mercoledì 18 marzo 2015

Un Dio rischioso

http://www.psychologicalscience.org/index.php/news/releases/thinking-of-god-makes-people-bigger-risk-takers.html

Sì, viaggiare!

O dell' immigrazione


  1. La libera immigrazione non è che il libero commercio applicato al lavoro. Chi sostiene il primo non puo' che sostenere anche la seconda.
  2. la libera immigrazione aumenta la ricchezza globale diminuendo le diseguaglianze locali.
  3. Prendete molti argomenti anti-immigrazione: giustificherebbero anche una parziale deportazione della popolazione presente. Esempio: l' immigrato porta via lavoro? E le donne lavoratrici? Perché con loro non ce la si prende?
  4. Molti argomenti contro l' immigrazione sono anche argomenti contro la fertilità dei concittadini.
  5. Argomento che lo xenofobo riserva all' open border: parli così perché vivi ai Parioli e non a Tor Pignattara. Risposta: parli così perché vivi in Italia e non nel Ghana.
  6. Argomento xenofobo. "che se ne stiano a casa loro ad aggiustare il loro paese". Risposta: "sarebbe assurdo sostenere che un politico divorziato debba dimettersi per prendersi cura della sua famiglia".
  7. L' immigrato ibrida i nostri valori? Ma questo non è necessariamente un male. Dall' ibridazione dei valori sono nate grandi civiltà
  8. L' immigrazione, pur diminuendo povertà e diseguaglianze globali, aumenta povertà e diseguaglianze visibili? E' davfvero un inconveniente così grave? Cerchiamo piuttosto di colmare il gap tra visibile e reale. Abbiamo una testa, usiamola!
  9. Immagina di avere un giacimento di oro sotto l' Empire state building, che fai? Certo ci sono degli inconvenienti ma rinunciarvi è assurdo. L' immigrazione è un giacimento di ricchezza: governiamo gli inconvenienti ma non rinunciare mai!
  10. L' immigrato mette sotto pressione il nostro welfare? Smantelliamolo. O, in alternativa, escludiamo gli immigrati dal welfare senza escluderli dal Paese. avranno meno garanzie ma saranno anche più competitivi. Pensaci, alla fine il maggior ostacolo alla megrazione è il welfare.
  11. Sostenere l' immigrazione è un modo di combattere il welfare state: difficile che le due cose siano compatibili. Fermo restando che l' immigrazione libera è il più efficiente programma anti-povertà che esista.
  12. L' immigrati danneggiano chi sta peggio entrando in competizione con i lavoratori low-skill? Strano concetto di equità: difendere chi sta male affamando chi sta ancora peggio. In ogni caso esistono soluzioni migliori: tassiamo l' immigrato e trasferiamo ai lavoratori low skill
  13. Tassare l' immigrato e non farlo accedere al welfare vi sembra crudele? Molto più crudele escluderlo dai confini nazionali.
  14. L' immigrato voterà contro il tuo partito? Battiti per la non concessione del voto, non per l' esilio dell' immigrato.
  15. E' immorale violare la legge anti-immigrazione. Lo studioso Ilya Somin esamina tre casi:

    1. Chi parte presumendo che violare una legge sia sempre immorale. In questo caso si accetta comunque che in condizioni eccezionali sia lecito violarla, e le condizioni di indigenza dell' immigrato sono senza dubbio eccezionali.
    2. Chi ha una presunzione debole in merito. E' una posizione più coerente della prima visto che noi stessi violiamo ripetutamente la legge più volte al giorno senza sentirci colpevoli (semafori rossi, strisce pedonali, limiti di velocità, cinture di sicurezza, sicurezza sul lavoro, lezioni private in nero, mance non denunciate...). A maggior ragione la violazione della legge anti-immigrazione non puo' dirsi immorale.
    3. Chi non vede connessioni tra legge e moralità. In questi casi l' esito dell' analisi è lampante.
    A questo punto la domanda reale diventa: è moralmente doveroso violare o aiutare a violare una legge ingiusta?
  16. Spesso ci mostriamo preoccupati della povertà nel mondo. Ebbene, si sappia che esiste un modo e uno solo per combatterla in modo efficiente: aprire i confini del mondo ricco agli immigrati.
  17. Sono in contraddizione se amo la famiglia e non la mia nazione? Non direi: 1. l' amore della famiglia è spontaneo, tant' è vero che non richiede norme coercitive, quello della nazione spesso è una fola, tanto è vero che richiede norme coercitive; 2) l' amore della famiglia non deturpa la moralità, noi sappiamo bene che non si uccide per avvantaggiare un figlio, quello della nazione la deturpa, in suo nome si commettono i crimini peggiori. In poche parole: la famiglia è un piccolo nucleo che campa solo se collabora, la Nazione campa soprattutto con la creazione del Nemico.
  18. Precetto etico: accettiamo la libera migrazione come default in attesa di prove contrarie.
  19. Ma se limitare l' immigrazione è immorale come mai lo fanno tutti? Lo fanno con gradi diversi, ad ogni modo non è detto che siano giunti a conclusioni diverse dalle nostre (a parte i nazionalisti e i razzisti). Ci sono anche ragioni elettorali: 1) chi subirebbe la concorrenza degli immigrati e 2) chi teme l' erosione del nostro welfare è disposto a votare il politico che s' impegna a porre limiti. Quando c' è una domanda, la risposta arriva presto, ovunque.
  20. Nel 2015 la Svizzera darà asilo a 29.000 richiedenti asilo, più del doppio di quelli attualmente ospitati in Lombardia e Veneto messi insieme. Pura generosità? Difficile pensarlo considerando lo svizzero tipo. L'immigrato è una risorsa.
  21.  Se alla mia porta bussassero due persone io potrei dire: “ne accolgo solo una perché la mia capacità è limitata”. A questo punto la seconda persona finisce in mezzo alla strada. Ma potrei anche rispedire la seconda persona da dove è venuto (ovvero in mezzo alla strada del suo paese). Ebbene, che differenza c’è tra queste alternative? Sostanzialmente che nel secondo caso il “respinto” non l’ho più davanti agli occhi. E purtroppo si ha come l’impressione che in vicende come quella migratoria gli occhi contino più della ragione.
  22. Negare l’incidenza dell’immigrazione sulla criminalità è abbastanza arduo, specie se ci concentriamo sui reati cresciuti: la % di stranieri denunciata/condannata è parecchio più elevata rispetto alla % di stranieri nella popolazione, non parliamo della % di stranieri in carcere (ma lì pesa anche la minor accessibilità a pene alternative). Tuttavia, questo non significa necessariamente che + stranieri = + criminalità. Uno di sinistra potrebbe sostenere: la criminalità è aumentata per la presenza di stranieri clandestini aggravata da quelle politiche di destra avverse al riconoscimento. 
  23. Riconoscere l'immigrato, toglierlo dalla sua condizione di clandestino lo rende meno incline al crimine http://marginalrevolution.com/marginalrevolution/2015/09/does-legalizing-immigrants-reduce-their-lawbreaking.html
  24. l'immigrazione attenua il riscaldamento globale trasferendo consumatori da città inquinanti a città verdi.
  25. garett jones: l'iq medio della nazione ha forti esternalità positive per tutti. se l'immigrato abbassa l iq medio crea un danno notevole.
  26. obiezione a garett: le esternalità di cui sopra sono probabilmente dovute all adozione di politiche più intelligenti. l immigrato con iq medio non reca danno a nessuno se privato dei diritti politici attivi/passivi.
  27. l'immigrazione di bassa qualità non piace? compensiamola attirando anche immigrati di alta qualità. ad harvard 1/3 dei prof sono stranieri. e da noi? da noi gli ingegneri indiani sono respinti dietro pressione degli ordini professionali italici.
  28. esame di storia italiana per gli immigrati. vedi todd buchholz

MRS. Sulle politiche retoriche per la salvaguardia dell’ ombelico

Carlo Freccero (esaltato): "... perché io non voglio un mercato senza regole, sia chiaro..."
Massimo Cacciari (stizzito): "... forse che io voglio un mercato senza regole?!..."
Lilli Gruber (annoiata): "... nessuno vuole un mercato senza regole, è chiaro...”
Otto e Mezzo (una puntata qualsiasi)
 
Ci sono modi di dire che hanno la virtù taumaturgica di allontanare i disturbatori, di sanare i dissensi, di riportare la calma nel piccolo gruppo di sodali, e con la calma la possibilità di tornare a mirarsi l' ombelico. 
ombelic
Che cosa intende chi usa come un trapano l' ambigua espressione "Mercato Senza Regole"?
Forse un mercato in cui non si rispettano i contratti? Difficile poiché il mercato "è fatto" di contratti, ovvero si scambi volontari.
Forse un mercato in cui non si rispetti la proprietà altrui? Difficile visto che il contenuto di quei contratti è proprio la proprietà.
Forse un mercato privo di competizione? Un mercato senza competizione è come un "coltello senza manico a cui manca la lama", qualcosa di difficile da inquadrare.
A volte sono tentato dal tradurre l' espressione "Mercato Senza Regole" con l' espressione "Mercato senza Mercato".
Altre volte invece la traduco con l' espressione "Bidibibodibibu", ovvero una parolina magica gettata lì per “evocare” più che per “dire”. Un artificio parolaio che impressioni gli altri e sestessi. 
Ad uscire rinfrancato, infatti, è soprattutto quel "se stesso" che contempla estasiato l' assurdità delle vie alternative a quella d’ elezione. Fuori dal sentiero che illumina la sua fiaccola, ora che pronuncia le parole “Mercato Senza Regole”, non vede altro che vite brevi, violente, sofferenti.
Ammetto comunque che contesti più seri di quelli in epigrafe richiamano "traduzioni" più serie. E’ il principio di carità, bellezza.
E allora direi che il "Mercato Senza Regole" non è altro che il mercato con regole uguali per tutti. Ovvero con "regole astratte" (che non identificano il soggetto a cui si applicano per il semplice fatto che si applicano a tutti indistintamente).
Di solito, in questi casi, si parla di "regole del gioco", si perché la gran parte dei giochi vive su regole di questo tipo. Avete presente le regole del "ce l' hai"? Ebbene, valgono per tutti i giocatori, non c' è distinzione tra maschi/femmine, bambini/adulti, biondi/mori o alti/bassi. 
Lo stesso dicasi per i Cento Metri o il Salto in Alto.
Sembra che le regole astratte rendano le cose più divertenti, non a caso si dice che chi ne propone l' applicazione anche fuori dal cortile coltivi una "concezione ludica della società" anziché una “concezione moralistica”.
Alla regola astratta si oppone quella concreta: ogni caso è a sé. Chi respinge l' idea del Mercato Senza Regole sta dicendo: non c' è niente di più ingiusto che fissare regole uguali per soggetti diversi.
Non che la regola concreta sia priva di pericoli: apre la strada alla discrezione, non a caso, oltre ad essere amata dagli idealiste raccoglie i consensi dei figli di papà.
Per carità, si tratta comunque di una posizione degna di attenzione, perorata persino dal Filosofo per eccellenza... purché si eviti la caricatura di quella opposta.



















martedì 17 marzo 2015

Com'è grande la città!


