mercato: un posto estremamente caotico che, secondo la teoria economica, dovrebbe produrre un ordine tanto raffinato che nessuna "coalizione di intelligenze programmatrici" potrebbe fare altrettanto.

Il nostro cervello è nato per credere d' istinto nel creazionismo e nella politica, solo con uno sforzo controintuitivo considerevole saremo pronti a comprendere meglio i meccanismi che producono dal caso l' ordine spontaneo; sia esso biologico, sia esso sociale.

P.S. Perchè la mentalità economica facilita la comprensione dell' evoluzionsmo e viceversa? Le riflessioni di un matematico.

P.S.S. Ancora su come istinto anti-darwiniano e istinto anti-libertario vadano a braccetto.

P.S.S. Preciso che io sono un credente, ma per fortuna credo in un Dio che non mi impedisce affatto di comprendere la legge per cui ordini raffinatissimi nascano casualmente.

P.S.S.S. Devo delle scuse a Davide. So di provocarlo proprio quando - tra sole, mare e connessione precaria - non è certo nelle condizioni migliori per concentrarsi e rispondermi a dovere.

EMH

Efficient Market Hypotesys.

Il mercato finanziario collassa e per questo semplice fatto qualcuno (qui un' epitome) pensa che EMH riceva una disconferma.

Ma l' efficienza non è perfezione, è quindi più che compatibile con i fallimenti. L' unica cosa con cui non riesce a convivere è un' alternativa più efficiente.

Quale prova bisogna dunque portare per spazzare via EMH?

Semplice, basta scrivere una ricetta sintetica per far soldi in borsa. Ci si puo' limitare anche ad indizi: indicare con il ditino operatori che riescono sistematicamente a guadagnare più della media.

Attendiamo.

Nel frattempo l' equivoco si perpetua tutti i giorni sui giornali.

Ma perchè? Forse qualcuno ha interesse a farlo, è l' ipotesi fatta in questo post da leggere comunque per intero tutto d' un fiato:

I think this distaste for efficient markets comes from two sources. First, many people distrust the “invisible hand.” They do not think markets are fair games that reward virtue and promote social welfare. Secondly, there are critics (stockbrokers, talking heads on CNBC, financial journalists) whose livelihood depends on markets being wrong; otherwise their special insight as to why one should be in telecoms, or bonds, would have no value.

Destra-Sinistra

Kling traccia i suoi profili ideologici.

Libertario: crede nel mercato.
Conservatore: crede nella tradizione.
Progressista: crede nell' esperto.

E mi costringe ad una revisione (ancora poco convinta).

Medici calcolanti

Tutti noi sappiamo che la ricerca medica e farmaceutica si svolge ormai quasi esclusivamente negli USA, molto probabilmente perchè solo lì esiste un prezzo libero delle medicine che consente di finanziarla.

Problema: regolare i prezzi dei medicinali, come avviene in Europa e come auspica in parte Obama, colpirà l' innovazione farmacetutica? Occasione buona per vedere diversi bias al lavoro.

Un medico (dott. Avorn) pondera la questione e alza la palla:

a couple reasons that this is a specious argument. One is that according to their filings with the SEC, the drug companies only spend about 15 cents of every dollar on research and development. That's compared to more than 30 cents in administration and marketing and more than 20 cents on shareholder equity. As an investment in R&D, I think any venture capitalist would say a company spending 15 percent on research is not a robust innovation engine.

L' economista (McArdle) incredula per l' assist, schiaccia a terra inesorabilmente:

This makes about as much sense as saying that Dr. Jerry Avorn cannot be that smart because his brain only weighs about three pounds. Presumably, you can't be really smart--really innovative--unless your brain is at least 30 percent of your body weight!

sabato 1 agosto 2009

Un' elezione con due candidati?

Avendo tutte le informazioni necessarie e ricorrendo alla statistica, sarebbe abbastanza semplice risolvere la diatriba ID-evoluzionismo:

did "God" or a "random" process cause life to appear? To compute Bayesian probabilities here, we must multiply the prior chance of each option by the likelihood of life appearing given that option, and then renormalize. So all else equal, the less likely that life would arise randomly, the more likely God caused life

E' un modo per sistemare la questione adottando uno sguardo esterno. Lo riformulo con delle semplificazioni: si individuano nel cosmo 1.000 "pianeti terra" (condizioni di partenza simili al nostro pianeta e vita spiegabile in termini evoluzionisti). Dopodichè si guarda agli esiti finali. L' esito del nostro pianeta è da considerarsi probabile? Per rispondere ricordarsi che abbiamo un novemilionesimo di probabilità di ricevere, quando giochiamo a bridge, le carte che abbiamo ricevuto dal mazziere. Eppure le abbiamo ricevute. Quindi, per "bassa probabilità" s' intende, per esempio, che in 999 terre la vita si è evoluta in modo sempre diverso ma non è mai andata oltre organismi microscopici. In questo senso la terra sarebbe un' eccezione. Il "caso" all' opera sembrerebbe produrre di solito esiti ben differenti. Ma la cosa rlevante è che l' unica alternativa al "caso" è il "progetto".

Forse che qualcuno non accetterebbe il metodo proposto? Non penso proprio, visto che lo adottiamo continuamente per problemi analoghi.

Ma questo consenso, sebbene nulla ci dica nella sostanza della questione, ha perlomeno una conseguenza: appare chiaro come ID ed evoluzionismo siano ipotesi omogenee, ovvero: sono candidati che partecipano alla medesima elezione con le carte in regola per farlo. Evidentemente anche il loro statuto ontologico è il medesimo.

P.S. Imagine that while considering ways life might arise randomly, we had trouble finding any scenario wherein a universe (not just a local region) randomly produced life with substantial probability. Then imagine someone proposed this solution: a new law of nature saying "life was sure to appear even though it seems unlikely." Would this solve the problem? Not in my book.

venerdì 31 luglio 2009

Dorme ancora

Dorme...
e penso a quale infinito si è sommerso in quel nero fumetto che la riposa,
volti, e precise idee sugli animali...
...
il ristorante...
...
l' abito da sposa...


L' errore del giudice Jones

Forse siete l' unico abitante del pianeta, lo stress non vi assedia e avete il bernoccolo della scienza. Passeggiando nella boscaglia rinvenite un orologio. Come ricostruirete la provenienza di quanto avete tra le mani? Se assumete l' esistenza di un orologiaio sarete portati a vedere il suo zampino nella faccenda. In caso contrario vi affiderete alla teoria dell' evoluzione.

Da Alfa Centauri XYZ arriva in gran segreto sulla terra e stiva minuziosamente lo strano cibo che si è portato da casa. In un futuro lontano la rimanenza di queste scorte viene rinvenuta da un' equipe scientifica. Si apre il dibattito sull' origine e sulla strana disposizione di quanto ritrovato: ID o evoluzionismo?

E ora Nagel:

Judge Jones cited as a decisive reason for denying ID the status of science that Michael Behe, the chief scientific witness for the defense, acknowledged that the theory would be more plausible to someone who believed in God than to someone who did not.

