giovedì 6 agosto 2009
Destra-Sinistra
Libertario: crede nel mercato.
Conservatore: crede nella tradizione.
Progressista: crede nell' esperto.
E mi costringe ad una revisione (ancora poco convinta).
Medici calcolanti
Problema: regolare i prezzi dei medicinali, come avviene in Europa e come auspica in parte Obama, colpirà l' innovazione farmacetutica? Occasione buona per vedere diversi bias al lavoro.
Un medico (dott. Avorn) pondera la questione e alza la palla:
a couple reasons that this is a specious argument. One is that according to their filings with the SEC, the drug companies only spend about 15 cents of every dollar on research and development. That's compared to more than 30 cents in administration and marketing and more than 20 cents on shareholder equity. As an investment in R&D, I think any venture capitalist would say a company spending 15 percent on research is not a robust innovation engine.
L' economista (McArdle) incredula per l' assist, schiaccia a terra inesorabilmente:
This makes about as much sense as saying that Dr. Jerry Avorn cannot be that smart because his brain only weighs about three pounds. Presumably, you can't be really smart--really innovative--unless your brain is at least 30 percent of your body weight!
mercoledì 5 agosto 2009
Donne e Uomini di fronte alla scelta
- Le donne sono più generose con gli outsider;
- Le donne sono meno portate alla negoziazione;
- Le donne rendonomeno sotto pressione (basta vedere il tennis);
- Gli uomini peccano di troppa fiducia in se stessi;
- Le donne sono meno disposte a prendersi dei rischi;
Detto questo chi è meglio far decidere? Un gruppo misto, è chiaro.
Anche se troppo spesso i conti non tornano e sul punto sarebbe meglio astenersi.
sabato 1 agosto 2009
Un' elezione con due candidati?
did "God" or a "random" process cause life to appear? To compute Bayesian probabilities here, we must multiply the prior chance of each option by the likelihood of life appearing given that option, and then renormalize. So all else equal, the less likely that life would arise randomly, the more likely God caused life
E' un modo per sistemare la questione adottando uno sguardo esterno. Lo riformulo con delle semplificazioni: si individuano nel cosmo 1.000 "pianeti terra" (condizioni di partenza simili al nostro pianeta e vita spiegabile in termini evoluzionisti). Dopodichè si guarda agli esiti finali. L' esito del nostro pianeta è da considerarsi probabile? Per rispondere ricordarsi che abbiamo un novemilionesimo di probabilità di ricevere, quando giochiamo a bridge, le carte che abbiamo ricevuto dal mazziere. Eppure le abbiamo ricevute. Quindi, per "bassa probabilità" s' intende, per esempio, che in 999 terre la vita si è evoluta in modo sempre diverso ma non è mai andata oltre organismi microscopici. In questo senso la terra sarebbe un' eccezione. Il "caso" all' opera sembrerebbe produrre di solito esiti ben differenti. Ma la cosa rlevante è che l' unica alternativa al "caso" è il "progetto".
Forse che qualcuno non accetterebbe il metodo proposto? Non penso proprio, visto che lo adottiamo continuamente per problemi analoghi.
Ma questo consenso, sebbene nulla ci dica nella sostanza della questione, ha perlomeno una conseguenza: appare chiaro come ID ed evoluzionismo siano ipotesi omogenee, ovvero: sono candidati che partecipano alla medesima elezione con le carte in regola per farlo. Evidentemente anche il loro statuto ontologico è il medesimo.
P.S. Imagine that while considering ways life might arise randomly, we had trouble finding any scenario wherein a universe (not just a local region) randomly produced life with substantial probability. Then imagine someone proposed this solution: a new law of nature saying "life was sure to appear even though it seems unlikely." Would this solve the problem? Not in my book.
venerdì 31 luglio 2009
Dorme ancora
e penso a quale infinito si è sommerso in quel nero fumetto che la riposa,
volti, e precise idee sugli animali...
...
il ristorante...
...
l' abito da sposa...
L' errore del giudice Jones
Forse siete l' unico abitante del pianeta, lo stress non vi assedia e avete il bernoccolo della scienza. Passeggiando nella boscaglia rinvenite un orologio. Come ricostruirete la provenienza di quanto avete tra le mani? Se assumete l' esistenza di un orologiaio sarete portati a vedere il suo zampino nella faccenda. In caso contrario vi affiderete alla teoria dell' evoluzione.
Da Alfa Centauri XYZ arriva in gran segreto sulla terra e stiva minuziosamente lo strano cibo che si è portato da casa. In un futuro lontano la rimanenza di queste scorte viene rinvenuta da un' equipe scientifica. Si apre il dibattito sull' origine e sulla strana disposizione di quanto ritrovato: ID o evoluzionismo?
E ora Nagel:
Judge Jones cited as a decisive reason for denying ID the status of science that Michael Behe, the chief scientific witness for the defense, acknowledged that the theory would be more plausible to someone who believed in God than to someone who did not.
Il giudice dichiara non-scientifico l' ID in quanto riceve un appoggio dall' idea metafisica dell' esistenza divina.
Non penso che il pronunciamento del giudice Jones sia solo un' imprudenza che limita la libertà d' espressione e d' insegnamento. Penso invece che, molto più semplicemente, sia una conclusione scorretta per almeno due motivi:
- l' ipotesi metafisica che "dio" non esista favorisce una soluzione evoluzionista (storia verde);
- Ma perchè non facciamo fuori tutte le idee metafisiche e non ne parliamo più. Ovvero, perchè mai "dio" e non invece Xyz (storia marroncina)?
giovedì 30 luglio 2009
Manager sì, manager no
e cascano parimenti le braccia quando si sente dire che il toccasana è mettere in mano le scelte della ricerca e dell’insegnamento a un “management” puramente extrauniversitario – sul modello fallimentare della riforma sanitaria.
Il giorno dopo salta in aria la Sanità di Campania, Lazio, Molise, Sicilia. Motivo? Niente manager.
Il Mercato ha bisogno di regole. E anche la Politica.
Bisogna essere degli anarchici per opporsi ad una simile scontata affermazione che a volte viene scodellata quasi fosse l' uovo di colombo.
E' meno frequente ascoltare quanto la Politica sia soggetta allo stesso bisogno: regole. E chi meglio del Mercato assolve a questo compito? Un' idea l' abbiamo pensando a quanto sia debole e difettosa la competizione democratica.
Il libertario farebbe bene a non arroccarsi nel tentativo di evitare gli interventi di P in M. Parimente dovrebbe battersi per introdurre sempre maggiori forme di M in P.
L' Intelligent Design è una teoria scientifica
Trattasi di scienze con scarse conferme, teorie perdenti rispetto alle teorie rivali. Ma trattasi pur sempre di teorie scientifiche.
L' ID sostiene che la natura è la creazione di un essere intelligente (un ufo, o qualunque essere di provenienza esterna al nostro pianeta...). Noi tutti conosciamo dei sistemi creati da esseri intelligenti, sono sistemi che hanno certe caratteristiche. Ebbene, qualcuno sostiene che anche la natura abbia quelle caratteristiche e quindi.... Ma solo rintracciando l' esistenza materiale dell' essere in questione potremmo avere delle prove. E ne siamo ben lontani.
Il fatto che non ci siano prove, e molti sono scettici che mai ce ne saranno, dell' esistenza di questa "entità" non significa che la teoria non sia scientifica (possono esistere anche teorie non confermate o con conferme illusorie). Per ora ID trae la sua forza dalle debolezze dell' evoluzionismo, ed è già qualcosa.