  1. Il rapporto qualità prezzo delle case è cresciuto nel tempo
  2. Il prezzo delle case è cresciuto e in questa crescita la regolamentazione urbana incide molto di più rispetto al valore degli spazi
  3. E i poveri? Due alternative: edilizia popolare o deregolamentazione.
  4. Le case popolari non creano proprietari interessati alla conservazione
  5. Le case popolari concentrano la povertà producendo crimini
  6. Effetto filtro: se deregolamenti costruiranno i più ricchi? Non importa: lasceranno libere le loro vecchie case a favore dei meno ricchi in una catena che beneficerà alla fine i più bisognosi.
  7. Esistono molte città cresciute senza piano regolatore, vedi Houston.
  8. Senza piano regolatore non significa senza regole ma con regole uguali per tutti
  9. La compravendita della cubatura agevola l' ordine spontaneo.
  10. Le decisioni calate dall' alto spesso creano brutture e degrado, meglio studiare e intervenire sull' ordine spontaneo.
  11. Città private. India e Cina, due approcci diversi: il caso di Gurgaon, la città spontanea.
  12. Città private. Come cresce la città spontanea? Si creano isole incorrotte, il problema è chiedersi se poi le isole si unificano. Ci sono difficoltà che vanno al di là dei costi di transazione: si attende un intervento pubblico e non si vogliono sprecare risorse private.
  13. Città private. Meglio il riccone che sviluppa la sua città (Disney, Tata...) che l' ordine spontaneo.
  14. Glaeser sulla città: più ricca, più felice, più innovativa. Inno al grattacielo.
    • Siamo in troppi? Domanda assurda dopo l'invenzione della città: tutta l'umanità potrebbe stare comodamente in Texas, ogni famiglia col suo comodo e spazioso appartamento. Il problema nn è dunque il numero delle xsone... 
    • L'innovatore impara x contatto e prossimità prima che x istruzione. Il talento è contagioso. Il talento x esprimersi deve verificare che può farlo, nemmeno lui crede alle sue potenzialità pratiche, da qui l'importanza di vivere dove il ghiaccio è già stato rotto... 
    • Paradosso: quanto + si è connessi, tanto più conta la prossimità fisica. Perchè? E si torna alla centralità delle idee... 
    • In città c'è poco spazio x cui si producono quei beni che occupano poco spazio: le idee nn ne occupano nessuno. Le idee fanno incontrare sviluppo e cultura in un mix stimolante... 
    • O-ring production: la concentrazione dei talenti consente ai migliori di lavorare insieme e quindi di nn sprecare i prodotti del genio con la rottura di anelli deboli... 
    • Quanto più un paese è "urbanizzato" tanto + è ricco e felice... 
    • L'arte rinsscimentale sarebbe stata concepibile senza una città come Firenze dove i geni erano a stretto contatto e si insegnavano a vicenda?... 
    • Torino, Detroit e il declino delle città. Una città rischia se si affida ad un unico progetto e declina con esso. Allo stesso modo nn può essere resuscitata con le grandi opere. È il pluralismo che vivifica una città xchè solo le diversità esaltano le interconnessioni... 
    • Qual è il marchio della città fallita? avere troppe infrastrutture (rispetto alla domanda) nn troppo poche. I grandi progetti sono rischiosi. Dopo una castrofe meglio dare aiuti alle persone che progettare a tavolino la ricostruzione (vedi Katrina)... 
    • Una città nn è fatta da case o infrastrutture ma da xsone: nn doniamo case o infrastrutture ma soldi ed education alle xsone più bisognose affinchè spendano indirizzando gli investimenti... 
    • E la povertà delle xiferie? La City attrae i poveri, nn li crea. Il povero di città è un ricco rispetto al povero di campagna. Contro i crimini e le malattie contagiose il ruolo dello stato è decisivo, nn illudiamoci col libero mercato... 
    • Le ec. di scala della città favoriscono la cultura: musei, teatri... 
    • Limitare le costruzioni è la classica politica anti-poveri che alza solo i prezzi, altro che "consumo del territorio". Le mille restrizioni sono anche fonte di corruzione. Ieri Parigi ospitava la bohem, che ha dato lustro alla città, oggi è talmente "preservata" che un fenomeno del genere nn potrà più darsi... 
    • Un duello inatteso: grattacielo vs auto. Nel primo caso si va a piedi e la città è densa, popolata, viva - vedi Manhattan. Noi abbiamo scelto l'auto e le case basse. Forse era meglio limitare la circolazione piuttosto che l'edificabilità...
    •  Un' altra tendenza da combattere: la proprietà. È una tendenza che favorisce la villetta rispetto all'appartamento... 
    • Grattacielo verde. Basta con l'idea che l'ambientalista viva tra gli albrri. Gli abitanti delle grandi città sono i veri ambientalisti: vivere ammasssti fa risparmiare risorse. Vivere nella cintura o in campagna incide molto di + sull' ambiente. Preghiamo che India e Cina optino x grattacieli e città ad alta densità abitativa... 
    • Vuoi preservare l'ambiente stoppando nuove costruzioni in città?. Bene, stai solo inquinando di più il pianeta incentivando costruzioni in una periferia a distesa.
    continua
  15. Brink Lindsey speaks for many economists when he suggests that getting rid of excessive building regulations in cities would raise productivity by allowing more people to move to those cities...
  16. La città del liberalismo attivo di Stefano Moroni
    • Cap.1 stato e mercato
    • La città nel 900: pianificata
    • I due mercati: neoclassico e austriaco. Retribuzione e segnale.
    • Lo stato liberale: 1 prima l individuo 2 bene giusto 3 rule of law: leggi astratte 4 minimo garantito
    • Teoria dei beni pubblici: 1 rari 2 temporanei 3 free ride possibile nn obbligato 4 nn eticamente scontati
    • Liberalismo attivo: schiva l accusa di atomismo mantenendo un idea lib di stato. Respinge l arg del piano inclinato
    • L equivoco dell amministratore: trattare siatemi complessi come fossero organizzazioni. Fallacia costruttivistica.
    • Cap3 alternative
    • Pianific e giochi: la p come strategia e nn come statica.
    • Difesa di p: cementificazione. Ma nessuno auspica assenza di regole
    • Seconda difesa: esternalità. Ok ma quali esternalità contano?
    • Terza difesa: la terra è un bene particolare.
    • Prima critica a p: nn ha info
    • Seconda: viola rule of law
    • Soluzione: p a due stadi.
    • Due reg.: 1 reg proibitive e 2 regole di servizio infrastr.
    • 1: le più astratte possibili. Cosa nn fare. Fissazione indice unico di edificabilità e negoziazione cubature
    • Passare da regole oggettuali a regole prestazionali (stabilire cosa poter fare con un oggetto e nn come costruirlo)
    • Corruzione e potere di valorizzare gli immobili x decreto.
    • Restrizioni private e immobili ristretto
    • 2: project financing. Pedaggi. Comunità private. Scambio tra xmessi e oneri urb.
    • Volontariato e assoc di quartiere
    • Le enclave e i xicoli di segregaz: 1 la pianificaz crea ghetti 2 le e.non è limitata a soggetti abbienti 3  si possono introdurre leggi antidiscr anzichè proibire
    • Sussidiarietà urbanistica: assoc di residenti
    • La città ideale è troppo complessa e variegata: un unica intell nn può dominarla. Problema epistemologico
    • La pianificaz alle sue origini: le mani sulla città inglese
    • Democrazia diretta in città: rompere il monop.da rousseau ad habermas. Pericolo: politica onnipresente. Limiti dem.amplificati. cittadino ignorante
    • L uomo è animale sociale ma nn nec.mente politico

    conclusione
  17. cap 5 The Substance of Style Virginia Postrel. In quest'epoca dove per la prima volta a tutti è concessa l'esperienza del bello, l'intolleranza estetica è cresciuta. Lo vediamo nei piani regolatori trasformati in liste di divieti che riguardano forme e colori "poco rispettosi". La soluzione: rimpicciolire l'area regolamentata in modo da avere più varietà. Ma soprattutto una considerazione: è proprio questa accresciuta sensibilità che dovrebbe rassicurarci sui potenziali danni estetici.

lunedì 16 marzo 2015

L' ideologia nel mestiere

http://uk.businessinsider.com/charts-show-the-political-bias-of-each-profession-2014-11?r=US

http://www.overcomingbias.com/2014/11/conservative-vs-liberal-jobs.html

Gesù economista

Tosato su Vangelo e povertà:
  1. Il progetto sociale di Gesù è piuttosto inquietante
  • indifferenza per il sostentamento
  • astensione dal lavoro
  • rinuncia all' accumulo
  • liquidazione dei risparmi
  • rottura dei rapporti familiari
  • affidamento alla provvidenza e alla speranza nel Regno
  1. Nel Nuovo Testamento la ricchezza è condannata in più punti. Come reagire?
  • con il buon senso: non farsi schiavi della ricchezza
  • storicizzando: nessuno abbandonò sul serio le sue ricchezze
  • introducendo un doppio standard: certe rinunce riguardavano solo gli iniziati
  • franca ammissione di irriducibilità
  1. Il punto più importante è l' ultimo: ammettere l' esistenza di un problema base di incompatibilità tra etica dei Vangeli e capitalismo.
  2. Gesù sembra adoperarsi per distruggere l' ordine sociale senza costruire alcunché
  3. Come riabilitare l' insegnamento di Gesù?
  • Interpretare il suo messaggio ricorrendo a esegesi (interpretazione nel contesto) ed ermeneutica (traduzione in altri contesti)
  • Gesù era un apocalittico e le norme che introduceva erano transitorie e dettate dall' emergenza dell'imminente apocalissi.
  • Il Regno incombente era, secondo la cultura ebraica, un regno materiale e la rinuncia alla ricchezza accumulata in un sistema ingiusto si traduceva in un oculato investimento in vista dell' avvento di un nuovo ordine più giusto.
  1. Il rapporto tra Gesù e ricchezza va rivisto alla stregua del rapporto tra i coniugi nel matrimonio, ovvero attraverso una reinterpretazione che adatti lo spirito con cui certe norme furono scritte alla realtà contemporanea. 
  2. La dottrina sociale della Chiesa oggi: opporsi all' economicismo (economia come fine) per promuovere l' uomo come fine. Alternativa: puntare su un problema concreto, la diminuzione della povertà nel mondo.
  3. Giustificazione del profitto: 1) assolve al comando di fecondare la terra (presente anche nel Nuovo Testamento nella parabola dei talenti e in quella del fico), 2) realizza la solidarietà. E' possibile una solidarietà senza intenzione? Sì: vedi beatitudini ("avevo fame e mi avete dato da mangiare", "ma quando ti abbiamo visto affamato, Signore?"). Detto questo un imprenditore puo' anche fare il suo lavoro consapevole dei benefici che apporta.
  4. Giudizio Universale: serve proprio perché noi non sappiamo chi ha fatto veramente del bene: Norman Barlaug ha giovato più di Madre Teresa?
  5. Regola aurea. E' l' unico precetto etico chiaramente formulato nei vangeli. E' una norma astratta che supera il test kantiano, una regola generale ideale per una società di mercato.
continua

Degrado morale nella famiglia

  1. È aumentato soprattutto tra i poveri
  2. La povertà non sembra colpevole: i poveri si sono arricchiti, anche se meno dei ricchi.
  3. La ricchezza non sembra correlata con comportamenti moralmente degradanti.
  4. Alternativa possibile: la donna è economicamente più autonoma e il suo collante si è indebolito
  5. Alternativa possibile: l' invidia corrode i valori.
  6. Alternativa possibile: i mutamenti culturali e valoriali contano.

Ci vuole personalità

  1.  Gli studi più seri mettono in correlazione big 5 e ideologia. Big 5: timidezza, empatia, stabilità scrupolosità, curiosità. Poi c'è l' IQ.
  2. Sinistro: aperto e negligente
  3. Liberista: chiuso estroverso anafettivo scrupoloso
  4. I più istruiti stanno a sinistra ma i più istruiti nello specifico stanno a destra
  5. Iq e liberismo sono correlate

venerdì 13 marzo 2015

Trickle down economy

In realtà non esiste una teoria economica di questo genere, non la troverete mai su nessun manuale. Di che si tratta?

Di una caricatura ad uso e consumo di chi si oppone al neo-liberismo.

Costoro dicono che i "neoliberisti" sosterrebbero di agevolare i ricchi abbassando le tasse cosicché la ricchezza lasciata nelle loro mani "ricadrebbe" poi sui poveri.

Al che sostengono: molto meglio darla direttamente ai poveri, quella ricchezza.

Se le cose stessero così, la conclusione è inappuntabile.

Ma le cose non stanno così, non si postula di certo un modello "superfisso".

In realtà si sostiene che agevolare gli investimenti attraverso il sistema fiscale ne aumenterebbe la consistenza (ad opera dei "ricchi" di solito) e da cio' ne riceverebbero un beneficio anche i lavoratori (di solito più "poveri"). Si tratta quindi di far leva sulle tasse per MUTARE UN COMPORTAMENTO non di regalare soldi ai ricchi perché continuino a fare quel che facevano prima.

La teoria formulata correttamente ha ricevuto molte conferme e spesso è stata consigliata o implementata da personaggi apparteneti alla sinistra (Keynes, Wilson, Kennedy...).

In altri casi la caricatura cambia e si identifica la TDT con la curva di Laffer. Ora, la curva di Laffer esiste e nessuno puo' negarla: è chiaro che se tasso al 100% avrò un gettito molto inferiore che se tassassi al 50%, chi puo' negarlo? Se poi ci troviamo oltre il punto di soglia è altro problema e in genere è da ritenersi di no, del resto mai nessuno ha fatto piani in questo senso!

Altra caricatura: liberalizzare (ovvero introdurre i dogmi neoliberisti) porta democrazia e giustizia. Naturalmente non si tratta di una fantomatica "teoria economica" ma di una semplice speranza, per altro fondata, espressa da Milton Friedman osservando la storia passata ma anche quella recente, per esempio il Cile: se un paese si arricchisce nasce una classe media che rivendica diritti. Ma qui siamo in ambito storico,i tempi si allungano e le verifiche si complicano, altre variabili entrano in gioco: la cultura, la genetica, il caso...