Il giudice dichiara non-scientifico l' ID in quanto riceve un appoggio dall' idea metafisica dell' esistenza divina.

Non penso che il pronunciamento del giudice Jones sia solo un' imprudenza che limita la libertà d' espressione e d' insegnamento. Penso invece che, molto più semplicemente, sia una conclusione scorretta per almeno due motivi:

  1. l' ipotesi metafisica che "dio" non esista favorisce una soluzione evoluzionista (storia verde);
  2. Ma perchè non facciamo fuori tutte le idee metafisiche e non ne parliamo più. Ovvero, perchè mai "dio" e non invece Xyz (storia marroncina)?

giovedì 30 luglio 2009

Ssssssst


Dorme. E con lei, distante, ripiegate le ali, si ritrova assopito un universo...

Le non state tue

... il mio mitra è un contrabbasso che vi spara sulla faccia...

Manager sì, manager no

Israel su un esperienza da non ripetere:

e cascano parimenti le braccia quando si sente dire che il toccasana è mettere in mano le scelte della ricerca e dell’insegnamento a un “management” puramente extrauniversitario – sul modello fallimentare della riforma sanitaria.

Il giorno dopo salta in aria la Sanità di Campania, Lazio, Molise, Sicilia. Motivo? Niente manager.

Il Mercato ha bisogno di regole. E anche la Politica.

Nessuno puo' negare che il Mercato fuzioni meglio se vengono osservate alcune regole. La Politica è il soggetto preposto per fissarle.

Bisogna essere degli anarchici per opporsi ad una simile scontata affermazione che a volte viene scodellata quasi fosse l' uovo di colombo.

E' meno frequente ascoltare quanto la Politica sia soggetta allo stesso bisogno: regole. E chi meglio del Mercato assolve a questo compito? Un' idea l' abbiamo pensando a quanto sia debole e difettosa la competizione democratica.

Il libertario farebbe bene a non arroccarsi nel tentativo di evitare gli interventi di P in M. Parimente dovrebbe battersi per introdurre sempre maggiori forme di M in P.

L' Intelligent Design è una teoria scientifica

Non capisco bene chi lo nega cosa abbia in mente. Così come non capivo chi negava quello statuto alla psicoanalisi. Il mio sospetto è che si sia spinti dalla pigrizia o dall' ideologia delle politiche scolastiche.

Trattasi di scienze con scarse conferme, teorie perdenti rispetto alle teorie rivali. Ma trattasi pur sempre di teorie scientifiche.

L' ID sostiene che la natura è la creazione di un essere intelligente (un ufo, o qualunque essere di provenienza esterna al nostro pianeta...). Noi tutti conosciamo dei sistemi creati da esseri intelligenti, sono sistemi che hanno certe caratteristiche. Ebbene, qualcuno sostiene che anche la natura abbia quelle caratteristiche e quindi.... Ma solo rintracciando l' esistenza materiale dell' essere in questione potremmo avere delle prove. E ne siamo ben lontani.

Il fatto che non ci siano prove, e molti sono scettici che mai ce ne saranno, dell' esistenza di questa "entità" non significa che la teoria non sia scientifica (possono esistere anche teorie non confermate o con conferme illusorie). Per ora ID trae la sua forza dalle debolezze dell' evoluzionismo, ed è già qualcosa.

Forse sono stato un po' confuso e poichè mi riconosco nelle parole del filosofo Thomas Nagel, lascio che sia lui, via Hanson, a parlare.

Il torcicollo dei giornali

Sembra un fatto: la libera stampa si orienta prevalentemente a sinistra.

A questo punto un' anomala concentrazione dei media nelle mani di un monopolista di destra (Berlusca?) avrebbe solo un effetto riequilibrante e, quindi, benefico.

Come contestare in modo plausibile questo argomento.

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link 2
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link 4
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Gli scienziati sono di Sinistra

Lo sapevi? E adesso che lo sai, che fai? Screditi la scienza o accrediti la Sinistra?

P.S. Qualche ragione per imboccare la prima strada.

martedì 28 luglio 2009

Teoria del "cheap talk": IL FUMO UCCIDE

Perchè praticamente nessuno prende sul serio quanto legge sui pacchetti di sigarette?

La teoria del cheap-talk lo spiega in modo convincente: perchè nessuno legge gli avvisi scritti da un' autorità che pratica politiche proibizioniste.

L' autorità proibizionista si giustifica dicendo di essere meglio informata dei consumatori. Ma se fosse così basterebbe che si limitasse a "informare". Purtroppo non si limita affatto a quello, e tutto cio' è sospetto.

Qualcuno potrebbe obiettare che quando le "avvertenze" si moltiplicano diventano inefficienti. Ma l' obiezione non sta in piedi, ci sono infatto modi poco "costosi" per informare: basta pensare a negozi o a reparti dediti allo smercio di prodotti "pericolosi" e/o a consumatori "patentati" che possono accedere a questi prodotti.

Le soluzioni sono di mille tipi, eppure si preferisce proibire. Perchè?

Non lo sappiamo, sta di fatto che la perversa logica sottostante finisce per apparire così: esistono prodotti sicuri e prodotti pericolosi, nel secondo caso è bene proibire.

Il consumatore si adatta a tale logica lacunosa e finisce per pensare: nel mondo in cui vivo, in assenza di proibizioni, un bene non è mai seriamente pericoloso; altrimenti, secondo la "logica paternalistica" del sicuro/pericoloso, sarebbe stato proibito.

Ecco perchè e LA MORTE a caratteri cubitali diventa "cheap talk".

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Un altro giorno stupendo

... con la matita in mano sto disegnando un mondo per te, lontano da quel divano insensato su cui ho sonnecchiato dopopranzi e digerito caterve di funghi e ravioli...

Grande esodo

Perchè la fila di macchine al nostro fianco scorre sempre più veloce?

  1. Il tempo trascorso subendo sorpassi è più lungo rispetto a quello trascorso sorpassando, anche se il gruppo delle macchine sorpassate è numeroso quanto il gruppo delle macchine sorpassanti. E' una questione ingegneristica. Basta pensarci un attimo.
  2. Gli sguardi lanciati alla fila a fianco sono in percentuale più numerosi quando siamo fermi.
  3. Siamo fatti così: più sensibili alle perdite che ai guadagni.


Piaciuta la chiarezza cristallina con cui si svela facilmente un "mistero stradale"?

Ma possibile che un libro così nessuno aveva mai pensato di scriverlo prima d' ora? Tom Vanderbilt è proprio l' uomo che fa per me: ci fa capire come il posto meno indicato per conoscere a fondo i misteri del traffico è stare chiusi in un' auto; risponde con dovizia a tutti i miei interrogativi con tanto di appendice bibliografica. Ma oltre a cio' fornisce spiegazioni su molte cose a cui non avevo minimamente pensato.

Per esempio, perchè chi guida bene spesso incapace di trasmettere le sue abilità?

In macchina diventiamo più cattivi perchè l' anonimato ci copre o perchè ci frustra?

Scatta il verde. Chi suonerà il primo colpo di clacson, e quando?

Herbert Gintis: "road rage are good thing". Prego, spiegare.

