Perché la sinistra è antipatica?
Luca Ricolfi ci aveva persino scritto un libro su questo inconveniente: “Perché siamo antipatici. La sinistra e il complesso dei migliori”.
Un libro un po’ pretenzioso poiché immaginava possibili soluzioni all’inconveniente quando soluzioni non ci sono: la sinistra, infatti, è antipatica per natura.
Perché la sinistra è antipatica?
Per essere coerente.
***
Veniamo all’argomento della mia tesi: la sinistra immagina un mondo ideale e cerca – attraverso la politica – di avvicinare il nostro a quello.
Si tratta di correggere il reale avendo come modello l’ideale.
Mi spiego meglio.
Perché tassare i ricchi per dare ai poveri? Perché i ricchi non danno ai poveri volontariamente, sono cattivi.
Perché imporre la raccolta differenziata? Perché non la facciamo volontariamente, siamo cattivi.
Ammettiamo che sia corretto ritenere che un ricco debba trasferire ai poveri il 40% del suo reddito.
Ebbene, se un ricco desse volontariamente ai poveri il 40% del suo reddito non ci sarebbe alcun bisogno di tassarlo.
Ma un ricco giusto lo fa volontariamente per definizione poiché abbiamo appena detto che è la cosa giusta da fare.
In altri termini: se il mondo fosse giusto i partiti politici di sinistra non esisterebbero. A che servirebbero?
Ma il mondo non è giusto, per cui è necessario che i giusti prendano il potere e governino sugli ingiusti.
D’altro canto, immaginiamoci un mondo ingiusto: in un’ipotesi del genere anche i governanti – essendo ingiusti – realizzerebbero politiche ingiuste, magari tasserebbe i poveri per dare ai ricchi (sotto forma per esempio di opera lirica, teatro sperimentale, arte d’avanguardia e università gratuite).
In buona sostanza, nella mentalità di sinistra il mondo si divide tra giusti ed ingiusti con i primi che cercano di correggere i secondi attraverso la politica, ovvero il monopolio della violenza.
La politica di sinistra è un nonsense senza questa cruciale divisione tra giusti e ingiusti. Infatti:
- se il mondo fosse composto solo da giusti la politica di sinistra sarebbe un pleonasma,
- se il mondo fosse composto solo da ingiusti la politica di sinistra sarebbe una chimera.
- Sintesi: se il mondo fosse composta de eguali la politica di sinistra non avrebbe alcun senso.
Ora è più evidente come diventi assolutamente necessariodividere il mondo tra giusti e ingiusti. I giusti sono di sinistra e la loro missione è quella di governare gli altri. Se non fosse così la loro azione sarebbe pleonastica o chimerica.
Immaginate, per analogia, uno scienziato della politica che parlasse in questi termini:
“ho risolto il problema degli ubriachi alla guida delle auto ma la mia soluzione vale solo in un mondo in cui le bevande alcoliche non sono state inventate”
Ebbene, se la sinistra avesse in mente un’umanità di eguali il suo messaggio di fondo sarebbe esattamente di questo tenore assurdo.
Chiudo allora tornando alla questione dell’antipatia, ora tutto è più chiaro: immaginate un tizio che pensi in questi termini: io sono il giusto e sono chiamato a governare con la forza te che sei l’ ingiustizia fatta persona.
Bè, ma questa non è altro che la forma mentis dell’uomo di sinistra. E, si badi bene, non si tratta di un accidente, si tratta di una necessità. Aggiungeteci pure il fatto che costui – in contesti solo leggermente diversi – fa continuamente appello all’eguaglianza delle persone, e il quadretto è composto.
Ebbene, vi sembra una persona simpatica?
No. Non lo è… ma per essere di sinistra non si puo’ che essere quel tizio.
A questo si potrebbe obbiettare: “quanto dici vale anche per la destra”.
No.
No, se si adotta la definizione di destra che personalmente prediligo: per me l’uomo di destra è un tale a cui è antipatico l’uomo di sinistra e si oppone ai suoi progetti. In un certo senso è qualunquista, non rivendica un piano politico alternativo, si limita ad opporsi e ad esecrare. La sua politica è indiretta: fatta fuori la sinistra, infatti, trionfa la legge di natura con le sue gerarchie precostituite.