martedì 31 maggio 2016

Onda Verde: viaggiare informati (ma non troppo)

In autostrada c’è stato un incidente, cominciano a formarsi delle code, si procede a rilento fino al blocco del traffico.
Esiste un’alternativa: uscire dall’autostrada e imboccare la statale.
L’Onda Verde riceve la segnalazione e deve divulgare la notizia.
Dire semplicemente come stanno le cose è controproducente per la circolazione: tutti uscirebbero dall’autostrada intasando la statale con effetti ancor più gravosi.
Da un rapido calcolo dei flussi si deduce che il rapporto ottimale tra chi resta e chi esce è di 60/40. Come comunicare la notizia per produrre questo esito?
Ci vorrebbe un mago della linguistica, ma che sia anche un mago della psicologia applicata, ma che conosca intimamente la cultura locale. Ci vorrebbero molte cose per elaborare il messaggio più idoneo. Si fa quel che si puo’.
Di certo non si puo’ dire papale papale che “l’autostrada è bloccata”, come in realtà è: si otterrebbe – almeno in un paese dalla cultura piuttosto ingenua - un rapporto disastroso di 0/100, che manderebbe in tilt la circolazione complessiva.
Si dovrebbe provare allora con messaggi più sfumati del tipo: “causa incidente si procede a rilento sull’autostrada nel tratto…”. Oppure un ancor più ambiguo: “code causa incidente all’altezza…”. In alternativa si potrebbe dare un chilometraggio ad hoc della coda calibrato per ottenere l’agognato 60/40. Di sicuro l’esperienza passata aiuterà a mettere insieme il messaggio generico al punto giusto. Sì, ecco: più dell’algoritmo puo’ l’esperienza e gli errori passati.
Una cosa è certa: il messaggio ottimale produrrà il rapporto 60/40 senza far perdere all’ Onda Verde quella autorevolezza necessaria per gestire analoghi problemi che senz’altro si presenteranno a breve.
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L’enigma affrontato dall’Onda Verde mette in luce quanto in una società ben ordinata sia importante l’ambiguità delle parole.
I “principi” servono anche a questo: sono una valida alternativa alla precisione chirurgica della regola mirata.
I “principi” sono regole molto vaghe. Sono comandi in cerca di una situazione concreta in cui incarnarsi. Finché non vengono specificati suonano talmente bene da poter essere sottoscritti da tutti in buona fede. Il legame tra principio e regola è molto lasco e dipende dall’interpretazione contingente. I principi non sono mai mirati ma consentono il lusso di aggiustare continuamente il tiro.
Molti si lamentano della nostra legislazione, si dice che sia scritta male, che sia confusa, labirintica e chi più ne ha più ne metta. Molto spesso questa situazione caotica è il frutto di buone intenzioni: in nome della certezza del diritto si desidera essere precisi senza lasciar nulla al caso, si desidera costruire un edificio coerente nei minimi particolari. Ma spesso essere precisi è controproducente e ci precipita in un caleidoscopio nel quale si perde l’orientamento.
A volte, solo a posteriori noi sappiamo chi sono i buoni e i cattivi, cosicché, in teoria, la cosa migliore è fissare le regole solo a posteriori. Ma poiché un’operazione del genere suonerebbe arbitraria, si fissano dei “principi” a priori per rinviare a dopo la loro interpretazione concreta. In questo modo avremo dei “principi” incontestabili e delle interpretazioni non del tutto arbitrarie. Un simile paradigma richiede che il giudice finale sia anche un po’ legislatore, ma questa non è una stranezza della storia: in passato, specie nei paesi di common law il giudice era di fatto il legislatore della nazione.
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Quando il “principio” funziona meglio della “regola”?
Il governante affronta due problemi differenti. Ci sono i “problemi algoritmici”: per quanto ostici hanno una soluzione chiara e ben definita, basta applicare l’algoritmo corretto per scovarla. In questo caso lo strumento della “regola” s’impone come il più efficiente.
Poi ci sono poi i “problemi scacchistici”: qui il governante interagisce con il governato, una legge all’apparenza ottima viene successivamente degradata dalla reazione del governato cosicché necessita di una revisione, e così via all’infinito. In casi del genere lo strumento del “principio” è il migliore per uscire dal gioco di specchi.
Ma qui è meglio fare un paio di esempi.
L’evasione, per esempio, è un problema scacchistico: dare delle regole precise produce elusione, ovvero evasione legalizzata. Per riparare, piuttosto che invischiarsi in una legislazione bizantina e soffocante, meglio allora ricorrere a principi generici come per esempio quello dell’ “abuso del diritto”: nel momento in cui riconosco l’evasore, grazie a questo principio, lo condanno senza bisogno di dimostrare – cosa impossibile - che abbia violato una regola specifica e pre-determinata.
