venerdì 3 luglio 2009

Alla ricerca della felicità

Ma cosa vi dà tanto fastidio degli immigrati? Qualunque cosa sia si puo' affrontare senza porre una barriera ai confini.

Se ne approfittano del welfare? Impedite loro il diritto di accesso alle strutture. Ma non impedite loro di cercare qui la felicità.

Deprimono i nostri salari? Tassateli e trasferite ai nostri lavoratori la differenza. Ma non impedite loro di cercare qui la felicita.

Portano delinquenza. Rafforsate le pene e concentrate su di loro i controlli. Ma non impedite loro di venire a cercare qui la felicità.

Alimentano il lavoro nero? Comprimete la tassazione sul lavoro in regola. Ma non impedite loro di venire a cercar qui la loro felicità.

Votano la parte politica che non gradite? Impedite loro di votare. Ma non impedite loro di venire a cercare la felicità.

Sono portatori di culture ambigue? Chiedete che si uniformino. Ma non impedite loro di cercare qui la loro felicità.

Ma agli "amiconi" degli immigrati spesso ripugna affrontare in modo credibile i problemi che il loro animo "magnanimo" solleva. La gente non capisce, è ovvio. Peccato vedere come oggi l' Immigrato venga fiancheggiato da chi non puo' e non sa come aiutarlo; da chi lo rende bersaglio dei benpensanti e oggetto di un odio che sarebbe legittimo solo se stornato sui suoi pseudo-protettori.

Non lasciamolo in quelle mani e ricordiamoci che: chi non ama uno stato invasivo, ama l' immigrazione.

Non puoi avere un forte welfare e una forte immigrazione. Ci sono poi i fatti: i Paesi pià liberi sono quelli con le etnie più differenziate. L'immigrazione è anche un' arma fenomenale da usare nel dibattito etico contro i "buoni con i soldi degli altri": chi più dell' immigrato è povero e bisognoso? E chi ama di più i bisognosi: chi si batte per una sanità gratuita o chi si batte per quella libertà di migrare (che alla lunga farà collassare la sanità gratuita)? La risposta è chiara.

L' immigrato cerca la sua felicità, e così facendo potrebbe regalarla anche ad altri.