Quando sento dire che bisogna "tagliare gli sprechi" faccio uno sbadiglio e tiro dritto.
Quando leggo libri come "La Casta", giunto a metà della Prefazione la palpebra s' incricca. Mi pervade un senso di inanità per lo sforzo profuso.
Quando sento parlare di "corruzione", di "malagestione", di "malasanità" e cose del genere, sento l' esigenza di andare altrove per impiegare in modo più produttivo il mio tempo.
Sprechi, sprechi, sprechi... a cominciare dal tempo dedicato ad ascoltare le dununce. A cominciare dalla sempre più stanca indignazione di dovere. quella tipica di chi è stato risparmiato dallo studio della Storia.
In molti ci prendono in giro spendendo e spandendo alle nostre spalle mentre gravano sul bilancio della nazione. Maledetti! Ma cosa posso farci? Indignarmi? Ho di meglio da fare. E' sempre andata così e sempre andrà così. Si migliora con i tempi dell' evoluzione. Forse mi basta la goduria di sapere che lo devono fare di nascosto, mi basta la loro vergogna le poche volte che vengono messi con le spalle al muro.
Ad essere seccante invece è quando mi prendo in giro da solo. Quando lo scialo avviene alla luce del sole e con il mio consenso inerziale. Ogni giorno che ho tempo da perdere scopro cose degne di moooolto più tempo da perdere (messaggio per vlad).
Se mi lamento delle tasse troppo elevate, chi mi marca stretto e sa della mia allergia manifestata più sopra per le scorciatoie di prammatica, pensa di avere l' antidoto e me lo inocula:
"E a cosa rinunceresti, forse a spendere per avere una buona Istruzione superiore?". Sì.
"Ah sì? E magari - dimmelo che mi faccio una risata - anche ad una sanità che funziona?"
Beh, forse sì. Il fatto e che prima dovrei capire dei fatti molto strani (ah... se avessi del tempo da perdere mi dedicherei a questi inutili chiarimenti). In particolare dovrei capire come mai negli ultimi 30 anni il terrificante aumento delle spese mediche di cui hanno goduto i paesi più sviluppati ha apportato benefici molto ambigui. Ambigui perchè sembra proprio che non riguardino la salute delle persone.
Quando leggo libri come "La Casta", giunto a metà della Prefazione la palpebra s' incricca. Mi pervade un senso di inanità per lo sforzo profuso.
Quando sento parlare di "corruzione", di "malagestione", di "malasanità" e cose del genere, sento l' esigenza di andare altrove per impiegare in modo più produttivo il mio tempo.
Sprechi, sprechi, sprechi... a cominciare dal tempo dedicato ad ascoltare le dununce. A cominciare dalla sempre più stanca indignazione di dovere. quella tipica di chi è stato risparmiato dallo studio della Storia.
In molti ci prendono in giro spendendo e spandendo alle nostre spalle mentre gravano sul bilancio della nazione. Maledetti! Ma cosa posso farci? Indignarmi? Ho di meglio da fare. E' sempre andata così e sempre andrà così. Si migliora con i tempi dell' evoluzione. Forse mi basta la goduria di sapere che lo devono fare di nascosto, mi basta la loro vergogna le poche volte che vengono messi con le spalle al muro.
Ad essere seccante invece è quando mi prendo in giro da solo. Quando lo scialo avviene alla luce del sole e con il mio consenso inerziale. Ogni giorno che ho tempo da perdere scopro cose degne di moooolto più tempo da perdere (messaggio per vlad).
Se mi lamento delle tasse troppo elevate, chi mi marca stretto e sa della mia allergia manifestata più sopra per le scorciatoie di prammatica, pensa di avere l' antidoto e me lo inocula:
"E a cosa rinunceresti, forse a spendere per avere una buona Istruzione superiore?". Sì.
"Ah sì? E magari - dimmelo che mi faccio una risata - anche ad una sanità che funziona?"
Beh, forse sì. Il fatto e che prima dovrei capire dei fatti molto strani (ah... se avessi del tempo da perdere mi dedicherei a questi inutili chiarimenti). In particolare dovrei capire come mai negli ultimi 30 anni il terrificante aumento delle spese mediche di cui hanno goduto i paesi più sviluppati ha apportato benefici molto ambigui. Ambigui perchè sembra proprio che non riguardino la salute delle persone.