sabato 30 gennaio 2010

venerdì 29 gennaio 2010

Culoni che troneggiano

Riuscite a prendere sul serio un "determinista"?

Difficile se si mette piede fuori dall' aula scolastica. Per me è evidente che una qualche seppur minima libertà esista.

Eppure ce ne sono molti. Magari sotto la maschera grottesca del "compatibilismo".

[I compatibilisti, onore a loro, un po' si vergognano e corrono a nascondersi infilando la testa sotto il letto. Ma il culone, purtroppo, troneggia denunciandoli]

Ma perchè sono così tanti? Probabilmente per evitare l' inondazione metafisica delle loro filosofie (spesso) materialiste quando ormai lì dentro hanno investito troppo, fino a farne un' ideologia.

Per loro sarebbe davvero disperante.

Se proviamo per un attimo a prendere sul serio il determinismo (d) scopriremmo che è una dottrina contraddittoria, così come lo sono le sue caricature "compatibiliste". Il libero arbitrio (l.a.) allora s' impone (anche) per coerenza logica.

Dimostrazione.

PREMESSA 1: Dovremmo credere solo a cio' che è vero (semplice deontologia epistemica).

PREMESSA 2: Un "dovere" è tale se è anche "possibile" (semplice ragionevolezza).

PREMESSA 3: Se d. fosse vero, tutto cio' che è "possibile" fare verrà fatto (non si scappa).

PREMESSA 4: Io credo nel l.a. (e tutti credono nella mia buona fede).

DERIVAZIONE 1: sulla questione del d., possiamo evitare le false credenze (poiché la ipotizziamo conoscibile: 1+2).

DERIVAZIONE 2. Se il d. fosse vero, potremmo evitare le false credenze (3+5).

DERIVAZIONE 3: poichè evito d., d. non puo' essere vero, quindi sono libero (6+4).

DERIVAZIONE 4: L.a. è vero.

Il determinismo, poichè implica il suo contrario, è una dottrina autocontraddittoria.

Detto più semplicemente: poichè non faccio cio' che potrei fare, sono libero e il detrminismo (che implica si faccia tutto quello che si può fare) è confutato.

Qui Michael Huemer affossa le flebili obiezioni.

giovedì 28 gennaio 2010

Ciao ciao Darwin

TEISTA: guardati intorno... che meraviglia! Chi ha fatto tutto questo? Solo un Dio puo' celarsi dietro uno spettacolo del genere.

ATEISTA: sciocco! Si vede che non hai letto Darwin. Leggilo e scoprirai come per creare "meraviglie" del genere bastano "caso" e "necessità". Nessun Architetto è richiesto.

TEISTA: sì sì... il processo evolutivo eccetera eccetera. Ma qui siamo di fronte a complessità davvero inesplicabili.

ATEISTA: l' evoluzione è in grado di spiegare anche le complessità più complesse.

TEISTA: non le complessità complessissimissime.

ATEISTE: anche quelle!

TEISTA: anche le complessissimissime?

ATEISTA: anche le complessississimissime!

TEISTA: bla bla bla...

ATEISTA: bla bla bla bla...

Lasciamo i due filosofi al loro dialogo tra sordi e cerchiamo piuttosto una via d' uscita.

Potremmo partire dalla spiazzante osservazione di Eugene Wigner: "ma quanto irragionevole potere esplicativo ha la matematica" con cui spieghiamo tanta complessità. Già, veramente irragionevole.

Ma noi non vogliamo essere irragionevoli!

Un modo per evitarlo consiste nel credere che l' universo sia un oggetto matematico.

Certo che se le cose stanno così il potere della matematica non è più "irragionevole" ma del tutto naturale.

Inoltre prendo due piccioni con una fava: l' universo matematico richiede l' esistenza di più mondi e l' esistenza di più mondi riconcilia le contraddizioni tra relatività e teoria quantistica.

Altra conseguenza: la natura della complessità dell' universo è del tutto particolare. Ora possiamo dire di saperne di più, si tratta di una complessità matematica.

La matematica costituisce un sistema "complesso", chi puo' negarlo? Persino il sistema dei numeri naturali è, nel suo piccolo, molto "complesso".

Eppure l' origine di questo genere di complessità non puo' essere nemmeno lontanamente spiegato da processi evolutivi (ciao ciao Darwin).

C' era d' aspettarselo, si capisce: per fare i teologi non basta chiedersi "perchè c' è la vita", bisogna chiedersi "perchè c' è qualcosa". Anche per questo mandiamo in pensione il Darwin teologo (tenendoci stretto il naturalista).

E l' origine dei numeri, allora?

Una soluzione in tasca non ce l' ho. In questi casi è ragionevole adattarsi alla più immediata.

Qualcuno puo' pensare che siano lì da sempre. Fissi! Che pensiero strano. Oppure che originino da numeri, che originano da numeri, che... Che pensiero incasinato!

Mi è molto naturale pensare che un numero origini da una mente. Non la nostra, per quanto detto più sopra noi siamo fatti di numeri e siamo fatti per comprenderli, mica siamo in grado di partorirli.

Non resta che la Mente di Dio.

E' la soluzione più di buon senso, spiega perchè quel genere di matematica che forma l' universo si presenta a noi in modo molto differente da una comune astrazione.

E' la soluzione più semplice, almeno da intuire, così anche il rognoso spirito di Occam smetterà di brontolare.

Agenzie viaggio

Non sembra proprio che il teletrasporto comporti problemi logici.

Non nego le molte difficoltà, magari ci sono persino leggi fisiche che lo impediscono, mille problemi, ma nessuno di natura logica.

Discorso diverso per la Macchina del Tempo.

Trasferendomi nel passato potrei apportare modifiche al fine di avere un "futuro" differente. Ma questo è contradditorio con il fatto che io conosco già il futuro e se è quello non puo' cambiare, non ci sono santi. Ma allora puo' cambiare o no?

Sembra proprio che per avere una Macchina del Tempo sia necessario un multiverso e una B-theory del tempo.

Di solito ho un' allergia per tutto cio' che è controintuitivo, eppure, per ragioni indipendenti, simpatizzo con le due condizioni di cui sopra.

Allora, per come la vedo io, una Macchina del tempo dovrebbe essere possibile. Mamma mia che impressione.

Si tratta di giochetti? Forse, sta di fatto che una presa di posizione sul punto è richiesta nell' indagine volta a capire "cosa pensano i filosofi del nuovo millennio".

Ne deduco che la posta in gioco non è poi così bassa.

Una rinfrescatina

Nessuno come lui riesce a dipingere l' acqua fresca...

... a seguire l' unico compositore "tonale" ammesso nel fortino torturante delle avanguardie radicali. Tre minuti di sorbetto in pranzi (di ore) a 12 portate (indigeste).



Fede cieca

Scrivendo questo rigo ho in mente una cosa da dire.

No! Dice il matrerialista bloccandomi: tu non hai in mente proprio nulla, l' unica cosa che "hai" è un cervello che "formicola" in un certo modo stando rinsaldato nella sua scatola cranica. Tutto lì, il resto è illusione.

Ok, ho un cervello che frizza nella sua scatola cranica, questo lo so. Però, oltre al cervello, caro materialista, ti assicuro che avevo anche in mente qualcosa mentre scrivevo il rigo di cui sopra. Lo saprò, mica sono scemo. Lo so con una certezza che è almeno pari a quella con cui avvisto all' Osservatorio il transito delle comete.

Che avessi in mente qualcosa non devo dimostramelo, e spero di non doverlo dimostrare nemmeno a te, poichè è l' unica cosa certa in questo caos. Da lì, semmai, devo partire per capire meglio come stanno le cose in questo mondo.

Questi materialisti vè... mi sembra molto poco "scientifico" dire che la realtà debba coincidere con qualcosa che la nostra teoria (fisica o chimica) riesce a spiegare adeguatamente.

Non c' è un bel po' di dogmatismo in tutto cio'? Un dogmatismo che rasenta la cecità.

E' quel particolare dogmatismo a cui alludeva Bergson quando diceva: "la fede cieca non sposta le Montagne, la fede cieca non vede nemmeno che ci sono delle montagne da spostare".

link



p.s. ecco una metafora felice: la mente è un astronauta, il cervello è la sua astronave.

mercoledì 27 gennaio 2010

Arte flessibile

Ovvero, floppy-art...



link

Il Brutto e il Migliore

Brusco sul pil come misura di ricchezza. Solita diagnosi: purtroppo il meglior indicatore che abbiamo.

Brusco su Craxi

Il deficit ci fu, inutile girarci intorno.

Curiosità: le leggi che procurarono il buco furono varate da Craxi o furono un portato del passato? Magari si scopre che furono leggi fatte da altri giunte "a maturazione" nell' esra Craxi.

L' inazione non accrediterà mai accuse gravi quanto l' azione.