Un altro esempio di problema scacchistico è quello legato al “capital requirements” nel settore bancario: quante riserve devo detenere io banca per fare certe operazioni a rischio sul mercato aperto? In altre parole: quanto puo’ esporsi una banca? Una caterva di regole cercano di risolvere questo problema senza ingessare il sistema ma di solito le regole date dopo aver sperimentato una crisi di sistema sono solo i semi della crisi successiva. Gran parte dei disastri finanziari recenti derivano dal tentativo di eludere i vincoli dettagliati stabiliti per rimediare a squilibri passati da un regolatore che si credeva certosino. Con la normativa di Basilea, per esempio, il regolatore pignolo si addentrava nella giungla dei titoli azionari/obbligazionari per stabilire caratteristiche e rischiosità annessa, cosicché gli operatori, sempre pronti a reagire, s’inventarono la costruzione in laboratorio di contorti titoli assicurativi in grado di guadagnare punti nella meticolosa tassonomia del rischio. In poche parole: i titoli tossici nascono anche e soprattutto dagli accordi di Basilea. Ebbene, anche qui, perché non ricorrere ai “principi” anziché alle “regole certosine”.
Altre storie in Hard to Break or Easy to Fix? di Arnold Kling

HL CHAPTER 11 A Foolproofer’s Handbook: How to Make the Most of Our Best Instincts Foolproof by Greg Ip

CHAPTER 11 A Foolproofer’s Handbook: How to Make the Most of Our Best InstinctsRead more at location 3517
Note: 11@@@@@@@@@@@@@@MANUALE. NN SOPRAVVALUTIAMO LE VITE. NN SOTTOVALUTIAMO LA LIBERTÀ. RIMEDI: SPAZIO. ESPERIENZA. EQUILIBRIO TRA I FUOCHI Edit
In the face of this irony, what should we do? Can we truly foolproof our surroundings if we so often cause more mischief in doing so? Or should we be ecologists and allow natural systems to take their course? At the end of this journey, I concluded that the answer is neither: we must reconcile the engineers with the ecologists. But how?Read more at location 3555
Note: MEDIAZIONE Edit
In praise of moral hazardRead more at location 3558
Note: TITOLO Edit
In search of an answer, I traveled to Cambridge, Massachusetts, one March morning in 2014 to meet with Larry Summers.Read more at location 3559
Note: SUMMERS Edit
By providing confidence, moral hazard enables society to do things and take risks that it otherwise wouldn’t, many of which make us better off.Read more at location 3573
Note: PRENDERE RISCHI Edit
safety is a state of mind, not a statute. You can write laws that tell people their bank can fail, their money market fund may not pay back a dollar per share, their home is not insured if a nearby levee fails, or their uncooked food might carry dangerous pathogens. Yet this won’t change their behavior if their experience tells them that banks never fail, money market funds always pay back a dollar, the levee always holds, and uncooked food never makes them sick.Read more at location 3586
Note: SICUREZA STATO MENTALE Edit
expunging moral hazard would also expunge confidence and all the beneficial risk taking that confidence enables.Read more at location 3589
Note: FIDUCIA E AZZARDO MORALE. DUE FACCE DRLLA STESSA MEDAGLIA Edit
Of course, we cannot endure a crisis and recession that cost the United States from $6 trillion to $14 trillion and do nothing. The question is, what can we do that won’t make matters worse?Read more at location 3598
Note: CHE FARE? Edit
Summers is an engineer: he is a vocal advocate of using the macroeconomic levers of government to control inflation and raise employment,Read more at location 3600
Note: SUMMERS Edit
Minsky’s aphorism that “stability is destabilizing.”Read more at location 3604
“The jet makes things better, it connects things in better ways, but the crashes are more dramatic. If you never invented the jumbo jet, you could never have a crash that killed more than two hundred people.Read more at location 3608
Note: IL JET Edit
That, he told me, is no “excuse for fatalism.”Read more at location 3611
The price of life and freedomRead more at location 3613
Note: TITOLO Edit
Though it seems repugnant to put a price on human life, it happens all the time, when juries award damages for negligence resulting in death,Read more at location 3622
Note: VITE PREZZATE Edit
Federal agencies, for example, typically put the value of a statistical life at $9 million. Would you pay $9 million to save your own life (assuming you had $9 million)? Of course you would. Now let me ask the question slightly differently: would you pay $9 to reduce the chance of death by one in one million? Quite possibly not.Read more at location 3624
Note: 9 MILIONI. NN SOPRAVVALUTIAMO LE VITE Edit
Bioethicists refer to the “rule of rescue,” the urge to help those we see are in distress, even when the help might better be devoted to serving a larger, less visible population. The rule of rescue can lead to very bad decisions.Read more at location 3630
