giovedì 14 settembre 2017

Il Papa e il consenso sul riscaldamento globale

Esistono dei tentativi sistematici di sondare l'opinione degli scienziati sul tema del riscaldamento globale. Lo studio principale a disposizione, per esempio, passa in rassegna 11944 abstract classificandoli in sette differenti posizioni rispetto all’affermazione per cui l’ AGV (anthropogenic global warming) esiste.

1. Esplicitamente concorda e ritiene che l'uomo sia la causa principale del riscaldamento globale: 64

2. Esplicitamente concorda ma non quantifica il contributo dell'uomo al riscaldamento globale: 944

3. Implicitamente concorda e non minimizza il contributo dell'uomo al riscaldamento globale: 2910

4. Non prende posizione: 7970

5. Implicitamente rigetta o comunque minimizza il contributo dell'uomo al riscaldamento globale: 54

6. Esplicitamente minimizza anche se non quantifica il contributo dell'uomo al riscaldamento globale: 15

7. Esplicitamente minimizza e ritiene trascurabile il contributo dell'uomo al riscaldamento globale: 9.

In un certo senso, sebbene all’interno di una tendenza chiara, la ricerca conferma una certa divisione (la comunità scientifica è come tutte le altre comunità e produce un cospicuo effetto trascinamento). 

Sì noti poi che a ritenere in modo esplicito che l'uomo sia la causa PRINCIPALE del riscaldamento globale è solo il 1,6% degli studi.

Ci sono addirittura scienziati i quali hanno affermato a chiare lettere che una certa forzatura nelle espressioni usate per giudicare il fenomeno è eticamente ammissibile se ha di mira la sensibilizzazione del pubblico!

E comunque il problema di Papa Francesco (e di molti ambientalisti) con il riscaldamento globale non riguarda tanto la sua esistenza quanto la la reazione ad esso. Le leve più efficaci a nostra disposizione fanno fulcro sul mercato e sulla tecnologia, in questo senso non cambiano affatto i nostri stili di vita (che a volte sembra la vera preoccupazione di certo “ecologismo”), anzi, rischiano di aumentare le diseguaglianze sociali.