Democrazia e ignoranza politica: Perché uno Stato più snello sbaglia di meno (Mercato, Diritto e Libertà) (Italian Edition)
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Un governo popolare senza informazione popolare o senza gli strumenti per raggiungerla, non è che il prologo di una farsa o di una tragedia, probabilmente di entrambe. La conoscenza dominerà sempre l’ignoranza. E un popolo che vuole governarsi da sé deve armarsi del potere che procura la conoscenza. James MadisonRead more at location 169
i due terzi dell’elettorato non avevano compreso che nell’anno precedente l’economia non si era contratta ma, anzi, aveva registrato una crescita.Read more at location 174
la maggioranza degli americani non era a conoscenza che il Partito Repubblicano avesse conquistato il controllo della Camera dei Rappresentanti, ma non del Senato.Read more at location 176
il 24 per cento degli americani ha capito che l’importante iniziativa legislativa nota come “cap and trade”,{14} approvata dalla Camera dei Rappresentanti con l’intento di combattere il riscaldamento globale, riguardava le “questioni ambientali”.{15} Circa il 46 per cento dei rispondenti pensava che si trattasse di una “riforma sanitaria” o di una “riforma per regolamentare Wall Street”.Read more at location 183
Nel 2003, circa il 70 per cento degli americani era all’oscuro della legge – appena promulgata dal presidente George W. Bush – che riformava Medicare riducendo il costo delle prescrizioni mediche per gli anziani: il più ambizioso programma di espansione del welfare attuato dal governo statunitense nell’arco di decenni.Read more at location 188
Se le scuole pubbliche funzionano male, l’elettore dovrà biasimare l’amministrazione locale, il singolo stato, il governo federale o tutti e tre? A quale esponente del governo potrebbe essere addebitata la responsabilità di una eventuale recessione economica? Gli errori nella conduzione della Guerra al Terrore ricadono sul solo presidente o il Congresso deve prendersi la sua parte?Read more at location 210
La prima metà del libro analizza la natura e la vastità del problema dell’ignoranza politica nella democrazia americana. I dati disponibili indicano che l’ignoranza politica è estesa e rappresenta una sfida molto seria per la teoria democratica.Read more at location 226
l’ignoranza risulta essere un comportamento razionale, anche per molti che sono tutt’altro che stupidi e desiderano sinceramente il bene della nazione.Read more at location 229
Gli ultimi quattro capitoli considerano le soluzioni potenziali. Pur non escludendo di poter rendere gli elettori, al margine, più consapevoli, concludo che un consistente aumento della conoscenza politica è, nell’immediato futuro, del tutto improbabile. Perciò il problema dell’ignoranza politica può essere affrontato più efficacemente non aumentando la conoscenza, ma cercando di ridurre l’impatto dell’ignoranza. Questo obiettivo può essere raggiunto almeno parzialmente limitando e decentrando il potere esecutivo in modi che consentano ai cittadini di “votare con i loro piedi” tanto quanto con la scheda elettorale.Read more at location 233
Occuparsi dell’ignoranza politica è una forma di paternalismo?Read more at location 241
quando gli elettori prendono una decisione sbagliata a causa dell’ignoranza, “buono e cattivo” toccano a tutti, e non solo a chi ha votato i candidati sbagliati e sostenuto le loro politiche dannose. È questo aspetto che distingue il voto dalle decisioni individualiRead more at location 251
la diffusa ignoranza sui fatti politici è in larga parte il risultato di un problema di azione collettiva. Un singolo elettore è scarsamente incentivato ad aumentare la sua conoscenza della politica poiché vi è solo una probabilità infinitesima che il suo voto bene informato influenzi realmente gli esiti elettorali. L’ignoranza politica è perciò un esempio di comportamento individuale razionale che conduce a esiti collettivi potenzialmente pericolosi. Gli economisti hanno da tempo riconosciuto che può essere necessario un intervento esterno per affrontare problemi inerenti ai “beni pubblici”.{25} Un tale intervento non è necessariamente paternalisticoRead more at location 266
L’ignoranza politica potrebbe non avere importanza se la pubblica opinione avesse poco o nessun effetto sulla politica. In quel caso, dopotutto, gli elettori non eserciterebbero realmente nessun vero «potere sugli altri». Tuttavia una vasta letteratura mostra che l’opinione pubblica ha effettivamente un impatto significativo almeno sulle grandi linee della politica.Read more at location 287