Soprattutto quanto perlomeno una di queste azioni benemerite fu intrapresa: quella contro l' inflazione. Chi si oppose persino a quella? Magari scopriamo che fu chi oggi critica che non fu fatto abbastanza.

Case sfasciate che stanno in piedi

Ci sono case periclitanti in grado di troneggia per secoli in modo quasi irrisorio. Un esempio? La Torre di Pisa? Peggio, Casa-Italia tutt' intera.

E parlo di sfasci reali, non illusori come i quelli raffigurati nei murales ingannatori di John Pugh...

La crepa centrale ha un nome, è stata battezzata felicemente: "sacco del Nord". Sacco nel senso di saccheggio, ovviamente.

Le cifre le fa un perito insindacabile, Ricolfi (vicino PD), nel suo ultimo (imperdibile) libro.

Persino peggio di quanto urlano i politici (della Lega) in campagna elettorale.

La Ricetta del sociologo: rassegnatevi o viene giù tutto.

Presunto fardello


Prendiamo il continente africano tra il 1400 e il 1800. Il divario con l' Europa non era poi così abissale, tutt' altro. Non date retta a quanto vi è capitato di leggere in giro.

Certo, i modelli di sviluppo erano piuttosto differenti: i bianchi puntavano sulla proprietà privata delle cose (essenzialmente terra), i neri su quella degli uomini (schiavitù).

La schiavitù in Africa è stato per secoli il business numero uno. Pressochè l' unico. D' altronde era l' unica forma di "proprietà" che conoscessero. Avevi quattro soldi da investire? Corri a comprarti uno schiavetto.

La colpa dei bianchi schiavisti del XIX secolo? Incrementare una domanda già fiorente.

Spiega bene il massimo esperto in materia, ovvero il prof Thornton.

Sintetizza ancora meglio Paolo Mieli sul CdS 26.1.2009 (Le colpe dell' Africa nella tratta dei neri).


Benvenuto nel laboratorio del filosofi

Caro amico, lo so perchè sei qui. Probabilmente hai qualche problema a comprendere cosa sia e come funzioni "un' esperimento mentale a base di controfattuali".

Cerco allora di illustrarti il tutto nel modo più semplice, ti chiedo solo di collaborare senza incaponirti.

Cominciamo pure.

Come giudicheresti un Tale che "non prende sul serio" la Geometria per il fatto che non ha mai incontrato un Triangolo per strada e trova "implausibile" incontrarne in futuro? I Triangoli, per il nostro tale, vanno giusto bene come protagonisti di qualche film (o libro) particolarmente fantasioso!

Bè, la risposta è facile, costui non ha ben presente cosa sia e a cosa serva la Geometria.

La Geometria ci consente di studiare delle astrazioni (radicale e coerenti) ancorché irreperibili nella realtà quotidiana.

Allo stesso modo con i Controfattuali forgiamo degli "oggetti" astratti e coerenti con i quali testare le nostre teorie. Proprio come i triangoli, si tratta di oggetti molto utili.

A poco vale constatare che oggi vedremo intorno a noi parecchi oggetti dalla forma quasi-triangolare. Abitano uno spazio bidimensionale? Sono costruiti con l' unione di puntini non misurabili? No? Allora non sono neanche lontanamente dei Triangoli, mancano persino nelle caratteristiche di base.

E non "affondarti" da solo dicendo che "sono approssimazioni"! (e chissenefrega se un vero Triangolo non lo incontreremo mai.

In fondo lo vedi anche tu che se il problema fosse solo quello di reperire delle "approssimazioni", la cosa sarebbe possibile anche per i controfattuali più inverosimili: il teletrasporto non è che un fotocopiatore particolarmente sofisticato (e chissenefrega se un "fotocopiatore" del genere non l' avremo mai); osservo un trapianto di rene e dico: "ecco, un trapianto del cervello è simile, solo che anzichè il rene ha per oggetto un cervello" (e chissenefrega se poi una simile operazione è irrealizzabile). Spero di essere esentato dal proseguire.

Detto questo, spero anche che sia chiaro una volta per tutte che chi in queste materie tira fuori l’ "implausibilità" o la "fantascienza/svago" è come il signor Tale: non ha capito di che si parla.

Poi uno puo’ disinteressarsi alla coerenza del suo pensiero e dire: io decido cio’ che è giusto e cio’ che è sbagliato di volta in volta secondo un mio arbitrio. Puo’ farlo, ma deve dirlo.

lunedì 25 gennaio 2010

La regola della ciliegia

Sam Peltzman è l' uomo che più di ogni altro è andato alla ricerca della regola che osservano le regole imposte per limitare i nostri rischi (paternalismo).

Ognuno di noi, chi più chi meno, nello svolgere la propria attività prende qualche rischio, è inevitabile.

Quel "chi più chi meno" esprime una preferenza soggettiva che per forza di cose non cambia allorchè un legislatore "benevolo" imponga delle regole intese a comprimere quei rischi.

Un esempio è la cosa migliore per spiegarsi: Giovanni quando va in macchina si assume una certa quota di rischi, qualora il legislatore voglia abbassarli artificiosamente potrebbe imporre l' uso delle cinture di sicurezza. Ma una simile imposizione è inefficace poichè Giovanni puo' riguadagnare la sua quota ottimale di rischi, per esempio, aumentando la velocità.

Una morale che puo' trarsi: non ci si illuda, non esiste una regolamentazione all' acqua di rose: o il proibizionismo è pressochè totale (una regola tira l' altra, ovvero regola della ciliegia) o difficilmente consegue i risultati auspicati.

link

Qualcosina sull' introduzione delle cinture di sicurezza in GB

add: le lampadine a basso consumo incrementano i consumi energetici: http://gregmankiw.blogspot.com/2010/08/enlightening-example-of-unintended.html

Le scuole confessionali sono le migliori

... almeno in Inghilterra.

Catholic, Anglican and Jewish schools generally perform better than non-faith schools...

Teoria dell' identità

Se davvero ami tua moglie non per questo sei moralmente libero di abbandonarla quando per disgrazia l' autobus che passa le trancia il braccio: lei non è il suo braccio! E se le porta via braccio+gamba? Quando sei libero di andartene ritenendoti esentato? Chi è veramente tua moglie? Se la amavi veramente cosa avresti dovuto amare di lei? Occorre una teoria dell' identità.

Braccio e gambe non sembrano essenziali, ma il cervello? E' un organo fisico molto particolare perchè con il cervello noi pensiamo e ricordiamo, tra cervello e mente c' è un rapporto privilegiato e per capirlo basta pensare ad un paradosso diffuso tra i filosofi: se fosse lecita la compravendita di organi, per "dare" il tuo cervello dovresti pagare. E sì, pensaci bene: "dare" il proprio cervello in realtà significa "ricevere" tutti gli altri organi. Quindi paga e silenzio. Se proprio vuoi incassare, chiedi di "ricevere" un cervello nuovo.

Per costruire una teoria dell' identità bisogna rispondere ad alcuni controfattuali. Io ci provo.



1. Giovanni trapianta il suo cervello nel corpo di Giacomo e viceversa. Chi è Giovanni e chi è Giacomo? Personalmente direi che in questo caso l' identità segue il cervello. Solo una precisazione: il cervello, se non è "resettato", incorpora la memoria e il pensiero di una persona.

2. Giovanni subisce l' espianto dell' emisfero destro del cervello e sopravvive. E' ancora lui? Direi di sì.

3. Giovanni subisce l' espianto del suo cervello (e muore): un emisfero (funzionante) viene messo nel corpo "vuoto" di Giacomo (che sopravvive) e uno (funzionante) nel corpo "vuoto" di Aldo (che sopravvive). Che fine fanno Giovanni, Giacomo e Aldo? Direi che i sopravvissuti sono persone "nuove".

4. Stessa situazione di cui sopra, solo che non si tratta di esperimento ma di una richiesta dei protagonisti. Per me cambia tutto, i sopravvissuti conservano la loro identità.

5. Situazione simile a 2. In un secondo tempo, però, Giovanni subisce l' espianto anche del secondo emisfero (e muore) affinchè lo riceva il corpo vuoto di Giacomo. Come la mettiamo? Secondo me dobbiamo chiamare "Giovanni" il sopravvissuto (da notare che questo Giovanni e il primo sopravvissuto al 3 sono la stessa persona ma con identità differenti).

6. Il cervello di Giovanni viene "riprogammato" con macchinari particolari. Abbiamo una nuova persona? Secondo me no, è come prendere una botta in testa.

7. Il cervello di Giovanni viene riprogrammato secondo i parametri di Giacomo (pensa ed ha la stessa memoria di Giacomo). Abbiamo una nuova persona? Secondo me no, a meno che contestualmente all' operazione Giacomo muoia, in questo caso Giovanni diverrebbe Giacomo.

