L' abortista ritiene di poter sopprimere la vita umana nel suo stadio iniziale: "quella roba violacea", ognuno la chiami come vuole, non ha nessun diritto, nemmeno quello fondamentale di sopravvivere.
D' altro canto l' abortista ritiene ripugnante sopprimere "quella roba violacea" per il fatto che da essa nascerà una femmina (aborto selettivo).
Come conciliare queste due posizioni? O il "purple haze" ha dei diritti o non li ha.
A quanto pare non si scappa, l' abortista è anche sessista: "quella roba lì" ha qualche diritto giusto se catalogabile come "femmina".
Che fatica raddrizzar banane!
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