Il racconto di un' esistenza vissuta ai margini, sempre in bilico. Eppure lei lotta come una leonessa per non finire nel "buco nero"; ci sentiamo addosso il suo sudore, la sua fatica e la sua ansia. Nonostante l' empatia, quando per esempio è crudele verso l' unica persona che le tende la mano, sentiamo anche la sua radicale "diversità": la conoscenza completa della sua anima ci è negata. Finale con la speranza incarnata in un semplice sguardo (tipico dei film francesi). C' è poi una domanda prosaica: ma i poveri, gli ultimi, i disperati sono così, posseggono proprio quei tratti psicologici? Esperienza e teoria mi dicono di no. Trattasi di personaggio romanzesco che agisce in un film iper-realistico.