Forse sono stato un po' confuso e poichè mi riconosco nelle parole del filosofo Thomas Nagel, lascio che sia lui, via Hanson, a parlare.
Il torcicollo dei giornali
A questo punto un' anomala concentrazione dei media nelle mani di un monopolista di destra (Berlusca?) avrebbe solo un effetto riequilibrante e, quindi, benefico.
Come contestare in modo plausibile questo argomento.
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Gli scienziati sono di Sinistra
P.S. Qualche ragione per imboccare la prima strada.
mercoledì 29 luglio 2009
Che farsene degli Stati Falliti?: P2P
Che bello!
Oppure no? I casi di Haiti, Somalia, Kosovo... visti da vicino.
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martedì 28 luglio 2009
Teoria del "cheap talk": IL FUMO UCCIDE
La teoria del cheap-talk lo spiega in modo convincente: perchè nessuno legge gli avvisi scritti da un' autorità che pratica politiche proibizioniste.
L' autorità proibizionista si giustifica dicendo di essere meglio informata dei consumatori. Ma se fosse così basterebbe che si limitasse a "informare". Purtroppo non si limita affatto a quello, e tutto cio' è sospetto.
Qualcuno potrebbe obiettare che quando le "avvertenze" si moltiplicano diventano inefficienti. Ma l' obiezione non sta in piedi, ci sono infatto modi poco "costosi" per informare: basta pensare a negozi o a reparti dediti allo smercio di prodotti "pericolosi" e/o a consumatori "patentati" che possono accedere a questi prodotti.
Le soluzioni sono di mille tipi, eppure si preferisce proibire. Perchè?
Non lo sappiamo, sta di fatto che la perversa logica sottostante finisce per apparire così: esistono prodotti sicuri e prodotti pericolosi, nel secondo caso è bene proibire.
Il consumatore si adatta a tale logica lacunosa e finisce per pensare: nel mondo in cui vivo, in assenza di proibizioni, un bene non è mai seriamente pericoloso; altrimenti, secondo la "logica paternalistica" del sicuro/pericoloso, sarebbe stato proibito.
Ecco perchè e LA MORTE a caratteri cubitali diventa "cheap talk".
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Un altro giorno stupendo
Grande esodo
- Il tempo trascorso subendo sorpassi è più lungo rispetto a quello trascorso sorpassando, anche se il gruppo delle macchine sorpassate è numeroso quanto il gruppo delle macchine sorpassanti. E' una questione ingegneristica. Basta pensarci un attimo.
- Gli sguardi lanciati alla fila a fianco sono in percentuale più numerosi quando siamo fermi.
- Siamo fatti così: più sensibili alle perdite che ai guadagni.
Piaciuta la chiarezza cristallina con cui si svela facilmente un "mistero stradale"?
Ma possibile che un libro così nessuno aveva mai pensato di scriverlo prima d' ora? Tom Vanderbilt è proprio l' uomo che fa per me: ci fa capire come il posto meno indicato per conoscere a fondo i misteri del traffico è stare chiusi in un' auto; risponde con dovizia a tutti i miei interrogativi con tanto di appendice bibliografica. Ma oltre a cio' fornisce spiegazioni su molte cose a cui non avevo minimamente pensato.
Per esempio, perchè chi guida bene spesso incapace di trasmettere le sue abilità?
In macchina diventiamo più cattivi perchè l' anonimato ci copre o perchè ci frustra?
Scatta il verde. Chi suonerà il primo colpo di clacson, e quando?
Herbert Gintis: "road rage are good thing". Prego, spiegare.
Come nacque il primo semaforo?
Mentre guidiamo possiamo parlare? Introduzione ai misteri del time sharing cerebrale.
Sono un ciclista e vorrei che le auto mi sorpassino tenendo una distanza di sicurezza. E' vero che per ottenere tutto cio' devo ampliare la mia distanza dal marciapiede? E vero che sarebbe meglio dismettere il caschetto? E vero che conviene travestirsi da donna?
E' possibile scambiere due parole con David Maister, il più importante "psicologo delle attese in coda"?
Come si impara a guidare tenendo nel dovuto conto la regola Yerkes-Dodson?
Quanti secondi di disattenzione continuata posso permettermi a bordo della mia vettura?
Perchè gli incidenti stradali mortali erano più alti nella NY del 1867 o nell' Inghilterra del 1720 rispetto ad oggi?
Perchè la guida 10 e 10 tramonta dopo l' avvento dell' air-bag?
Tutti i misteri del blind spots e del cambio di corsia ottimale finalmente spiegati.
Perchè la gran parte degli incidenti avviene vicino a casa?
Perchè la maggior parte dei tamponamenti non ha nulla a che fare con la distanza di sicurezza?
E-bay ha qualcosa da insegnare a chi gestisce le strade. Misurare la reputazione degli automobilisti.
Mexico City, città senza semafori. Precedenza a chi viene da destra? No, a chi evita lo sguardo altrui o simula in altro modo stupidità e distrazione. Spiegare meglio.
Tumori alla pelle del guidatore: colpiscono prevalentemente sul lato sinistro. A destra invece in GB e nelle ex colonie. Perchè?
Tutte le trappole del retrovisore convesso.
Il motto dei Monty Python ("siamo tutti sopra la media") sembra applicarsi agli automobilisti quando si giudicano alla guida. Spiegare esponendo almeno 5 ragioni.
Semafori: meglio il giallo lungo o il giallo corto?
Cosa ho fatto quando mi sono imbattuto l' ultima volta nel segnale "attenzione, scuola con uscita bambambini"? Nemmeno me lo ricordo, ma posso rispondere lo stesso: niente. Non parliamo poi di mucche e sassi che cadono. Comincio a capire perchè meno segnali uguale più sicurezza. "Free of traffic sign" (cartello alle porte di Makkinga)
Sono un ciclista seguito da auto e devo svoltare. Perchè alzare lo sguardo sopra la spalla è molto più efficiente che non segnalare la svolta con la mano?
Se guidare è così facile che ci riesce anche mia zia, perchè è impossibile per un robot?
Perchè un incidente sgomberato in dieci minuti puo' creare ingorghi di ore?
Quanto contano le dimensioni degli autocarri nel determinare la loro pericolosità?
Sono fermo in Autostrada; riparto e sembra che ci si sblocchi; poi ci si riferma. Ma che sta succedendo? E' inutile che mi dici trattasi di una "phantom jam illusion", spiega meglio piuttosto.
Perchè il traffico di New Delhi non è poi così caotico come sembra?
Per giudicare se la coda in cui mi sono appena incastrato sarà particolarmente onerosa, meglio guardare quante macchine ho davanti o quante ne ho dietro.
Lo specchietto retrovisore è davvero utile o è piuttosto un intralcio?
La vostra corsia si chiude, dovete convergere in quella di destra. Meglio farlo subito o il più tardi possibile? Elencare le scuole di pensiero evidenziando quella che più ha a cuore il bene comune.
Perchè negli ultimi 5 anni le compagnie sono passate dal multi server alla coda unica?
E non penso proprio che sia finita, arrivederci alla prossima puntata.
lunedì 27 luglio 2009
L' innovazione fa bene?
financial innovation, on net, was a bad thing
Elegante come assalto al pregiudizio. Ma non regge...