8. Nel teletrasporto si muore (il teletrasporto ti copia altrove e ti distrugge laddove stai)? No, altrimenti si creerebbero i noti paradossi.

9. Giovanni e Giacomo decidono di "resettarsi" il cervello ed effettuare un trapianto incrociato come in 1. Chi è chi? Vedi 1.

10. Come in 9, solo che l' operazione non è volontaria. Chi è chi? Contrariamente ad 1 e 9 direi che in questo caso non c' è trasferimento d' identità nonostante il trasferimento fisico dei cervelli.

11. Giovanni programma un computer con i pametri del suo cervello (memoria ecc.). Il computer diventa Giovanni? Direi di sì, ma solo in caso di morte fisica del "vecchio" Giovanni (vedi 6).

Dalle risposte si sarà capito che la mia concezione dell' identità è psicologica: laddove una psicologia continua a vivere, lì persiste la persona. Ma in alcuni casi conta anche la "storia" fisica del nostro corpo. Sono quei casi in cui cessa ogni "persistenza psicologica" senza che intervenga una morte fisica. L' identità non segue necessariamente il cervello fisico e non risiede nemmeno nella psicologia. In ultima analisi l' identità deve essere coerente con una certa "narrativa" della loro storia. E nel raccontare una storia come si deve conta anche Occam: facciamo di evitare i guazzabugli e limitiamo i personaggi sulla scena.



add: altri casi nei commenti qui

venerdì 22 gennaio 2010

Bubo Bubo

Lamentarsi è un arte e l' intellettuale/bottegaio spopola (specie se è all' opposizione)...



Il suo grido è pre agonico, ininterrotto e... sussurrato. Sì, nei suoi film e nelle sue canzoni si sussurra molto. Serve a segnare la "differenza antropologica" con i caciaroni arricchiti...

Le spalle sono incurvate poichè devono reggere il peso di tutti i peccati del mondo.

Per evitare il latte alle ginocchia giova ogni tanto una pillolina contro la cultura del piagnisteo, che poi è la filosofia "per cred de ves baloss"...



p.s. riflessioni leggendo il superclassico sul politically correct.

Il contatto che corrode

Non si creda che la Tolleranza e la Diversità culturale siano poi così amiche.

La prima sembra piuttosto nuocere alla seconda.

La storia si ripete sia con gli ebrei che con gli zingari: laddove vengono accettati sbiadiscono la loro identità culturale fino quasi a perderla. Le Sinagoghe sono piene solo laddove echeggia lo "sporco ebreo".

La Tolleranza è un' acido che corrode la diversità fino all' osso, fino all' omologazione. Il contatto uccide, la relazione elide qualcosa che molti ritengono prezioso.

Il dispiacere assale chi spinge verso la Tolleranza affinchè "mille fiori fioriscano" e chi la esecra per combattere il diverso. Fuori da queste compagnie la notizia è benvenuta.

link

A che punto siamo con la questione di Dio?

Bè, non siamo messi poi neanche tanto male.

ARGOMENTO ONTOLOGICO. Una concezione matematica del multiverso (à la Tegmarks) è in grado di ridurre gli altri argomenti (cosmologico e teleologico) e superare la critica di Gaunilone e Kant.

ARGOMENTO COSMOLOGICO. Con il concetto di "semplicità" alla Swinburne si aggira il rasoio di Occam volgendolo a proprio vantaggio.

ARGOMENTO TELEOLOGICO. Idem come sopra.

EVIDENZA: l' epistemologia di Plantinga elabora la credenza di Dio come "basic belif" razionale.

Swinburne interpreta Occam

Richard Swinburne argues for simplicity on logical grounds: "...other things being equal...the simplest hypothesis proposed as an explanation of phenomena is more likely to be the true one than is any other available hypothesis, that its predictions are more likely to be true than those of any other available hypothesis, and that it is an ultimate a priori epistemic principle that simplicity is evidence for truth" (Swinburne 1997).

He maintains that we have an innate bias towards simplicity and that simplicity considerations are part and parcel of common sense. Since our choice of theory cannot be determined by data (see Underdetermination and Quine-Duhem thesis), we must rely on some criterion to determine which theory to use. Since it is absurd to have no logical method by which to settle on one hypothesis amongst an infinite number of equally data-compliant hypotheses, we should choose the simplest theory: "...either science is irrational [in the way it judges theories and predictions probable] or the principle of simplicity is a fundamental synthetic a priori truth" (Swinburne 1997).

fonte wikipedia

per approfondire

Largo a Tegmarks: Gaunilone, Kant e Occam fuori dai piedi

Se l' universo fosse un oggetto matematico, decadrebbe l' obiezione di Gaunilone ad Anselmo.

E con essa rotolerebbero via sia Kant che Occam, i due argomenti-baluardo dell' ateismo.

Senza contare che la "prova" cosmologica si ridurrebbe in quella ontologica.

link

L' (a)teologia

Correlazione stretta...

Tolleranza acida

Non si creda che la Tolleranza e la Diversità culturale siano poi così amiche.

La prima sembra piuttosto nuocere alla seconda.

La storia si ripete sia con gli ebrei che con gli zingari: laddove vengono accettati sbiadiscono la loro identità culturale fino quasi a perderla. Le Sinagoghe sono piene solo laddove echeggia lo "sporco ebreo".

La Tolleranza è un' acido che corrode la diversità fino all' osso, fino all' omologazione.

Il dispiacere assale chi spinge verso la Tolleranza affinchè "mille fiori fioriscano" e chi la esecra per combattere il diverso. Fuori da queste compagnie la notizia è benvenuta.

link

martedì 19 gennaio 2010

Il paradosso del naturalismo etico

Il problema con l' etica naturalizzata è che quanto più è "naturalizzata" tanto più è inutile. Che senso ha prescrivere qualcosa che è inevitabile in quanto "naturale"?

Se proprio la naturalizzazione ha un messaggio per il moralista penso che questo sia stato intercettato al meglio dai cosiddetti libertari-conservatori alla Hayek:

- la LIBERTA' conta in quanto favorisce l' evoluzione;

- la TRADIZIONE conta in quanto frutto dell' evoluzione.

L' abbraccio di Calvino e Tommaso

Ma l' esistenza di Dio è una "basic belif" razionale o va dimostrata partendo dalle evidenze?

Probabilmente "buona la prima". Tuttavia le prove vanno coltivate qualora si attribuisca un valore al dibattito pubblico e alla deontologia epistemologica.

Ricordo d' estate

... e della vita prematrimoniale. Ultimo giro in Corsica.

lunedì 18 gennaio 2010

Zombi messaggeri divini

Zombi, replicanti, avatar, matrix e chi ne ha più ne metta. Ma perchè tanto interesse per questi tristi figuri?

Semplice, perchè cio' mi costringe a "smarcarti" da "loro" riconoscendoti come una persona dotata di una mente come la mia (spero la cosa sia reciproca). Una credenza ragionevole ma che non poggia su nessuna evidenza.

Noi non viviamo in un "matrix": pensare così ci fa toccare una "razionalità senza giustificazione".

Esistono dunque credenze che sono ad un tempo razionali ed infondate. Tale è anche la credenza di Dio per Alvin Plantinga che propone una via alternativa a Tommaso. La razionalità garantita ma ingiustificata è il concetto chiave della sua epistemologia calvinista.

Se vogliamo mettere in evidenza la razionalità della "credenza teistica" non diamo quindi tanto spazio al ruolo della ragione che essa contiene, consideriamo piuttosto quanta "fede" allo stato puro esiste negli atti che chiunque giudicherebbe perfettamente razionali.

Ancora sulla fallacia naturalistica

Ti faccio l' esempio standard.

COMANDO 1: la legge che segue non puo' essere ignorata
COMANDO 2: ogni dovere è tale solo se conosciuto
COMANDO 3: non rubare

Ogni ladro in tribunale dirà che "non sapeva" e varrà assolto. Il corto circuito dei comandi 1 e 2 rende l' ordinamento inapplicabile (vedi Casati/Varzi "Semplicità insormontabili" Laterza p.62).

Come ovviare? "Naturalizzando" il comando 1 (Wittgenstein parlava di trasformare una "norma" in una "forma di vita").

Una volta "naturalizzato" il comando diventa inutile e, in quanto scontato, puo' essere trascurato; non a caso tutti gli ordinamenti giuridici lo tralasciano completamente per quanto fondamentale.

Una norma viene quindi "naturalizzata" per essere resa inutile e tolta di mezzo. Cio' segnala il rischio che il vero contraltare alle norme "contronatura" (quindi perdute) siano le norme "naturalizzate" (quindi inutili).

sabato 16 gennaio 2010

L' applicazione dell' inapplicabile

Una morale che contiene precetti "inapplicabili" viene considerata "perduta"?

Strano, in ambito giuridico il "paradosso della giurisprudenza" spinge a considerare taluni comandi inapplicabili come già applicati.

