lunedì 11 gennaio 2010

Identità personale

Giovanni commette un crimine.

Gabriele conduce una vita da Santo.

Un abile chirurgo trapianta il cervello di Giovanni nel corpo di Gabriele e viceversa.

Chi dobbiamo condannare e chi dobbiamo santificare?

Personalmente condanno il cervello di Giovanni (nel corpo di Gabriele) e santifico il cervello di Gabriele (nel corpo di Giovanni).

Cio' detto penso di avere una concezione "psicologista" dell' identità, in opposizione alla concezione biologica.

Ma ammettiamo di effettuare solo il secondo trapianto e di lasciar morire il corpo di Gabriele. Dopo qualche tempo muore anche il corpo di Giovanni con il cervello di Gabriele. Quale corpo ha diritto ad essere la spoglia del santo?

Penso che "entrambi" sia la risposta giusta. Una persona con due corpi, perchè no?

Ultimo caso: Giovanni è in coma e per salvarlo viene distrutto un emisfero cerebrale. L' altra metà del suo cervello viene successivamente trapiantata nel corpo (vuoto) di Gabriele. Bene, per quanto detto Giovanni continua a vivere, anche se nel corpo di Gabriele e in modo menomato (d' altronde era in quelle condizioni anche allorchè alloggiava nel corpo originario).

Ma ammettiamo che Giovanni subisca invece l' espianto di entrambi gli emisferi: uno trapiantato nel corpo (vuoto) di Gabriele ed uno nel corpo vuoto) di Giacomo. Non possono ovviamente esistere due Giovanni, eppure, per quanto detto in precedenza, il corpo di Gabriele che possiede un emisfero di Giovanni, eravamo ben disposti a considerarlo come "Giovanni".

Che fare? Niente! mantenere la regola. Infatti il Giovanni con un emisfero malato e da distruggere non è il Giovanni con entrambi gli emisferi sani ed espiantabili.

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