I can understand that particular financial innovations might be bad, but financial innovation overall? Surely this claim was false in years 1200, 1900, and also 1950. (Of course you’ll find very harmful financial explosions between those years and the current day but still on net you’ll take the progress.) If the U.S. economy resumes growing at an average rate of about two percent a year, eventually our economy will look very, very different than it does today. It’s hard for me to see running the economy of 2100 with the banking system of…what is the nostalgic year? 1992? 1957?
E se proprio siete a caccia di pregiudizi da sfatare accontentatevi di aver individuato un caso dove nulla come il mercato si cura del "lungo periodo".
Sarò pendolare?
Per esempio, vorrei sapere perchè la colonna al mio fianco scorre sempre più veloce. La scienza cosa dice in merito?
Molti miei amici si credono degli assi del volante, eppure a me sembrano solo dei mediocri autisti e nulla più. Uno di questi lo conosco bene, sono io. Come si spiega questo abbaglio?
Quali sono le manovre stradali più "traditrici"? Dove non devo fidarmi di me stesso?
Perchè quelle cretine delle formiche se la cavano nel traffico meglio di noi?
Perchè quando il traffico è congestionato vedo sempre donne nelle macchine intorno a me?
Perchè dove c' è molto traffico si è così riluttanti a costruire più strade?
Esiste veramente la "curva della morte"?
Cosa "stressa" di più il guidatore?
Perchè molte strade pericolose sono più sicure di quelle sicure e viceversa?
Perchè i parcheggi costano così poco quando addirittura non sono gratuiti?
Dove e quando farò il mio primo incidente?
Perchè quando chiedo ai miei amici se guidano più di quello che vorrebbero
mi rispondo sì, mentre quando chiedo loro se guidano più del necessario ammettono di sì!?
Meglio la rotonda o il semaforo?
Perchè chi ha deciso di cambiare affrontando spostamenti più onerosi, a posteriori si dichiare sempre più infelice di prima?
sono pericolosi i "micro-sonnellini" (time-gap experience) che tutti noi sperimentiamo al volante?
Non ho mai capito veramente a fondo la legge fondamentale del traffico: nel mondo e nella storia l' uomo dedica in media agli spostamenti lo stesso ammontare di tempo (one-hour rule). Qualcuno me la puo' spiegare?
Come si dispongono le macchine via via che arrivano occupando un parcheggio inizialmente libero? E perchè si dispongono sempre in quella maniera?
Quando devo partire? Quando devo rinunciare a partire?
Perchè ogni volta che accompagno la mamma all' esselunga devo parcheggiare vicino all' ingresso anche se cio' comporta una perdita di tempo netta?
In termini di conoscenza non mi aspetto molto dalle mie "vacanze culturali": credo che il viaggio insegni solo a viggiare. Eppure ho la netta sensazione che per sapere qualcosa su un posto, piuttosto che infilarsi nei musei è meglio noleggiare una macchina e guidare nel traffico locale. Perchè?
Per trovare parcheggio meglio la strategia dell' agguato o quella del condor che gira in tondo?
C' è qualcuno che puo' rispondermi? Ma in modo scientifico!
Update. Sembra di sì. Corro in libreria.
link
Perchè gli USA dovrebbero imitare la sanità europea...
Meglio "stupido" o "pigro"?
Inoltre la perseveranza sembra avere un legame più saldo con la moralità e l' onestà di una persona.
Come se non bastasse, la perseveranza è una virtù più malleabile dell' intelligenza: possederla è in buona parte un nostro merito.
Eppure quando ci dicono che siamo pigri ci offendiamo meno rispetto a quando ci dicono che siamo stupidi. Alcuni sentono addirittura quest' appellativo come un titolo di merito. Perchè?
P.S. Persino a livello sociale costruire correlazioni tra gruppi (razza, classe sociale...) e IQ sembra essere un tabù. Mentre parlando di "caratteri" l' atmosfera si rilassa.
Il miglior cervello in circolazione
La mia lista personale:
- il mercato;
- la tradizione;
- l' esperto;
- il dilettante quando scommette;
- la democrazia;
- il dilettante quando parla da blog, forum ecc.
Qualcuno si chiederà cosa si deve decidere? Tutto. Nell' ipotesi in cui i vari problemi non siano isolabili.
sabato 25 luglio 2009
L' arte di non capire se stessi
Bibì e Bibò
... l' avvinghiato amplesso della rissa scacciangosce che ringhia nel tremolio dei tendini sull' asfalto dopo la manifestazione...
IQ FAQ
...
Divorzio. Conta la stabilità emotiva.
Moralità. Conta la scrupolosità.
Lavoro. Conta l' IQ.
...
venerdì 24 luglio 2009
Finalmente a casa
Ultima compagnia: la gomma plastificata.
Scuola: tentativo di discorso articolato
- Qual è la funzione della scuola? Trasmettere cultura.
- Cos' è la cultura? Un sapere utile nel tempo.
- Cosa deve intendersi per "sapere utile"? Un sapere che realizza l' individuo emotivamente, socialmente ed economicamente.
- Per quanto ne sappiamo ora, cosa predice al meglio la realizzazione socio-economica-affettiva dell' individuo? IQ e Big Five.
- Che influsso ha la genetica su questi fattori? Più alto di quanto si creda comunemente, specie per l' IQ.
- Quanto incide la scuola su IQ e Big Five? Non molto, specie nel primo caso. Deve comunque agire presto. Ancora prima di presto.
- Come dovrebbe diventare la scuola pubblica, date queste premesse? Un meccanismo selettivo piuttosto che formativo.
- E per la residua parte formativa come si dovrebbe agire, almeno nei primi anni? Puntare sui contenuti piuttosto che sull' abilità a pensare. Più sul "cosa" che sul "come".
- E più avanti? Puntare sul sapere specialistico piuttosto che su quello interdisciplinare.
- Perchè? Perchè IQ ha una radice genetica forte ed è meglio non sprecare lì troppe risorse. Un bambino riceve più aiuto se impara le cose giuste. Cio' diventa ancor più vero nel proseguo della sua carriera scolastica.
- Meglio non perder tempo nemmeno con i Big Five? Su quel versante qualcosa in più è giustificato. Ma considera che concentrarsi sui contenuti favorisce la memorizzazione e cio' incide positivamente sul Big Five ai nostri fini più importante: "scrupolosità&perseveranza".
- E il resto? Fare della scuola un ambiente amichevole e motivante, non sarà mai una perdita di tempo.
- Arriveremo mai ad una scuola del genere? No, è una scuola che costerebbe 1/3 di quella attuale. Una democrazia non puo' permettersi risparmi del genere.
- Come possono non emergere verità tanto elementari? Colpiscono gli interessi della classe docente, ovvero di quel gruppo di persone in grado di mettere in campo la retorica più convincente a loro difesa.
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giovedì 23 luglio 2009
La pietà di certi veli
Il disaccordo impossibile e il parto delle Verità
Errato, serve solo l' uso della ragione per sapere che il disaccordo è impossibile, per sapere che la Verità verrà a galla ed è solo una questione di tempo.
Non esprimo una generica speranza quindi, ma una conclusione rigorosa e razionale:
Teorema: due persone che discutono giungeranno necessariamente ad un accordo completo su tutte le questioni.
Figo!
Le premesse per enunciare il teorema non sembrano poi così stringenti:
- le persone coinvolte devono essere ragionevoli;
- le persone coinvolte devono essere "honest truth-seeking";
- la realtà sottostante deve essere unica per tutti;
- deve esserci conoscenza comune (io so che tu sai che io so...) ;
- non bisogna confidare solo in se stessi ;
- non bisogna confidare troppo in qualcun altro;
- la verità deve poter essere espressa anche in termini probabilistici.