Come nacque il primo semaforo?

Mentre guidiamo possiamo parlare? Introduzione ai misteri del time sharing cerebrale.

Sono un ciclista e vorrei che le auto mi sorpassino tenendo una distanza di sicurezza. E' vero che per ottenere tutto cio' devo ampliare la mia distanza dal marciapiede? E vero che sarebbe meglio dismettere il caschetto? E vero che conviene travestirsi da donna?

E' possibile scambiere due parole con David Maister, il più importante "psicologo delle attese in coda"?

Come si impara a guidare tenendo nel dovuto conto la regola Yerkes-Dodson?

Quanti secondi di disattenzione continuata posso permettermi a bordo della mia vettura?

Perchè gli incidenti stradali mortali erano più alti nella NY del 1867 o nell' Inghilterra del 1720 rispetto ad oggi?

Perchè la guida 10 e 10 tramonta dopo l' avvento dell' air-bag?

Tutti i misteri del blind spots e del cambio di corsia ottimale finalmente spiegati.

Perchè la gran parte degli incidenti avviene vicino a casa?

Perchè la maggior parte dei tamponamenti non ha nulla a che fare con la distanza di sicurezza?

E-bay ha qualcosa da insegnare a chi gestisce le strade. Misurare la reputazione degli automobilisti.

Mexico City, città senza semafori. Precedenza a chi viene da destra? No, a chi evita lo sguardo altrui o simula in altro modo stupidità e distrazione. Spiegare meglio.

Tumori alla pelle del guidatore: colpiscono prevalentemente sul lato sinistro. A destra invece in GB e nelle ex colonie. Perchè?

Tutte le trappole del retrovisore convesso.

Il motto dei Monty Python ("siamo tutti sopra la media") sembra applicarsi agli automobilisti quando si giudicano alla guida. Spiegare esponendo almeno 5 ragioni.

Semafori: meglio il giallo lungo o il giallo corto?

Cosa ho fatto quando mi sono imbattuto l' ultima volta nel segnale "attenzione, scuola con uscita bambambini"? Nemmeno me lo ricordo, ma posso rispondere lo stesso: niente. Non parliamo poi di mucche e sassi che cadono. Comincio a capire perchè meno segnali uguale più sicurezza. "Free of traffic sign" (cartello alle porte di Makkinga)

Sono un ciclista seguito da auto e devo svoltare. Perchè alzare lo sguardo sopra la spalla è molto più efficiente che non segnalare la svolta con la mano?

Se guidare è così facile che ci riesce anche mia zia, perchè è impossibile per un robot?

Perchè un incidente sgomberato in dieci minuti puo' creare ingorghi di ore?

Quanto contano le dimensioni degli autocarri nel determinare la loro pericolosità?

Sono fermo in Autostrada; riparto e sembra che ci si sblocchi; poi ci si riferma. Ma che sta succedendo? E' inutile che mi dici trattasi di una "phantom jam illusion", spiega meglio piuttosto.

Perchè il traffico di New Delhi non è poi così caotico come sembra?

Per giudicare se la coda in cui mi sono appena incastrato sarà particolarmente onerosa, meglio guardare quante macchine ho davanti o quante ne ho dietro.

Lo specchietto retrovisore è davvero utile o è piuttosto un intralcio?

La vostra corsia si chiude, dovete convergere in quella di destra. Meglio farlo subito o il più tardi possibile? Elencare le scuole di pensiero evidenziando quella che più ha a cuore il bene comune.

Perchè negli ultimi 5 anni le compagnie sono passate dal multi server alla coda unica?

E non penso proprio che sia finita, arrivederci alla prossima puntata.

lunedì 27 luglio 2009

L' innovazione fa bene?

Sembra di no. Almeno quella finanziaria.

financial innovation, on net, was a bad thing

Elegante come assalto al pregiudizio. Ma non regge...

I can understand that particular financial innovations might be bad, but financial innovation overall? Surely this claim was false in years 1200, 1900, and also 1950. (Of course you’ll find very harmful financial explosions between those years and the current day but still on net you’ll take the progress.) If the U.S. economy resumes growing at an average rate of about two percent a year, eventually our economy will look very, very different than it does today. It’s hard for me to see running the economy of 2100 with the banking system of…what is the nostalgic year? 1992? 1957?

E se proprio siete a caccia di pregiudizi da sfatare accontentatevi di aver individuato un caso dove nulla come il mercato si cura del "lungo periodo".

Sarò pendolare?

Alla mia tenera età comincerò a "pendolare"? Viaggerò molto in macchina. Ora sono un "dilettante" dell' auto, e in tema ci sono parecchie cose che vorrei sapere.

Per esempio, vorrei sapere perchè la colonna al mio fianco scorre sempre più veloce. La scienza cosa dice in merito?

Molti miei amici si credono degli assi del volante, eppure a me sembrano solo dei mediocri autisti e nulla più. Uno di questi lo conosco bene, sono io. Come si spiega questo abbaglio?

Quali sono le manovre stradali più "traditrici"? Dove non devo fidarmi di me stesso?

Perchè quelle cretine delle formiche se la cavano nel traffico meglio di noi?

Perchè quando il traffico è congestionato vedo sempre donne nelle macchine intorno a me?

Perchè dove c' è molto traffico si è così riluttanti a costruire più strade?

Esiste veramente la "curva della morte"?

Cosa "stressa" di più il guidatore?

Perchè molte strade pericolose sono più sicure di quelle sicure e viceversa?

Perchè i parcheggi costano così poco quando addirittura non sono gratuiti?

Dove e quando farò il mio primo incidente?

Perchè quando chiedo ai miei amici se guidano più di quello che vorrebbero
mi rispondo sì, mentre quando chiedo loro se guidano più del necessario ammettono di sì!?

Meglio la rotonda o il semaforo?

Perchè chi ha deciso di cambiare affrontando spostamenti più onerosi, a posteriori si dichiare sempre più infelice di prima?

sono pericolosi i "micro-sonnellini" (time-gap experience) che tutti noi sperimentiamo al volante?

Non ho mai capito veramente a fondo la legge fondamentale del traffico: nel mondo e nella storia l' uomo dedica in media agli spostamenti lo stesso ammontare di tempo (one-hour rule). Qualcuno me la puo' spiegare?

Come si dispongono le macchine via via che arrivano occupando un parcheggio inizialmente libero? E perchè si dispongono sempre in quella maniera?

Quando devo partire? Quando devo rinunciare a partire?

Perchè ogni volta che accompagno la mamma all' esselunga devo parcheggiare vicino all' ingresso anche se cio' comporta una perdita di tempo netta?

In termini di conoscenza non mi aspetto molto dalle mie "vacanze culturali": credo che il viaggio insegni solo a viggiare. Eppure ho la netta sensazione che per sapere qualcosa su un posto, piuttosto che infilarsi nei musei è meglio noleggiare una macchina e guidare nel traffico locale. Perchè?

Per trovare parcheggio meglio la strategia dell' agguato o quella del condor che gira in tondo?

C' è qualcuno che puo' rispondermi? Ma in modo scientifico!