I primi critici della democrazia ateniese sostenevano che Atene era destinata alla rovina perché le sue politiche erano stabilite da comuni cittadini ignoranti.{34} Nel Gorgia, il grande filosofo Platone ha affermato che la democrazia è imperfetta perché adotta politiche basate sulle opinioni di masse ignoranti e trascura il parere bene informato di filosofi e di altri esperti.{35} Aristotele era più ottimista di Platone. Pur ammettendo che i cittadini presi singolarmente di solito possiedono scarsa conoscenza della politica, Aristotele sosteneva che, collettivamente, essi avrebbero potuto accedere a quantità di informazioni molto più grandi.{36} Ciò nondimeno, per Aristotele, le donne, gli schiavi, i lavoratori manuali e tutti coloro che considerava incapaci di raggiungere livelli adeguati di virtù e conoscenza politica avrebbero dovuto essere esclusi dalla partecipazione politica.{37}Read more at location 314
I Padri Fondatori degli Stati Uniti d’America inserirono nella Costituzione numerosi elementi antimaggioritari al fine di fornire uno strumento di controllo su quegli elettori che apparivano loro ignoranti e irrazionali. Come ha scritto James Madison, erano necessari freni quali quelli rappresentati da un’elezione indiretta del Senato che avrebbe avuto il significato di «una difesa del popolo contro i suoi stessi temporanei errori e contro le sue stesse illusioni».Read more at location 325
John Stuart Mill, un teorico della politica di stampo liberale generalmente favorevole alla democrazia, nutriva un profondo timore per l’ignoranza politica e sosteneva che fosse giustificato conferire un potere di voto maggiore agli elettori più istruiti e informati.Read more at location 328
Nel libro Che fare? del 1902 Vladimir Lenin sosteneva che era vano aspettarsi che gli operai sviluppassero una preparazione politica sufficiente a condurre da soli una rivoluzione socialista.Read more at location 333
Anche Adolf Hitler rifiutava la democrazia in parte perché riteneva che gli elettori sono ignoranti e facilmente manipolabili: un problema che poteva essere risolto solo istituendo una dittatura guidata da un capo lungimirante. A suo avviso, «la ricettività [alla propaganda] della grande massa è molto limitata, la sua intelligenza mediocre, e grande la sua smemoratezza».{41}Read more at location 338
information shortcuts (scorciatoie informative).{42} «Date agli individui un potere significativo», scrive il filosofo della politica Benjamin Barber, «ed essi sapranno valutare prontamente la necessità di conoscere».Read more at location 343
ciò che intendo sostenere non è un completo rigetto della democrazia. Accetto l’evidenza che la democrazia in generale funziona meglio dei sistemi di governo alternativi.{44} Le democrazie tendono a essere più prospere e pacifiche delle dittature o delle oligarchie e, in genere, assicurano una maggiore libertà ai loro cittadini.{45} Hanno anche una maggiore probabilità di evitare politiche disastrose e non commettono massacri collettivi ai danni dei propri cittadini.Read more at location 347
Ma la sua superiorità sulle altre forme di governo lascia aperta la possibilità di ipotizzare che la democrazia potrebbe funzionare meglio se i suoi poteri fossero limitati con più rigore.Read more at location 353
La conoscenza fattuale della politica comprende anche una consapevolezza degli elementi strutturali dell’attività di governo come per esempio quali sono gli organi responsabili di talune funzioni; e degli elementi di base delle ideologie politiche in campo, come il socialismo e il liberalismo. Per esempio, la maggioranza dei cittadini non sa quale ramo dello Stato ha il potere di dichiarare la guerra.Read more at location 359
È inoltre importante considerare la misura in cui gli elettori sono incapaci di valutare razionalmente le informazioni in loro possesso.Read more at location 363
Per esempio, se un elettore vuole aumentare la crescita economica ed è stato posto di fronte all’evidenza che indica nel libero scambio una politica che ha maggiori probabilità di conseguire l’obiettivo, il suo sostegno al protezionismo dovrebbe diminuire. Tuttavia l’elettore potrebbe razionalmente ignorare questa evidenza se non dà valore alla crescita economica e invece preferisce massimizzare i redditi delle industrie nazionali protette, senza badare all’impatto sull’economia nel suo complesso o agli effetti sui paesi esteri.Read more at location 365
Ma la conoscenza fattuale e le decisioni morali non sono completamente separate. Molti giudizi morali perversi formulati dagli elettori sono in parte il risultato dell’ignoranza di questioni di fatto. Per esempio, l’ostilità pubblica nei confronti di gay e lesbiche è in parte il risultato dell’ignoranza sulla probabilità che l’orientamento sessuale sia geneticamente determinato, e non liberamente scelto o prodotto da fattori ambientali.{48} Come si vedrà al Capitolo 5, molti elettori bianchi degli stati del Sud all’inizio del XX secolo sostennero politiche oppressive nei confronti dei neri in parte perché credevano che gli afro-americani avessero tendenze criminali intrinseche e avrebbero violentato le donne bianche se non fossero stati intimiditi dalla minaccia del linciaggio.Read more at location 373