Sono un tipo fortunato: la mia fede liberale mi fa credere nell' Uomo (condizioni 1-2); la mia fede religiosa mi fa credere nell' esistenza della Verità (condizione 3). Ora scopro che la mia fede nella Ragione mi assicura che è impossibile, dopo un onesto confronto, non concordare in toto sulla Verità. Wow.
In questa nota che valse il Nobel, il teorema è dimostrato formalmente. Che casino! Qui un tentativo - p.7-9 - di "tradurre" in italiano (anzi, in inglese) la dimostrazione.
Secondo la mia esperienza, in genere il disaccordo si prolunga perchè mancano 5 e 6. Anche concepire una realtà probabilistica (sulla falsariga di quelle della meccanica quantistica, tanto per intendersi) non è facile. Certo, quando la diatriba s' incanaglisce, il lato personale prevale e salta subito anche 2. E allora tanti saluti. A proposito, saluti a tutti!
P.S. Per chi si accontenta dell' intuizione: 1) discutendo giungiamo a conclusioni differenti 2) in base alla fiducia che accordo a ciascuno di noi me compreso, elaboro una nuova conclusione probabilistica, lo stesso fai tu 2) ci confrontiamo sulle nuove posizioni, ancora divergenti, e ripetiamo il processo di rielaborazione 3) dopo k discussioni siamo perfettamente d' accordo su tutto (proprio come nel primo link: dopo k giorni gli abitanti degli occhi azzurri avranno lasciato l' isola).
P.S. link utile.
mercoledì 22 luglio 2009
Da Crotone all' Ortica un grido d' amore per tutti i Mario
Nel giorno del tuo bisogno
Colazione in Autogrill
Vendere i diritti
Perchè non sono un garantista
Devo ammetterlo, l' argomento anti-garantista è anche il più convincente contro la pena di morte.
martedì 21 luglio 2009
Perdersi in casa
Fiorino
Copyright (e brevetti)
L' inventiva è un bene, e dovrebbe essere premiata. Il monopolio è invece un male, e dovrebbe essere ostacolato. E a cosa serve il copyright? A premiare gli inventori con una licenza di monopolio. Che stupidaggine! Anche fare i gelati è una cosa buona e chi li sa fare dovrebbe essere premiato. Ma nessuno pensa di premiare il mio gelataio concedendogli una patente che permetta di guidare ubriachi...
Qualche proposta? Meglio sarebbe che il governo compri tutti i copyright e li metta a disposizione. Il teorema di Coase soccorre semplificando: potrebbe essere l' autore a comprarsi il suo copyright godendo di una prelazione. Ma il prezzo? Bè, la soluzione ideale è un' asta aperta a tutti, governo compreso. L' incasso al creativo.
Proibizionismo morattiano
Pro:
- s' impngono costi ad un comportamento ritenuto socialmente dannoso.
Contro:
- s' impongono costi a comportamenti non socialmente dannosi;
- si svaluta il valore dell' educazione familiare;
- si svaluta il valore di una virtù come il self-control;
- si regala un business alla criminalità;
- si seduce con il fascino discreto della trasgressione;
- si spingono i giovani nel circuito dell' illegalità;
- l' elusione è facile;
- si distraggono forze di polizia per adempiere ai controlli in questo campo;
- si inflazionano le leggi togliendo erodendo il valore anche di quelle indispensabili;
Ben gradito l' allungamento delle liste.
P.S. Io sono un fan di "contro 6".
lunedì 20 luglio 2009
Calcolare il razzismo
sabato 18 luglio 2009
venerdì 17 luglio 2009
Aborti in calo
sull' aborto abbiamo una legge che funziona e di cui siamo pienamente soddisfatti per la semplice ragione che gli aborti calano anno dopo anno: ed è la sola cosa che conta
Interessante. Ma gli aborti calano grazie alla legge? E' possibile linkare studi che comprovino almeno in parte questo nesso? Sono molto interessato. Anche perchè se il nesso fosse inesistente, questo sarebbe piuttosto un argomento contro i sostenitori della legge: meno aborti potenziali, meno rischio di aborti clandestini.
P.S. tento l' iscrizione alla comunity de "Il Giornale" per rivolgere la richiesta allo stesso Facci. Lo ritengo un giornalista abbastanza "disinteressato".
Care estinte
giovedì 16 luglio 2009
Perchè siamo diventati quel che siamo?
Do' le percentuali: 45-5-50.
Spiego la mia scelta: è quella che meglio si puo' giustificare in base ai fatti, il resto non conta.
Bene, divagando qua e là, sarebbe bene ragionare tenendo per ferma questa premessa.
E il libero arbitrio in tutto cio' non c' entra nulla, mi raccomando.
Approfondimenti per il cittadino che ha tempo da perdere
Quando leggo libri come "La Casta", giunto a metà della Prefazione la palpebra s' incricca. Mi pervade un senso di inanità per lo sforzo profuso.
Quando sento parlare di "corruzione", di "malagestione", di "malasanità" e cose del genere, sento l' esigenza di andare altrove per impiegare in modo più produttivo il mio tempo.
Sprechi, sprechi, sprechi... a cominciare dal tempo dedicato ad ascoltare le dununce. A cominciare dalla sempre più stanca indignazione di dovere. quella tipica di chi è stato risparmiato dallo studio della Storia.
In molti ci prendono in giro spendendo e spandendo alle nostre spalle mentre gravano sul bilancio della nazione. Maledetti! Ma cosa posso farci? Indignarmi? Ho di meglio da fare. E' sempre andata così e sempre andrà così. Si migliora con i tempi dell' evoluzione. Forse mi basta la goduria di sapere che lo devono fare di nascosto, mi basta la loro vergogna le poche volte che vengono messi con le spalle al muro.
Ad essere seccante invece è quando mi prendo in giro da solo. Quando lo scialo avviene alla luce del sole e con il mio consenso inerziale. Ogni giorno che ho tempo da perdere scopro cose degne di moooolto più tempo da perdere (messaggio per vlad).
Se mi lamento delle tasse troppo elevate, chi mi marca stretto e sa della mia allergia manifestata più sopra per le scorciatoie di prammatica, pensa di avere l' antidoto e me lo inocula:
"E a cosa rinunceresti, forse a spendere per avere una buona Istruzione superiore?". Sì.
"Ah sì? E magari - dimmelo che mi faccio una risata - anche ad una sanità che funziona?"
Beh, forse sì. Il fatto e che prima dovrei capire dei fatti molto strani (ah... se avessi del tempo da perdere mi dedicherei a questi inutili chiarimenti). In particolare dovrei capire come mai negli ultimi 30 anni il terrificante aumento delle spese mediche di cui hanno goduto i paesi più sviluppati ha apportato benefici molto ambigui. Ambigui perchè sembra proprio che non riguardino la salute delle persone.
Mestieri facili: il buon genitore.
Dai loro geni e dalla famiglia in cui crescono.
Calma, parlare di "famiglia" è fuorviante: meglio dire "ambiente". La socializzazione avviene perlopiù a contatto e grazie ai propri "pari". Da un secolo la lente della statistica scruta gemelli, adottati, famiglie monoparentali eccetera. Questa conclusione parrebbe attendibile.
il trattamento ricevuto in famiglia sembra dunque contare meno del previsto, anche se il compito che resta è pur sempre prezioso. Da quanto detto possiamo capire quanto sia importante: abitare nel posto giusto, favorire stimolanti amicizie, scegliere le scuole migliori...
