Perchè praticamente nessuno prende sul serio quanto legge sui pacchetti di sigarette?
La teoria del cheap-talk lo spiega in modo convincente: perchè nessuno legge gli avvisi scritti da un' autorità che pratica politiche proibizioniste.
L' autorità proibizionista si giustifica dicendo di essere meglio informata dei consumatori. Ma se fosse così basterebbe che si limitasse a "informare". Purtroppo non si limita affatto a quello, e tutto cio' è sospetto.
Qualcuno potrebbe obiettare che quando le "avvertenze" si moltiplicano diventano inefficienti. Ma l' obiezione non sta in piedi, ci sono infatto modi poco "costosi" per informare: basta pensare a negozi o a reparti dediti allo smercio di prodotti "pericolosi" e/o a consumatori "patentati" che possono accedere a questi prodotti.
Le soluzioni sono di mille tipi, eppure si preferisce proibire. Perchè?
Non lo sappiamo, sta di fatto che la perversa logica sottostante finisce per apparire così: esistono prodotti sicuri e prodotti pericolosi, nel secondo caso è bene proibire.
Il consumatore si adatta a tale logica lacunosa e finisce per pensare: nel mondo in cui vivo, in assenza di proibizioni, un bene non è mai seriamente pericoloso; altrimenti, secondo la "logica paternalistica" del sicuro/pericoloso, sarebbe stato proibito.
Ecco perchè e LA MORTE a caratteri cubitali diventa "cheap talk".
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