Il portavoce

Papa Francesco critica l' economia moderna ma non puo' farlo dicendo che produce povertà poiché i fatti dicono che, almeno nel mondo, la riduce. Così lo fa affermando che produce diseguaglianze, e indica la disparità tra i compensi dei managers e quelli dei dipendenti. Qui ha buon gioco, le cifre gli danno ragione ma in questo modo diventa il portavoce della classe media dei paesi avanzati, quella che più ha pagato (in termini di diseguaglianze, non di povertà) la globalizzazione. Francamente non penso che sia molto interessato a ricoprire questo ruolo.

La strategia di francesco

Ipotesi 1: molti temi sociali sembrano trascurati da Francesco (aborto, gay, bioetica).
Ipotesi 2: su molti di questi temi i poteri forti spingono in senso opposto alla Chiesa per promuovere i loro interessi.

Tesi: Francesco non si disinteressa dei temi sociali, semplicemente colpisce le lobbies nemiche laddove soffrono di più, ovvero sul piano economico. Ecco perché punta tutto sulla critica al sistema economico vigente.

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-con-papa-francesco-cambia-la-dottrina-sociale-11491.htm

Qui si situerebbe precisamente la «novità» di Papa Francesco, che sarebbe dunque in buona parte strategica. Non, precisano gli autori, che Francesco si disinteressi della vita e della famiglia. Tuttavia cambia, per così dire, l’ordine dei fattori. Francesco pensa che all’origine delle ideologie ostili all’uomo – comprese quelle che attaccano vita e famiglia – ci siano i poteri forti internazionali che sono responsabili nello stesso tempo del volto disumano del super-capitalismo. Papa Bergoglio, o così interpretano il suo pontificato Tornielli e Galeazzi, pensa che tutto sommato i poteri forti possano reggere abbastanza facilmente a una critica che colpisce gli effetti della loro azione negativa nella storia – gli attacchi alla vita e alla famiglia – e non va alle cause, l’«imperialismo del denaro» di cui parlava Pio XI. Anzi, secondo gli autori i poteri forti favorirebbero – attraverso loro settori statunitensi, che hanno posizioni diverse su vita e famiglia ma rimangono all’interno dello stesso sistema – un’attenzione della Chiesa concentrata solo su temi come l’aborto o il «matrimonio» omosessuale, la quale metterebbe in secondo piano la critica al dominio della finanza sull’economia e quindi non intaccherebbe il cuore del loro potere.
Se le cose stanno così, affermano Tornielli e Galeazzi, molte critiche a Papa Francesco sono infondate: perché, lungi dal venire a compromesso con i poteri forti di questo mondo, il Pontefice argentino li colpisce dove fa più male. Gli stessi inviti in Vaticano a «movimenti popolari» latino-americani talora sconcertanti e le aperture a personaggi di una vecchia sinistra barricadera e rivoluzionaria sarebbero funzionali a questo attacco al cuore dei poteri forti. Né si tratterebbe di una posizione soltanto «argentina» o «latino-americana», perché la critica colpisce anzitutto i Paesi da cui il super-capitalismo cerca di guidare il mondo.

Corruzione

Due medicine:

  1. Più mercato (Samuel Gregg dell' Acton Institute)
  2. Più coscienza (Papa Francesco)



giovedì 12 marzo 2015

Interpretazione = Esegesi + Ermeneutica

Interpretazione: rendere comprensibile il testo interpretato.

Esegesi: individuare il significato del testo nel contesto storico in cui è stato prodotto.

Ermeneutica: trasportare il senso di cui sopra nel contesto attuale.

Immanente

Se "il gatto bianco" esiste significa che esiste sia il gatto che la bianchezza?

Diciamo che se non sei un nominalista la risposta è sì, la bianchezza esiste.

Ma i non-nominalisti sono di due tipi: immanentisti e platonici, per i primi la bianchezza esiste ma origina dal gatto, per i platonisti esiste in sé.

Concentriamoci sugli immanentisti, puo' un cattolico dirsi tale?

La dottrina immanentista è ottima: risponde al buon senso e alla nostra esperienza: noi sperimentiamo la presenza di entità soprannaturali ma sappiamo sempre riconoscere la loro origine naturale. Prendi i numeri: sono entità non materiali ma noi li conosciamo perché conosciamo la realtà materiale da cui originano.

Ma il cattolico immanentista dovrebbe negare l' esistenza del Diavolo per limitarsi a riconoscere il male (il Diavolo esiste in sé, il male origina invece dalle creature).

All' apparenza non ci sono molti problemi, anche perché l' essenza deve avere un' origine immanente ma, una volta originata, puo' anche avere vita propria, come le nostre anime che esistono temporaneamente slegate dal nostro corpo in attesa del giudizio universale ma anche come l' identità dei cervelli divisi e trapiantati che passa da un corpo all' altro slegandosi da quello originale.

L' unico problema è il concetto di Dio: non puo' essere immanente per definizione poiché chi "crea il mondo" non puo' farlo "stando nel mondo". Ovvero: non puo' originarsi dal mondo chi lo crea. Del resto non è nemmeno lecito affermare che Dio non abbia origine mondana visto che (diversamente dal Diavolo o dagli Angeli, per esempio) non è originato per nulla e quindi l' indagine sulla sua origine è priva di senso.

In conclusione, penso che l' immanentismo sia coerente col cattolicesimo poiché è una teoria che si occupa di indicare l' origine delle entità soprannaturali e quindi non si applica a quelle entità sprovviste di origine, come appunto quella divina.


Il conformista

Perché i datori di lavoro apprezzano tanto il conformismo?

Perché la scuola e l' università servono a sfornare persone conformiste prima ancore che persone preparate?

Bisogna allora pensare alla differenza che intercorre tra uomo e animale, in particolare alla "cultura".

L' uomo puo' trasmettere la sua cultura in modo pronto e veloce. I nuovi arrivati, male che vada, saranno subito nani sulle spalle di giganti nella speranza che qualcuno di loro si faccia gigante a sua volta. Gli animali, invece, devono sempre ricominciare da capo.

Il miracolo della trasmissione culturale di realizza tanto meglio quanto più il discente è passivo e conformista. Se si fida, se si mette a disposizione come un vaso da riempire, allora tutto procederà per il meglio, il vantaggio tra l' uomo e l' animale verrà sfruttato al massimo. In caso contrario, se si ribella, se vuole fare da sé anzitempo, le cose si complicano parecchio.

In piccolo, lo stesso vale nel mondo del lavoro. Il neo-assunto deve essere disposto, almeno all' inizio, ad imparare le procedure senza mettere becco, solo successivamente, quando avrà sviluppato le competenze specifiche, potrà liberare la sua creatività.

mercoledì 11 marzo 2015

Overselling Online Education

Overselling Online Education 2.0: Comment on Carey, Bryan Caplan | EconLog | Library of Economics and Liberty:



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L' online non scalfisce le università tradizionali. Perché? Perché offre istruzione e non pezzi di carta, la gente è interessata soprattutto a questi ultimi.

La fede dell' intellettuale

Taluni sono intimoriti dal fatto che tra gli intellettuali l' ateismo è sovra-rappresentato, dichiararsi credenti significherebbe auto-etichettarsi come appartenenti alla parte più ignorante della popolazione. Per stemperare questo timore propongo qualche osservazione estemporanea. 
  1. Molti scienziati, più di quanti non si pensi, non crederanno nel Dio cattolico ma hanno comunque una loro vita spirituale (vedi il lavoro di Elaine Ecklund);
  2. poiché lo scientismo (solo la scienza “conosce”) è un buon candidato per sostituire la religione, esisterebbe un conflitto di interessi nel momento in cui uno scienziato è interpellato in materia: gran parte del suo capitale umano è investito proprio nella conoscenza scientifica! Sarebbe come chiedere a un professore se l’ “istruzione” serve, otterremo un autorevole parere ma “leggermente” viziato;
  3. per quanto l’ “intensità” di fede sia difficile da misurare, sembra proprio che tra i fedeli aumenti all’ aumentare della cultura (anche scientifica). Inoltre sembra proprio che, una volta tenuto conto dell’ effetto della ricchezza (e quindi dei sussidi all’ educazione) il nesso tra religiosità e intelligenza sia positivo.
  4. eliminando alcune domande ambigue su evoluzione e big bang ci accorgiamo che il legame cultura scientifica/fede cessa come d’ incanto di essere negativo.
  5. difficile che facendo scienza si perda la fede, molto più facile che facendo scienza ci si converta. Ultimo caso quello del genetista Francis Collins che, dopo aver mappato il genoma umano, ebbe a dire: “ho scoperto il linguaggio di Dio” (vedi Francesco Agnoli: credenti perché scienziati).
  6. l’ uomo d’ ingegno è più attrezzato per allontanarsi dal “senso comune” e la credenza in Dio poggia molto sul senso comune. Se aggiungiamo quanto sia “sexy” presentarsi nella società contemporanea esibendo una propria originalità, capiamo bene la lusinga a cui molti intellettuali anche raffinati sono sottoposti. In questi casi la sostanza passa in secondo piano.
  7. l’ università – la casa dell’ intellettuale – è luogo di trasmissione del sapere ma anche luogo di competizione dove gli intellettuali si esibiscono mostrando i loro “muscoli”, ovvero le complicate teorie che sono in grado di escogitare. Anche per questo un pensiero basato sul senso comune – come quello religioso – non attira.
  8. meglio sempre ricordare che in questi casi l’ asimmetria che ci si presenta tra credenti e non credenti è molto meno accentuata di quel che appare, questo per il noto processo di falsificazione delle preferenze che si attua al fine di socializzare al meglio tra simili. I meccanismi di esclusione non sono diretti ma sono efficaci: non recensiamo il tuo libro perché sappiamo cosa t’ ispira nel tuo intimo.
  9. tra gli intellettuali l’ ateismo prevale ma tra gli intellettuali che si occupano di religione (filosofi della religione) non è affatto così. Lo specialista della religione è per lo più un credente.
  10. c’ è poi un’ osservazione che contiene sempre la sua verità: “poca scienza allontana da Dio, molta vi riconduce”. In merito il fisico Russel Stannard ha scritto un bel libro in cui contrappone il bambino all’ universitario, le aperture mentali del primo e le paurose chiusure a riccio del secondo. Anche per qusto Dio diventa una favola per bambini, perché sono rimasti i soli a sapersi stupire. Loro e i grandi geni del’ umanità


Vogliamo giustizia!