Essere dei buoni genitori non costa dunque molta fatica ed è molto meno impegnativo di quanto credevamo solo un ventennio fa.
D' altronde ci sono poche cose al mondo più appaganti del sorriso del vostro bambino. La cosa è vera oggi, come un ventennio fa, come da sempre.
L' economista fa quattro conti e conclude: fate più figli. Presto, vi conviene!
P.S. Due canzoni per Roberta:
mercoledì 15 luglio 2009
Prima di parlare di diseguaglianze
- Non concentriamoci sulle diseguaglianze di reddito, guardiamo al tenore di vita e molte cose cambieranno.
- Quando l' ingiustizia produce diseguaglianza il problema è l' ingiustizia non la diseguaglianza.
- Confondere la "società" con la "popolazione interna" sottovaluta il ruolo decisivo che l' immigrazione gioca in questi temi.
- Molti dicono che la diseguaglianza mina la democrazia ma i fatti raccontano un' altra storia. E' più difficile di quanto si pensi trasformare la ricchezza in potere politico.
link
martedì 14 luglio 2009
Uomini vissuti in Pace
Brenno Useria lì 13 Aprile 1937
Io sottoscritto dichiaro che in caso di morte lascio tutto quanto mi avanza, perchè non sò per l' avvenire come andranno le cose. Il resto di tutto quanto possiedo allora lascio la mia eredità in questo modo: al figlio Redento che convive assieme lascio le Bestie che sono in Stalla perchè quando è venuto con me 2 bestie li a comprati lui di sua borsa. Li lascio anche gli attrezi di campagna. Carro aratro eccetera. Se succede il sinistro della mia morte se già abbiamo lavorato la campagna assieme lascio a lui il raccolto sia grano come il fieno in cascina. La roba di stanza e cucina in parte eguali tanto i Maschi come le Femine. Così pure in parti uguali il Caseggiato e Terreni prato e Bosco.
N.B. Cè poi che il figlio Redento a pagato di sua borsa L. 720 per il prestito redimibile a pagato per tutti e rimborserete a lui la vostra parte che vi spetta. Inoltre cè la Maria e la Carla che non sono sposati la Maria sara a carico delle spese di Redento perchè i soldi li da in famiglia la Carla no secondo accordi fatti in famiglia i soldi me li da a me per i miei vizi quindi sono in dovere per le sue spese siano tolte dal mio patrimonio overo dividerle in parti uguali.
Raccomando poi a tutti voi figli che io non ce lo con nessuno e vi voglio bene a tutti. dopo la mia morte se avete di fare degli accomodamenti sulla divisione fateli da veri fratelli e non fatte delle chiachere inutili. Io ho sempre vissuto in pace. Fate così anche voialtri. Fiducioso che il buon Iddio mi fara la grazia di fare una buona morte. verrà anche questo giorno con la mia fede di raggiungere ancora la mia Cara Enrichetta. Come gia fossi morto io do una stretta a tutti voi cari figli. Ricordatevi di me che io mi ricordo di voi e vi saluto e vi prego di non piangere.
Scritto di mio pugno il giorno 13 aprile 1937 in Brenno Useria in fede mia Mozzanica Albino vostro Padre
Laurea insensata
Per la maggior parte delle persone il problema non si pone, un solido pregiudizio parla per loro: no! E' semmai vero il contrario.
Qualcuno approfondisce e giunge al "no" canonico con buoni argomenti.
Ma molti cominciano a sussurrare di sì!
Beninteso, parliamo di istruzione superiore: intraprenderla rende allo studente in termini di compensi (college premium)- specie all' estero - ma rende ben poco in termini di produttività. La società non trae vantaggi dalla massa di "laureati". I fatti parlano chiaro, la preparazione di chi lavora difficilmente puo' dirsi un frutto degli anni dedicati allo studio.
Il fatto è che "studiare" serve per farsi un' "immagine" più che per coltivare le proprie competenze. Insomma, frequentare certi corsi "fa figo", come indossare certe griffe. Anche la ditta imbottita di laureati e "masterizzati" strapagati la si spiega solo pensandola intenta a coltivare il proprio look. L' alternativa è che siamo di fronte a degli stupidi che buttano i loro soldi.
Gran parte dei nostri "universitari" potrebbe essere immediatamente dirottata senza danno nel mondo del lavoro. Detto sottovoce: sono anche individuabili abbastanza facilmente e senza grandi costi (a 16 anni IQ e test psicometrici sono ottimi predittori del futuro di questi ragazzi).
La mia esperienza è abbastanza conforme a quanto detto: nella sostanza le mie competenze e la mia intelligenza sarebbero le stesse anche senza nessun studio superiore. Volendo essere meno drastici diciamo che tutto si sarebbe potuto ridurre a qualche mese di frequenza. Eppure sono i miei titoli a garantirmi certe entrate. C' è anche un minimo di deferenza se sciorino il mio curriculum. Mi chiedo solo perchè gli altri abbiano dovuto pagare la mia Università solo per consentirmi oggi di avere un po' più di autostima e di indossare un "abito" più elegante.
P.S. Teorie alternative: Università come agenzia matrimoniale, Università come indottrinamento. Università come marchio.
P.S. link
P.S. contro la "visione romantica" di katz e Goldin.
Lo scienziato è un segugio sulle tracce della verità?
La scienza come "mezzo di conquista della Verità"?
Poichè non riesco nè ad approvare nè a dissentire, la questione deve essere delicata.
Ciò verso cui avanza la scienza è qualcosa che non puo' dirsi Verità, ma nemmeno è pura Convenzione. D' altronde ho detto chiaramente che la Libertà viene prima. prima della scienza appunto.
A questo proposito il concetto di "prezzo" offre la similitudine più calzante.
Non possiamo dire che il "prezzo" di un bene ne esprima il valore reale e assoluto.
Eppure la determinazione sul libero mercato del prezzo di un bene è il modo più corretto che abbiamo per conoscere quel valore.
lunedì 13 luglio 2009
Il materialismo frainteso
"... capitalism is a system rooted in materialist values...".
Anche se il capitalismo migliora la nostra vita materiale, cio' non significa che sia centrato su valori materiali, si tratta solo di un piacevole effetto collaterale.
Il centro del capitalismo è la libera scelta dell' uomo (dimostrazione).
Dirò di più: quale alternativa alla "libera scelta" per esaltare concetti quali quello di "anima" o di "dignità"? Pochi. Nessuno.
Viaggiare
"il viaggio non insegna nulla sui luoghi visitati, semmai confonde le idee; un' ora in biblioteca rende 50 volte un' ora passata sul posto. La conoscenza che va dalla realtà ai libri progrdisce, quella che segue il percorso inverso si arena".
Magari mi sbaglio ma sono abbastanza sicuro che il punto riceverà ulteriori conferme.
Cio' detto non crediate che io sottovaluti il valore dei viaggi: il viaggio insegna a viaggiare. E saper viaggiare assomiglia molto al saper vivere.
Molto più probabile allora che sminuisca il valore della conoscenza.
A lume di naso
Il "naso" è importante, ma davvero non si puo' andare oltre parlando di società?
Se qualcuno ti dicesse: ora non lavorerai più e dedicherai i tuoi giorni ad approfondire la questione XXX. Ti finanzio io, il tempo quindi non ti mancherà, puoi andare "oltre il tuo naso".