Esempio, un dovere è tale solo se conosciuto. Del resto "la legge non tollera l' ignoranza". Ma quest' ultimo comando (fondamentale) non viene nemmeno scritto in quanto palesemente inapplicabile. Cionondimeno, essendo irrinunciabile, viene considerato convenzionalmente come già applicato.

Test di Quine

Per quanto ci si sforzi non è possibile distinguere un uomo dal suo replicante artificialmente costruito. Inutile cercare un criterio, deponete gli argomenti e affidatevi al sesto senso.

Ammettiamo però di avere una garanzia: l' uomo in questione è razionale e sincero. Si potrebbe ricorrere al test di Quine.

Fate in modo di strappare ad entrambi la promessa di farvi visita la settimana seguente in un giorno a sorpresa: solo il replicante rifiuterà trovando assurda la vostra richiesta.

E non ha tutti i torti: se i giorni della settimana vanno da Lunedì a Domenica, quest' ultimo giorno va escluso a priori visto che la visita in quel giorno non sarebbe "sorprendente". Ma per lo stesso motivo va escluso anche il Sabato e tutti i rimanenti giorni che s' incontrano procedendo a ritroso.

Solo l' uomo siglerà la promessa: lui, fedele alle sue caratteristiche, non verrà mai di domenica, ma potrebbe anche venire se solo lo volesse. State certi che capiterà da voi proprio a sorpresa.

mercoledì 13 gennaio 2010

Gesù imprenditore

Israel ha parlato chiaro: la Chiesa non è un' azienda.

Abbiamo risposto in coro: cosa?

Ora qualcuno (Philippe Simonnot) si aggiunge al coro.

Ovunque ci si organizzi nasce un' azienda.

Negare la natura aziendale significa un po' anche negare l' incarnazione.

Gesù ha mangiato, bevuto, riposato, predicato, evangelizzato, fidelizzato. Quindi...

Solo chi aspira al fallimento e alla scomparsa puo' accampare valide ragioni per essere escluso dall' analisi aziendalistica.

I Belive in God

Il darwinista Telmo Pievani scrive che i nostri geni parlano chiaro, siamo "nati per credere".

E noi cattolici giù che c' incazziamo.

Ma perchè?

Forse sta solo pronunciando il suo "atto di fede", ma lo fa nella lingua che sente più propria (quella del materialismo).

Se fosse inglese direbbe "I Belive in God" e nessuno si risentirebbe.

Mi spiego meglio con un esempio legato all' etica.

Assumendo che TP sia un materialista, i termini GIUSTO e SBAGLIATO non avrebbero per lui il senso che hanno per noi.

Come insegna "la scienza", si guarderebbe solo all' "efficienza" in grado di massimizzare la capacità adattiva di chi è chiamato alla scelta etica. Quindi GIUSTO = UTILE (al successo evolutivo).

Spostiamoci ora dall' etica all' ontologia. Esiste dio? Anche qui la risposta "giusta" si tradurrebbe nella risposta "efficiente". E il libro spiega per l' appunto come la risposta affermativa sia particolarmente efficiente. Volgiamo e avremo la risposta a cui è "giusto" credere.

In realtà il libro non l' ho letto - non era disponibile - e baso le mie congetture su alcuni commenti leggiucchiati qua e là, nonchè sui classici argomenti aristotelici dei "darwinian conservative. Spero che la riflessione abbia un piccolo valore al di là del reale pensiero di Pievani che qui prendo solo a pretesto.

lunedì 11 gennaio 2010

Identità personale

Giovanni commette un crimine.

Gabriele conduce una vita da Santo.

Un abile chirurgo trapianta il cervello di Giovanni nel corpo di Gabriele e viceversa.

Chi dobbiamo condannare e chi dobbiamo santificare?

Personalmente condanno il cervello di Giovanni (nel corpo di Gabriele) e santifico il cervello di Gabriele (nel corpo di Giovanni).

Cio' detto penso di avere una concezione "psicologista" dell' identità, in opposizione alla concezione biologica.

Ma ammettiamo di effettuare solo il secondo trapianto e di lasciar morire il corpo di Gabriele. Dopo qualche tempo muore anche il corpo di Giovanni con il cervello di Gabriele. Quale corpo ha diritto ad essere la spoglia del santo?

Penso che "entrambi" sia la risposta giusta. Una persona con due corpi, perchè no?

Ultimo caso: Giovanni è in coma e per salvarlo viene distrutto un emisfero cerebrale. L' altra metà del suo cervello viene successivamente trapiantata nel corpo (vuoto) di Gabriele. Bene, per quanto detto Giovanni continua a vivere, anche se nel corpo di Gabriele e in modo menomato (d' altronde era in quelle condizioni anche allorchè alloggiava nel corpo originario).

Ma ammettiamo che Giovanni subisca invece l' espianto di entrambi gli emisferi: uno trapiantato nel corpo (vuoto) di Gabriele ed uno nel corpo vuoto) di Giacomo. Non possono ovviamente esistere due Giovanni, eppure, per quanto detto in precedenza, il corpo di Gabriele che possiede un emisfero di Giovanni, eravamo ben disposti a considerarlo come "Giovanni".

Che fare? Niente! mantenere la regola. Infatti il Giovanni con un emisfero malato e da distruggere non è il Giovanni con entrambi gli emisferi sani ed espiantabili.

link

venerdì 8 gennaio 2010

Ognuno al suo posto

Un passaggio cristallino di Panebianco:

... immigrazione... Non ci sono solo troppi prelati e parroci che parlano ambiguamente di "accoglienza" senza mettere mai paletti... anche un certo numero di magistrati... ha deciso che il reato di clandestinità è in odore di incostituzionalità. Immaginiamo che la Corte costituzionale si pronunci domani con una sentenza favorevole alla tesi di quei magistrati. Bisognerebbe allora mandare a memoria la data di quella sentenza perché sarebbe una data storica, altrettanto importante di quelle dell’unificazione d’Italia e della Liberazione. Con una simile sentenza, la Corte stabilirebbe solennemente che ciò che abbiamo sempre creduto uno Stato non è tale, che la Repubblica italiana è una entità «non statale». Che cosa è infatti il reato di clandestinità? Nient’altro che la rivendicazione da parte di uno Stato del suo diritto sovrano al pieno controllo del territorio e dei suoi confini, della sua prerogativa a decidere chi può starci legalmente sopra e chi no. Se risultasse che una legge, regolarmente votata dal Parlamento, che stabilisce il reato di clandestinità, è incostituzionale, ne conseguirebbe che la Costituzione repubblicana nega allo Stato italiano il tratto fondante della statualità: la prerogativa del controllo territoriale...

Da leggere e da far leggere. Per esempio a Cimatti che in questa puntata (ascoltare per credere) discutendo con Floris afferma l' insensatezza del termine "clandestino".

Cari socialistoidi, rassegnatevi, una "vicinanza coerente" al clandestino la puo' sentire solo il libertario. Solo l' abbraccio che accoglie l' "evasore" puo' includere il clandestino. Chi adora la legalità e sventola la Costituzione cammina su una strada differente da quella calpestata dai clandestini. Solo chi è irritato dalle proibizioni sottoforma di decreto legge è sulla via giusta per incontrarlo; solo chi litiga con la nozione di Stato pone le premesse per litigare con quella di clandestino. Chi vede con chiarezza una "casa comune" opporrà solo balbetii a chi urla "padroni in casa propria".

E' proprio il vostro caso, cari socialistoidi. Per voi la nozione di Stato è essenziale. Essenziale per avere un welfare; essenzialissima per avere quello esteso che vi manda tanto in sollucchero; iperessenziale per risolvere tutti i problemi a suon di leggi, com' è nel vostro paternalistico stile.

Tradizionalisti al cinema

25 film per rinsaldare il conservatore nelle sue convinzioni: link

Come pensare dopo la crisi

Cosa ha insegnato la crisi finanziaria?

Purtroppo cose diverse a ciascuno di noi, almeno credo. Ogni catastrofe, anche la più dirompente, dà modo di salvare la propria ideologia. Eppur qualcosa si muove (anche nei cervelli più imperturbabili).

Sintetizzo quel che porto a casa.

Cause: le novità regalano instabilità. Siccome alle prime non possiamo rinunciare, rassegnamoci. Qualcuno ha parlato di "distruzione creatrice". Alla fine degli anni 90 fu internet, ora sono piombati tra noi avvenieristici strumenti finanziari. Quando una novità irrompe, bisogna "ricalcolare". Cio' non è privo di effetti.

Rimedi: politica monetaria. Serve sia a prevenire che a combattere. Per me poteva e doveva bastare, al diavolo Keynes e lo "stimolo", al diavolo anche la sfiducia di stampo austriaco nell' EMH; sul punto mi convince il buon Scott Summer.

