Una teoria per il gender gap nelle facoltà scientifiche
Perché mai una ragazza avrebbe meno probabilità rispetto ad un ragazzo di iscriversi ad una facoltà scientifica?
Le teorie proposte per spiegare questo fatto sono molte e fanno leva sui fulcri più disparati: preferenze, discriminazione, cultura, stereotipi, educazione ricevuta in famiglia. E, come si dice in questi casi, “chi più ne ha, più ne metta”.
Qui propongo un’ alternativa: il gap è dovuto ai problemi che i maschi incontrano a scuola.
Partiamo con il fatto che al liceo le ragazze mostrano una preparazione scientifica almeno pari a quella dei ragazzi.
I loro voti sono eccellenti e non sfigurano nel confronto con l’altro sesso. Forse vanno un po’ meno bene in fisica e matematica ma vanno meglio in chimica e biologia.
D’altro canto, nelle materie non scientifiche le liceali fanno molto meglio dei loro colleghi maschi. Qui sì che c’è un gap.
In media le ragazze sono molto più preparate per l’università, e infatti si iscrivono in massa, diversamente dai ragazzi che tendono ad entrare nel mondo del lavoro.
Mettetevi ora nei panni di una ragazza che ha finito il liceo con il massimo dei voti in tutte le materie e che deve scegliere la facoltà universitaria a cui iscriversi.
Ipotizziamo poi che 1) sia un tipo molto razionale, 2) che non abbia preferenze di sorta, 3) che sia priva di stereotipi e 4) che non esista alcun meccanismo discriminatorio ad influenzarne la scelta.
La nostra candidata farà senz’altro due considerazioni fondamentali.
Prima: perché mai dovrei scegliere una facoltà in cui incontro sia la concorrenza dei maschi che quella delle femmine quando ce ne sono altre i cui competo solo con le femmine? Laddove c’è meno concorrenza, al di là del sesso, c’è anche più possibilità di successo
Seconda: perché mai dovrei puntare su materie in cui andavo relativamente BENE anziché su materie dove andavo relativamente MOLTO BENE?
E’ chiaro che queste considerazioni indurranno la studentessa verso le facoltà umanistiche.
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Cerchiamo di riassumere, le ragazze non vanno affatto male nelle materie scientifiche ma hanno un vantaggio comparato in quelle umanistiche, cosicché è logico che privilegino queste ultime.
Detto in altri termini, gli unici ragazzi sufficientemente preparati per fare l’università sono quelli preparati nelle materie scientifiche, ciò si ripercuote sulle scelte femminili. Ma tali scelte sono razionali e non tanto frutto di preferenze o stereotipi o discriminazioni.
Per concludere, potremmo affermare che il vero gender gap si genera dal fatto che i ragazzi hanno problemi a competere ovunque tranne che nelle facoltà scientifiche.