lunedì 7 settembre 2015

Facebook genera conflitti?

Qualcuno ha detto che senza un buon "cattivo" non puo' nascere una storia interessante. Prendiamolo per vero.

Analogia: senza un disaccordo non puo' nascere una discussione e chi ama le discussioni è attirato dai disaccordi. Ma poi capita che si trovi a cavalcare una tigre.

Nelle discussioni tradizionali buona norma vuole che si ripetano con cura gli argomenti dell'interlocutore evidenziando le concordanze con i nostri ed elogiando l'esplicativa esposizione che l'altro ha fatto. Quanto ci ritroviamo nelle sue parole! Poi, finalmente, si isola il punto di disaccordo e su quello si fa partire la vera e propria discussione.

Ma su Facebook come su qualsiasi social è difficile riprodurre la noiosa ma salutare manfrina, cosicché si parte in quarta con la sostanza, ovvero con i disaccordi e la discussione.

Concentrandosi solo sul disaccordo e parlando sempre e solo di quelli, le parti, potenzialmente vicine, cominciano a sentirsi estranee l'una all'altra, il che puo' facilmente degenerare in aperto conflitto, basta una parolina sbagliata e l'equivoco esplode.