Mi vieto di andare oltre per non annacquare l' essenziale.

Scegliete la vostra Roccia

Condanno un male e mi chiedono perchè. Rivendico la mia intuizione trascendente e mi chiedono come distinguo le intuizioni sbagliate da quelle corrette.

Uffa, sempre la stessa storia.

Di solito ad incalzarmi così è un materialista, per lui esistono solo i fatti. Appollaiato su quella roccia si crede con i piedi ben ancorati a terra, ma si sbaglia.

Io, a mia volta, potrei confonderlo chiedendogli come distingue i fatti dalle allucinazioni. Tutti partiamo bene o male da un' intuizione, caro mio. Kant docet.

Tollero benevolente chi nega un "fatto" ma investo con una reazione radicale chi viola e nega un principio etico che intuisco oggettivo. Qualcosa vorrà dire tutto cio'! Il bello è che chi costruisce la sua casa sui "fatti" fa lo stesso, ma questi sono affari suoi.

Insomma, ognuno sceglie la roccia su cui costruire, e io dico: prima la libertà.

Quando non riesco a dirlo bene, cedo la parola ai Swingle Singer




Il nostro Dio è una fortezza sicura,
una buona difesa e una buona arma;
egli ci aiuta liberandoci dal male
che ci minaccia.
L'antico e malvagio nemico
è sinuoso e risoluto,
grande forza e molta falsità
sono le sue orribili armi,
nessuno è come lui sulla terra

giovedì 7 gennaio 2010

Suicidi virtuali

L' eternità puo' pesare e allora suicidarsi diventa una risorsa. Parlo della nostra personalità virtuale, naturalmente.

Ma non è facile come si crede. Ecco un sito dove poterlo fare.

Falso allarme

Il Papa: il futuro nelle mani di Dio, non di maghi ed economisti.

Sandro Brusco approfondisce.

Mi smbrava strano che il Papa sparasse cazzate di questo tenore. E in effetti la fonte originaria si rivela essere un ben noto cazzaro. Tutto normale, quindi.

Soubrette cogitabonde

Il CdS sullo "spreco" di pane a Milano.

Un commento analfabeta del critico letterario Claudio Magris:

... Nel 1923, nella Germania sconvolta dall’inflazione, una libbra di pane costava 220.000.000 di marchi. Calcolato nelle cifre di quell’anno tedesco, lo spreco giornaliero milanese di pane ammonterebbe a settemilanovecentoventi miliardi di marchi...

?????

Naturalmente si tratta di un un conto insensato.

Fortunatamente se ne accorge anche Magris il qualse "si commenta" subito dopo così:

Naturalmente si tratta di un conto insensato

Ma perchè Magris si diverte ad aprire i suoi commenti - nonchè la prima pagina del corriere - con parole insensate? Lo spiega lui stesso:

... il paragone abnorme mette ancor più in risalto la vertigine che prende il lettore quando le notizie riguardanti cose concrete o anche spicciole dell’esistenza quotidiana— come il pane — si traducono in numeri che si stentano ad immaginare...

In altre parole: Magris voleva prendere un numero dall' articolo linkato al primo rigo, moltiplicarlo per un numero qualsiasi al fine di ottenere un risultato altissimo che desse le vertigini a chi legge.

Come ciascuno puo' giudicare, per Claudio Magris queste giornate di festa non sembrano davvero zeppe d' impegni.

Non si capisce bene perchè per ottenere il secondo fattore Magris abbia rispolverato l' iperinflazione tedesca tra le due guerre - uno sfoggio di erudizione? Avrebbe potuto benissimo far estrarre dalla tombola una serie di numeri qualsiasi da sua nipotina. Unendoli avrebbe potuto ottenere, per esempio, 10.258.236.365.357.859. Numero che sembra davvero garantire vertigini da "prima pagina".

Sono molte le cose "che non si capiscono bene", un po' come quando le soubrette di Porta a Porta ci sottopongono il loro editoriale di politica internazionale. Sarà la concorrenza, ma sembra proprio che il corriere abbia ingaggiato Magris come soubrette da far sculettare continuamente dove meno te l' aspetti. Purchè stia alla larga dagli argomenti dove è veramente ferrato, purchè non balli il ballo di cui conosce i passi.

Forse l' economia non è una scienza con tutti i crismi, ma se continuiamo a dirlo troppo forte, in un amen ti ritrovi sommerso da analisi "alla Claudio Magris" e ti saluto. Se proprio non vogliamo riconsegnare la parola allo scienziato, riconsegnamola perlomeno a chi pensa cio' che dice.

***

Qualcosa di serio sul tema.

Il cattivo tenente

Dal letame nascono i fior...

Il letame di Abel Ferrara è particolarmente fumante, fecondo... e maleodorante.

Parabola cristica raccontata furiosamente. Un' urgenza espressa in molti modi, primo fra tutti l' uso creativo della sgrammaticatura.

Harvey Keitel piange da dio - riesce a trasformare Manhattan nell' orto degli ulivi.

Se lui è davvero il miglior cine-attore dell' ultimo ventennio, vale la pena vedere un film che è come un abito di sartoria cucitogli addosso.

link

martedì 5 gennaio 2010

Tristi Tropici

Non mi piace leggere di avventure, mi viene subito in bocca un retrogusto artificioso. Dietro ogni avventura percepisco sempre la presenza di qualcuno che la "pompa".

Ma leggendo Tristi Tropici le cose cambiano. Levi-Strauss è un gigante della cultura, forse il più grande antropologo del secolo passato. Da lui ci aspettiamo "teorizzazioni" - che non mancano -, non avventure.

Ma quando s' intraprendono viaggi tanto impervi (Mato Grosso) è giocoforza imbattersi in situazioni singolari e anche il cervellotico scienziato deve rompere la sua concentrazione, abbandonare le sue strutture per stupire, tremare, scappare, sudare, gridare, sospirare...

L' avventura inattesa, l' avventura di sguincio, l' avventura ineludibile è l' unica che leggo con partecipazione.

Il libro è zeppo di questo prezioso tesoro.

Oltre il giardino

Ci tengo alla mia collezione mentale di film che contengono almeno un miracolo, e un posto particolare l' ho sempre riservato a Peter Sellers.

Chance Giardiniere ci insegna cosa sia la "conoscenza" del mondo ancor meglio di quanto abbiano fatto Forrest Gump o Edmund Gettier

Ma quando la lezione sembra concludersi, revoca tutto in dubbio camminando sulle acque.

Beati i poveri si Spirito.

Mystic River

Ve lo ricordate l' ispettore Callaghan, il braccio violento della legge?

La giustizia allora ci sembrava incompatibile con l' osservanza puntigliosa della legge, solo chi aveva la forza di eludere la seconda poteva garantire la prima. Il cavaliere misterioso ieri, l' ispettore indignato oggi.

Le turbe del giustiziere fuori legge garantivano sia azione che dramma esistenziale.

Ora Clint cambia rotta: l' azione di chi opera al margine della legalità è frettolosa e trascurata.

Fretta e approssimazione, ma si tratta davvero di difetti? Si puo' e si deve fare meglio?

No! No, non è necessario adoperarsi per il meglio quando il valore da salvaguardare è l' onore e non la giustizia. L' "errore con le palle" vale l' anodina giustizia (nel monologo finale la moglie di Jimmy tesse l' elogio del "lavoro malfatto" e dà lo spin a tutto il film).

link

Anche i Lumi credevano in Dio

Eccome.

Lo dice David Sorkin: "... i concetti cardine dell' illuminismo non sono solo compatibili con la religione ma anche elementi decisivi per la sua promozione...".

Sorkin è uno storico e illustra esempi di "illuminismo religioso".

Il concetto chiave è quello di "ragionevolezza": "la ragione cammina sempre sulle gambe di una fede"

link

mercoledì 30 dicembre 2009

Pensare tutto in una volta

Se si fosse veramente convinti delle risposte che si danno qui sotto, forse si potrebbe anche smettere di "pensare". Intanto le risposte cominciao a darle, per quanto riguarda la "convinzione" vedremo.