  1. Se vuoi responsabilizzare i giudici rinuncia a districare fortuna e merito: lo sforzo è inosservabile, guarda ai risultati. Funziona così per tutti.
  2. Penalizzare i giudici con sentenze cassate, anche in seguito a nuove evidenze emersa. Si tratta comunque di giudici diligenti? Anche l' agricoltore diligente punito da una grandinata incassa il colpo.
  3. Togliere ai giudici il monopolio su cio' che è rilevante per una condanna: Bayes insegna che "tutto è rilevante". Mai più "mi oppongo vostro onore, la domanda è inappropriata". Forse non siamo dei bayesiani naturali e tendiamo a sovrareagire a notizie rilevanti solo in modo indiretto, tuttavia preferisco un'impostazione razionale.
  4. Interrogare i giudici con un test per rilevarne l' attenzione al caso.
  5. Insegnare ai giudici a soppesare l' evidenza con dei corsi di logica bayesiana. Le dimostrazioni di ignoranza in merito sono comprovate.
  6. Tesi anti-garantista: i criminali sono propensi al rischio (altrimenti aprirebbero un auto-lavaggio), per disincentivarli rendere più probabile la condanna (bilanciando il tutto con meno severità).
  7. Si sa, i criminali sono propensi al rischio, altrimenti aprirebbero un autolavaggio. Amano i sistemi garantisti con pene elevate (rischi concentrati). Al contrario i lavoratori sono avversi al rischio, amano i sistemi giustizialisti con pene basse. Ebbene, il nostro sistema è fatto per spaventare i criminali o i lavoratori, secondo voi?
  8. Una battaglia garantista da condividere è quella che punta a ripartire il garantismo anziché aumentarlo. Esempio: meno gradi di giudizio e meno carcerazione preventiva. Oppure: meno limiti alla raccolta delle prove e più responsabilità dei giudici
  9. Gli avvocati la tirano alla lunga? Affittino le aule di tribunale.
  10. I PM sono inclini a sperperare lo spazio carcerario e le risorse punitive: si dia un budget scambiabile di anni detentivi.
  11. Mass incarceration: A provocative new theory for why so many Americans are in prison.:
    E' la severità dei procuratori (magari da attribuirsi alla loro carriera politica) a fare la differenza nei paesi ad alta popolazione carceraria. Non la guerra alla droga, non le pene severe, non il razzismo.
  12. I giudici fanno politica? Eleggiamoli e non se ne parli più.
  13. Obbligatorietà dell' azione penale: toglierla, è un modo per consegnare la politica giudiziaria nelle mani dei procuratori.
  14. Separazione delle carriere. Non vedo cosa ci sia da criticare in una misura del genere.
  15. Arbitrati. Estenderli e rendere le loro sentenze irriformabili dalla giustizia ordinaria.
  16. Costi dei tribunali. Mettere in concorrenza i tribunali col metodo del costo standard e con la responsabilizzazione dei presidenti.
  17. La giustizia non funziona ed è irriformabile? Cerchiamo di limitarne i compiti,il che è possibile limitando i compiti del governo. 
  18. Appare bizzarra la formula: “il reato c’ era ma è prescritto”. Eppure roba del genere prolifera. la mia preplessità: per constatare la prescrizione di un ipotetico reato mi ci vuole mezz’ora mentre per constatare che l’ ipotetico reato sia effettivamente tale mi ci possono volere anche anni, oltre allo studio di una teoria di faldoni pletorici. Nel mio immaginario profano un giudice, qualora la verifichi, dichiara la prescrizione e dopo mezz’ora passa al caso successivo disinteressandosi completamente di cio’ che a quel punto appare irrilevante e archiviabile. Non capisco cosa ci sia sotto per agire diversamente, ci vorrebbe il parere di un esperto. Voglia di scrivere la Storia? Voglia di non mettere la testa altrove? Qui si continua il discorso.
  19. Funzione della prescrizione. Si dice che dopo un certo limite di tempo “allo stato non interessa più punire”. Decisamente poco convincente. Tolta la funzione riabilitativa della pena (che è la meno importante, oltrechè la più utopica), perchè mai non dovrebbe interessare allo stato punire un reato indipendentemente dal tempo? Dice: non imbarchiamoci in roba vecchia perché difficilmente fioccheranno condanne. Ma qui il problema è l’ eventuale obbligatorietà dell’ azione penale, togliamo quella piuttosto anziché servirci della prescrizione che pone un rozzo divieto a prescindere da ogni valutazione minimamente accurata. Sarà il PM a stimare le possibilità di successo e, eventualmente, a rinunciare. Il mondo giuridico è davvero zeppo di irrazionalità, come quando ti viene detto: la prescrizione è necessaria perchè eventi troppo remoti sono anche incerti. Se il problema fosse l’ incertezza si fissi uno standard adeguato per i giudici, per esempio: “non punire se le probabilità di colpevolezza stimate non superano il 90%”. Che senso ha fissare invece un limite di tempo? Oltre quella soglia abbondano reati con probabilità di colpevolezza che a giudizio del PM supera il 90%. Dagli esami DNA alle confessioni il repertorio esemplificabile è lungo. Naturalmente ci sono dei buoni motivi per mantenere la prescrizione ma vanno ricercati altrove. Per esempio, la prima che mi viene in mente, crea certezze nelle relazioni sociali: non posso rischiare di costituire una società con tizio per poi scoprire il giorno dopo che 30 anni fa - io lo conosco solo da 20 - ha commesso un reato e ora deve andare in carcere mandando tutto il nostro progetto a carte e quarant’otto.
  20. Il perdono ha una funzione oggi ereditata dall' obbligatorietà dell'azione penale: fermare la catena di vendette. Si tratta quindi di un istituto obsoleto visto che un intermediario di giustizia come lo stato mette un freno al rischio delle faide.
  21. Il patteggiamento è una procedura giudiziaria attraverso la quale l' imputato raggiunge un accordo con la controparte rendendosi disponibile a sopportare una pena più mite pur di non affrontare l' intero processo dove le eventuali pene saranno molto dure. Chi patteggia non puo' dirsi colpevole per il semplice fatto che non si sottopone ad accertamenti puntuali. Poiché nei processi si commettono molti errori, la giustizia umana è imperfetta, chi si sottopone a patteggiamento, parlando in generale, è piuttosto una persona riluttante a rischiare una pena elevata. Da questo punto di vista sappiamo che l' avversione al rischio è tipica degli onesti mentre la propensione caratterizza i delinquenti. Una persona onesta preferisce lavorare piuttosto che delinquere (per poi godersela a rischio di finire in cella). In altri termini, preferisce infliggersi una pena mite piuttosto che rischiarne una dura. Ma è proprio questo lo scambio che propone il patteggiamento: pene miti e certe contro pene dure e incerte. Qui se ne discute.
  22. Falso in bilancio. Un reato del genere è difficile da capire fino. Parto dall’ assunto che 1) qualsiasi bilancio, contenendo una moltitudine di valutazioni soggettive, puo’ essere dichiarato falso e 2) la natura di reato "obbliga" (spero si colga l' allusione delle virgolette) il magistrato alla persecuzione d’ ufficio anche in assenza di danni lamentati da chicchessia.
  23. Disobbedienza civile: che legame esiste tra etica e legge? Tre teorie:
    1. Esiste un legame forte. Teoria contraddetta nei fatti: noi tutti violiamo ripetutamente la legge senza provare sensi di colpa. Esempio: limiti di velocità.
    2. Esiste un legame debole. Teoria coerente coi comportamenti. La legge conserva perlomeno una funzione rituale che le dà un valore etico. Tuttavia, quando ci sono buoni motivi ha senso violarla.
    3. Nessun legame. Teoria più coerente da un punto di vista filosofico: anche il valore rituale della legislazione è comunque malformato.
    Continua.
  24. Disobbedienza civile. I teorici della d.c. hanno una strana idea del comportamento più corretto: "è lecito disubbidire alla legge purché ci si lasci punire". Perché? Boh. Forse per motivi esoterici: la massa autorizzata a disobbedire lo farebbe senza criterio, sopportare una punizione la spingerebbe a riflettere. Se fosse così basterebbe dire "è giusto disubbidire alla legge purché si rifletta attentamente quando farlo". Inoltre molti sono paurosi, temono le punizioni e consentono così alle ingiustizie di perdurare.
  25. Disobbedienza civile. Ammettiamo ora di aver giurato fedeltà allo stato. Quando si puo' rompere una promessa?

    1. quando mantenerla crea danni gravi a terzi innocenti
    2. quando estorta con la minaccia
    3. se scopro che la promessa è funzionale a scopi malvagi

    Obiezione: ma se i giuramenti non vengono rispettati si finisce nell'anarchia. Risposta: eppure noi possiamo ideare mille esempi in cui non rispettare un giuramento costituisce un comportamento virtuoso. Vedi il "caso dell'amico gay": vado a spasso con il mio amico gay quando incontro dei bulli omofobi che mi chiedono sotto giuramento di rivelare le tendenze sessuali del mio amico. Non lo faccio e ritengo giusto non farlo anche se il mio comportamento dovesse svalutare l'istituto del giuramento facendoci fare un passo verso l'anarchia. Obiezione: ma nei giuramenti di stato siamo in un'altra dimensione. Risposta: ecco, appunto, solo assegnando allo stato uno status morale superiore posso concludere in modo diverso, ma questa operazione è a dir poco complicata poiché con uno dei principi più solidi dell'etica, quello di uguaglianza.
  26. Pena equa: deriva dalla contrattazione dei membri della comunità. Da un lato viene pesata la deterrenza e dall'altro il rischio di essere condannati, magari da innocenti. I diritti passionali, per esempio, avranno pene più basse visto che la deterrenza è minima, i delitti dei colletti bianchi avranno pene basse visto che sono generici e difficilmente identificabili.
  27. Pena di morte. Alcuni link sul tema:

    1. Isaac Ehrlich: lo studio leader sul tema della deterrenza.
    2. John Lott passa in rassegna gli studi sull' effetto deterrente.
    3. 13 studi sull' effetto deterrenza e sulle problematiche etiche.
    4. Rassegna critica degli studi sulla deterrenza.
    5. Becker e Posner si sbilanciano.
    6. La critica più seria alla deterrenza (publication bias).

    Proposta: perchè non introdurla per chi la chiede? I fanatici dell' eutanasia un pensierino dovrebbero farcelo.
  28. tabarrok: il criminale è un bambinone e va trattato come un bambino: la teoria della pena equa beckeriana non funziona. le pene devono essere immediate (tribunali celeri), coerenti (più polizia per catturare tutti e sempre) e chiare (leggi trasparenti). L'entità conta poco. il criminale va poi sottoposto a terapia comportamentale per insegnarli a contare fino a dieci. Molta polizia in strada è più efficiente che riempire le prigioni
  29. kevin drum. praticamente nessuna teoria sul crollo del crimine usa tiene se vagliata con gli strumenti statistici. l'unica è quella del piombo: meno piombo nelle strade meno crimini. anche a livello di sperimentazione psicologica ci sono conferme.
  30. William Ian Miller sul Talione e la cultura dell'onore.
    • Rappresentazioni della giustizia: la bilancia, la benda, le mani amputate... 
    • La giustizia come simmetria. Un'equilibrio da restaurare....
    • Che cosa si pesa? Che cosa riequilibra la bilancia?... 
    • Il torto priva e umilia, la compensazione deve risarcire e umiliare. Il colpevole deve sentire il mio dolore... 
    • "Due torti nn fanno una ragione". Chi usa qs formula dimentica che la seconda violenza nn è un "torto"... 
    • L'idea di perdono. In genere avanzata dai xseguitati e dai terzi che vogliono vivere in pace... 
    • Perdono. Una giustificazione pratica: stoppa le vendette a catena (vale anche x l'obbligatorietà dell'azione penale)... 
    • La misura del danno. Problema che affligge da sempre la giustizia. Si dice: usciamo da logiche compensatorie ma poi s'invoca la "proporzionalità"... 
    • Talione. Chi la difende insiste sul limite superiore: un occhio e solo un occhio. Tuttavia pone anche un limite inferiore: almeno un occhio. Il perdono è dei codardi che minano le basi sociali rinunciando all'azione penale... 
    • Talione. Per alcuni introduce la responsabilità xsonale impedendo la punizione vicaria. Peccato che nell' Esodo Dio aveva appena finito di dire che avrebbe punito x generazioni l'errore di Tizio... 
    • Talione. Un omaggio al principio di eguaglianza. Sebbene si conoscano dei talioni zeppi di asimmetrie... 
    • Talione: equipara ricchi e poveri. Nn è proprio così, i ricchi che pagano sfuggono alle mutilazioni sebbene ai poveri, vero, viene consegnato un titolo di credito x i torti subiti... 
    • Che me ne faccio del tuo occhio? Non dimentichiamo che la cultura talionica è una cultura dell'onore e che la giustizia è chiamata a "ripristinare". Se ti prendo l'occhio gli altri sanno che posso farlo il che ha un certo valore nelle relazioni e nella costruzione della fiducia... 
    • L'onore crea fiducia anche quando è difeso con la violenza (io rispetto i patti e con me si rispettano). L' onore crea così la moneta x gli scambi...
    •  X gli antichi la vendetta aveva un lato estetico ed esprimeva il gusto x la proporzione e l'equilibrio. Il contrario di quell'eccesso che noi ci figuriamo. Qs appare vero anche solo x l"afflato poetico con cui viene declamato il Talione (rinunciando anche alla conversione in denaro)... 
    • I scuola: la vendetta è un risarcimento e la sua pratica anticipa l'asse portante della giustizia moderna. Il sangue e la moneta sono due medium equivalenti. Ricorda che il talione si afferma quando i corsi monetari o nn esistono o sono problematici... 
    • Il sangue è la moneta + nobile xchè oltre a compensare la vittima crea fiducia ovvero un bene comune... Daube su Gesù: si esprime consapevolmente contro il principio di risarcimento: nn cercarlo ma porgere l'altra guancia...
    continua
  31.  Spencer Banzhaf sul valore della vita umana
    • Il primo metodo utilizzato: attualizzazione del flusso di ricchezza creata dall' individuo oggetto di valutazione. Il metodo creava molti problemi etici: possibile che la vita di un ricco valesse tanto di più della vita di un povero?
    • Secondo metodo: si guarda alle scelte pubbliche: dalla decisione di adottare certe misure di sicurezza si deduce il valore che la politica dà alla vita umana. Il metodo comporta problemi di circolarità poiché molte volte è proprio per soppesare la scelta politica che si decide di dare un valore economico alla vita umana.
    • La rivoluzione di Schelling: utilizzo dei piccoli rischi. Si guarda a quanto il singolo si fa pagare in più per accollarsi dei piccoli rischi legati alla propria vita, dopodiché con un calcolo proporzionale si deduce il valore dell'intera vita. Il metodo ha il pregio di conservare la natura soggettiva del calcolo.
    • Origine storica del problema. RAND fu chiamata dalle autorità militari a sistematizzare le decisioni sul terreno di guerra con un'analisi costi/benefici legata alle perdite umane. Alle vite  doveva quindi essere attribuito un valore...
    • Primo problema: calcolare la miglior strategia d'attacco nella guerra atomica. Fu consigliata una strategia che implicava pesanti xdite tra "i nostri". Il costo di quelle vite nn era stato tenuto in alcun conto...
    • L'equipaggio può essere prezzato al costo necessario x formarlo? Ma il problema fu sentito subito come profondo poiché mentre x il materiale c'è un mercato x gli esseri umani no...
    • RAND decise x l'incommensurabilità dollari/vite umane. Spetta alla politica decidere la frontiera secondo buon senso. Il valore della vita diveniva così una scelta politica.
    • Furono Schelling e Carlson a prendere di petto il problema calcolando il valore soggettivo di una vita col metodo dei piccoli rischi...
    continua
  32. Michael Huemer e Ilya Somin sull'obiezione di coscienza.
    • Nullification: rifiuto di applicare la legge da parte della giuria x questioni morali, una specie di obiezione di coscienza. Oggi si tende a contestare esiti del genere ma gli argomenti contro la n. sono molto deboli...
    • Un caso di n.: Zengler criticò aspramente un politico ma, nonostante le accuse fossero vere, venne condannato perchè minava la pubblica fede (reato previsto). La giuria lo assolse adducendo che la norma fosse eticamente scorretta. Nacque così la libertà di stampa...
    • Prima della guerra civile molte giurie e molti giudici si rifiutarono di condannare chi ospitava fuggiaschi di colore. È nato anche così l'antischiavismo...
    • Nell'era proibizionista molti produttori clandestini vennero assolti in barba alle leggi vigenti...
    • Recentemente registriamo assoluzioni in materia di eutanasia e droghe, anche in presenza di leggi proibizioniste...
    • L'opinione giuridica sulla n. è chiara e chiaramente avversa ma qui affrontiamo il tema da un punto di vista etico...
    • Tutti ammettono l'esistenza di leggi ingiuste, ci si chiede se si possa (o si debba) violarle...
    • Lo stato dell'arte: il diritto/dovere dell' obiezione sta diventando la posizione ortodossa. Anche chi postula un dovere di obbedienza lo postula solo prima facie...
    • Caso concreto: passeggi x la strada con un amico drag queen quando t'imbatti in un'inquitante gang di bulli omofobi che ti chiedono se il tuo amico è frocio, dal che capisci le loro intuizioni punitive...
    • Diritto di disobbedire o dovere di disobbedire?: il caso dell'amico gay. Sono a passeggio con un amico gay quando m'imbatto in una banda di bulli omofobi che mi chiede notizie sull'orientamento sessuale del mio amico, so bene come andrà a finire se dico la verità. Non solo è mio diritto mentire ma addirittura mio dovere.

