Il mondo visto come un coro in cui tutti, senza saperlo e guidati da una mano invisibile, intonano la stessa canzone. In questo caso a far da collante, anzi da besciamella, è il filamentoso contrabbasso di Florent.
A proposito di coretti messi su dall’ ascoltatore all’ insaputa dei coristi, Glenn Gould ebbe a dire che durante le sue solitarie colazioni mattutine al bar riusciva e sentire come il chiacchiericcio degli astanti facesse emergere qualcosa di molto simile alle sue amate fughe bachiane.
Genealogia: Marcello Panni, Steve Reich, Ermeto Pascoal
Florent Ghys – Baroque tardif: soli