Update. Sembra di . Corro in libreria.

link

Perchè gli USA dovrebbero imitare la sanità europea...

... quando la sanità che hanno, al netto degli "stili di vita", è più efficace?

Meglio "stupido" o "pigro"?

Per la nostra realizzazione personale l' intelligenza conta quanto la perseveranza, se non meno.

Inoltre la perseveranza sembra avere un legame più saldo con la moralità e l' onestà di una persona.

Come se non bastasse, la perseveranza è una virtù più malleabile dell' intelligenza: possederla è in buona parte un nostro merito.

Eppure quando ci dicono che siamo pigri ci offendiamo meno rispetto a quando ci dicono che siamo stupidi. Alcuni sentono addirittura quest' appellativo come un titolo di merito. Perchè?

P.S. Persino a livello sociale costruire correlazioni tra gruppi (razza, classe sociale...) e IQ sembra essere un tabù. Mentre parlando di "caratteri" l' atmosfera si rilassa.

Il miglior cervello in circolazione

Chi far decidere per tutti?

La mia lista personale:

  1. il mercato;
  2. la tradizione;
  3. l' esperto;
  4. il dilettante quando scommette;
  5. la democrazia;
  6. il dilettante quando parla da blog, forum ecc.


Qualcuno si chiederà cosa si deve decidere? Tutto. Nell' ipotesi in cui i vari problemi non siano isolabili.

sabato 25 luglio 2009

L' arte di non capire se stessi

... palla d' essere che annacqua le sue colpe raggomitolata in qualche ottomana post prandiale tra la brianza e il varesotto... in serata, non più stanchi, potrà riprendere la catena delle vigorose giustificazioni. A dopo.

Bibì e Bibò

... pensieri piccoli, ossessivi, concentrati... sempre quelli...



... l' avvinghiato amplesso della rissa scacciangosce che ringhia nel tremolio dei tendini sull' asfalto dopo la manifestazione...

IQ FAQ

Conta anche il carattere, che comunque non è ben testabile perchè gli "intelligentoni" barano (Chalabi prblem).

...

Divorzio. Conta la stabilità emotiva.

Moralità. Conta la scrupolosità.

Lavoro. Conta l' IQ.

...

venerdì 24 luglio 2009

Finalmente a casa

... Saluto al cane. Rientro e sosta in soggiorno. Con la tranquillità di chi è in regola contemplo una stecca di cioccolata...

Ultima compagnia: la gomma plastificata.

... un minuscolo paperino di gomma leva il cappello da molti giorni in un saluto ideale verso lo spettatore che solo oggi prende posto in sala non più distratto dal telegiornale...

Scuola: tentativo di discorso articolato

Vlad provoca con Ricolfi. Il nostro mette in croce la scuola italica con eloquenza invidiabile. Però il suo discorso non mi sembra "articolato" al punto giusto. Spero che, per quanto errato possa essere la valanga maieutica qui sotto, non difetti di articolazione. Forse anch' io sono un po' critico con l' esistente, mi sia perdonato. In ogni caso cio' non allenta una mia convinzione: i giovani di oggi saranno adulti più intelligenti, generosi e tolleranti di noi, proprio come noi lo siamo nei confronti dei nostri nonni.

  1. Qual è la funzione della scuola? Trasmettere cultura.
  2. Cos' è la cultura? Un sapere utile nel tempo.
  3. Cosa deve intendersi per "sapere utile"? Un sapere che realizza l' individuo emotivamente, socialmente ed economicamente.
  4. Per quanto ne sappiamo ora, cosa predice al meglio la realizzazione socio-economica-affettiva dell' individuo? IQ e Big Five.
  5. Che influsso ha la genetica su questi fattori? Più alto di quanto si creda comunemente, specie per l' IQ.
  6. Quanto incide la scuola su IQ e Big Five? Non molto, specie nel primo caso. Deve comunque agire presto. Ancora prima di presto.
  7. Come dovrebbe diventare la scuola pubblica, date queste premesse? Un meccanismo selettivo piuttosto che formativo.
  8. E per la residua parte formativa come si dovrebbe agire, almeno nei primi anni? Puntare sui contenuti piuttosto che sull' abilità a pensare. Più sul "cosa" che sul "come".
  9. E più avanti? Puntare sul sapere specialistico piuttosto che su quello interdisciplinare.
  10. Perchè? Perchè IQ ha una radice genetica forte ed è meglio non sprecare lì troppe risorse. Un bambino riceve più aiuto se impara le cose giuste. Cio' diventa ancor più vero nel proseguo della sua carriera scolastica.
  11. Meglio non perder tempo nemmeno con i Big Five? Su quel versante qualcosa in più è giustificato. Ma considera che concentrarsi sui contenuti favorisce la memorizzazione e cio' incide positivamente sul Big Five ai nostri fini più importante: "scrupolosità&perseveranza".
  12. E il resto? Fare della scuola un ambiente amichevole e motivante, non sarà mai una perdita di tempo.
  13. Arriveremo mai ad una scuola del genere? No, è una scuola che costerebbe 1/3 di quella attuale. Una democrazia non puo' permettersi risparmi del genere.
  14. Come possono non emergere verità tanto elementari? Colpiscono gli interessi della classe docente, ovvero di quel gruppo di persone in grado di mettere in campo la retorica più convincente a loro difesa.

    link 1
    link2
    link 3
  15. link 4

giovedì 23 luglio 2009

La pietà di certi veli

... trionfa ovunque, rigogliosa estate che velasti il nostro amore difettoso, che non riuscisti ad avvitare quel bullone spanato...

Il disaccordo impossibile e il parto delle Verità

Qualcuno potrebbe pensare che per affrontare le lunghe diatribe che pullulano sui forum virtuali, compreso questo, occorra una grande fede.

Errato, serve solo l' uso della ragione per sapere che il disaccordo è impossibile, per sapere che la Verità verrà a galla ed è solo una questione di tempo.

Non esprimo una generica speranza quindi, ma una conclusione rigorosa e razionale:

Teorema: due persone che discutono giungeranno necessariamente ad un accordo completo su tutte le questioni.

Figo!

Le premesse per enunciare il teorema non sembrano poi così stringenti:

  1. le persone coinvolte devono essere ragionevoli;
  2. le persone coinvolte devono essere "honest truth-seeking";
  3. la realtà sottostante deve essere unica per tutti;
  4. deve esserci conoscenza comune (io so che tu sai che io so...) ;
  5. non bisogna confidare solo in se stessi ;
  6. non bisogna confidare troppo in qualcun altro;
  7. la verità deve poter essere espressa anche in termini probabilistici.


Sono un tipo fortunato: la mia fede liberale mi fa credere nell' Uomo (condizioni 1-2); la mia fede religiosa mi fa credere nell' esistenza della Verità (condizione 3). Ora scopro che la mia fede nella Ragione mi assicura che è impossibile, dopo un onesto confronto, non concordare in toto sulla Verità. Wow.

In questa nota che valse il Nobel, il teorema è dimostrato formalmente. Che casino! Qui un tentativo - p.7-9 - di "tradurre" in italiano (anzi, in inglese) la dimostrazione.