    • Quando si può rompere una promessa?: 1) quando è estorta con la minaccia (esempio rapinatori) 2) x evitare un danno ingiusto a terzi (esempio dell'aeroporto) 3) se scopro che il suo mantenimento è funzionale a scopi malvagi (esempio del prestito della pistola).


    • Argomento dell anarchia (la disubbidienza civile conduce all anarchia): è debole: qui le generalizzazioni non valgono, non si tratta di difendere la plausibilità dell'anarchia: con la storia dell' amico gay abbiamo concluso che mentire può essere giustificato, tuttavia nessuno nega che la menzogna diffusa porti all anarchia.
    • Ognuno di noi viola 3 volte al giorno la legge. Pensa ai limiti di velocità, o al "pericoloso" angolo della scrivania, o alla necessità degli armadi a  combinazione, ma anche alla cintura di sicurezza. E tutte queste violazioni vengono commesse senza sentirsi in colpa.
    • Se legalità e moralità sono disconnesse allora il clandestino probabilmente non potrebbe venir condannato, ma neanche l'evasore.
    • In genere esiste una debole attitudine morale in favore della legge, x qs tolleriamo tante infrazioni ma non osiamo dire che legge e morale viaggiano su binari separati.
    • Ilya Somin: 3 teorie: 1 strong: relazione forte tra morale ed etica. Teoria smentita dai comportamenti concreti: tutti violiamo 3 regole a giorno.
    • Due: weak, relazione debole tra legge ed etica: più coerente coi comportamenti e non rovina tutti i benefici della legge-rito.
    • Tre: nessuna relazione tra morale e leggi: la più coerente filosoficamente
    • Il primo precetto dell''obiezione di coscienza secondo MLK: viola la legge ingiusta ma fatti punire
    • La teoria di MLK regge solo se vista come nobile bugia: la gente pensa ingiustamente che alcune leggi siano ingiuste ma se chiamata a sottoporsi a punizione riflette meglio prima di disubbidire.
    • Due critiche all'ipotesi della "nobile bugia": 1) xchè nn promuovere invece la seria investigazione sulla giustizia?  2) Molti cittadini virtuosi sono anche paurosi in qs modo le ingiustizie xdurano.
    continua
  33. Landsburg sulla giustizia e i giudici
    • Gli uomini del diritto nn sanno stimare l' evidenza. Sottoposti ad alcuni esperimenti condannavano imputati con probabilità oggettive di colpevolezza inferiori rispetto a quelle degli imputati che assolvevano.
    • La quantità conta, non si puo' basarsi solo sulla vaghezza. Che significa un'espressione come "oltre ogni ragionevole dubbio"?
    • Per il giudice Blackstone il ragionevole dubbio sembra attestarsi al 98% (un innocente in carcere ogni dieci colpevoli fuori.
    • Ma nella pratica dei tribunali gli standard sono vaghi, la stessa legge è vaga. Perché? Probabilmente per assicurarsi una buona dose discrezionale.
    • La discrezione non ha solo risvolti negativi (realizzare abusi di potere) ma anche positivi: adeguarsi al contesto.
    • Il colmo lo si raggiunge quando un tribunale sentenzia che le probabilità non possono avere un ruolo nella condanna dei cittadini. ma non esiste conoscenza pratica che non sia probabilistica!
    • Sulla pena equa. Una pena elevata aumenta il rischio del Sig. Media di essere incarcerato a lungo (sia che sia colpevole sia che sia innocente). Una pena bassa aumenta il rischio di subire il crimine. Qual è il livello della pena ottimale per il Sig.Media? Ecco, quella è la pena equa. Oltre al livello dobbiamo però fissare anche lo standard di condanna (ovvero la prob. che specifica il concetto di ragionevole dubbio). Il beneficio di pene elevate deriva dalla deterrenza che producono. Olptre un certo livello, però, le pene producono una deterrenza limitata: 50 anni o 60 anni forse è lo stesso. Oppure: che senso ha dare 3 ergastoli? In questi casi è meglio agire sullo standard di condanna. Ergo: più sono alte le pene più vale la pena condannare un innocente.  http://www.thebigquestions.com/2016/02/01/how-to-be-reasonable/
    • cardini della pena giusta: alla ricerca dello standard ideale. Per calcolarlo occorre immaginare un contratto collettivo dove ogni cittadino mette sulla bilancia i benefici della deterenza con i costi di una probabile condanna (anche sbagliata).
    • Alcuni principi conducno ad assurdità: per esempio quando si dice che ogni persona deve essere condannata per un reato specifico. E se due noti gemelli commettono contemporaneamente due omicidi? Nessuno potrà mai provare oltre il ragionevole dubbio chi ha commesso quale omicidio, anche in presenza di certezza assoluta di colpevolezza.
    • L'economista ha una soluzione semplice (forse troppo)): rendere i giudici responsabili x le loro sentenze rinunciando a districare fortuna e merito. In fondo facciamo così con tutti, dall'agricoltore al ragioniere. perché il giudice dovrebbe essere esentato? Regola: quando lo sforzo è inosservabile si premiano/puniscono i risultati
    • Movimento contro l' "obiezione vostro onore". La scienza ci dice che "tutto c'entra con tutto" quindi non esistono domande non pertinenti. Perché mai un giurato non dovrebbe leggere un giornale quando giudica? Essere immersi nella realtà fa solo bene.
    • Ability to test evidence: il teorema di bayes esprime il metodo scientifico e ci dice che le apparenze contano eccome, conta l'abito, le scelte fatte in passato, l'avvocato che si sceglie per farsi difendere eccetera.
    • Riformare le regole processuali: tutto deve essere ammesso.
    • E per i procedimenti che si trascinano? L'affitto delle aule deve essere a carico degli avvocati.
    • Tesi anti garantista: i criminali sono propensi al rischio e scambiano volentieri basse probabilità di condanna x alte pene. Sono i "probabili innocenti" che temono le pene basse comminate a tappeto. 
    • Il problema delle pene alte è anche un altro, sono criminogene in quanto non graduabili (esiste un limite verso l'alto): quando il tuo crimine è leggero lo aggravi senza problemi se la pena è molto severa in entrambi i casi.
    • La pena di morte funziona? Secondo il suo massimo studioso, Ehrlich, sembra di sì. da notare che E. era comunque contrario per motivi etici.
    • C'è poi il problema dei PM esosi sempre a caccia di condanne prolungate. Ma le carceri costano. Diamo allora un budget di anni da comminare, forse la scarsità di risorse si farà sentire anche per loro.
    • La punizione corporale resta più economica e immediata rispetto alla detenzione. Il suo maggior vantaggio è che non ti manda in carcere, ovvero nell' università del crimine. In alcuni casi vale la pena di reintrodurla.
    continua
  34.  L'ingranaggio della libertà David Friedman - legge, crimine e tribunali
    • È possibile privatizzare i tribunali?…
    • Diritto commerciale: arbitrati. L'azienda rispetta la sentenza x proteggere la sua reputazione. Chi farebbe affari con chi elude gli accordi?…
    • L'arbitrato è disponibile solo x dispute in cui preesistono dei contratti. E il tamponamento o il furto?…
    • Problema: come difendersi dalla coercizione. Rimedi privati: lucchetti, antifurti, guardia del corpo. Agenzie private di protezione AP...
    • Guerra tra AP? Troppo costosa: meglio un arbitrato tra AP...
    • Chi fa le leggi? L'arbitro in concorrenza con gli altri arbitri. In teoria ogni coppia di AP sceglierebbe preventivamente un arbitro...
    • Troppe fonti del diritto? Già oggi ce ne sono parecvhie: stato, città, regione...
    • Esempio della pena di morte. Se nasce una controversia tra chi la offre ai suoi clienti e chi no? Da quale arbitro si va? Dipende dalla potenza economica di  AP...
    • Obiezione 1: nn si avvantaggerebbe il miglior offerente? Non è sempre un male, e qualora lo si faccia imbrogliando si perderanno i clienti...
    • Ob. 2: la giustizia è unica (nn ci sono due leggi di gravità in concorrenza). Ok, ma possono esserci due ipotesi in concorrenza..
    • Ob.3: troppa confusione. Se fosse un problema serio ci sarebbero incentivi ad adottare degli standard...
    • Ob.4: e se le agenzie nn si mettono d'accordo?. Perderebbero tutto il business...
    • Ob.5: instabilità. E' un problema reale, soprattutto psicologico...
    continua
  35. Law's Order: What Economics Has to Do with Law and Why It Matters di David D. Friedman - Criminal law e pena equa
    • Il crimine  ha spesso un'alternativa + efficiente: il ladro potrebbe comprare, x esempio. La pena deve tendere a dirottare verso qs alternativa piuttosto che   creare deterrenza ad ogni costo poichè in una società efficiente i crimini efficienti devono realizzarsi. Esempio del cacciatore sperduto che entra nel cottage sfondando la porta. Crimine efficiente: quelle in cui chi delinque guadagna + di quanto ci perde la vittima ma la transazione nn è possibile xchè la vittima nn è lì o x qlsiasi altro motivo...
    • L'efficienza è un valore per te?  Esperimento mentale: un riccone organizza un gioco con omicidio concordato in stile roulette russa. Che si fa? Si punisce anche se si tratta di delitto efficiente? Ecco allora un limite dell'efficienza...
    • Fatto: i crimini esistono (il principio di deterrenza nn è rispettato). I crimini inefficienti esistono (il principio di efficienza nn è rispettato). Bisogna complicare ulteriormente per spiegare perché il nostro sistema è così com'è...
    • Per una pena efficiente bisogna tener conto dei costi: prigioni+tribunali+polizia+rischio di punire un innocente. Essendoci dei costi avremo un numero ottimo di crimini inefficienti che tollereremo in quanto nel bilancio complessivo sono da considerare efgicienti...
    • Problema di Becker: xchè nn raddoppiamo le pene e dimezziamo i costi della burocrazia? Risposte: 1) l'effetto deterrenza decresce 2) il costo di una pena aumenta (vedi permanenza in prigione)...
    • Il valore della vita. Che sia finito è evidente dal fatto che noi potremmo investire di più nel prevenire gli omicidi ma nn lo facciamo (con buone ragioni)...
    • Deterrenza: in teoria potrebbe essere così efficiente da impedire crimini efficienti (quel che xde qui lo guadagna in minori costi burocratici...
    • La pena ottima. Si prende il cittadino medio e si fa un'analisi costi/benefici considerando tre elementi: 1) danno atteso dalla vittima (danno subito al netto della prob. di subirlo) 2) danno atesso dal condannato (danno subito al netto della prob. di condanna) 3) costo di applicazione. Si massimizza qs funzione (l'entità della pena influisce su tutt'e tre le variabili)...
    • La pena ottima combina risarcimento e deterrenza. Le due intuizioni da sole nn garantiscono mai l'efficienza. Una pena ottima può avere deterrenza limitata oppure può averne talmente tanta da punire anche crimini efficienti. Tutto dipende dai costi di applicazione: se sono 0 allora solo i crimini inefficienti saranno puniti se sono negativi o positivi...
    • Nella realtà ci sono due punizioni: quella prevista dalla legge e lo stigma sociale...
    • La punizione stigma ha il vantaggio di essere a costo zero (se nn negativo): l'informazione danneggia il criminale ma avvantaggia tutti gli altri...
    • Lo stigma rende particolarmente dannosa la condanna dell'innocente. Questo è un motivo x cui lo standard probatorio del penale è più elevato rispetto al civile...
    • I ricchi dovrebbero pagare in proporzione sul reddito? Stando al calcolo della pena equa che eguaglia multa e danni in termini di dollari sembrerebbe di no: io danneggio per 1 dollaro e pago x 1 dollaro; ma finora abbiamo assunto una pena unica x tutti mentre la pena potrebbe essere xsonalizzata. Il ricco ha un temp che vale di più quindi x avere una deterrenza sui limiti di velocità (che fanno guadagnare tempo) devo multare di più lui e meno il povero ma se voglio avere pari deterrenza su un furto (che sottrae tempo) devo multare meno lui e più il povero: guadagno in deterrenza senza xdite altrove. C'è un trade off da sfruttare in termini di deterrenza complessiva tra crimini efficienti dei richi e crimini efficienti dei povrri. Inoltre, l'equivalente di un dollaro in galera x un ricco sono meno goorni rispettto a un povero. Gli effetti sono ambigui, quindi...