Che faresti con interi anni a disposizione?
La mia sensazione è che, gira e rigira, finirai per mettere insieme qualcosa che assomiglia molto ai tanto criticati "studi".
Eviterai forse di prendere in considerazione più casi rispetto a quelli in cui ti eri casualmente imbattuto da "dilettante"? Penso proprio di no. Eviterai di rendere omogenei i casi considerati? Penso proprio di no. Eviterai di ordinare scrupolosamente i dati raccolti? Penso proprio di no.
Penso che volendo fare un lavoro onesto, finirai per fare qualcosa di simile a quello che si produce nelle più prestigiose Università. Con tutti i limiti di quei lavori.
Le idee contano?
Non voglio svalutare il ruolo degli "interessi", mi sembra di non dover insistere molto per rendere credibile questa avvertenza, eppure sono convinto che l' ideologia sia centrale per capire dove andiamo.
Parchè?
Perchè la gran parte delle decisioni fondamentali vengono prese democraticamente e il nostro voto ha un' incidenza pressochè nulla sull' esito finale: non sarà mai in grado di tutelare o minacciare i nostri interessi. Nemmeno vale la pena di approfondire troppo le questioni o di condurre ragionamenti impeccabili, l' ideologia puo' essere adottata senza particolari prudenze.
Entriamo più concentrati e realisti nel supermercato rispetto a come entriamo nella cabina elettorale: solo nel primo caso pegheremo i nostri errori.
Al supermercato dismettiamo l' ideologia, sarebbe troppo costosa. Ma nel seggio (o su un forum) essere "ideologici" non costa quasi nulla.
Tutto ciò è piuttosto deprimente ma ha un corollario che consola: le idee contano. Eccome se contano!
Davanti al Dio degli Uomini Liberi
Dopo anni l' argomento diventa di stringente attualità e sul punto si pronunciano anche le massime autorità della Chiesa in senso contrario al mio. Che fare?
Il tema non è tanto la fede e i suoi dogmi, quanto i pronunciamenti della dottrina sociale.
Certo, durante la giovinezza la fattispecie più comune era un' altra: il Magistero affronta e avvia a soluzione questioni a cui non ho mai pensato a fondo. La strada è spianata e mi illudo che con un' autonoma riflessione sarei approdato su quelle stesse sponde.
Ora, è inevitabile, i "contropiede" diventano più frequenti. Che alternative ci sono per chi ragiona con la sua testa e si ritrova spiazzato? Apro un ventaglio incompleto:
1. Obbedisci.
2. Pensa ancora, da qualche parte scoprirai il tuo errore.
3 Rifletti meglio e metti a punto una retorica per smussare gli angoli e smorzare gli attriti.
4. L' indipendenza intellettuale innanzitutto: mantieni le tue posizioni a costo di allontanarti dalla comunità dei fedeli.
5. Battiti dall' interno per cambiare il Magistero. Opinioni inizialmente di minoranza sono già prevalse.
6. Ci si uniformi nei comportamenti evitando un evangelizzazione che sarebbe insincera.
...
N.B. per istinto simpatizzo con 6.
venerdì 10 luglio 2009
Vite di serie B
Ma la distinzione tra una "vita statistica" e una "vita conosciuta" è illogica, moralmente stupida e impossibile da realizzare.
giovedì 9 luglio 2009
Metafore improprie
In questo articolo Giorgio Israel sembra attaccare l' autonomia scolastica. Solo quella "spinta" (anarchia) naturalmente, quella che è un male in sè, un modo per avere ragione a priori.
Per me comunque lo fa prendendo una cantonata sulle metafore.
Perchè mai dovrebbe istituirsi un parallelo con la politica, innanzitutto? Ma poi la parentela tra "autonomia scolastica (spinta)" e "democrazia diretta"?
La "democrazia diretta" è un modo per aggregare le preferenze compatibile anche con sistemi centralizzatissimi, anzi, totalitari!
Se proprio si cercano abbinamenti, l' "autonomia scolastica" andrebbe collegata con il "federalismo". Ma forse la soluzione federale funziona troppo bene e la gaffe sarebbe stata inevitabile.
mercoledì 8 luglio 2009
Il capitalismo collassa e la sinistra tace.
Due ipotesi:
1. Ad essere travolti sono stati soprattutto i "ricconi", ovvero quel materiale umano che piace tanto usare come capro espiatorio. Un effetto collaterale si è visto subito: meno diseguaglianze. Un duro colpo per la retorica di sinistra.
2. I mercati "selvaggi" - hedge fund - hanno avuto un ruolo marginale nel patatrac (24 ore 8.7 p.12). La parte del leone l' hanno giocata istituzioni altamente regolamentate - come le banche - quando non enti semi-statali (Fannie Mae e Freddie Mac). In queste condizioni a che pro lanciare l' urlo di battaglia che la sinistra intona con tanta naturalezza: più burocrazia!
Non resta che il silenzio e le vaghezze obamiane. Prima o poi passerà un altro treno.
Etica e Mercato
Manca anche cio' che molti pregustavano: l' anatema contro il "capitalismo globale". Meno male.
Ottimo passaggio: È... da ritenersi errata la visione di quanti pensano che l'economia di mercato abbia strutturalmente bisogno di una quota di povertà e di sottosviluppo per poter funzionare al meglio. La cresta dei teologi della liberazione si abbassa mestamente.
Per il nuovo Papa il mercato non sembra essere un male di per sè, speriamo che su questa base qualcosa in più possa essere costruito.
L' insistenza maggiore è portata sulla necessità che l' etica si affianchi all' economia.
Non riesco mai ad avere le idee chiare su questo punto e su cosa pensa chi lo propone.
Da un lato si propone l' ovvio. Ma dopo che abbiamo detto "fate i bravi" siamo punto e a capo. Che si fa?
Personalmente penso che l' etica "convenga": quindi la prassi migliore per promuoverla è pur sempre l' economia.
Il mercato assolve ad un duplice compito: 1) sviluppa un' efficienza allocativa delle risorse e 2) produce un evoluzione efficiente.
Ci si concentra sempre sulla prima funzione dimenticando la seconda.
Eppure l' evoluzione di cui si parla riguarda anche i sentimenti etici. Dove trovate gli standard etici più elevati? Nelle società di mercato. E qual è la direzione del nesso causale? Prima la ricchezza, poi il pensiero e la sensibilità.
Senza fiducia ed etica il mercato difficilmente funziona. Siccome ha voglia di "funzionare" tende a produrre queste risorse favorendo le società dove un giusto dosaggio della virtù è presente.
Tenere conto della funzione evolutiva ha un vantaggio: risponde alla domanda "che si fa dopo le prediche?". Si smette di predicare e si costruiscono mercati.
Problemi con il tutor
Fortunatamente a metà strada faccio colazione e con questa breve sosta ho calcolato che la mia velocità media nella prima parte è circa di 65 km orari (la metà di quella consentita). Nel resto del tragitto posso anche raddoppiarla.
Solo che non ho capito esattamente a quanto posso andare. Mi sa che posso andare anche alla velocità della luce senza conseguenze.
I misteri delle "medie" non li ho mai capiti a fondo.
martedì 7 luglio 2009
Sfumatura alta sempre in testa
Joseph e Milton
Ma ancora più terso (al punto da poter essere intonato) è stato in passato il messaggio di Milton Friedman: l' impresa faccia il suo lavoro e lasci che siano le persone ad essere generose.