Anche nelle questioni in cui il conflitto politico si concentra principalmente sulle divergenze su valori fondamentali, comunque, la conoscenza fattuale è spesso rilevante. Per esempio, un elettore che dai propri valori è indotto a dare il suo sostegno alle campagne per la proibizione dell’aborto, può tuttavia voler sapere se l’autorità pubblica è effettivamente in grado di eliminare la maggior parte degli aborti e a quale costo.Read more at location 387
il teorico della politica Ian Shapiro rifiuta l’idea di un «punto di vista superiore, che esiste prima e che è indipendente dalle procedure democratiche, in riferimento al quale possiamo valutare i risultati che queste generano».{53} Anche se è illegittimo giudicare a posteriori i valori che gli elettori introducono nel processo democratico, non è chiaro perché sarebbe sbagliato evidenziare che una conoscenza politica inadeguata potrebbe impedire loro di realizzare pienamente ed efficacemente quei valori che altrimenti sarebbero alla loro portata. Questa tesi non mette in discussione i fini degli elettori, ma si limita a evidenziare che questi talvolta sono privi degli strumenti per conseguirli efficacemente attraverso il processo democratico.Read more at location 396
A meno di non diventare dei relativisti morali radicali, dobbiamo ammettere la possibilità che gli elettori talvolta possono basare le loro decisioni su valori sbagliati e ingiusti come il razzismo, il sessismo o l’antisemitismo. Se decidessimo di essere relativisti morali assoluti, allora non avremmo ragione di criticare le decisioni democratiche. Ma non avremmo neanche un argomento per affermare che la democrazia sia superiore ad altre forme di governo,Read more at location 404
La mia conclusione è che il problema dell’ignoranza politica è molto serio ed è improbabile che ci sia una soluzione pronta e facile da applicare. Ma i suoi effetti possono essere attenuati in misura sensibile limitando la dimensione, la complessità e la centralizzazione dello Stato.Read more at location 421
Il Capitolo 3 considera anche le connessioni tra l’ignoranza razionale e la teoria dell’irrazionalità razionale dell’economista Bryan Caplan, secondo cui gli elettori non solo hanno un incentivo a essere ignoranti, ma anche a impegnarsi in una valutazione altamente distorta dell’informazione che possiedono.{56} La combinazione di ignoranza razionale e irrazionalità razionale costituisce un pericolo molto più serio di ciascuna componente separatamente considerata.Read more at location 437
A differenza del voto nell’urna, il “voto con i piedi” crea incentivi migliori sia ad acquisire informazioni sia a usarle razionalmente. La ragione è semplice: per la maggioranza di chi vota con i piedi, la scelta di partire o restare è individualmente decisiva.Read more at location 450
Questo semplice aspetto ha importanti implicazioni per il disegno istituzionale nei sistemi politici democratici. In particolare, dà forza alle posizioni favorevoli al decentramento del potere politico.Read more at location 454
Inoltre limitare l’ambito di intervento dei poteri pubblici potrebbe avere l’effetto di ridurre i problemi relativi all’acquisizione di informazioni riducendo l’onere della conoscenza imposto sugli elettori. Quanto più piccolo e meno complesso è lo Stato, tanto più probabile è che anche elettori ignoranti possano comprenderne le funzioni.Read more at location 459
il Capitolo 7 esplora alcune delle più note proposte per accrescere la conoscenza politica dell’elettorato. Le proposte comprendono una limitazione del diritto di voto, una migliore educazione civica, cambiamenti nella copertura mediatica della politica, la delega di un maggiore potere agli esperti e le proposte per indurre i cittadini a un più elevato impegno nel processo di deliberazione. Alcune di queste idee non sono prive di potenzialità. Ma molte sono in conflitto con la realtà, ossia con il fatto che, in un mondo di ignoranza razionale, il vincolo maggiore alla riduzione dell’ignoranza politica non è l’offerta ma la domanda di informazioni.Read more at location 475
Le proposte per accrescere la conoscenza politica sono inoltre difficili da attuare efficacemente dati i vincoli politici del mondo reale. Proprio l’ignoranza politica e l’irrazionalità che le hanno fatte emergere sono un ostacolo decisivo alla loro messa in pratica in una forma che abbia qualche probabilità di successo.Read more at location 481