    • Abbiamo trascurato alcuni benefici della pena: il carcere è costoso ma rende inoffensivo il criminale: risparmiamo sui costi di applicazione della legge: con la pena di morte risparmiamo su tutto..
    • Riabilitazione. Dubbi:spesso la progione è l'università del crimine (vedi Gambetta). Altri dubbi: nn hai insegnato nulla in 10 anni di scuola xchè dovresti riuscirci in 10 anni di carcere?...
    • Detrrenza marginale: finora abbiamo considerato i crimini uno alla volta mentre andrebbero considerati come pacchetto: rapina a mano armata vs rapina+ omicidio...
    • Ma la pena è davvero un deterrente? Evidenza: sì, i criminali sono razionali...
    • Evidenza: i criminali sono più sensibili alla prob. di cattura che alla pena (propensi al rischio)...
    • Perchè nn adottiamo un sistema senza carcerimulte a chi può pagarle e pena di morte con dadi (a seconda della gravità) x gli altri...
    • Trasformare il carcere in multa da trattenere dallo stipendio della fabbrica/prigione....
    • Ecco allora come si presenta un sistema efficientefacciamo scegliere al criminale: multa/prigione o morte coi dadi (e donazione d'organi)? Nessun carcere sarà in xdita. Una soluzione del genere ci disgusta: c'è qualche errore nell'analisi?…
    • Argomenti sbagliati contro la pena di morte: è irreversibile e i giudici fanno errori. Ma qs vale anche x il carcere: i risarcimenti x ingiusto carcere praticamente nn esistono...
    • Altro possibile argomento: la pena di morte è oggi molto costosa in america ma qs è una conseguenza della riluttanza all'applicazione (appelli e controappelli) più che un difetto della pena...
    • Altro argomento: la pena di morte disgusta il popolo. Ok, ma una teoria deve spiegare nn descrivere. L'argomento deve essere rigettato...
    • Public choice. Forse dovremmo allargare l'analisi x ricomprendervi interessi finora trascurati: chi gestisce le carceri preferisce la condanna in carcere. Questo spiegherebbe il xchè i ns sistemi si allontanano da quello ideale...
    • Public choice rende conto anche della separazione tra civile e penale (anche se i due campi sono simili)...
    • Considerando il rent seeking il sistema ottimo potrebbe divergere nn poco dal più efficiente. Esempio: se denunciare rende all'avvocato saremo presto pieni di denunce e processi inutili, anche nel sistema ottimo. Le presunte frodi commerciali sono un esempio calzante. Ci sono interi settori spazzati via da qs stortura: gli ultraleggeri da volo, x es. Altro esempio sono i sequestri del corpo del reato: chissà xchè droghe e prezioso attirano le indagini più zelanti...
    • Alla luce della public choice la pena di morte con espianto di organi potrebbe essere caldeggiata x motivi distorti portando a condanne volutamente superficiali...
    • Analogia col cannibalismo: xchè proibirlo quando è una soluzione efficiente?: abbandonare il mio corpo ai vermi sarebbe uno spreco. Ok, ma consentendolo tutti noi saremmo a rischio, meglio proibirlo...
    • Altro esempio: lo stupro. La verginità della donna è importante: chi risolve con la cintura di castità, chi col sequestro, noi con l'enfasi sul reato..
    • Altro argomento: mercato libero degli organi: venderli in anticipo renderebbe desiderabile la mia morte x qlcn
    continua
  36. Law's Order: What Economics Has to Do with Law and Why It Matters di David D. Friedman - Civile e penale
    • Differenza tra civile e penale per quanto concerne la pena: gli illeciti nel primo ambito non originano da intenzione per cui la deterrenza non ha un ruolo nel calcolo del danno e quindi della pena. Non esiste un "danno atteso". Tutto si calcola ex post eguagliando pena (risarcimento) e danno effettivo
    • Il sistema giuridico ha due sottosistemi: civile e penale. Perchè? Perchè una rapina appartiene al penale e un incidente al civile? Non si potrebbe unire il tutto?…
    • Tabella delle differenze: 1) chi persegue? Il privato nella tort law, il procuratore pubblico nella crime 2) chi incassa le multe? la vittima nella tort lo stato nella crime 3) standard di prova? più elevati nella crime 4) intenzione? richiesta nella crime. 5) diritto al processo? garantito solo nella crime. 6) numero ottimo di illeciti? zero solo nella crime (precisazione: a costo zero di applicazione; si ritiene che non esistano crimini efficienti per cui non c'era modo di contrattare). 7)Stigma? solo nella crime 8) moltiplicatore prob? solo nella crime...
    • Il sistema unico è esistito in Islanda ed è durato x tre secoli. Ma era davvero superiore?…
    • Ragioni x la statalizzazione dell'accusa: la vittima potrebbe, nn avere le risorse x procedere. Si rimedia rendendo trasferibile il diritto/dovere di procedere oppure con l'integrazione di una taglia trasferita dallo stato...
    • Alcuni delitti hanno natura diffusa cosicchè la persecuzione diventa un bene pubblico. È un problema anche attuale e lo si risolve con la class action ma sarebbe ancora meglio affrontato grazie alla trasferibilità del diritto a perseguire...
    • Alcuni crimini producono danni alla vittime e paura diffusa...
    • Se l'imputato è insolvente nessuno lo perseguirà se nn lo stato. Soluzioni. Gli imputati insolventi sono pochi se le pene alternative sono forti (schiavitù, vendita organi). Potrebbe essere lo stato che paga la multa alla vittima x incentivarla a convenire (una variante della taglia). C'è sempre una convenienza a perseguire: la tutela della deterrenza personale...
    • Non esiste una struttura ottima x incentivare la vittima. Ma nn esiste neanche x lo stato...
    • Qualcuno dice che rinunciare alla pubblica accusa e all'obbligatorietà dell'azione penale  conduce alle faide e alla vendetta infinita: la vittima deve essere allontanata dalla scena penale. Tuttavia è il monopolio della violenza ad evitare le faide nn l'obbligatorietà dell'azione (xchè mai nn dovrei vendicarmi contro un procuratore che agisce contro di me?). L' obbligatorietà costituisce solo un incentivo (tramite le sanzioni) ad agire, incentivo che la vittima e i cacciatori di tagli hanno cmq in altra forma (deterrenza privata e incasso dellamulte la prima, incasso delle taglie i secondi)...
    • Posner: la pena ottima combina quantità e probabilità ma in un sistema privato la prob. nn è controllabile. In realtà è possibile fissarla manovrando sulle taglie e sulla regolamentazione dei bounty killer...
    • Costo della pena: multa pagata dal condannato (pari al danno subito dalla vittima) - taglia incassata dal procuratore (danno subito dalla società)...
    • Un primo discrimine: la "civilizzazione" del diritto è possibile laddove il criminale è solvibile oppure laddove la deterrenza è privatizzabile (posso far sapere in anticipo al potenziale criminale che sarò difeso). Non è  possibile se la vittima è anonima tipo rapine di strada...
    • Le considerazioni teoriche sono compatibili con la distinzione nei fatti tra crimini e infrazioni?...
    • C'è chi dice sì: il criminale è più spesso insolvente (essendo scarse le prob. di catturarlo le multe dovrebbero essere altissime)...
    • Altro problema: frodi. Falsi procuratori che incriminano innocenti x incassare la taglia. Oppure: procuratore, vittima e criminale inscenano un falso reato x incassare la taglia. Nella pratica si nota come l'incertezza del processo nn venga compensata da risarcimenti maggiori del danno (assenza di moltiplicatore in sede civile). Perchè? Forse proprio x nn alimentare le frodi con risarcimenti eccessivi. Alcuni interpretano il danno punitivo come un moltiplicatore che ha qs funzione anzichè come un sostituto dello stigma. Anche il fatto che la deterrenza nn sia un problema spiega l'assenza di moltiplicatori...
    • Altra categoria di illeciti da nn depenalizzare (x lo meno da nn devolvere ai bounty killer): quelli che si prestano a manipolazione e a falsi positivi...
    • Nota che l'argomento dei taroccamenti vale ancora oggi con i pentiti: x incassare un compenso possono taroccare il processo...
    • Con qs anche la pubblica accusa può bluffare, magari minacciando il carcere x estrarre info....
    • L'argomento poi condanna i cacciatori di taglie quanto la pubblica accusa. In realtà favorisce l'accusa nelle mani della vittima per produrre deterrenza privata...
    • Tre modi x ovviare alle frodi: 1) considerarle un reato grave 2) chiedere standard più elevati di prova 3) prevedere sempre il processo. Ebbene, la teoria è confermata dai fatti...
    • Altra differenza tra penale e civile: il primo illecito ha una rilevanza morale, il secondo no. Da ciò deriva: il tipo di pena (carcere), lo stigma, il peso delle prove. Domanda: è giustificata qs inferenza...
    • In realtà ci sono diversi modi per catalogare gli illeciti, nn sempre i conti tornano: es. il divieto di sosta è civile ma è xseguito dal pubblico. Tuttavia ci sono regolarità: chi xsegue incassa anche le multe (è chiaro che deve avere un incentivo). Ciò nn toglie che ci siano inconvenienti: taroccamento dei processi...
    • Ricapitolando. Per la depenalizzazione ci sono due problemi: 1) crimini a vittima indistinta 2) crimini soggetti a taroccamento. Per superare il primo si ammette l'azione dei bounty killer (con standard di prova più elevata, multe più alte e la previsione di frode aggravata); nel secondo caso si pone la riserva alla vittima (multe basse, c'è giá l'incentivo della deterrenza xsonale, e standard di prova più bassi). Il caso del procuratore pubblico sembra superfluo...
    • I tre incentivi che considerare nel calcolo della struttura giuridica ottimale: 1) incentivo a commettere il crimine 2) a prevenirlo 3) a perseguirlo. Ricordiamo che il criminale paga una multa allo stato, il danneggiatore al privato. Nel primo caso c'è intenzionaità nel secondo no. L'insolvenza è più prob. nel primo caso...
    • A titolo di esempio consideriamo l'incentivo a prevenire in caso di incidente e rapina in un mondo a costo zero d'applicazione della pena...
    • Incidente (investimento pedoni): il disincentivo ad investire pedoni è il medesimo nel penale e nel civile ma l'incentivo a prevenire da parte della vittima è più alto nella crime law...
    • Rapina. Se la pena è efficiente solo i reati efficienti vengono commessi e quindi ogni precauzione è uno spreco di risorse, ma solo la tort law garantisce l'assenza di precauzioni visto che risarcisce completamente la vittima...
    • Naturalmente le cose si complicano se consideriamo gli altri incentivi e si complicano ancora di più se allentiamo le inverosimili ipotesi.
    continua
  37. Nel valutare la legittima difesa, il calcolo della proporzionalità non è così banale: dipende da come la prenderà il ladro a cui dico di accomodarsi fuori da casa mia. Teniamo conto che non è un tipo qualunque, rischia anni di galera e si sente in pericolo, inoltre è un tipo già propenso ad aggredirmi (lo ha appena fatto entrando in casa mia). Essendo questo un calcolo probabilistico è inevitabilmente soggettivo. Chi come me concentra le colpe su chi “inizia” l’aggressione – anche per semplificare questo genere di calcoli col bilancino dietro cui spesso si nasconde ideologia - vede difesa legittima ovunque. Eroi poi no, forse non parlerei di eroi. Ad ogni modo terrei monitorato il futuro tasso di furti nella zona, tanto per confrontarlo con quello precedente.
  38. ricapitolando:

    • la vittima è offesa poiché subisce l'intrusione di un ladro
    • la vittima è offesa perché messa in pericolo dal fatto di sorprendere il ladro
    • il pericolo è grave poiché il ladro stesso si sentirà in pericolo rischiando la galera a sua volta
    • il pericolo è grave poiché il ladro è individuo propenso ad aggredire la vittima visto che lo ha già fatto con la sua intrusione
    • il calcolo della proporzionalità è probabilistico e quindi soggettivo.
    • le vittime che reagiscono costituiscono un deterrente a beneficio di tutti. bisogna compensarla
    • soluzione possibile: non compensiamo né puniamo chi uccide un ladro.
    • la soluzione di cui sopra è particolarmente soddisfacente per i libertari che pongono molta enfasi sulla colpevolezza di chi inizia un'aggressione
    • la soluzione di cui sopra pone limiti all'arbitrio a cui si presta il calcolo probabilistico
    • precisazione: restano aperti molti casi possibili di eccesso di legittima difesa: per esempio quello di chi spara ad un ladro chiaramente in fuga.
    • il ladro che sa che la vittima puo' difendersi potrebbe aumentare la sua reazione
    • parenti e amici del ladro potrebbero cercare vendetta nei confronti della vittima che si è difesa.

    continua
  39. The Origins of Mass Incarceration Daniel D'Amico Adam Gelb Mike Riggs by Susanne Karstedt
    • Sunti
    • Why Nations Jail by Daniel D'Amico
    • international context: Yes , we all know that we are a nation of jailers.
    • in recent years many other countries have dramatically increased their incarceration rates
    • proposed causes for our high incarceration rate, including racism, our free-market economic system, and our War on Drugs. He finds the latter the most persuasive
    • incarceration is particularly bad here - and in certain other countries - because of the public choice effects inherent in common law
    • Better Question: How Do We Unjail? by Mike Riggs
    • concentrated benefits and dispersed costs tend to operate in criminal justice policy
    • Politicians receive the benefits of the system, in that it pays to look tough on crime.
    • The purpose of our penal institutions is......to impart respect for the law, to deter crime, and to reintegrate former offenders into society in ways that will ensure they do not offend again. Our current system is manifestly a failure
    • Riggs recommends that we turn to penalties other than prison for a significant number of crimes
    • Laboratories of Incarceration by Adam Gelb
    • Classica distorsione: state government often pays for the prison system, while the local government pays for community supervision. As a result, local governments send former offenders back to prison as a way of saving money
    • Great facts and new facts: The end of U.S. mass imprisonment? by Susanne Karstedt
    • Karstedt looks at the relationship between wealth and imprisonment.
    • Is it really the case that neoliberal nations prefer to warehouse their poor in jails? She finds that the evidence supporting this claim is weak.
    • Yet budget constraints seem to reduce incarceration rates, and she says it’s no coincidence that mass imprisonment seems to have peaked and come to a halt in 2009.
    • ......
    • Saggi
    • Why Nations Jail By Daniel D'Amico
    • The U.S. imprisonment trend also looks like a hockey stick.... in the 1970s, the line shot up, quintupling by the 2000s.
    • Culture, racism, and the drug war obviously matter. But I’d like to challenge some of these presumed causes by simply asking how much they fully explain global
    • Ecuador, Indonesia, Cambodia, Israel, Serbia, and Georgia don’t share much economic, partisan, or cultural American-ness, yet all doubled their prison populations in a decade, while Britain took
    • no data confirms a consistent relationship between more liberal market economies –or higher economic performance –and larger prison populations.
    • Is racism the primary driver of American mass imprisonment?
    • In fact, in England, Canada, and Australia, the minority to white inmate ratios all outpace the United States. [8]
    • The advent of American mass incarceration also occurred alongside measurable racial progress.
    • Is America’s vengeful culture responsible? Again maybe partially, but such features don’t explain why so many other nations have multiplied their prisons without similarly rugged individualists supporting
    • Most experimental evidence suggests vengeful preferences are common across identities,
    • economist Naci Mocan reports the opposite cultural relationship, with poor, war-torn, and collectivist countries hosting more vengeance.
    • shared timing of American incarceration with drug prohibition seems too tightly linked to be coincidence. But prohibition is not a sufficient explanation
    • drug violations only make up about 17% of state inmates and represent about 20% of the growth
    • Without drug convictions, American incarcerations would have quadrupled rather than quintupled.
    • And again, if uniquely American factors cause mass incarceration, then why is there a global
    • Current research emphasizes a general relationship between social institutions and incarceration.
    • many public choice scholars have noticed that by concentrating perceived deterrent benefits while dispersing costs, democratic politics rewards the expansive spending, employment, and voter appeasement accomplished through criminalization and prison growth.
    • Lacey [17] has observed the organization of electoral processes correlate with incarceration rates. Nations with winner-take-all elections host greater political incentives to appease punitive biases.
    • my recent paper coauthored with Claudia Williamson shows nations founded in the British common law tradition rather than civil law host larger incarceration rates. While the common law is typically more decentralized, we suspect criminal justice systems were historically founded and subsequently organized more hierarchically relative to other common law social
    • Common law: pm eletti.
    • From Ferguson to Baltimore we seem to be stuck with the worst of both worlds: racially biased local cops and a militarized national response.
    • Saggio
    • Great facts and new facts: The end of U.S. mass imprisonment? By Susanne Karstedt
    • Why do nations jail? It’s a rich man’s folly, says Jan van Dijk from Tilburg University
    • The richer countries are, the more they use imprisonment when meting out punishment to citizens.
    • Jan van Dijk has a point even from a historical perspective;
    • imprisonment is a tool of criminal justice not affordable to all and sundry.
    • United States is a visible outlier.... housing 25% of the world’s prisoners.... by far exceeds imprisonment in the poorest and cruellest dictatorships in the world,
    • unprecedented growth and unparalleled size of the U.S. prison population between 1970s and the first decade of the 21st century
    • Was this just another case of American exceptionalism, or was the United States in the vanguard... Most criminologists bought into the latter perspective.
    • This was the start of the search for the one magic-bullet variable... The emerging candidate was broadly labelled “neo-liberalism.”Neo-liberalism’s manifestations of deregulating the economy and downsizing the welfare state... Another master narrative was based on the observation that nations with majority rules in their electoral processes have higher imprisonment rates. In both cases, the empirical foundations were shaky:
    • American criminologist Frank Zimring argues that such “professionalization of punishment”combines several “leniency vectors”that keep imprisonment low.[ 3] It is a defining feature of civil law systems that decisions are made by professionals and according to professional standards, and criminal justice officials are not directly elected. In contrast, communities and the electorate seem to have been a driving force behind skyrocketing imprisonment in the United States.
    • Esempio. Voters in California supported criminal justice policies that lay the ground for ever increasing imprisonment in that state;
    • The year 2009 provides a reality check for all theorizing on mass imprisonment in the United States: It was the year when imprisonment growth in the United States came to a halt... 2009 was the year after the financial crisis, and this is no coincidence.
    • prisons were closed in California, Nebraska, and New York.... estimated savings of nearly $ 340 million
    • It comes as a surprise for many criminologists that the same neo-liberals and fiscal hawks who had been blamed for “mass imprisonment”were now in the driving seat for penal reform.
    • Right on Crime,”a conservative think tank, explains the turn in conservative penal policies: “How is it ‘conservative’to spend vast amounts of taxpayer money on a strategy without asking whether it is providing taxpayers with the best public safety return on their investment
    • If two trends look like hockey sticks there might be some common ground which kicks them off.
    • L'Europa ha meno carcerari xchè per ogni carcerato spende molto di più
    • My own research shows that values like liberal individualism and egalitarianism are not related to how many are sent to prison, but significantly to the treatment of prisoners.[ 15] Both might be nonetheless related: more care for the dignity and liberty of those who failed might make nations more cautious in the use of imprisonment, not the least because it increases the costs of imprisonment.
    • Many European countries, including Germany, have considerably lower recidivism rates then the United States. Spending on prisoners rather than on warehousing them seems a better way to deliver the goods.
    • Policy: x ridurre la mass incarceration promuovere programmi rieducativo. Il vincolo di bilancio fará il suo lavoro.
    continua
  40. Changing the guard di Alex Tabarrok
    • Il pericolo delle carceri private: troppo efficienti. Rischio di mass incarceration visti i bassi costi e l'efficienza di gestione. Rischio zero amnistie.
    • Altro rischio: scarsa trasparenza.
    • Vantaggio: i privati nn scaricano sui contribuenti i costi delle risse, dei processi per maltrattamento ecc.
    • Intro - tabarrok
    • 3 vantaggi del privato. 1 costruisce più in fretta 2 opera a costi inferiori 3 la qualità è almeno pari a quella pubblica.
    • La scarsa qualità delle prime prigioni?semplice: hai quello che chiedi. Nei primi contratti il governo aggiudicava solo in base ai costi. Solo ora esistono contratti multivariabile.
    • Se il governo è inefficiente nel gestire le prigioni perchè mai dovrebbe essere efficiente nello scrivere i contratti o nel controllarne l'applicazione?
    • Analogia: sicurezza negli aeroporti: l 11 settembre costituì un fallimento nella sicurezza ma in realtà tutti i servizi richiesti furono implementati. Era il contratto ad essere sbagliato. L'aeroporto più esposto ad attentati è quello di Tel Aviv e guarda caso la sicurezza è privata
    • Bruce Benson: la privatizzazione delle carceri nn è auspicabile poichè rende più efficiente un servizio malvagio. Sarebbe come rendere più efficiente l'esazione delle tasse.
    • Cap2  economics of prison kenneth avio
    • I carcerati sono quadruplicati dagli 80 ai 90. Ma la prigione paga?
    • La prigione riabilita? Martinson 1974: no (nothing work). Conclusione confermata dal the panel of research on rehabilitative techniques.
    • Lattimore-Witte: molti programmi sono concepiti male. Recentemente Witte però si è portato sulle posizioni di Martinson. Forse qualche programma particolarmente accurato potrebbe avere qualche effetto nel breve termine. E forse anche nel lungo. Si passa al principio: "nulla funziona bene".
    • E i programmi per chi è fuori, quelli almeno funzionano?
    • meglio aiutare cercando lavoro che insegnando un lavoro.
    • per mallar e thornton dare soldi è più efficace che fornire un lavoro, almeno se misuriamo il recidivismo
    • conclusione: 1 la riabilitazione è estremamente costosa 2 nn abbiamo ancora capito cosa funzione 3 il one fits all non esiste.
    • la prigione rende alla società? Le risorse dovrebbero essere concentrate per reprimere i giovani più pericolosi
    • Donohue e siegelman calcolano un elasticità di deterrenza di 0.15. Considerati i costi sembrerebbe poco conveniente aumentare la popolazione carceraria usa. Ad ogni modo serve un termine di confronto verosimile per trarre conclusioni.
    • Prison privatizzazione public policy di samuel brakel e kimberly gaylord
    • tesi: privatizzare parte della macchina carceraria. L efficienza crescerà ovunque.
    • opposizione alla privatizzazione. Motivi:1 deteriora l'immaginario simbolico 2 ci sono problemi legali
    • l importanza di un buon contratto.
    • il problema delle carceri statali:1 costi 2 sovra popolazione.
    • oggi negli usa la maggior parte dei servizi di giustizia (prigioni, tribunali, polizia) è privata.
    continua
  41. Behind Bars in the Land of the Free - James Wilson e John Lott
    • Reforms that Ignore the Black Victims of Crime John R. Lott Jr
    • Charges of racism flow freely in Professor Loury's recent book and this essay. 
    • But Loury forgets an important fact: for violent and property crime there is always an individual victim who gets hurt —for black criminals that victim is overwhelmingly black.
    • He also neglects acknowledging that we can't determine if the number of people in prison is "too high" without discussing the benefit from prison... system.  Looking at only the cost of imprisonment seems a very strange way to answer the question
    • Why Focus on the Race of the Criminals and Not Also the Race of the Victims?
    •  Blacks overwhelmingly commit crime against other blacks.... 90.2% of black murder victims were murdered by blacks....poor blacks commit crimes against poor blacks.
    •  If we punish black criminals a lot, isn't it possible that the reason we are doing it is because we care about the black victims?
    • When Are There Too Many People in Prison?
    • So the United States puts more people in prison than other countries?  By itself that isn't evidence that something has gone wrong.
    •  The evidence that punishment deters criminals is overwhelming.