1. Conoscenza a priori: SI' O NO linkRisposta: si
Motivo: se ci si limità ai giudizi sintetici a priori (intuizioni) la critica di Quine non ci tange...
Posizione: mediana-minoritaria

2. Astrazioni: platonismo o nominalismo
Risposta: platonismo immanente
Motivo: Esistono gli universali? Esempio, esistono i gatti bianchi, esistono i cavalli bianchi... ma esiste la "bianchezza". I nominalisti negano tale esistenza, i realisti immanenti la ammettono ma non in sè (essenza) bensì legata indissolubilmente ai “particolari”. I platonisti invece sostengono che esistono e sono autonomi. La posizione nominalista mi sembra assurda mentre quella platonista si spinge oltre senza un reale bisogno. Mi ritengo un realista immanente. Inoltre il platonismo (temperato) facilita la grammatica delle dimostrazioni: 1) il giallo è un colore, 2) l' affermazione precedente è vera, quindi 3) il giallo esiste. Semplice no? Così come è facile dimostrare la falsità del nominalismo (l' idea per cui “giallo” è solo una comoda parola): 1) il giallo è un colore e i limoni lo posseggono 2) non esistono parole che sono colori e che sono possedute dai limoni, quindi 3) giallo non è solo una parola. Facile no? Perché allora cercarsi rogne? Direi che oggi il nominalista rinuncia a queste comodità servite sul vassoio d’ argento solo perché ha dei secondi fini, per esempio è un empirista radicale e certe forme di platonismo gli romperebbero le uova nel paniere.
Posizione: Maggioritaria

3. Estetica: oggettiva o soggettiva
Risposta: oggettiva
Motivo: salvaguardare la relazione bellezza/verità
Posizione: Maggioritaria

4. Distinzione tra giudizi analitici e giudizi sintetici: SI' NO linkRisposta: SI'
Motivo: Chiunque è in grado di fornire esempi di giudizi analitici (“il quadrato ha 4 lati”, “il gatto miao è un gatto”, eccetera) così come chiunque è in grado di fornire esempi di giudizi sintetici (il quadrato è blu”, “il gatto miao è feroce” eccetera). E’ forse un caso se possiamo farlo in tanti senza il minimo disaccordo? No, è semplicemente la prova che la distinzione tra giudizi analitici e giudizi sintetici è evidente a tutti e chi la nega deve provare la negazione con altrettanta evidenza. L’ empirismo radicale si trova nella condizione di negarla – e lo ha anche fatto in modo geniale (Quine) – ma questo è un punto debole di quella filosofia, non un punto di forza.
Posizione: Maggioritaria

5. Giustificazione epistemica: INTERNALISMO ESTERNALISMO link link
Risposta: internalismo
Motivo: Sì perché la conoscenza si fonda sul senso comune che è una facoltà dell’ uomo, ovvero una facoltà “interiore” attraverso la quale abbiamo un accesso diretto alla realtà esterna grazie all’ intuizione e al tribunale dell’ introspezione. Se parlassi solo della realtà esteriore (esternalismo), come fa il naturalismo, senza specificare nulla sull’ affidabilità di intuizione e/o introspezione, la teoria epistemica sarebbe incompleta e sempre in balia di uno scetticismo à la Hume. Il problema di Gettier è aggirato con il principio della conservazione della realtà (è vero cio' che appare salvo prova contraria)
posizione: media

6. Mondo esterno: SCETTICISMO IDEALISMO REALISMO
Risposta: realismo
Motivo: per salvaguardare il concetto di oggettività e verità
Posizione: maggioritaria

7. Libero arbitrio: COMPATIBILISMO LIBERTARISMO NEGAZIONISMO
Posizione: libertarismo
Motivo: il dualismo ci concede il lusso di evitare le contorsioni verbali dei compatibilisti e le assurdità dei fatalisti
Risposta: minoritaria

8. Dio: TEISMO ATEISMO
Risposta: teismo
Motivo: la dimostrazioni della sua esistenza convincono
Posizione: minoritaria

9. Conoscenza: CONTESTUALISMO RELATIVISMO INVARIANTISMO link
Risposta: invariantismo
Motivo: il contestualismo (plausibile) converge nell' invariantismo
Posizione: Mediana

10. Conoscenza: RAZIONALISMO EMPIRISMO
Risposta: razionalismo intuizionista.
Motivo: si parte da intuizioni prima facie dell' intelletto (common sense)  che vengono poi messe alla prova. .
Posizione: mediana

11. Legge di natura: HUMANIANA NON-UMANIANA linkRisposta: Non-humaniana
Motivo: la scienza progredisce verso l' individuazione di "leggi". Ma non leggi platoniche (relazione tra universali), bensì legge come qualità generalizzabile di una sostanza avente certi poteri (vedi Swinburne qui: http://users.ox.ac.uk/~orie0087/framesetpdfs.shtml). C' è qualcosa di più della semplice correlazione. E poi: spesso hanno senso anche spiegazioni in termini di valore: Hitler ha ucciso 5m di ebrei: “We think that aesthetically better theories should be preferred. There is some irrationality in our position unless we also think that aesthetically better theories are likelier to be true, which implies that there is an explanatory factor here. Therefore, we ought also to believe that aesthetically good theories, when true, are true at least partly because of their aesthetic value.” Hume vieta di saltare dalla natura ai valori e non semplicemente dalla materia ai valori. In questo senso va respinto il suo insegnamento su questo punto.
Posizione: maggioritaria

12. Logica: CLASSICA NON-CLASSICA
Risposta: non classica
Motivo: affinchè l' "esistenza" sia un predicato. Tuttavia è pur vero che la logica classica contiene un nucleo di verità a priori innegabile. Vedi Francesco Berto.
Posizione: medio minoritaria

posizione rettificata: logica classica
motivo: le altre logiche servono a dar conto dell'indeterminatezza e dei fenomeni vaghi (vedi paradosso di sorite), ma esitste sempre l'alternativa di dire che un fenomeno vago è un nonsenso, che la vaghezza non mai una dichiarazione quanto piuttosto appartiene al linguaggio performativo.

13. Contenuti mentali: INTERNALISMO ESTERNALISMO linkRisposta: internalismo
Motivo: più compatibile con l' individualismo: le credenze non dipendono tanto dall' ambiente quanto dall' introspezione. L' olismo esternalista condiziona ma non determina.
Posizione: maggioritaria

14. Meta-etica: REALISMO ANTIREALISMO
Risposta: realismo (intuizionista).
Motivo: anti-scetticismo
Posizione: maggioritaria

15. Metafilosofia: NATURALISMO NON-NATURALISMO
Risposta: non naturalismo
Motivo: per un teista c' è almeno un' entità sovranaturale: Dio. Ma poi ci sono ancora i numeri, le cause, gli universali, i principi etici, la mente... Dio, ecco, Dio, diversamente dagli altri enti non fisici, non condivide la sostanza del mondo fisico; ovvero: puo' esistere anche a prescindere dal mondo fisico.
Posizione: mediana/minoritaria

16. Mente: FISICALISMO ANTIFISICALISMO
Risposta: antifisicalismo
Motivo: concezione dualistica. Mi ritengo un dualista: il “mentale” è chiaramente qualcosa di diverso dal “materiale” e i tentativi di ricondurre il mentale al fisico mi sembrano fallimentari. Il mentale (anima) è essenziale per risolvere il problema dell’ identità: il brain split confuta sia l’ approccio fisicalista che quello psicologista, quindi ci deve essere qualcosaltro per dire chi sono io. Non mi basta nemmeno il cosiddetto “dualismo delle proprietà”, la mente non è una proprietà del cervello, tanto è vero che puo’ trasferirsi da un corpo all’ altro (vedi teletrasporto); al contrario, non ha senso pensare che che le proprietà del corpo A possano trasferirsi nel corpo B (A e B possono avere la stessa altezza ma non si riesce a concepire come l’ altezza di A possa trasferirsi in B). Non so se esistano menti senza corpo, so però che la mente è concepibile anche senza corpo (dualismo sostanzialista), ovvero so che potrebbero anche esistere menti senza corpo: se mi sveglio privo dei cinque sensi non so se ho ancora un corpo. In altri termini, è possibile che non l’ abbia e devo lasciare aperta questa ipotesi in mancanza di confutazione. Da ultimo penso che ci sia un’ influenza reciproca tra mente e corpo (dualismo cartesiano), in caso contrario l’ idea di libero arbitrio sarebbe improbabile.  In questo modo non resta che la posizione del “dualista-sostanzialista-cartesiano”. Ammetto che non è molto di moda. Poco male, è anche la più naturale per trattare le questioni legate alla Resurrezione. Per una difesa aggiornata del dualismo sostanzialista vedi Richard Swinburne.
Posizione: minoritaria

17. Giudizi morali: COGNITIVISMO NON COGNITIVISMO link
Risposta: cognitivismo
Motivo: unica posizione compatibile con il realismo etico - la ragione ha un ruolo nelle nostre scelte etiche. Il common sense è una facoltà dell' intelletto e non dei sensi.
Posizione: maggioritaria

18. Motivazioni morali: INTERNALISMO ESTERNALISMO linkRisposta: esternalismo
Motivo: credo nel "predicare bene e razzolare male". Il desiderio non è l' unica fonte della motivazione.
Posizione: maggioritaria

19. Problema di Newcomb: UNA SCATOLA - DUE SCATOLE
Risposta: UNA SCATOLA
Motivo: finchè si puo' attenersi a Bayes - l' empirismo fa premio sul razionalismo. Vedi anche concezione del tempo.
Posizione: mediana/minoritaria

20. Etica. DEONTOLOGIA VIRTU' UTILITARISMO linkRisposta: virtù
Motivo: si puo' sempre migliorarsi. Tuttavia cio' non esclude una base seontologica isolabile laicamente.
Posizione: minoritaria.

