Qui pro quo (Tascabili. Romanzi e racconti) (Italian Edition)
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Last annotated on September 28, 2016
L’idea che il corso della Storia, come credeva Pascal, possa dipendere dalle proporzioni d’un naso fa di solito storcere il naso agli storici. Hanno torto. Poiché, non dico il Destino del Mondo, di cui m’importa pochissimo, ma il mio personale destino sarebbe stato affatto diverso, se un’emergenza delle più futili, la carie d’un premolare, non m’avesse condotto una mattina nell’anticamera del dottor Conciapelli.Read more at location 44
una nubile senz’arte né parte, di trentott’anni, rassegnata a sgranare il suo tempo, un menarca dietro l’altro, regalandosi in agosto appena una settimana di Adriatico, per brulicanti pensioncine, col solito dubbio se e quanto esporre la pallida pelle alle soperchierie del sole e al disprezzo dei giovanotti...Read more at location 55
osservando le ospiti di turno, per lo più di offensiva avvenenza, scendere al mare e passarmi davanti, flemmatiche come belve di circo. Tanto più mi rannicchiavo nella garitta dell’accappatoio, ai loro topless senza pietà opponendo per salvaguardia una cauta inerzia del cuore.Read more at location 58
non cessa di turbarmi l’eccentricità d’una residenza che, come certe musiche per pianista monco, s’era a bella posta privata di almeno metà dei suoi usi e funzioni possibili;Read more at location 116
L’avvocato Apollonio Belmondo era sui cinquanta, di bella faccia, di affabile lingua. Tale, però, che agli ascoltatori dava sempre l’impressione d’essere manomessi. Come quando un fotografo vi chiede un cheese, o un medico vi allaccia al braccio lo sfigmomanometro, e voi capite che le loro chiacchiere sulla pioggia e il bel tempo sono mezzucci intesi, in malafede affettuosa, a scaricarvi d’ogni tensione.Read more at location 128
sotto la canicola portava a spasso con tedio regale il marmo pario delle sue carni.Read more at location 132
uno che al solo apparire spirava un sentore di malizia meschina. Ogni sua parola feriva, ogni suo silenzio conteneva un velenoRead more at location 155
canaste infinite in terrazza, fra silenzi di tomba ed escandescenze di bettola;Read more at location 166
metteva a nudo sotto due spioventi di tenda carni goffe e tarchiate, che il molto vello, precocemente imbianchito, ricopriva di luminosi panneggi.Read more at location 180
quella tavolozza di glauchi, turchini e celesti, fiorita appena di lievi canizie,Read more at location 189
un filo di trucco mi segnava le labbra, quel tanto che bastasse a dissimularne l’insipida sottigliezza...Read more at location 205
impercettibili segni, e intendo motti smozzicati, allusioni in cifra, circonlocuzioni e girandole di paroleRead more at location 222
le qualità che più apprezzo in un uomo: magnanimità, capacità di teatro, ironia... Col condimento dolceamaro d’una gocciola d’alterigia...Read more at location 227
Io, per non essere solo, sono costretto a sdoppiarmi e a sopportare fra le mie due metà un’eterna guerra civile...”Read more at location 236
La creazione è un’equazione a miliardi di incognite, che noi giochiamo a risolvere, prima che una spugna, cancellando noi, la cancelli.Read more at location 270
Una vela all’orizzonte, d’ora in ora più vaga e lontana; e giù nell’arenile lo sventolio d’un asciugamani arancione, abbandonato su una sedia a sdraio, col quale la brezza giocava... Queste le sole due deroghe all’inerzia universale.Read more at location 376
ti ci vorrebbe un amante. Possibilmente un amante sciocco. Sono riposanti, gli sciocchi.”Read more at location 536
e con un crac di noce la testa che m’era davanti, or ora pensante e viva, spaccarsiRead more at location 560
“E ora?” rimproverai piangendo il cadavere. Il quale, con l’indisponente riserbo che dei cadaveri è proprio, non rispose.Read more at location 565