    • United States also appears to have a relatively low violent crime rate compared to most other developed countries. 
    • Changes in arrest rates account for up to about 18 percent of the variation in murder rates (see Lott, 2007, Chapter 4).  Conviction rates explain up to another 12 percent.  Prison sentences another 10 percent and the death penalty another 10 percent. 
    • I don't put much weight in the cross-sectional analysis apparently favored by Loury simply because it is much easier to control for differences across countries with panel data, but the United States' high prison rate is at least balanced off by a relatively low violent crime rate. 
    • The International Crime Victimization Survey (ICVS) indicates that for the violent crime categories of sexual assault, robbery and aggravated assault, the U.S. looks remarkably safe.
    • The U.S. white murder rate is comparable to many countries in Europe, and is just a fraction of Russia's, one country that Loury compares the US to.  The difference is driven blacks
    • Even for the death penalty the vast majority of published refereed academic work finds that the death penalty deters crime
    • Why Focus on Prison as the Only Penalty?
    • The fact that blacks go to prison at relatively high rates is not the same thing as saying that they disproportionately bear the lion's share of criminal penalties.  Prison represents only one part of the penalties
    • The criminal justice system discriminates against higher-income criminals
    • Take the case of a bank embezzler with an income one standard deviation above the mean: he or she faces a total monetary penalty that is 4.94 times greater than that for an average income embezzler.
    • it isn't clear why an economist would advocate having greater penalties for a criminal simply because he has a higher income.  Economists normally view criminal penalties as making the criminal bear the harm that he is imposing on others. 
    • If Loury is after more equality in society, why not instead use the income tax to redistribute wealth?
    • There are at least 32 different types of collateral penalties... Overall these penalties are greater for higher-income criminals....
    • Another Type of Criminal Penalty
    • : The Death Penalty From 1976 to 2004, 65 percent of executions involved whites, but whites committed only 47 percent of murders.
    • it is hard to look at this data and claim that the death penalty is obviously adversely applied against minorities.  
    • Affirmative Action and Police
    • By eliminating or reducing standards on basic intelligence tests, police departments appear to have lowered the quality of new hires across the racial spectrum and made police less effective in solving crime.  These lower quality recruits have increased crime rates,
    • Addressing the Problems that Lead to Prison James Q. Wilson
    • we have put into prison a large fraction of our citizens... Loury says little about why this happened
    • He looks askance at those who speak about the "purported net benefits to 'society' of greater incarceration." I am one of those,
    • social scientists who have worked hard to understand...Let me summarize what Daniel Nagin, David Farrington, Patrick Langan, Steven Levitt, and William Spelman have shown... a higher risk of punishment reduces crime rates.
    • results of prison in America: It helps explain why this country has a lower rate of burglary than Australia, Austria, Canada, England, Germany, and the Netherlands, and a lower rate of auto theft than Australia, Austria, Canada, England, and Sweden. On the other hand, America's homicide rate remains much higher... America is more punitive, but except for homicide, it is also safer.
    • The central question is why blacks commit these crimes in such high numbers. My research, like that of Orlando Patterson and others, suggests that slavery and Reconstruction deeply harmed African American culture by making intact families rare and denying to black victims the same degree of police protection that was afforded to whites.
    • many black children have grown up in father-absent families.... 70 percent of black males in prison did not grow up with a resident father.
    • We can, of course, wait until men get in trouble and then try to rehabilitate...But the gains, on the average, are small: recidivism rates are reduced by about 10 percent.
    • If we knew how to make street gangs less attractive to boys we could reduce dramatically
    • The best approach is to invest in crime prevention programs aimed at young children... They include the Perry Pre-School program, nurse home visitations, various parent-child training programs, and certain school-based programs.
    • many of the best prevention programs cost a lot of money... defining some children as "at-risk" means talking specifically about black and Hispanic children in welfare homes,
    • the programs that work are typically smallintense efforts that may or may not work if they are scaled... good programs often lose out to bad ones because the latter, though equally devoted to prevention, lack supportive evidence but have political muscle.
    continua
  42. In attesa di giustizia di Carlo Nordio e Giuliano Pisapia
    • alcune riforme possibili: 1) introdurre un manager per tribunale 2) depenalizzare a manetta 3) ridurre gli appelli 4) togliere l'obbligatorietà dell'azione penale 5) separare le carriere 6) giudici collegiali nei casi più delicati (specie carcerazione preventiva) 7) favorire il patteggiamento 8) motivazioni contestuali 9) notifiche per via telematica 10) introdurre la querela temeraria 11) introdurre l'irrilevanza del fatto 12) introdurre la sospensione della prescrizione per irreperibilità 13) eleggere il CSM per sorteggio tra aventi diritto 14) diminuire le pene 15) ripristinare l'immunità parlamentare
    • i tempi del processo
    • il vulnus principale: i tempi della giustizia
    • è come coi bambini: la punizione deve seguire immediatamente il crimine per essere efficace
    • l'obbligatorietà dell'azione penale: favola vuota per nascondere l'arbitrio dei giudici.
    • la lentezza è spesso causata dai difensori che mirano alla prescrizione
    • produttività dei magistrati: il numero delle sentenze sfornate non sembra sfigurare nei confronti
    • perché allora le lungaggini? troppe garanzie (paradosso)
    • abbiamo importato il processo accusatorio senza il pragmatismo anglosassone
    • la macchina giudiziaria
    • burocrazia asfissiante ovunque. basterebbe pensare alle notifiche! un delirio di futilità
    • incompatibilità tra obiettivi e bilancio disponibile
    • i giudici non sono manager che sanno organizzare, se si eccettuano i casi di bolzano e torino. se ne provvedano di appositi.
    • risorse e sprechi
    • problema base: incompatibilità tra budget e target
    • depenalizzare! immagina la mole di lavoro per sequestrare una borsa taroccata. se solo lo si sapesse
    • i chirurghi passano più tempo coi moduli che col bisturi, idem gli insegnanti. lo stesso vale per i giudici.
    • il carcere non ha mai rieducato nessuno. è una scuola del crimine, una discarica sociale. spesso uno spreco
    • le intercettazioni
    • tesi: un po' utili per lo più dannose
    • richelieu: dammi una lettera e una forbice, ti manderò in galera lo scrivente
    • trattarle come male necessario, quindi ridimensionarle l'importanza e l'uso alla stregua di lettere anonime o confidenze. buone giusto per far partire l'indagine. evitare la trascrizione
    • la lotta al terrorismo non ne ha avuto bisogno
    • come il medico ha l'occhio clinico il pm ha l'occhio investigativo. oggi questa dote si estingue. troppa tecnologia, troppe intercettazioni
    • fuga di notizie, i colpevoli: legislatore (inerzia) pm (fughe calcolate) giornalisti (favori in cambio di articoli elogiativi)
    • le pene
    • siamo cattolici: pene enormi e applicazione volubile
    • chi ruba in tre case la notte rischia 30 anni. di solito ne riceve uno con pena sospesa.
    • le leggi prevedono tutto e il contrario di tutto. sono contraddittorie su molti fronti. c'è da stupirsi se tribunali diversi trattano diversamente lo stesso caso?
    • paradosso: le pene per la divulgazione di materiale pedopornografico sono più alte delle pene contro il reato di pedofilia
    • un caso di contraddizione: consenso informato e eutanasia passiva.
    • l'esposizione al fatto contingente della notizia. all'articolo sul giornale segue la legge. esempio grottesco della carcerazione preventiva: rilassata in caso di suicidi, rinforzata in caso di gravi crimini. ma è da sempre così: legge tortora, legge moro, legge marrazzo ecc.
    • incertezza del diritto. naturale esito
    • diminuire le pene
    • paradosso: tanto è facile entrare in prigione da non condannati quanto è difficile rimanervi da condannati.
    • il processo: tre gradi di giudizio
    • l'intelletto singolo è troppo vulnerabile, meglio la collegialità. meno gradi di giudizio più collegialità. in caso di disaccordo prevalga il favor rei
    • divieto di impugnazione al pm in grado di proscioglimento. divieto di impugnazione per reati minimi
    • schizofrenia legislativa
    • quantificazione cabalistica delle pene
    • prescrizione e indulto
    • indulto: impotenza e ipocrisia
    • non lo si motiva, non si riparte con un'importante riforma
    • giustizia e sicurezza
    • immaginatevi il nostro paese senza clandestini: reati dimezzati.
    • evviva le ronde. ormai in tutti i campi il privato affianca e deve affiancare il pubblico, anche la chiesa ricorre ai laici. facciamo in modo però che siano organizzate dalla polizia
    • legittima difesa: l'impostazione andrebbe capovolta: non chiedersi fino a che punto ci si debba difendere ma chiedersi fino a che punto lo stato abbia diritto a punire chi non ha saputo difendere. il proscioglimento deve essere pieno: il fatto non sussiste (controil classico "non costituisce reato"). [oggi nordio chiede che chi si difende non venga automaticamente indagato e chiamato a discolparsi ma che l'indagine proceda e che l'incriminazione avvenga dopo aver provato davanti ad un gip la colpevolezza per eccesso]
    • riforme costituzionali
    • 3 riforme: 1) ristrutturare il csm 2) togliere l'obbligatorietà dell'azione penale 3) ripristinare l'immunità parlamentare
    • csm: sorteggio per depoliticizzare l'organismo
    • in italia abbiamo il processo accusatorio senza responsabilizzazione del pm (es elezioni). un assurdo.
    • il processo accusatorio funziona solo se 1) c'è discrezionalità nell'azione penale 2) c'è incentivo al patteggiamento e 3) ritrattabilità dell'azione intrapresa
    • separazione delle carriere: dovuta. s'intende: il transito tra le due carriere non è automatico e l'organo di tutela non è lo stesso
    • giustizia e politica
    • ragione strutturale del contrasto: 1) la magistratura è controllore molesto e talvolta fazioso 2) l'amministrazione della giustizia non attribuisce cariche (Mastello: m'avete dato il ministero più fesso che ci sia).
    continua
  43. Seven How to Fix the Justice System - More Sex Is Safer Sex: The Unconventional Wisdom of Economics by Steven E. Landsburg - #sentenzesbagliateegrandine #verdettocoincidente #perbayescontatutto #giudiciecalcoloprobabilistico #affittareitribunali #controlannullamentoformale #ridurrestandardepene #lapenadimortefapaurasoprattuttoaicriminali #le3lezionidiehrlich #condannecolbudget
  44. Bias Against Torture di Robin Hanson
    • Suggest adding the whipping post to America’s system of criminal justice and most people recoil in horror. But offer a choice between five years in prison or 10 lashes and almost everybody picks the lash. What does that say about prison? -
    • Not even the most progressive reformer has a plan to reduce the prison population by 85 percent.  I do: Bring back the lash. Give convicts the choice of flogging in lieu of incarceration...
    • Of course some people are simply too dangerous to release — pedophiles, terrorists and the truly psychopathic, for instance. But they’re relatively few in number. … Incarceration destroys families and jobs, exactly what people need to have in order to stay away from crime.
    • 12% of its “detained” kids are sexually abused each year, versus 4% of adult prisoners.  0.3% of US non-prisoners report rape each year, versus a world median of ~0.05%. -
    • I might rather be branded with an iron, or hang in a stockade for a few days, than suffer at large chance of rape.  Branding or stockades seem less cruel than rape in pretty much any book. -
    • Compared to prison, punishments like torture, exile, and execution are not only much cheaper (the US spends $68B/yr on prisons), but they can also be monitored more easily, letting citizens better see just how much punishment is actually being imposed
    • This also seems a sad example of empire bias.  We assume prison rape is the sort of thing a large organization should be able to control, so we presume modest “reform” is sufficient.  It’s not.
    • Stunning stat:... 95 percent of the youth making such [sex abuse] allegations said they were victimized by female staff.
    • Torture has two benefits over imprisonment.  It’s cheaper for the state to impose and it doesn’t prevent the criminal from engaging in useful labors (such as parenting and working at a job) for long periods of time. -
    • The primary disadvantage of torture is that it doesn’t result in the incapacitation of criminals and so leaves them free to strike again....Many convicted criminals, however, don’t pose a risk to society.  Men convicted of securities fraud, for example, are frequently barred from the stock market and so their freedom won’t endanger society.  Because of its far lower cost, the U.S. should torture rather than imprison criminals who don’t need to be removed from society.
    • Imagine a society like ours, but with a moral norm against ever using a right hand to hurt anyone.  They kill, rape, torture, and so on, but always with their left hand, never with their right.  They are proud to live in a civilized society, and are disgusted by barbaric societies where right-handed harm is common.  Their disgust sometimes makes them war against barbarians, to civilize them.  But even in war they are careful to show their moral superiority by only killing with their left hands.   Are these people as moral as they believe? -
    continu