Tempo fa un sacerdote mi accennò al fatto che non avere bambini è riprovevole. Lo fece in amicizia, lo ritenevo un invito alla riflessione e lo accettai per tale.
Devo dire che, una volta ponderate, queste velate accuse mi convincevano ben poco: certo, in alcuni casi dietro un comportamento rinunciatario puo nascondersi dell' egoismo, lo ammetto, ma dell' egoismo che non danneggia nessuno è veramente malvagio? No, la storia del "soffrire per soffrire" non passa il vaglio del mio setaccio razionale.
Il bambino che non esiste non esiste. Una cosa che non esiste non puo' essere nè bianca, nè rossa, nè larga, nè lunga.
E' il motivo per cui chi maltratta i bambini è un criminale mentre chi non ha bambini pur potendoli avere è in una condizione ben diversa, per quanto il bambino maltrattato preferisca "esserci" che "non esserci".
O no?
Purtroppo mi accorgo ora che ci sono alcuni controesempi inquietanti a questa conclusione che ritenevo pacifica. Mi limito ad enunciarne uno e a lasciarvi con l' inquietudine, visto che non ho soluzioni da proporre.
Giovanni ha un bambino ma questo bambino avrebbe preferito non nascere, la sua vita è grama, tant' è che ora vorrebbe morire. Il bambino cresce nella sofferneza e conferma anche da adulto la sua funesta "preferenza". La conferma finchè riesce a farla finita e a morire, solo sapendo che sta per morire ha un piccolo moto di sollievo.
Per motivi che non c' interessano supponiamo adesso che Giovanni sapeva con precisione come sarebbero andate le cose ben prima che il bambino nascesse.
Il buon senso ci dice che Giovanni, con la conoscenza posseduta, avrebbe dovuto rinunciare a procreare. Oso dire che quello era un "dovere" a tutti gli effetti, un "dovere" morale.
Fila? Mi sembra di sì.
Spiacevole sorpresa: questa conclusione è in clamoroso contrasto con quella che ci impedisce di equiparare chi maltratta i bambini con chi non ne ha. Se davvero le preferenze di chi non esiste sono irrilevanti, allora nulla di nulla si puo' rimproverare al Giovanni che decide consapevolmente di diffondere sofferenza!
Ach! Come uscirne?
Precisazione. Le questioni dell' aborto sono in questo caso irrilevanti: che una persona venuta ad esistenza abbia dei diritti è pacifico, ma qui trattiamo invece di fantasmi puri e dei loro diritti. A quanto pare potrebbero averne e potrebbero pesare più del cemento! Ma allora, come considerarli?
Non ho cambiato opinione rispetto a prima, certo che ora le rotelle del ragionamento non sono più lubrificate come una volta.
Landsburg ha un bel po' di pelo sullo stomaco, se vogliamo l' enunciazione chiara di una verità scomoda è la persona adatta. Eppure nemmeno lui cava un ragno dal buco e resta con il dubbio.