Secondo la mia esperienza, in genere il disaccordo si prolunga perchè mancano 5 e 6. Anche concepire una realtà probabilistica (sulla falsariga di quelle della meccanica quantistica, tanto per intendersi) non è facile. Certo, quando la diatriba s' incanaglisce, il lato personale prevale e salta subito anche 2. E allora tanti saluti. A proposito, saluti a tutti!

P.S. Per chi si accontenta dell' intuizione: 1) discutendo giungiamo a conclusioni differenti 2) in base alla fiducia che accordo a ciascuno di noi me compreso, elaboro una nuova conclusione probabilistica, lo stesso fai tu 2) ci confrontiamo sulle nuove posizioni, ancora divergenti, e ripetiamo il processo di rielaborazione 3) dopo k discussioni siamo perfettamente d' accordo su tutto (proprio come nel primo link: dopo k giorni gli abitanti degli occhi azzurri avranno lasciato l' isola).
P.S. link utile.

mercoledì 22 luglio 2009

Da Crotone all' Ortica un grido d' amore per tutti i Mario


il dolce fascino del nome più anonimo



Nel giorno del tuo bisogno

Figli adulti con madri che scompaiono in letti troppo grandi

Colazione in Autogrill

... o rumorosa, imprevista, poco aprezzata altrui conversazione che mi trafiggi già di prima mattina...

Vendere i diritti

Smoking ban? Perlomeno mettete in vendita le esenzioni...

Perchè non sono un garantista

Tutto sommato i criminali devono amare il rischio, perchè se non lo amassero invece di delinquere si guadagnerebbero la vita lavando le auto. Prferiscono avere poche probabilità di ricevere una grossa punizione che non molte di riceverne una lieve. Infatti, le persone favorevoli alla seconda opzione non delinquono ma scelgono attività punitive come il lavoro nell' edilizia o in miniera. Quindi, se vogliamo che i criminali siano meno attratti dal crimine, è meglio raddoppiare le probabilità di essere condannati anzichè raddoppiare la severità della pena.
Devo ammetterlo, l' argomento anti-garantista è anche il più convincente contro la pena di morte.

martedì 21 luglio 2009

Perdersi in casa

... mi misuravo all' epoca coi rami bassi degli alberi, in punta dei piedi. Era l' epoca in cui ti perdi a casa tua, il giardino ruotava intorno al ciliegio... Poi, una mattina mi son svegliato e non me la son più sentita di morire per la libertà...

Fiorino

Con i risparmi si è comprato un "Fiorino" e ha messo su una ditta di elettricità. Così ha risolto in proprio. E tu? Ancora a scorazzare su e giù tra i collinosi seni di qualche godereccia contrada?

Copyright (e brevetti)

Questione complessa. Una fulminante introduzione al tema da parte del Nostro:

L' inventiva è un bene, e dovrebbe essere premiata. Il monopolio è invece un male, e dovrebbe essere ostacolato. E a cosa serve il copyright? A premiare gli inventori con una licenza di monopolio. Che stupidaggine! Anche fare i gelati è una cosa buona e chi li sa fare dovrebbe essere premiato. Ma nessuno pensa di premiare il mio gelataio concedendogli una patente che permetta di guidare ubriachi...

Qualche proposta? Meglio sarebbe che il governo compri tutti i copyright e li metta a disposizione. Il teorema di Coase soccorre semplificando: potrebbe essere l' autore a comprarsi il suo copyright godendo di una prelazione. Ma il prezzo? Bè, la soluzione ideale è un' asta aperta a tutti, governo compreso. L' incasso al creativo.

Proibizionismo morattiano

Revival della soluzione proibizionista, questa volta sull' alcol ai minori di 16 anni. Il punto sui pro e i contro in questi casi.

Pro:
  1. s' impngono costi ad un comportamento ritenuto socialmente dannoso.

Contro:
  1. s' impongono costi a comportamenti non socialmente dannosi;
  2. si svaluta il valore dell' educazione familiare;
  3. si svaluta il valore di una virtù come il self-control;
  4. si regala un business alla criminalità;
  5. si seduce con il fascino discreto della trasgressione;
  6. si spingono i giovani nel circuito dell' illegalità;
  7. l' elusione è facile;
  8. si distraggono forze di polizia per adempiere ai controlli in questo campo;
  9. si inflazionano le leggi togliendo erodendo il valore anche di quelle indispensabili;

Ben gradito l' allungamento delle liste.

P.S. Io sono un fan di "contro 6".

lunedì 20 luglio 2009

Calcolare il razzismo

State percorrendo la statale 95 del Maryland, probabilmente la squadra anti-droga vi fermerà per un controllo. Specie se siete neri. I neri infatti sono 3 volte e mezzo più soggetti dei bianchi ad essere fermati. Teoria 1: i neri sono più propensi a trasportare droga. Teoria 2: alla pula non piacciono i neri. Fatti: tra i bianchi fermati circa 1/3 dell' 1% era trovato in possesso di droga. Lo stesso dicasi per i neri. Quindi la propensione dei neri a trasportare droga è molto più alta (lo fanno nella stessa misura dei bianchi anche in presenza di probabilità molto più elevate di un controllo) e l' accanimento contro di loro è giustificato. Con questo metro non sono i neri ma gli ispanici a doversi lamentare: la loro probabilità di trasportare droga è ben inferiore a quella di neri e bianchi. E' impensabile che una polizia efficiente perda tempo con loro, eppure venivano fermati. Perchè? Forse perchè i poliziotti avevano qualcosa contro gli ispanici. Complicazione: se avete a cuore la lotta contro la droga non dovete guardare al numero di arresti ma alla deterrenza prodotta dall' azione. Considerate quindi che il numero di bianchi da dissuadere è molto più elevato di quello dei neri, avrebbe dunque senso unirsi al coro delle lamentele stereotipate...

sabato 18 luglio 2009

venerdì 17 luglio 2009

Aborti in calo

Facci su "Il Giornale:

sull' aborto abbiamo una legge che funziona e di cui siamo pienamente soddisfatti per la semplice ragione che gli aborti calano anno dopo anno: ed è la sola cosa che conta

Interessante. Ma gli aborti calano grazie alla legge? E' possibile linkare studi che comprovino almeno in parte questo nesso? Sono molto interessato. Anche perchè se il nesso fosse inesistente, questo sarebbe piuttosto un argomento contro i sostenitori della legge: meno aborti potenziali, meno rischio di aborti clandestini.

P.S. tento l' iscrizione alla comunity de "Il Giornale" per rivolgere la richiesta allo stesso Facci. Lo ritengo un giornalista abbastanza "disinteressato".

Già bella di profilo

... e raddoppia l' impatto, e il pregio e il danno...

Privatizzare la ricerca di base

Impossibile, è un bene pubblico.

Non quando serve a "segnalare" le proprie abilità.

Care estinte

... ti hanno scippata, piangi, cambi le chiavi di casa. Muoiono intanto, inutili, le miei chiavi che ancora conservavo...

giovedì 16 luglio 2009

Perchè siamo diventati quel che siamo?