Note: SALVA CHI VEDI Edit
There is another cost that foolproofers must consider when trying to make us safer: our loss of freedom.Read more at location 3636
Note: IL COSTO DELLA LIBERTÀ Edit
We really can limit danger and risk if we are willing to use rules, prohibitions, and jail time. This is one way around the Peltzman effect. If we worry that making an activity safer encourages more risk, ban the activity altogether.Read more at location 3637
Note: PROIBIZIONISMO Edit
Opponents of seat-belt laws often base their arguments on freedom, not health. Despite overwhelming evidence that they reduce deaths and injuries, mandatory motorcycle helmet laws have been repealed in many states, often in response to litigation branding such laws an infringement on motorcyclists’ liberty and an unconstitutional exercise of police power.Read more at location 3643
Note: SEGGIOLINI E CASCHI Edit
How space saves usRead more at location 3676
Note: TITOLO Edit
As I explored our efforts to create safety, I discovered one remedy that seems to work everywhere: space.Read more at location 3677
Note: IL RIMEDIO Edit
For example, when I asked Adrian Lund of the Insurance Institute for Highway Safety why aviation has had more success reducing accidents than automobiles have, his answer surprised me: “In aviation … it’s an easier problem to deal with.Read more at location 3678
Note: PERICOLO D NTERAZIONE Edit
My wife is a stickler for space. Early in her driving career, she learned that keeping space around your car is one of the easiest ways to avoid a collision.Read more at location 3694
Note: TENERE LE DISTANZE Edit
Jadwin recommended the creation of a series of floodways — normally habitable land that would be allowed to flood to relieve pressure on the river.Read more at location 3714
Note: SPAZI DI SICUREZZA Edit
By deliberately flooding less populated farmland, the Jadwin plan would protect the cities and more populated centers along the river.Read more at location 3717
The financial and economic worlds have their equivalent of space: it’s called capital. This is essentially the cushion of shareholder capital that is available to absorb losses.Read more at location 3733
Note: SPAZIO = CAPITALIZZAZIONE Edit
Capital has, correctly, become the central tool in regulators’ drive to reinforce the financial system against another crisis.Read more at location 3741
Note: CR Edit
Make the most of memoryRead more at location 3745
Note: TITOLO MEMORIA Edit
That leads us to the final lesson of how to foolproof ourselves. As we have seen throughout this book, we often seek safety in response to fear, and fear is rooted in experience.Read more at location 3746
Note: ESPERIENZA Edit
The experience of crisis or disaster makes survivors more conscientious and risk averse. Houses built immediately after a hurricane are less likely to suffer damage in the next one.Read more at location 3747
Moreover, experience is of limited help when disasters are rare. “One can be a particularly poor driver and never become involved in an auto accident,” note Donald MacGregor and Paul Slovic.Read more at location 3751
Note: LA RARITÀ Edit
A country can change its attitude toward risk just as a company can. Canada drew praise in the wake of the global financial crisis for the fact that none of its banks failed or needed bailouts; indeed, they emerged stronger than they had been, an important reason Canada’s recession was much milder than that of the United States. This is often attributed to culture: the stereotype is that Canadians are more risk averse, less swashbuckling than Americans. There’s some truth to this.Read more at location 3790
Note: LA CRISI N CANADA Edit
Yet the different experiences during the crisis are not all due to culture. Canadians are as susceptible to bubbles, fraudsters, and charlatans as Americans. Two small Canadian banks collapsed during the 1980s, and a crippling real estate depression laid many banks low in the early 1990s. Importantly, this left an imprint on both bankers and regulators.Read more at location 3795
Note: DISASTRI PRECEDENTI Edit
The Canadian government absorbed the lessons of the 1980s and 1990s as well. It created an independent regulator that steadily pushed banks to raise their capital sooner than its foreign competitors did.Read more at location 3816
The right tradeoff between risk and stability will maximize the units of innovation we get per unit of instability. It has taken us a century to learn that trying to put out every fire is a recipe for bigger, deadlier fires. The solution is not to let all fires burn, but to make it possible for small fires to burn without hurting people so that we save our resources for the big fires.Read more at location 3833
Note: EQUILIBRIO TRA I FUOCHI Edit