Le considerazioni sulla checklist hanno dato vita ad una ridda di puntualizzazioni. Non c' è accordo su cosa sia una verità relativa e secondo Davide la checklist non serve a nulla poichè sulle "verità assolute" non si discute e non si pensa.
Mi dissocio con veemenza da una simile visione che confonde il non-relativismo con l' infallibilismo. Cerco di facilitare la comprensione di cio' che intendo attraverso una storiella da sgranarsi in 10 punti:
1."X" e "Y" sono due verità, la prima di carattere assoluto, la seconda relativo.
2.Giovanni e Giacomo credono che sia X che Y siano verità assolute.
3.Giorgio la pensa come Giovanni e Giacomo. Diversamente da loro, però, si crede infallibile.
4.Giulio, un relativista, crede che entrambe le verità siano relative.
5.Un bel giorno diventa chiaro a tutti (il "come" è irrilevante) che "Y" ha una natura relativa.
6.Giovanni prende atto del suo errore: ora crede che Y sia una verità relativa e X una verità assoluta.
7.Giacomo prende atto del suo errore ed entra in crisi. Sfiduciato decide di diventare un relativista. Ora per lui tutte le verità sono relative, anche "X".
8. Giorgio, pur di non mettere in discussione la propria infallibilità, è costretto a vivere negando cio' che è evidente a tutti, e in fondo anche a lui.
9.Giulio si compiace di sé e spera che presto tutte le verità mostrino di essere relative.
10.Conclusione: ora solo Giovanni è nel giusto.
Se leggendo a mente sgombra la favoletta vi sembrerà semplice e comprensibile, allora probabilmente c' intenderemo. Se capite quanto è successo, ci sono le premesse per capirci anche tra noi. Se invece non capite un' acca, se vi apparirà come un ginepraio zeppo di sofismi, allora c' è qualcosa che non va e che dobbiamo chiarire.