In entrambi i messaggi c' è del vero, anche se il "vero" di Milton a me risulta più intelleggibile e facile da spiegare.
Postuliamo infatti che esistano due comunità parimenti generose. La prima si organizza secondo le indicazioni di Joseph, la seconda si uniforma all' insegnamento di Milton.
I josephiani avranno imprese che, distraendosi dal profitto, produrranno inefficienze. Tutto il contrario per le spietate imprese dei miltoniani: niente nelle loro avide grinfie andrebbe "sprecato".
Risultato: la generosità sarebbe la stessa in entrambe le comunità ma la seconda alimenterebbe il nobile sentimento con molte più risorse.
Particelle elementari
Uno che ha attraversato il comunismo ludico-libidico condito dalle canzoni di Elvis e dai film di Marilyn Monroe, dai frigoriferi e dai transistor. Uno che leggendo "Actuel" voleva contestare il Capitalismo senza rinunciare al divertimento, anzi, alimentandone come nessun altro la nascenta industria erotico-pubblicitaria messa in piedi con l' attacco ai valori giudaico-cristiani, e con l' apologia della gioventù in cerca di estasianti avventure.
MH ci immerge in una sabbia mobile lenta quanto inesorabile; descrive un mondo avariato e irrecuperabile, eroso com' è da una vorace coppia di tarli: la libertà individuale e la scienza strumentale.
Ci voleva lui per smascherare questi falsi idoli allegando illustrazione meticolosa della loro azione corrosiva. Il mondo scolpito da quelle potenti mandibole è un universo rallentato, segnato da vergogne e timidezze arroganti, dove gli esseri si incrociano in un vuoto siderale in cui nessun incontro sembra mai possibile. Ogni tanto questi esseri si voltano verso di noi con occhi sbarrati, il loro sguardo non è addolorato, piuttosto atterrito, preda di tremori animali ed abietti.
Per "distruggere" con tanta perizia ci voleva un comunista senza più nulla da costruire.
Due fratelli, due vite solitarie e astiose, due vie verso il nulla. Un' età anagrafica atroce: cosa resta da fare quando carni vizze e biancastre cominciano ad arrotolarsi in un adipe repellente? Quando tutto annoia e si è ancora tanto distanti dalla morte? Eppure, difficile da credere, alcuni chiedono ancora una proroga, un piccolo supplemento di esistenza per soddisfare dei bisogni che sono fondamentalmente ancora gli stessi dell' adolescenza.
Il paesaggio è quello tedioso e tranquillo della Francia, ma potremmo essere in Giappone, in Norvegia. Insomma, in uno di quei sinistri paesi dove i quarantenni si suicidano comunque in massa.
Prendiamo la libertà. Finiti i bei discorsi con i quali si ha sempre la meglio nei dibattiti, spente le luci, l'uomo libero si ritrova solo e con un unico magnete in grado di attrarlo ancora "realmente": il sesso. Con tutto il portato di monotonia spossante che il sesso si trascina dietro.
Non per niente Bruno, il primo fratello, si masturnba in modo compulsivo, anno dopo anno questa attività diventa per lui preponderante fino ad assorbire ogni suo progetto, dalle vacanze al lavoro; anche quando si esaurisce ogni virilità, anche quando non restano più tracce di soddisfazione sensoriale.
Persino il Matrimonio è ben descritto solo se inquadrato come un intervallo di refrattarietà momentanea.
Che altro può fare chi ha solo la libertà come unico valore? Usarla per infliggersi un ultimo capriccio e soffrire lo spasmo che produce l' invenzione del successivo quando la nostra vena è inaridita da anni.
La comune sessantottarda, opportunamente variata, puo' ancora germogliare dando frutti insperati, perchè non provarci? Già, perchè? Purchè si sappia quando si scopa. I Chakra, il Tantra e le mille sfumature della New Age, hanno le carte in regola per arricchire la personalità, per scoprire nuovi anditi dell' animo in grado di vivificarci, sarebbe un peccato trascurarle. Basta sapere se e quando si scopa.
Con sguardo spento e fiducia affievolita giriamo il mondo trascinando una carcassa asciugata di tutto: resta solo una caricatura di desideri adolescenziali.
Intanto i figli guardano la TV 13 ore al giorno e al mattino ancora a letto sentiamo nauseati che in soggiorno già attacca il rosario dei cartoni animati quotidiani. Quegli stessi figli che poco prima erano alacri disegnatori ansiosi di mostrarci l' ingenuo capolavoro su cui avevano sudato tutto il pomeriggio, che solo un anno prima ci avevano deliziato e fatto sperare con una composizione eteroclita in cui appariva la scritta "ti voglio bene Papà". Sono figli che ora sentiamo perduti. Meglio dedicarsi alla vestizione più adatta per l' "aborto-party" organizzato da Di Giorno o allo "snuff movie" pagato diecimila euro.
***
La conoscenza scava, va a fondo fino ad isolare la particella elementare che ci costruisce. Strana questa cosa per cui conosciamo il mondo sempre meglio proprio mentre lentamente perdiamo ogni sapienza su come abitarlo.
Michel è un fisico che, alle soglie del Nobel, abbandona tutto. Perchè non farlo?
Non puo' certo trattenerlo la squadra di ricercatori che ha messo in piedi: la polvere burocratica cosparge ogni loro relazione; alla festicciola d' addio a nessuno viene in mente di fare le foto; basta uno sguardo annoiato, una parola strascicata per far defluire ciascuno verso la propria macchina. Si ha voglia di raggomitolarsi al più presto nella cuccia dell' "individualità", si ha subito nostalgia di tornare "monade".
Nessun rimpianto nel distacco dall' altro, solo numerosi, isolati e minuscoli sensi di liberazione. Quelli di chi puo' di nuovo abbagliarsi con la TV. Il clima da ufficio demitizza la "ricerca" intelligente, una filiera di onesti artigiani privi di genio e con la testa altrove mette a punto la scoperta; più che tesi e dottorati basterebbe un diploma condito con un po' di pratica per manovrare la strumentazione e uno sguardo attento quanto inerte.
Perchè non farlo dunque? Perchè non fare cio' che per un uomo della generazione precedente sarebbe stato a dir poco assurdo? Perchè non farlo ora che è sulla cinquantina ed è intellettualmente spacciato? Perchè non andare altrove, non gironzolare a caso per il mondo? Perchè? Perchè?
La sua fede nelle "particelle" gli impedisce da tempo di risondere a qualunque "perchè", e dietro il suo strano ed erratico comportamento non puo' che lavorare in modo diabolico quel dio impotente che ormai non riesce più ad abiurare per quanto voglia farlo.
Un maelstrom di noia trapuntato dal sollievo momentaneo che offrono violenza e pornografia. Non resta altro intrattenimento, non resta altra via per contribuire alla consumazione dei nostri corpi e non pensarci più.
Di antidoti non ce ne sono. Le relazioni famigliari? Le relazioni famigliari resistono qualche anno, talvolta resistono per decine d' anni, resistono molto più che ogni altro tipo di rapporto; e poi, finalmente, si sciolgono anch' esse.
Libertà e Conoscenza formano una tenaglia che ci amputa qualcosa di vitale, si cerca sempre di minimizzare questa sofferenza. Fintanto che la sofferenza della confessione sembra meno forte, si parla. Poi si tace, si rinuncia, si rimane soli.
