La casa-Italia scricchiola, e nelle crepe appaiono presenze inquietanti.
Che conforto la “lettera segreta” recentemente spuntata con la quale la BCE ci indica la via da seguire per i restauri del caso.
- tagliare gli stipendi e dipendenti pubblici;
- tagliare le pensioni;
- privatizzare i servizi pubblici;
- flessibilizzare il mercato del lavoro in entrata e in uscita.
Wow, voto per la BCE, voto per Draghi… (se non se ne fosse scappato in Europa…).
Una volta questo si sarebbe chiamato “Washington Consensus”.
Qualcuno invece l’ ha presa male: “Ma chi sono questi qua? Dettano legge in casa nostra? Siamo forse un paese sotto tutela?…”
Per favore, non scherziamo. Siamo piuttosto un paese mendicante che bussa a tutte le porte in cerca disperata di tutele. Non lamentiamoci se poi chi ci fa l' elemosina butta lì un "... e non andarteli a bere"
Ma ecco che a sorpresa Perotti si dichiara in disaccordo con la ricetta, preferirebbe non somministrarla (parla di Grecia ma guarda a noi, che siamo i prossimi).
E perché mai?
… il fantomatico Washington consensus (che in realtà non esiste più, se mai è esistito) verrà accusato ancora una volta di essere la causa vera della recessione greca, quando in realtà la causa fondamentale è che nessun Paese può vivere per anni al di sopra delle proprie possibilità e sperare di non pagare il conto. Quel poco di cultura di mercato che si stava diffondendo nell'Europa meridionale verrà ulteriormente messo in discussione.
L'immagine della troika che scende dalla scaletta dell'aereo e chiede al Governo di licenziare decine di migliaia di dipendenti pubblici non fa che fomentare reazioni populistiche e scomposte, come è avvenuto in altri Paesi in passato.
Forse anche per questo sarebbe meglio prendere atto della situazione, e lasciar dichiarare un default. Dato che niente può salvarla, forse è meglio evitare di generare la convinzione che il crollo della Grecia sia dovuto alla pesante condizionalità della troika.
Ah ecco, e mi sembrava.