21. Percezione: DISGIUNTIVISMO QUALIA RAPPRESENTAZIONE SENSe-data link
Risposta: realismo diretto nella variante intenzionalista
Motivo: Supera lo scetticismo senza essere troppo cervellotica sulle allucinazioni. tra le teorie proposte è quella che si avvicina di più al direct realism di thomas reid. A sua volta il direct realism è la visione che meglio ci garantisce da scetticismo e idealismo, vedi Huemer. La rappresentaione garantisce un ruolo alla ragione e l' introspezione dei qualia scongiura lo scetticismo mantenendo la possibilità di allucinazioni. Dalla prefazione di "Skepticism and the Veil of Perception (Studies in Epistemology and Cognitive Theory) - mike huemer: "Since Descartes, one of the central questions of Western philosophy has been that of how we know that the objects we seem to perceive are real. Philosophical skeptics claim that we know no such thing. Representationalists claim that we can gain such knowledge only by inference, by showing that the hypothesis of a real world is the best explanation for the kind of sensations and mental images we experience. Both accept the doctrine of a 'veil of perception:' that perception can only give us direct awareness of images or representations of objects, not the external objects themselves. In contrast, Huemer develops a theory of perceptual awareness in which perception gives us direct awareness of real objects, not mental representations, and we have non-inferential knowledge of the properties of these objects. Further, Huemer confronts the four main arguments for philosophical skepticism, showing that they are powerless against this kind of theory of perceptual knowledge".
Posizione: mediana/minoritaria

22. Identità: biologia, psicologia, trascendenza linkRisposta: trascendenza
Motivo: posizione residuale vista l' insufficienza delle altre (vedi derek parfitt)
Posizione: minoritaria

23. Politica: COMUNITARISMO EGALITARISMO LIBERTARISMO
Risposta: libertarismo
Motivo: efficacia evolutiva (vedi hayek e Frieman)
Posizione: minoritaria (ma di poco!)

Teoria del significato: FREGE MILL link
Posizione: Frege
Motivo:  La teoria descrittiva di Frege (teoria internalista) resta un caposaldo poiché distinguendo tra senso e riferimento consente poi di distinguere tra giudizi analitici e giudizi sintetici. Gli “esternalisti” seguendo Putnam e Kripke hanno elaborato teorie del significato differenti (“teoria del battesimo”) ma gli inconvenienti che segnalano possono essere aggirati con qualche ritocco.
Posizione: maggioritaria

Scienza: REALISMO ANTIREALISMO
Risposta: realismo
Motivo: avvicinamento ad una verità reale.
Posizione: maggioritaria

Teletrasporto: VIVO MORTO linkRisposta: Vivo
Motivo: vedi identità
Posizione: minoritaria

Tempo: TEORIA A TEORIA B linkRisposta: teoria A
Motivo: perchè essere controintuitivi? (non serve per la libertà, la coerenza della fisica non è un valore vedi keith ward per i dettagli sull' integrazione tra senso comune e relatività)
Posizione: minoritaria

Problema del trolley: CAMBIO NON-CAMBIO
Risposta: cambio (oltre un certo limite). Seguire l' intuizione del principio morale ma fino a un certo punto.
Motivo: asimmetria tra agire e non agire (foot) ma non oltre un certo punto di soglia (huemer)
Posizione: ?

Verità: CORRISPONDENZA DEFLAZIONE EPISTEMICA link
Risposta: Corrispondenza
Motivo: salvaguardare i meta-linguaggi
Posizione: maggioritaria

Zombie: INCONCEPIBILI CONCEPIBILI METAFISICAMENTE POSSIBILI link
Risposta: concepibili e metafisicamente possibili
Motivo: necessità della fede, identità come qualcosa di intuibile più che di discernibile.
Posizione: media/minoritaria



link

martedì 29 dicembre 2009

Il giorno che disimparammo ad aver paura

Il più bel film di John Landis?

[... il che significa uno dei più bei film degli anni ottanta...]

Blues Brothers? Animal House?

No, "Un lupo mannarro americano a Londra". L' ho rivisto ieri.

Viaggio iniziatico ed incontro con il Male, quello con la M maiuscola, quello che esiste senza malvagi ma che sa inquinare tutto.

Anche l' amore, che è chiamato ad uccidere; anche il Terrore, reso grottesco dallo sguardo plastificato di un topolino sulla libreria; anche la Morte, desublimata da zombi petulanti.

I vecchi riti apotropaici andavano bene con Dario Argento: qualche notte insonne e la vaccinazione era sicura.

Con Landis non funziona: si dorme sodo sin da subito, ma l' angoscia strisciante sarà compagna per sempre.

Film che si fa racchiudere in poche scene. Anche solo nella Blue Moon dei Marcel's, un vero controululato che chiude il film aprendo la stagione dell' anti-climax, unica vera e ficcante obiezione ai danni dell' edonismo postmodernista.

Lo sguardo dell' uovo

O il "Canto di Natale" dickensiano o il "Natale in casa Cupiello" defilippiano. O uno o l' altro, non si scappa; durante le feste, almeno una delle due opere andava affrontata. Così prescriveva la tradizione famigliare.

Ma ora la famiglia è nuova e le tradizioni possono essere rinnovate, cosicchè quest' anno è stata la volta di "Regalo di Natale", il magistrale film di Pupi Avati con Abatantuono. I nomi tirati in ballo sono altisonanti, eppure, prima sorpresa, nel cambio azzardato la qualità non soffre.

Lo spiazzante finale ti costringe a riproiettare mentalmente tutto quello che hai visto per rivederlo da una diversa (spesso opposta) angolazione. Un vero colpo da maestro.

Scorrono titoli di coda e ricostruisci il puzzle sorprendendoti della cura con cui sono state intagliate le tessere. Sei in bagno a lavarti i denti e ancora le "illuminazioni" ti bombardano. L' indomani sul lavoro scopri che le scoperte non sono finite. Il giorno dopo revisioni scene sospette alla ricerca di bluper che non troverai mai

L' autentico prodigio sta nel fatto che entrambe le "storie" funzionano alla grande, anche quella falsa. Un vero mondo parallelo dalle facoltà ingannatrici di prim' ordine.

Che figura di merda, mi sono commosso quasi fino alle lacrime per cio' che scopro essere un simulacro di cartapesta. Sembravano volti ed erano sguardi d' uova. Grande Pupi, maestro delle ombre, mi hai fregato, 1 a 0 per te. Ma al cinema è così che si fa. Traggo piacere dalla mia allucinazione squilibrante, godo della mia fessaggine. Qualcuno ci vedrebbe l' essenza del cinema: ingannati e contenti.

Forse a fregarmi è stato l' ascendente cattolico del regista, non pensavo che la passione per la fabula la sopravanzasse così largamente. Nella notte di Natale qualcosa sembrava nascere, delle contrazioni erano in atto, chi se non lui poteva raccontare il travagliato parto. Ma la stella che viene fatta balenare imponente è solo uno specchietto. Nulla nasce, si versa invece l' ultima badilata di terra per seppellire un cadavere in decomposizione.

Film che si fa ricordare ma che non si fa rivedere. Peccato, avrebbe fornito il materiale idoneo per inaugurare una degnissima tradizione.

Chi ha preso la bastonata?

Ma quali sono stati i gruppi sociali maggiormente colpiti dalla crisi economica in atto? I cittadini del Mezzogiorno o quelli del Nord? I lavoratori dipendenti o quelli indipendenti? Gli stranieri o gli italiani?

Risposta: Nord, indipendenti, italiani.

Secondo voi, ascoltando radio e tv, fahre in particolare, tutto cio' risultava palese?

link

Cristiani, conservatori e darwinisti

La sinistra ha trescato a lungo con il darwinismo poichè quella visione offriva un contrappeso alla religione istituzionale.

L' equivoco si è acuito allorchè la tradizionale battaglia dei conservatori per l' autonomia scolastica è coincisa con la battaglia per l' insegnamento dell' ID.

Si è perso di vista il fatto che l' architrave concettuale del darwinismo supporta al meglio i valori della destra. Valori per cui l' uomo è un essere imperfetto con una moralità e una libertà saldamente ancorate nella sua natura.

La sinistra nega che esista una "natura umana"; Marx: la pseudo natura dell' uomo risiede nei suoi legami sociali, basta cambiare quelli per cambiare la prima.

La voce conservatrice intona una nota ben diversa: la natura non si cambia con una riforma ma, semmai, con l' evoluzione; l' imperfezione dell' uomo non gli consente di avanzare mediante piani razionali ma solo tramite un ordine spontaneo che assegni a individui diversi destini diversi.