Dico cosa conta: geni, famiglia, ambiente non famigliare.

Do' le percentuali: 45-5-50.

Spiego la mia scelta: è quella che meglio si puo' giustificare in base ai fatti, il resto non conta.

Bene, divagando qua e là, sarebbe bene ragionare tenendo per ferma questa premessa.

E il libero arbitrio in tutto cio' non c' entra nulla, mi raccomando.

Approfondimenti per il cittadino che ha tempo da perdere

Quando sento dire che bisogna "tagliare gli sprechi" faccio uno sbadiglio e tiro dritto.

Quando leggo libri come "La Casta", giunto a metà della Prefazione la palpebra s' incricca. Mi pervade un senso di inanità per lo sforzo profuso.

Quando sento parlare di "corruzione", di "malagestione", di "malasanità" e cose del genere, sento l' esigenza di andare altrove per impiegare in modo più produttivo il mio tempo.

Sprechi, sprechi, sprechi... a cominciare dal tempo dedicato ad ascoltare le dununce. A cominciare dalla sempre più stanca indignazione di dovere. quella tipica di chi è stato risparmiato dallo studio della Storia.

In molti ci prendono in giro spendendo e spandendo alle nostre spalle mentre gravano sul bilancio della nazione. Maledetti! Ma cosa posso farci? Indignarmi? Ho di meglio da fare. E' sempre andata così e sempre andrà così. Si migliora con i tempi dell' evoluzione. Forse mi basta la goduria di sapere che lo devono fare di nascosto, mi basta la loro vergogna le poche volte che vengono messi con le spalle al muro.

Ad essere seccante invece è quando mi prendo in giro da solo. Quando lo scialo avviene alla luce del sole e con il mio consenso inerziale. Ogni giorno che ho tempo da perdere scopro cose degne di moooolto più tempo da perdere (messaggio per vlad).

Se mi lamento delle tasse troppo elevate, chi mi marca stretto e sa della mia allergia manifestata più sopra per le scorciatoie di prammatica, pensa di avere l' antidoto e me lo inocula:

"E a cosa rinunceresti, forse a spendere per avere una buona Istruzione superiore?". Sì.

"Ah sì? E magari - dimmelo che mi faccio una risata - anche ad una sanità che funziona?"

Beh, forse sì. Il fatto e che prima dovrei capire dei fatti molto strani (ah... se avessi del tempo da perdere mi dedicherei a questi inutili chiarimenti). In particolare dovrei capire come mai negli ultimi 30 anni il terrificante aumento delle spese mediche di cui hanno goduto i paesi più sviluppati ha apportato benefici molto ambigui. Ambigui perchè sembra proprio che non riguardino la salute delle persone.



Mestieri facili: il buon genitore.

Da cosa dipende la felicità e il successo dei nostri figli?

Dai loro geni e dalla famiglia in cui crescono.

Calma, parlare di "famiglia" è fuorviante: meglio dire "ambiente". La socializzazione avviene perlopiù a contatto e grazie ai propri "pari". Da un secolo la lente della statistica scruta gemelli, adottati, famiglie monoparentali eccetera. Questa conclusione parrebbe attendibile.

il trattamento ricevuto in famiglia sembra dunque contare meno del previsto, anche se il compito che resta è pur sempre prezioso. Da quanto detto possiamo capire quanto sia importante: abitare nel posto giusto, favorire stimolanti amicizie, scegliere le scuole migliori...

Essere dei buoni genitori non costa dunque molta fatica ed è molto meno impegnativo di quanto credevamo solo un ventennio fa.

D' altronde ci sono poche cose al mondo più appaganti del sorriso del vostro bambino. La cosa è vera oggi, come un ventennio fa, come da sempre.

L' economista fa quattro conti e conclude: fate più figli. Presto, vi conviene!

P.S. Due canzoni per Roberta:



martedì 14 luglio 2009

Uomini vissuti in Pace

L' altro giorno, in qualche solaio, lo zio ha ritrovato il testamento del mio bisnonno materno Albino.

Brenno Useria lì 13 Aprile 1937

Io sottoscritto dichiaro che in caso di morte lascio tutto quanto mi avanza, perchè non sò per l' avvenire come andranno le cose. Il resto di tutto quanto possiedo allora lascio la mia eredità in questo modo: al figlio Redento che convive assieme lascio le Bestie che sono in Stalla perchè quando è venuto con me 2 bestie li a comprati lui di sua borsa. Li lascio anche gli attrezi di campagna. Carro aratro eccetera. Se succede il sinistro della mia morte se già abbiamo lavorato la campagna assieme lascio a lui il raccolto sia grano come il fieno in cascina. La roba di stanza e cucina in parte eguali tanto i Maschi come le Femine. Così pure in parti uguali il Caseggiato e Terreni prato e Bosco.

N.B. Cè poi che il figlio Redento a pagato di sua borsa L. 720 per il prestito redimibile a pagato per tutti e rimborserete a lui la vostra parte che vi spetta. Inoltre cè la Maria e la Carla che non sono sposati la Maria sara a carico delle spese di Redento perchè i soldi li da in famiglia la Carla no secondo accordi fatti in famiglia i soldi me li da a me per i miei vizi quindi sono in dovere per le sue spese siano tolte dal mio patrimonio overo dividerle in parti uguali.

Raccomando poi a tutti voi figli che io non ce lo con nessuno e vi voglio bene a tutti. dopo la mia morte se avete di fare degli accomodamenti sulla divisione fateli da veri fratelli e non fatte delle chiachere inutili. Io ho sempre vissuto in pace. Fate così anche voialtri. Fiducioso che il buon Iddio mi fara la grazia di fare una buona morte. verrà anche questo giorno con la mia fede di raggiungere ancora la mia Cara Enrichetta. Come gia fossi morto io do una stretta a tutti voi cari figli. Ricordatevi di me che io mi ricordo di voi e vi saluto e vi prego di non piangere.

Scritto di mio pugno il giorno 13 aprile 1937 in Brenno Useria in fede mia Mozzanica Albino vostro Padre




Laurea insensata

Il fatto che molti proseguano gli studi costituisce uno spreco di energie e di risorse per le nostre società?

Per la maggior parte delle persone il problema non si pone, un solido pregiudizio parla per loro: no! E' semmai vero il contrario.

Qualcuno approfondisce e giunge al "no" canonico con buoni argomenti.

Ma molti cominciano a sussurrare di sì!

Beninteso, parliamo di istruzione superiore: intraprenderla rende allo studente in termini di compensi (college premium)- specie all' estero - ma rende ben poco in termini di produttività. La società non trae vantaggi dalla massa di "laureati". I fatti parlano chiaro, la preparazione di chi lavora difficilmente puo' dirsi un frutto degli anni dedicati allo studio.

Il fatto è che "studiare" serve per farsi un' "immagine" più che per coltivare le proprie competenze. Insomma, frequentare certi corsi "fa figo", come indossare certe griffe. Anche la ditta imbottita di laureati e "masterizzati" strapagati la si spiega solo pensandola intenta a coltivare il proprio look. L' alternativa è che siamo di fronte a degli stupidi che buttano i loro soldi.

