domenica 18 febbraio 2018

Carlo Nordio In attesa di giustizia

Spesso le lungaggini procedurali dipendono dalla preoccupazione del legislatore di evitare errori giudiziari e offrire all'imputato il massimo delle garanzie. Non ci sono però solo i nobili principi, bisogna anche pensare alle utilità pratiche, per non cadere nello sconforto e sfociare nella ferocia del fai da te.
Una burocratizzazione asfissiante, una cavillosità esasperata. Un delirio di futilità.
La stragrande maggioranza dei giudici, per educazione, cultura, tradizione e forse pigrizia non ha un'attitudine manageriale quando di fatto si ritrova a fare il manager della giustizia. I miracoli di Bolzano e Torino.
Depenalizzare, manegerializzare...
Quando il medico deve usare sempre meno i bisturi per alleviare i mali altrui e sempre di più la carta per badare ai propri le cose sono destinate al declino....
Carcere scuola di crimine...
Le intercettazioni hanno spiazzato la capacità di indagare. Richelieu: datemi una lettera con delle forbici e ne farò impiccare l'autore.
Le pene Come grida manzoniane. Di inaudita severità che resta sulla carta. L'esempio del furto, da una teoria di 30 anni a una pratica di un anno con la sospensione.

I 5 pilastri della riforma:

Deregolamentare la società: meno regole, meno litigi.
Depenalizzare il diritto: meno procuratori, meno arbitrio.
Semplificare le procedure: meno garanzie, meno lungaggini.
Responsabilizzare i giudici: più incentivi, meno assurdità.
Managerializzare i tribunali: meno dilettanti, più efficienza.