Ennesima teoria di Destra e Sinistra (per farla finita)
Vediamo un po’ quel che passa ora il convento.
La sinistra si preoccupa dell’eguaglianza, la destra dell’efficienza.
La sinistra si preoccupa dei poveri, la destra dei ricchi.
La sinistra è laica, la destra religiosa.
Si tratta per me di teorie troppo “intellettuali”.
Teorie che vorrebbero ricondurre l’ideologia a dei principi primi, teoria “analitiche”.
Ancor più intellettuali sono poi le teorie di matrice storica.
Lo ammetto, saranno anche fondate ma non mi soddisfano. Ciò che lega le persone di sinistra tra loro è un sentimento più che un’idea. È lo stesso dicasi per le persone di destra.
In altri termini, abbiamo bisogno di una teoria psicologica.
Ecco allora la mia preferita.
La sinistra si oppone d’istinto al “mercato” e la destra si oppone d’istinto alla sinistra.
Notate le virgolette? Sì, ho detto “mercato” per provocare, la sinistra si oppone d’istinto alla natura, al cosiddetto “ordine spontaneo”, a quell’ordine che emerge nel consorzio umano quando la politica non interferisce dall’alto.
Il libero mercato è solo un esempio eloquente di ciò di cui parlo.
Per la sinistra l’ordine spontaneo equivale alla legge del più forte, allo stato di natura, ad una dimensione in cui la vita è “breve, violenta e brutale”.
La sinistra sente d’ istinto che l’ordine spontaneo va imbrigliato, domato, “pettinato”, e che la politica assolve a questa funzione. La sinistra adora la politica, trova che sia la salvezza dell’uomo.
La sinistra ha un amore viscerale verso la politica. Il suo motto è “tutto e politica”.
E la destra?
La destra non è un’ideologia, è solo una forma di disgustoverso la sinistra.
La destra accetta di buon grado l’ordine spontaneo con tutte le sue gerarchie e le sue diseguaglianze. Trova che sia provvidenziale, che abbia origini divine. E così si oppone in modo frontale alle interferenze della sinistra.
In questo senso la destra ama la tradizione, i costumi, le consuetudini. Odia le innovazioni della sinistra, come per esempio i diritti che inventa ogni giorno. Odia la legge che il politico delibera quando si alza con il piede sbagliato (e anche con quello giusto). Per lei solo una tradizione secolare merita di chiamarsi “legge”. Per lei la tradizione è la vera democrazia: una democrazia a cui partecipano tutti, anche gli antenati.
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Ora, per noi italiani è particolarmente difficile capire la distinzione che propongo.
Abbiamo vissuto il fascismo, ovvero un movimento politico di sinistra che ancora oggi pensiamo automaticamente come di destra.
Tuttavia, Mussolini fu da sempre uomo di sinistra e mai rinnegò le sue origini, al di là dei pragmatismi tipici di un uomo di governo.
Nel momento in cui andò al potere, per esempio, stipulò un accordo più o meno esplicito con una destra (conservatori e borghesi) timorosa dell’aria socialisteggiante che tirava. Da quel momento fu il nemico giurato delle sinistre che lo vedevano come un traditore della santa causa.
Ma essere nemico dei partiti di sinistra non vuol dire essere di destra. Anzi, come si dice in questi casi, il peggior nemico è proprio quello che hai nel letto, le lotte tra consanguinei sono le più accanite, come spiega anche la Bibbia.
Non capire che il fascismo affonda le sue origini nella tradizione della sinistra vuol dire che Renzo De Felice, uomo di sinistra e massimo storico del fascismo, è morto invano
D’altronde, il canovaccio del traditore sì è ripetuto molte volte nella storia della sinistra, basterebbe guardare all’Unione Sovietica e alla lunga teoria dei “nemici della Rivoluzione” giustiziati o emarginati nel disprezzo generale. Ma questa sorte non fa certo di Trotsky e Lukàcs degli uomini di destra!
Ci sono anche episodi più modesti e recenti, per esempio quello di Bettino Craxi, socialista divenuto nemico giurato delle sinistre per questioni che ora non sto a dire.
Di certo Bettino Craxi, come Benito Mussolini, resta un uomo di sinistra che esprime valori di sinistra a prescindere dalle beghe avute con gli altri partiti politici della sinistra italiana.
Questo deve essere chiaro per capire la distinzione tra le due ideologie. Sia per Mussolini che per Craxi che per tutti gli uomini di sinistra la politica è tutto, la politica forgia la società, il primato spetta alla politica.
Un’eresia decisamente disturbante per un autentico uomo di destra.