Dal saggio di Bruno su GPII: "qualche Papa qua e là aveva misurato questa china, ma non l' abbiamo preso sul serio, ai miei amici per esempio non piaceva cio' che diceva su aborto, preservativi e altre stronzate del genere".
Ci voleva un comunista frustrato e in cerca di vendette postume per lanciare in modo stentoreo l' allarme.
E adesso, un rigo per un giudizio personale: il romanzo non è un capolavoro anche se il contenuto lo rende interessante. Altrimenti non l' avrei letto fino in fondo imbattendomi nel sorprendente finale.
Ve lo dico? Non ve lo dico? Bè, chi non lo vuole sapere non legga oltre.
Michel, il fratello scienziato, è tra i protagonisti di una rivoluzione scientifica decisiva che ci farà uscire definitivamente dall' onda lunga del cristianesimo. Un' umanità artificiale ricostruita in laboratorio con le tecniche della clonazione, un' umanità non più egoista, non più crudele, non più collerica, anestetizzata da ogni dolore, ripensa a come la tranquillità barbituresca di cui gode debba tanto al vecchio Uomo: quel mostro individualista, rissoso, tormentato, violento, che nel suo delirio narcisista non cessò mai di cercare la Bellezza e la Bontà.
Ecco la cosa artisticamente migliore del libro: la strana calma medicalizzata della voce che rende l' omaggio finale.
link
L' Anarco-Papa e la Mossa del Cavallo: 2240-1897-1883
Per quanto non siano alle viste sbocchi del genere, propenderei per il sì, almeno ragionando a livello teorico.
Ma quale via seguire? Mi sembra che esista una "mossa del cavallo" in grado di produrre lo scacco matto che cerchiamo.
Mettendo da parte i fronzoli, sappiamo che lo Stato si fonda su un atto coercitivo: il prelievo delle imposte.
L' art 2240 del Catechismo sembra avallare questa pratica.
La sottomissione all'autorità e la corresponsabilità nel bene comune comportano l'esigenza morale del versamento delle imposte, dell'esercizio del diritto di voto, della difesa del paese. Rendete a ciascuno ciò che gli è dovuto: a chi il tributo il tributo; a chi le tasse le tasse; a chi il timore il timore; a chi il rispetto, il rispetto
Si fa cenno al "bene comune", e qui facciamo una scoperta interessante: non per tutte le imposte esiste un obbligo di versamento, bensì solo per quelle "dovute", ovvero quelle indirizzate all' autorità legittima, quella che persegue il "bene comune".
Il concetto è bene espresso nell' art. 1897, qui si parla espressamente di "autorità legittima":
La convivenza fra gli esseri umani non può essere ordinata e feconda se in essa non è presente un'autorità legittima che assicuri l'ordine e contribuisca all'attuazione del bene comune in grado sufficiente.
Negli articoli successivi si rafforza il concetto di "legittimità" e di "bene comune".
Ed eccoci al passaggio decisivo; come deve essere perseguito il bene comune? Risponde un articolo chiave, il 1883:
... La dottrina della Chiesa ha elaborato il principio detto di sussidiarietà. Secondo tale principio, “una società di ordine superiore non deve interferire nella vita interna di una società di ordine inferiore, privandola delle sue competenze, ma deve piuttosto sostenerla in caso di necessità e aiutarla a coordinare la sua azione con quella delle altre componenti sociali, in vista del bene comune
Grazie GPII per questa gemma luminosa.
A questo punto direi che è fatta, la palla passa agli studiosi: basta dimostrare che "una società di ordine inferiore" è in grado di perseguire da sola il bene comune senza interferenze dall' alto che, anzi, si rivelano perlopiù dannose.
E' un compito proibitivo? Non penso, l' economia, con il suo individualismo metodologico, è la scienza più idonea per assolvere a questo compito, più di altre dimostra come il bene emerga dal basso, dalla fiducia nell' uomo e nella sua libertà. Il suo crescente primato tra le scienze sociali fa ben sperare. Mi sbaglio?
Naturalmente esistono molte "citazioni" tratte dai testi e dai documenti contrarie alla conclusione proposta. Ma ne esiste qualcuna che non puo' essere ricondotta nell' alveo proprio della Mossa del Cavallo?
lunedì 6 luglio 2009
Dubbio
sabato 4 luglio 2009
Qualcosa batte in testa
venerdì 3 luglio 2009
Alla ricerca della felicità
Se ne approfittano del welfare? Impedite loro il diritto di accesso alle strutture. Ma non impedite loro di cercare qui la felicità.
Deprimono i nostri salari? Tassateli e trasferite ai nostri lavoratori la differenza. Ma non impedite loro di cercare qui la felicita.
Portano delinquenza. Rafforsate le pene e concentrate su di loro i controlli. Ma non impedite loro di venire a cercare qui la felicità.
Alimentano il lavoro nero? Comprimete la tassazione sul lavoro in regola. Ma non impedite loro di venire a cercar qui la loro felicità.
Votano la parte politica che non gradite? Impedite loro di votare. Ma non impedite loro di venire a cercare la felicità.
Sono portatori di culture ambigue? Chiedete che si uniformino. Ma non impedite loro di cercare qui la loro felicità.
Ma agli "amiconi" degli immigrati spesso ripugna affrontare in modo credibile i problemi che il loro animo "magnanimo" solleva. La gente non capisce, è ovvio. Peccato vedere come oggi l' Immigrato venga fiancheggiato da chi non puo' e non sa come aiutarlo; da chi lo rende bersaglio dei benpensanti e oggetto di un odio che sarebbe legittimo solo se stornato sui suoi pseudo-protettori.
Non lasciamolo in quelle mani e ricordiamoci che: chi non ama uno stato invasivo, ama l' immigrazione.
Non puoi avere un forte welfare e una forte immigrazione. Ci sono poi i fatti: i Paesi pià liberi sono quelli con le etnie più differenziate. L'immigrazione è anche un' arma fenomenale da usare nel dibattito etico contro i "buoni con i soldi degli altri": chi più dell' immigrato è povero e bisognoso? E chi ama di più i bisognosi: chi si batte per una sanità gratuita o chi si batte per quella libertà di migrare (che alla lunga farà collassare la sanità gratuita)? La risposta è chiara.
L' immigrato cerca la sua felicità, e così facendo potrebbe regalarla anche ad altri.
giovedì 2 luglio 2009
Contro Pascal
...un tale non sa se accettare o respingere la dottrina della Chiesa. Puo' essere vera e puo' essere falsa. E' un po' come il lancio della moneta. Le probabilità sono pari. Dando un' occhiata alla posta però, l' adesione al messaggio di salvezza s' impone come ragionevole...
Calma: una probabilità del 50% indica ignoranza ma l' ignoranza non indica una probabilità del 50%.
Quando c' è ignoranza completa meglio mettere da parte le probabilità se non si vuole incorrere in brutte sorprese.
C' è un modo più divertente per segnalare la fine sconcertante di chi non segue questo consiglio.
Facciamo incontrare due sconosciuti (razionali) e proponiamo loro una scommessa: mettete i vostri portafogli sul tavolo, il proprietario di quello meno fornito, si porta a casa tutto.
Entrambi accettano entusiasti, è un affarone! Ma come puo' esistere un gioco che sia un affarone per entrambi i giocatori?
No, no. Di fronte all' ignoranza lasciamo perdere il calcolo delle probabilità. Non proponiamo all' agnostico il calcolo di Pascal, potremmo finire in un vicolo cieco a parlar di portafogli.