lunedì 25 settembre 2017

L'eroe dell'estate

L’eroe dell’estate

Il ministro Minniti è il vero eroe dell’estate, ha fatto calare i tanto temuti “sbarchi” del 600%! Cosa vuoi di più? Si vocifera una sua candidatura a palazzo Chigi.
E’ innanzitutto l’eroe della Lega (anche se non puo’ dirlo), che teme come l’aglio l’odore ascellare dei “ciabattanti”.
Ma è anche l’eroe dei cattolici sentimentali, che possono finalmente eludere la visione sotto l’ombrellone di foto orripilanti con cadaverini sulla spiaggia.
Mi chiedo se il Ministro meriti cotanta glorificazione.
Forse dalla Lega no, visto che si è limitato a togliere risorse ad italiani doc per consegnarle a mulatti estranei alla nostra cultura. In particolare, le ha tolte ai centri di accoglienza nostrani per trasferirle a quelli li bici. Pensa se facessimo così con altre merci!
E aggiungo che anche ai cattolici sentimentali desiderosi di andare “oltre le foto” spetta una riflessione, poiché i centri di accoglienza libici di cui sopra non sono altro che campi di concentramento.
E tutti gli altri? Per esempio l’asettico ragioniere di Torino attento solo ai conti e alla sua pensione? Cosa deve pensare costui?
Per rispondere bisogna vedere meglio come ha arrangiato le cose il nostro eroe.
Minniti oggi paga profumatamente un presunto governo della Libia nonché la presunta Guardia Costiera di quel paese per stoppare e “trattenere” i migranti in transito.
Quando dico che “paga profumatamente” intendo dire che i migranti sono il nuovo grande business del paese africano.
In Libia si è creata una forte domanda di migranti, più ce n’è, più Minniti paga.
Difficilmente una “domanda” vaga a lungo raminga, prima o poi spunta la relativa “offerta”.
Già oggi molti “scafisti” libici, incoraggiati dalla strizzatina d’occhio dei governi locali (sia il presunto che gli altri), sono a caccia di materia prima (che non manca) sospingendo (senza fatica) nuove masse di diseredati sulla costa del loro paese in modo da concretizzare al meglio il fruttuoso affare.
L’idea implicita, ovviamente, è quella di alzare i prezzi a breve.
Il pagatore, ovviamente, sarebbe l’Italia!
Adesso costruitevi nella testa un modello razionale della vicenda e ditemi un po’ voi come andrà a finire!
Prima però ci provo io: la Libia alzerà sempre di più il suo prezzo.
Ok, ma fino a quanto?
Fino a che l’Italia sarà disposta a pagare, il che dipende. Se al governo ci sarà la Lega o i cattolici “sentimentali” la soglia potrebbe essere moooolto alta.
E poi? Quando l’Italia smetterà di pagare? Perché prima o poi smetterà, vero?
Quando smetterà ricominceranno gli sbarchi, come è più di prima.
Probabilmente più di prima, considerata la riserva accumulata nel frattempo!
Con il ritorno degli sbarchi ritorneranno sia il fastidioso brontolio leghista che  l’altrettanto fastidioso laio delle prefiche cattoliche. In più ci saranno i conti da saldare con la Libia, che ci espone sì all’invasione ma ci salva dalla mega-invasione.
***
Concludo solo con un osservazione che forse interessa il ragioniere di Torino: magari l’immigrato non ci pagherà la pensione, di certo il non-immigrato (appostato in Libia) prima o poi ce la succhia!
minniti