sabato 12 maggio 2018

EQUO SOLIDALE

EQUO SOLIDALE
Molti cercano di essere generosi comprando al negozietto dell'“equo solidale”, si paga un po’ di più ma si riceve un bene di qualità sapendo che i lavoratori impegnati in quella filiera verranno trattati meglio della media. Per intuire la logica sottostante pensate solo se venisse messo in commercio il “caffè dello sfruttamento”, ovvero un bene di qualità sotto la media prodotto da lavoratori che ricevono un trattamento sotto la media. Secondo voi un cliente altruista dovrebbe puntare sul “caffè equo solidale” o sul “caffè dello sfruttamento”? Mah, non c’è una risposta a priori, anche il secondo infatti migliorerebbe la condizione dei poverissimi (che prima non lavoravano affatto e ora, visto che le esigenze si sono ridotte, possono iniziare a farlo). Sia come sia l’importante è comprendere come l’ “equo solidale”, più che un aiuto agli ultimi, sia una differenziazione nelle qualità a disposizione di un prodotto: prima esisteva una sola qualità di caffè (e di lavoratori), ora ne esistono due. La domanda a questo punto diventa: il dualismo nel mercato del lavoro giova ai lavoratori? Non è detto, di certo non giova a chi sta peggio. [Il dualismo sul mercato del lavoro lo abbiamo conosciuto anche noi: lavoratori illicenziabili con calcolo retributivo della pensione e giovani precari con la pensione che è solo un miraggio].
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One of America’s most respected economists presents a quirky, incisive romp through everyday life that reveals how you can turn economic reasoning to your advantage—often when you least expect it to be relevant.Like no other economist, Tyler Cowen shows how economic notions—such...