Gran parte dei nostri "universitari" potrebbe essere immediatamente dirottata senza danno nel mondo del lavoro. Detto sottovoce: sono anche individuabili abbastanza facilmente e senza grandi costi (a 16 anni IQ e test psicometrici sono ottimi predittori del futuro di questi ragazzi).

La mia esperienza è abbastanza conforme a quanto detto: nella sostanza le mie competenze e la mia intelligenza sarebbero le stesse anche senza nessun studio superiore. Volendo essere meno drastici diciamo che tutto si sarebbe potuto ridurre a qualche mese di frequenza. Eppure sono i miei titoli a garantirmi certe entrate. C' è anche un minimo di deferenza se sciorino il mio curriculum. Mi chiedo solo perchè gli altri abbiano dovuto pagare la mia Università solo per consentirmi oggi di avere un po' più di autostima e di indossare un "abito" più elegante.

P.S. Teorie alternative: Università come agenzia matrimoniale, Università come indottrinamento. Università come marchio.
P.S. link
P.S. contro la "visione romantica" di katz e Goldin.

Lo scienziato è un segugio sulle tracce della verità?

Davide mi incalza: continuo a pensare che tu vedi le scienze come mezzo di conquista della Verità.

La scienza come "mezzo di conquista della Verità"?

Poichè non riesco nè ad approvare nè a dissentire, la questione deve essere delicata.

Ciò verso cui avanza la scienza è qualcosa che non puo' dirsi Verità, ma nemmeno è pura Convenzione. D' altronde ho detto chiaramente che la Libertà viene prima. prima della scienza appunto.

A questo proposito il concetto di "prezzo" offre la similitudine più calzante.

Non possiamo dire che il "prezzo" di un bene ne esprima il valore reale e assoluto.

Eppure la determinazione sul libero mercato del prezzo di un bene è il modo più corretto che abbiamo per conoscere quel valore.

lunedì 13 luglio 2009

Il materialismo frainteso

E. J. Dionne:

"... capitalism is a system rooted in materialist values...".

Anche se il capitalismo migliora la nostra vita materiale, cio' non significa che sia centrato su valori materiali, si tratta solo di un piacevole effetto collaterale.

Il centro del capitalismo è la libera scelta dell' uomo (dimostrazione).

Dirò di più: quale alternativa alla "libera scelta" per esaltare concetti quali quello di "anima" o di "dignità"? Pochi. Nessuno.

Viaggiare

Tra poco intraprenderò qualche viaggetto, sarà una buona occasione per testare una mia ferma credenza:

"il viaggio non insegna nulla sui luoghi visitati, semmai confonde le idee; un' ora in biblioteca rende 50 volte un' ora passata sul posto. La conoscenza che va dalla realtà ai libri progrdisce, quella che segue il percorso inverso si arena".

Magari mi sbaglio ma sono abbastanza sicuro che il punto riceverà ulteriori conferme.

Cio' detto non crediate che io sottovaluti il valore dei viaggi: il viaggio insegna a viaggiare. E saper viaggiare assomiglia molto al saper vivere.

Molto più probabile allora che sminuisca il valore della conoscenza.

A lume di naso

Davide, spesso ti esprimi in modo scettico nei confronti di studi accademici anche prestigiosi. La tua critica è radicale, non presenti infatti l' alternativa utilizzando il medesimo linguaggio basato sui fatti, dici piuttosto di preferire "il tuo naso" e l' anedottica estemporanea. E' un territorio al riparo da ogni confronto ma quello è un prezzo che sei disposto a pagare.

Il "naso" è importante, ma davvero non si puo' andare oltre parlando di società?

Se qualcuno ti dicesse: ora non lavorerai più e dedicherai i tuoi giorni ad approfondire la questione XXX. Ti finanzio io, il tempo quindi non ti mancherà, puoi andare "oltre il tuo naso".

Che faresti con interi anni a disposizione?

La mia sensazione è che, gira e rigira, finirai per mettere insieme qualcosa che assomiglia molto ai tanto criticati "studi".

Eviterai forse di prendere in considerazione più casi rispetto a quelli in cui ti eri casualmente imbattuto da "dilettante"? Penso proprio di no. Eviterai di rendere omogenei i casi considerati? Penso proprio di no. Eviterai di ordinare scrupolosamente i dati raccolti? Penso proprio di no.

Penso che volendo fare un lavoro onesto, finirai per fare qualcosa di simile a quello che si produce nelle più prestigiose Università. Con tutti i limiti di quei lavori.

Le idee contano?

Per molti contano ben poco. Ad incidere sarebbe piuttosto il complicato gioco degli interessi, ma io non penso che le cose stiano così e per convincermi mi basterebbe notare quanto tempo si spreca nei forum.

Non voglio svalutare il ruolo degli "interessi", mi sembra di non dover insistere molto per rendere credibile questa avvertenza, eppure sono convinto che l' ideologia sia centrale per capire dove andiamo.

Parchè?

Perchè la gran parte delle decisioni fondamentali vengono prese democraticamente e il nostro voto ha un' incidenza pressochè nulla sull' esito finale: non sarà mai in grado di tutelare o minacciare i nostri interessi. Nemmeno vale la pena di approfondire troppo le questioni o di condurre ragionamenti impeccabili, l' ideologia puo' essere adottata senza particolari prudenze.

Entriamo più concentrati e realisti nel supermercato rispetto a come entriamo nella cabina elettorale: solo nel primo caso pegheremo i nostri errori.

Al supermercato dismettiamo l' ideologia, sarebbe troppo costosa. Ma nel seggio (o su un forum) essere "ideologici" non costa quasi nulla.

Tutto ciò è piuttosto deprimente ma ha un corollario che consola: le idee contano. Eccome se contano!

Davanti al Dio degli Uomini Liberi

Esempio: da credente rifletto per i cavoli miei sul testamento biologico e giungo a certe conclusioni.

Dopo anni l' argomento diventa di stringente attualità e sul punto si pronunciano anche le massime autorità della Chiesa in senso contrario al mio. Che fare?

Il tema non è tanto la fede e i suoi dogmi, quanto i pronunciamenti della dottrina sociale.

Certo, durante la giovinezza la fattispecie più comune era un' altra: il Magistero affronta e avvia a soluzione questioni a cui non ho mai pensato a fondo. La strada è spianata e mi illudo che con un' autonoma riflessione sarei approdato su quelle stesse sponde.

Ora, è inevitabile, i "contropiede" diventano più frequenti. Che alternative ci sono per chi ragiona con la sua testa e si ritrova spiazzato? Apro un ventaglio incompleto:

1. Obbedisci.
2. Pensa ancora, da qualche parte scoprirai il tuo errore.
3 Rifletti meglio e metti a punto una retorica per smussare gli angoli e smorzare gli attriti.
4. L' indipendenza intellettuale innanzitutto: mantieni le tue posizioni a costo di allontanarti dalla comunità dei fedeli.
5. Battiti dall' interno per cambiare il Magistero. Opinioni inizialmente di minoranza sono già prevalse.
6. Ci si uniformi nei comportamenti evitando un evangelizzazione che sarebbe insincera.
...

