venerdì 13 marzo 2015

La strategia di francesco

Ipotesi 1: molti temi sociali sembrano trascurati da Francesco (aborto, gay, bioetica).
Ipotesi 2: su molti di questi temi i poteri forti spingono in senso opposto alla Chiesa per promuovere i loro interessi.

Tesi: Francesco non si disinteressa dei temi sociali, semplicemente colpisce le lobbies nemiche laddove soffrono di più, ovvero sul piano economico. Ecco perché punta tutto sulla critica al sistema economico vigente.

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-con-papa-francesco-cambia-la-dottrina-sociale-11491.htm

Qui si situerebbe precisamente la «novità» di Papa Francesco, che sarebbe dunque in buona parte strategica. Non, precisano gli autori, che Francesco si disinteressi della vita e della famiglia. Tuttavia cambia, per così dire, l’ordine dei fattori. Francesco pensa che all’origine delle ideologie ostili all’uomo – comprese quelle che attaccano vita e famiglia – ci siano i poteri forti internazionali che sono responsabili nello stesso tempo del volto disumano del super-capitalismo. Papa Bergoglio, o così interpretano il suo pontificato Tornielli e Galeazzi, pensa che tutto sommato i poteri forti possano reggere abbastanza facilmente a una critica che colpisce gli effetti della loro azione negativa nella storia – gli attacchi alla vita e alla famiglia – e non va alle cause, l’«imperialismo del denaro» di cui parlava Pio XI. Anzi, secondo gli autori i poteri forti favorirebbero – attraverso loro settori statunitensi, che hanno posizioni diverse su vita e famiglia ma rimangono all’interno dello stesso sistema – un’attenzione della Chiesa concentrata solo su temi come l’aborto o il «matrimonio» omosessuale, la quale metterebbe in secondo piano la critica al dominio della finanza sull’economia e quindi non intaccherebbe il cuore del loro potere.
Se le cose stanno così, affermano Tornielli e Galeazzi, molte critiche a Papa Francesco sono infondate: perché, lungi dal venire a compromesso con i poteri forti di questo mondo, il Pontefice argentino li colpisce dove fa più male. Gli stessi inviti in Vaticano a «movimenti popolari» latino-americani talora sconcertanti e le aperture a personaggi di una vecchia sinistra barricadera e rivoluzionaria sarebbero funzionali a questo attacco al cuore dei poteri forti. Né si tratterebbe di una posizione soltanto «argentina» o «latino-americana», perché la critica colpisce anzitutto i Paesi da cui il super-capitalismo cerca di guidare il mondo.