martedì 8 marzo 2011

Wilma si tiene la clava.

Secondo Susan Cross e Laura Madsen le donne sono meglio predisposte verso la "socializzzione"... prendiamo un fenomeno come quello delle aggressioni, secondo le studiose le donne tendono ad evitarle perchè maggiormente impegnate nella salvaguardia dei legami sociali... è una spiegazione all' apparenza plausibile ma che, molto semplicemente, non concorda con i fatti osservati... studiando quel che accade nelle relazioni intime, i ricercatori si sono accorti di quanta inattesa aggressività esprimano le donne... questa loro attitudine sopravanza quella maschile... Non è politicamente corretto dirlo ma questa conclusione è supportata da evidenze consolidate... In altre parole, è più probabile che sia la donna ad attaccare psicologicamente e fisicamente il suo partner - si va dallo schiaffo all' uso di armi mortali... Queste aggressioni non ricevono l' attenzione che i media riservano alle aggressioni maschili per diverse ragioni... 1. l' uomo è meno propenso a denunciare la violenza ricevuta... 2. quando esiste una violenza reciproca la polizia tende a concentrarsi sull' uomo... 3. le donne sembrano più a loro agio nel ruolo di vittime... 4. (di gran lunga la ragione più rilevante) gli uomini sono più grandi e più grossi e, a parità di intenzione violenta, i danni causati sono più ingenti... le donne sono anche responsabili della maggior parte degli abusi infantili, sebbene questo dato sia indebolito dalla considerazione che passano più tempo con i bambini... sta di fatto che, considerando l' evidenza, le donne sono più portate alla violenza qualora l' indagine si limiti alle relazioni intime... per contro, la donna difficilmente colpirà uno sconosciuto... una donna altresì esprimerà resistenza nel premere un bottone per uccidere nemici lontani e sconosciuti, anche se persistono valide ragioni... cosa che invece l' uomo è propenso a fare qualora dai suoi calcoli vi sia una convenienza... le ricerche sul campo ci dicono anche che l' uomo "aiuta" più della donna, ma questo perchè la gran parte delle ricerche si focalizza su situazioni in cui il beneficiato è uno sconosciuto o quasi... in realtà l' attaccamento della donna per i familiari sembra maggiore rispetto a quello espresso dall' uomo... concluderei dicendo che la donna ha maggiori attitudini sociali solo se definiamo "social" equivalente a "one-to-one close intimate relation", nei casi invece in cui sono implicate "broader group connection" l' uomo sembra più sensibile, nel bene e nel male... mi sento in obbligo di aggiungere che dopo l' esposizione documentata dei nostri argomenti, Susan Cross e Laura Masden hanno abbandonato le loro posizioni pregresse per spostarsi via via su interpretazioni che collimano con quella data anche qui... è così che la scienza dovrebbe funzionare..."

Roy Baumeister - Is there anything good about men?


Curiosi anche gli esperimenti condotti sui "bambini in cortile": lasciati a giocare per un' ora, i maschietti, magari superficialmente, interagiscono bene o male tutti tra loro; le femminucce, al contrario, tendono a creare gruppetti che legano molto pur isolandosi. Anche l' introduzione del "terzo" incomodo all' interno della coppia da esiti differenti: i maschietti tendono ad accogliere, le femminucce fanno invece muro. Sono esiti compatibili con il fatto che la bambina è più preoccupata di salvaguardare l' intimità e la qualità del legame, il maschietto ad estenderlo.

FONTI: sulla maggiore predisposizione femminile alla violenza di coppia, il metastudio più comprensivo è quello di J. Archer: Sex differences in aggression betwen heterosexsual partners: a metanalytical review - Psychological Bulletin, 126, 697-702.