Il darwinista Telmo Pievani scrive che i nostri geni parlano chiaro, siamo "nati per credere".
E noi cattolici giù che c' incazziamo.
Ma perchè?
Forse sta solo pronunciando il suo "atto di fede", ma lo fa nella lingua che sente più propria (quella del materialismo).
Se fosse inglese direbbe "I Belive in God" e nessuno si risentirebbe.
Mi spiego meglio con un esempio legato all' etica.
Assumendo che TP sia un materialista, i termini GIUSTO e SBAGLIATO non avrebbero per lui il senso che hanno per noi.
Come insegna "la scienza", si guarderebbe solo all' "efficienza" in grado di massimizzare la capacità adattiva di chi è chiamato alla scelta etica. Quindi GIUSTO = UTILE (al successo evolutivo).
Spostiamoci ora dall' etica all' ontologia. Esiste dio? Anche qui la risposta "giusta" si tradurrebbe nella risposta "efficiente". E il libro spiega per l' appunto come la risposta affermativa sia particolarmente efficiente. Volgiamo e avremo la risposta a cui è "giusto" credere.
In realtà il libro non l' ho letto - non era disponibile - e baso le mie congetture su alcuni commenti leggiucchiati qua e là, nonchè sui classici argomenti aristotelici dei "darwinian conservative. Spero che la riflessione abbia un piccolo valore al di là del reale pensiero di Pievani che qui prendo solo a pretesto.