venerdì 26 marzo 2010

Un goccio di troppo per la consorte

Sono un fan del sito dell' UAAR!

E' semplice, chiaro e ben fatto. Lo consulto spesso per temprarmi, e dove altrove annaspo nella nebbia dei gerghi e del detto/non-detto, qui spesso trovo il sollievo della chiarezza.

Unica riserva: si ha sempre l' impressione che pretendano la botte piena e la moglie ubriaca.

Prendiamo ancora l' argomento pascaliano, altrove avevo espresso perplessità, forse dovute ai paradossi impliciti nel calcolo probabilistico.

L' UAAR non tocca questi temi, rischierebbero di gettare ombre sulla validità di un caposaldo del ragionamento logico-deduttivo.

Come si oppone, dunque?

Non c' è che l' imbarazzo della scelta, e risuona il beffardo ammonimento di Dawkins:

"...Pascal might have been joking when he put forward this argument. As a leading philosopher and mathematician it is not worthy of his more serious thoughts. There are many arguments against it, if you feel it is worth arguing against..."

Ma vediamoli questi "innumerevoli" argomenti.

... Una prima risposta è che le percentuali non sono 50-50...

Ma non è affatto necessario che lo siano affinchè l' argomento pascaliano regga.

Inoltre, questo argomento non indica in quale religione credere

Sarà una bega tra credenti. L' irrazionalità dell' ateismo non si salva certo con questa osservazione.

Peraltro, se Dio ci ha dato la sua intelligenza per credere in lui, e noi non gli crediamo, vuol dire che Dio non ci avrebbe donato abbastanza intelligenza per riuscirci

Magari non l' hai esercitata. Devi prima dimostrare di non essere libero, e la vedo mooolto dura.

... anche accettando il ragionamento di Pascal, non è assodato che Dio gradisca che gli si creda solo per un semplice calcolo di convenienza

Ma nelle scommesse non c' è mai nulla di "assodato"! Perchè mai dovrebbe essere assodato che...? Ma soprattutto, cosa potrebbe mai cambiare dopo questa osservazione che ha tutta l' aria di essere irrilevante?

... potrebbe sempre esistere una divinità che subordina la felicità eterna all’assenza di qualsiasi forma di credenza: si salverebbero solo gli atei e gli agnostici…

Ma per fare dell' ateismo/agnosticismo una scelta razionale, nell' esistenza di una divinità del genere bisogna poi crederci! In caso contrario si deve correre verso una divinità concorrente!

In ogni caso la fede nel dio-degli-atei sarebbe incongrua in sè, poichè si DEVE credere in un dio che ci chiede di "non credere".

Non pensi di salvarsi l' ateo che fa il pesce in barile su simili questioni evitando di considerarle. Dimostrerebbe solo l' irrazionalità del suo sistema decisionale.

Ultima cosa: questa eventuale fede dell' ateo nel Dio dei non-credenti, oltre ad essere incongrua (ma passiamoci sopra) farebbe di lui un dogmatico, crederebbe infatti in qualcosa che non puo' assolutamente dimostrare vera.

Gli innumerevoli argomenti che ci venivano ventilati per difendere ateismo e agnosticismo sembrano ridursi sul sito dell' UAAR sempre allo stesso, con varianti dovute a giochi di parole.

Uno modo per "sconfiggere" Pascal in realtà ci sarebbe e chiunque lo scorge: consiste nel dimostrare con rigore l' inesistenza di un "dio portatore di felicità eterna".

Auguri.

La scommessa di Pascal non aiuta granchè la fede del cristiano, eppure conserva la sua lezione principale: si puo' essere atei, si puo' essere razionali, si puo' essere pure anti-dogmatici... ma non si puo' essere atei/razionali/anti-dogmatici. A meno di costruirsi l' Universo in casa su misura.

Purtroppo è proprio la pretesa dell' UAAR: atei/razionalisti/anti-dogmatici.

E qui mi tocca rinviare alla splendida mogliettina ubriaca di cui sopra.