N.B. per istinto simpatizzo con 6.

venerdì 10 luglio 2009

Vite di serie B

Tempo fa il Nobel Thomas shelling si era posto la seguente domanda: perchè a volte la società è disposta a spendere milioni per salvare la vita di uno sconosciuto - ad esempio il minatore Thira Abtegiris bloccato in galleria o il piccolo alfredino Rampi - ma rifiuta di spendere molto molto meno per installare un guard rail in autostrada che salverà in media una vita all' anno. Secondo lui cio' accade perchè facciamo una distinzione tra "vita conosciuta" e "vita statistica". Per qualche ragione si suppone che la prima ci stia più a cuore.

Ma la distinzione tra una "vita statistica" e una "vita conosciuta" è illogica, moralmente stupida e impossibile da realizzare.

giovedì 9 luglio 2009

Verso dove?

... la testa inclinata, come un ponte dal quale decolla la mente...

Metafore improprie

Come trasmettere la conoscenza al popolo? In modo diretto il popolo non può acquisire nulla, così come non può governarsi direttamente. Occorre ideare delle strutture per la trasmissione e la formazione della conoscenza, così come il potere politico può esercitarsi soltanto con la rappresentanza. L’arte della mediazione e della rappresentanza è il fondamento sia della democrazia che dell’istruzione...Sono stati e sono i regimi totalitari a ritenere che il popolo debba esercitare il potere direttamente (per “democrazia diretta”) e acquisire la conoscenza senza mediazioni.

In questo articolo Giorgio Israel sembra attaccare l' autonomia scolastica. Solo quella "spinta" (anarchia) naturalmente, quella che è un male in sè, un modo per avere ragione a priori.

Per me comunque lo fa prendendo una cantonata sulle metafore.

Perchè mai dovrebbe istituirsi un parallelo con la politica, innanzitutto? Ma poi la parentela tra "autonomia scolastica (spinta)" e "democrazia diretta"?

La "democrazia diretta" è un modo per aggregare le preferenze compatibile anche con sistemi centralizzatissimi, anzi, totalitari!

Se proprio si cercano abbinamenti, l' "autonomia scolastica" andrebbe collegata con il "federalismo". Ma forse la soluzione federale funziona troppo bene e la gaffe sarebbe stata inevitabile.

mercoledì 8 luglio 2009

Il capitalismo collassa e la sinistra tace.

Perchè?

Due ipotesi:

1. Ad essere travolti sono stati soprattutto i "ricconi", ovvero quel materiale umano che piace tanto usare come capro espiatorio. Un effetto collaterale si è visto subito: meno diseguaglianze. Un duro colpo per la retorica di sinistra.

2. I mercati "selvaggi" - hedge fund - hanno avuto un ruolo marginale nel patatrac (24 ore 8.7 p.12). La parte del leone l' hanno giocata istituzioni altamente regolamentate - come le banche - quando non enti semi-statali (Fannie Mae e Freddie Mac). In queste condizioni a che pro lanciare l' urlo di battaglia che la sinistra intona con tanta naturalezza: più burocrazia!

Non resta che il silenzio e le vaghezze obamiane. Prima o poi passerà un altro treno.

Etica e Mercato

Nella nuova enciclica papale ci sono tante cose che mi piacciono: innanzitutto c' è un forte richiamo alla Verità, e i relativisti sono serviti.

Manca anche cio' che molti pregustavano: l' anatema contro il "capitalismo globale". Meno male.

Ottimo passaggio: È... da ritenersi errata la visione di quanti pensano che l'economia di mercato abbia strutturalmente bisogno di una quota di povertà e di sottosviluppo per poter funzionare al meglio. La cresta dei teologi della liberazione si abbassa mestamente.

Per il nuovo Papa il mercato non sembra essere un male di per sè, speriamo che su questa base qualcosa in più possa essere costruito.

L' insistenza maggiore è portata sulla necessità che l' etica si affianchi all' economia.

Non riesco mai ad avere le idee chiare su questo punto e su cosa pensa chi lo propone.

Da un lato si propone l' ovvio. Ma dopo che abbiamo detto "fate i bravi" siamo punto e a capo. Che si fa?

Personalmente penso che l' etica "convenga": quindi la prassi migliore per promuoverla è pur sempre l' economia.

Il mercato assolve ad un duplice compito: 1) sviluppa un' efficienza allocativa delle risorse e 2) produce un evoluzione efficiente.

Ci si concentra sempre sulla prima funzione dimenticando la seconda.

Eppure l' evoluzione di cui si parla riguarda anche i sentimenti etici. Dove trovate gli standard etici più elevati? Nelle società di mercato. E qual è la direzione del nesso causale? Prima la ricchezza, poi il pensiero e la sensibilità.

Senza fiducia ed etica il mercato difficilmente funziona. Siccome ha voglia di "funzionare" tende a produrre queste risorse favorendo le società dove un giusto dosaggio della virtù è presente.

Tenere conto della funzione evolutiva ha un vantaggio: risponde alla domanda "che si fa dopo le prediche?". Si smette di predicare e si costruiscono mercati.

Problemi con il tutor

La festa è finita, sulla mia autostrada (A8) metteranno un Tutor, non si sgarra più: da casello a casello la velocità media non potrà essere superiore a 130 km orari.

Fortunatamente a metà strada faccio colazione e con questa breve sosta ho calcolato che la mia velocità media nella prima parte è circa di 65 km orari (la metà di quella consentita). Nel resto del tragitto posso anche raddoppiarla.

Solo che non ho capito esattamente a quanto posso andare. Mi sa che posso andare anche alla velocità della luce senza conseguenze.

I misteri delle "medie" non li ho mai capiti a fondo.

martedì 7 luglio 2009

Yale: il mercato piace a chi "pensa"...

... meno a chi "sente".

"Riflessivi" ed "emotivi" divisi sulle soluzioni ideologiche.

Sfumatura alta sempre in testa

... quelle piccole e coraggiose teste rasate che portavo a fare ginnastica...

Joseph e Milton

Nella nuova enciclica il Papa annuncia in modo cristallino: l' impresa non si riduce all’interesse dei suoi proprietari, ha anche responsabilità sociali.

Ma ancora più terso (al punto da poter essere intonato) è stato in passato il messaggio di Milton Friedman: l' impresa faccia il suo lavoro e lasci che siano le persone ad essere generose.

In entrambi i messaggi c' è del vero, anche se il "vero" di Milton a me risulta più intelleggibile e facile da spiegare.

Postuliamo infatti che esistano due comunità parimenti generose. La prima si organizza secondo le indicazioni di Joseph, la seconda si uniforma all' insegnamento di Milton.

I josephiani avranno imprese che, distraendosi dal profitto, produrranno inefficienze. Tutto il contrario per le spietate imprese dei miltoniani: niente nelle loro avide grinfie andrebbe "sprecato".

Risultato: la generosità sarebbe la stessa in entrambe le comunità ma la seconda alimenterebbe il nobile sentimento con molte più risorse.