L' inclinazione realista dell' uomo di destra (Burke, Smith, Hamilton, Hayek, Friedman...) si contrappone la sensibilità utopica dell' uomo di sinistra (Trotsky, Rousseau, Paine, Rawls...). Solo i primi sono disposti a dare peso all' idea di "evoluzione naturale", con tutto il portato realistico, quando non cinico, che viene dietro.

Si puo' essere "conservatori", "cristiani" e "darwinisti"? Certo! Ecco come.

Che differenza fa quando Dio creò l' universo - fossero 10.000 o 10.000.000.000 anni fa?

Che differenza fa qualche zero? Nessuna.

Che differenza fa il procedimento adottato da Dio per creare l' uomo?

"Evoluzione" o "disegno" nulla cambia!

Il darwinismo fa comodo sia al cristiano che al conservatore.

Per esempio, spiega al meglio la teoria del "peccato originale": nell' uomo c' è sia bene che male (egoismo/altruismo, amicizia/inimicizia, odio/amore...), le regole servono a minimizzare il male volgendo i vizi privati in virtù pubbliche.

L' evoluzione spiega al meglio l' importanza dei valori famigliari.

L' evoluzione spiega al meglio l' importanza di molti altri valori riconosciuti dai Cristiani (verità, fedeltà...).

L' evoluzione spiega al meglio le virtù del libero mercato: la "selezione naturale" di Darwin non è altro che la "mano invisibile" di Smith.

Poichè il darwinismo è compatibile con la fede in Dio e dà una spiegazione scientifica ai valori fondamentali dei cristiani e dei conservatori, va adottato senza remore e l' insensato conflitto tra scienza e religione dovrebbe finire ora, nel momento in cui diciamo le parole che abbiamo detto.

link

domenica 27 dicembre 2009

La beneficienza razionale è concentrata

Q: You argue that miserliness is equitable to charitable contributions in the net use of resources, while giving more to one single charity is better than giving less to different charities. What is your personal approach to charitable contributions ( i.e., how much do you give, and to whom)?

A: Miserliness is equivalent to charity in the sense that both the miser and the philanthropist forego consumption, which makes more goods available to others. If you give your money away, someone else gets to eat better. If, instead, you squirrel your money under your mattress, it’s still true that someone else gets to eat better, because whatever you’re not eating is available to someone else. There’s a complicated chain of events in between — you hoard money, which drives down the price level, which lowers the price of food, which allows someone somewhere to buy more food — but you don’t have to follow that whole chain to know that if you eat less, there’s more for someone else.

So if you want to be charitable, all you have to do is hoard your money, or for that matter burn it. But that’s not the best way to be charitable, because you can’t control who gets the benefits. Miserliness is like a random act of kindness; effective philanthropy is about directed acts of kindness. And I argue in the book that a philanthropist who really cares about helping others will usually pick a single charity and target his giving to that one charity. If 100 children are dying of rickets and another 100 are dying of scurvy and you have enough funds to save two children, there’s no particular reason to save one of each; you might as well give your entire contribution to either the Rickets Foundation or the Scurvy Foundation. Either way, you’ve saved two children. And if you have even the slightest inkling that one of those charities might be more effective than the other, then that’s where both your dollars should go.

It took me a long time to fully understand that argument, so I’m sympathetic to the fact that readers often find it hard to swallow. In the book, I’ve tried to answer all the objections that I myself raised when I first started thinking about this.

I think I’ll decline to comment on the details of my own giving, for the same reason that I’d decline to comment if you asked me about what I had for breakfast this morning: I have nothing interesting to say about my particular preferences. It’s general principles, not individual eccentricities, that are really important

martedì 22 dicembre 2009

Cosa pensano i filosofi

Cosa pensano i filosofi d' oggi? Parliamo di "mondo", non dell' "italietta".

In etica sono assolutisti, il relativismo è malvisto.

Pensano che la conoscenza sia in buona parte aprioristica. L' empirismo non attechisce. L' anatema contro i dogmi non è poi così sentito.

Credono nel libero arbitrio. Wow!

L' uomo non è uno zombie (meno male).

La maggioranza non accetta il materialismo, non sono poi così tanti quelli che riescono a fare a meno della tanto bistrattata "coscienza".

Il naturalismo fisicalista circolerà molto nelle pagine culturali del 24 ore, molto meno nei dipartimenti di filosofia.

L' utilitarismo soccombe agli approcci alternativi (virtù e deontologia).

La logica classica è quella che conta, le altre lasciano il tempo che trovano.

Il bello è oggettivo, altro che "i gusti sono gusti".

Sorpresa: in politica il libertarismo non è messo così male.

Sono maggioranze che mi sorprendono (favorevolmente). Sembra davero che Radio e TV dipingano in modo ben diverso il pensiero prevalente, forse il filosofo "da giornale" conta per dieci.

E la cosa è confermata quando si dà un' occhiata a quel che i filosofi pensano che i filosofi pensino.

Qui il mondo dei media torna fa sentire il peso delle apparenze: il relativismo guadagna terreno, la "coscienza" diventa un oggetto non identificato, e via dicendo.

link

La qualità misurata

Sotto l' egida di un padre nobile come Zanzotto, Fahre in questi anni era solita mettere in fila scrittori e romanzi italici portatori di un messaggio che ripetevano in modo compulsivo: il nord est è spacciato e va lentamente trasformandosi in un inferno a cielo aperto (Covachich, Scarpa...). Fine del pascolo, della stalla, delle lucciole, domina la fabbrichetta e la mentalità da fabbrichetta (quella di Maso, per intenderci. Non quella che ha consentito di togliere la polenta dal cassetto dei pettini).

Ora si scopre che a Nord-Est si vive meglio.

Approfittiamone per riscoprire che gli scrittori non hanno nulla di serio da dirci sulla realtà, anche se adesso, sull' onda di Saviano e Paolini, si sono messi a fare reportages a tutto spiano. Lo so, basterebbe il Magris del Corriere per chiudere il discorso sul punto. Ma questo del nord-est era un fenomeno di massa e mi piaceva segnalarlo. Spero sia utile a farvi correre veloce quando Lucarelli e Genna vi inseguiranno con il ditino alzato per insegnarvi la contro-Storia d' Italia.

Ho molti dubbi che l' arte mi abbia "edificato", di sicuro non mi ha mai "informato". L' ho capito presto e, ringraziando iddio, ascoltando il buffone che parlava del "sociale" l' ho sempre trovato buffonesco, com' era del resto nella natura delle cose.

***

Bottom line: non credo comunque neanche alla qualità quantificata e con Alesina grido: "a ridatece il vecchio PIL".


add: Wolfer difende il pil

lunedì 21 dicembre 2009

New keynesian

Tempo di crisi, gli affari languono, il lavoro pure. Il governo, secondo la ricetta neo-keynesiana, è chiamato a "stimolare" l' economia creando così nuovi posti di lavoro.

Ma ci vogliono idee.

Eccone una singolare che riguarda la creazione di nuovo orologio per la stazione di Rotterdam.



Gli operai sono chiamati allo smontaggio/montaggio ogni minuto della giornata. Nessun problema, i turni coprono le 24 ore.

Cosa? C' è qualcosa che non va?

Ma come, gran parte di noi, con qualche piccola modifica, accetta logiche del genere.

D' altronde basterebbe testare le reazioni solidali nel vedere gli operai arrampicati per protesta sulla torre più alta dopo il ripristino dell' orologio digitale.

E magari molti di noi hanno lavori che rientrano nella medesima logica di "stimolo" all' economia.

Cugini

Il matrimonio di due primi cugini fa un po' impressione. Perchè?

Ok, c' è quella storia sui figli a rischio. Ma un rischio del genere è stato di gran lunga sovrastimato, oggi ne sappiamo di più. E poi, perchè l' amore trionfi non vale la pena di correre qualche rischio?

Ammettiamo pure che il rischio fosse azzerato, resta comunque un certo fastidio nella percezione che abbiamo della cosa. Perchè?

Qualcuno parla di "piano inclinato": cambiare idea su qualcosa ce la farà cambiare anche su cio' che oggi giudichiamo rettamente.

Non mi sembra un grande argomento, dal punto di vista etico sarebbe come punire i figli per le colpe dei padri; mi ricorda poi quello opposto a chi perora i matrimoni omosessuali. Se è l' unico in mano, la vedo molto grigia.

Non c' è proprio nulla di più serio?

Se davvero le "sensazioni" che distorcono i nostri giudizi esistono e sono tanto forti, ecco provata l' utilità di privatizzare i matrimoni.

P.S. la comunity dei cugini sposati.

P.S. indagine negli USA.

P.S. l' argomento del "piano inclinato" non avrà molta sostanza ma ha pur sempre un suo "perchè". Spiega per esempio la voglia che mi è venuta di passare dai "cugini" alla "poligamia".