giovedì 24 marzo 2011

Falce e carrello

Che tipo è il Caprotti. Un tipo cattivo, cattivissimo. Come Montanelli. Un mostro che, osservato oggi dismettendo l' occhiale ideologico, risulta però una normalissima persona di buon senso dotato di carattere.
Ma anche lui ci tiene a dire chi era: era un imprenditore. Cattivo, buono, ognuno giudichi. Purchè lo si consideri un imprenditore.
Ci tiene molto perchè non è disposto a riconoscere la stessa qualifica ai suoi avversari: le Coop. Una struttura legata a doppio filo con la politica in un flusso interminabile di favori reciproci. D' altronde, sono o non sono il più colossale conflitto d' interesse dell' Italia post bellica? Gli altri conflitti, al confronto, impallidiscono.
I caratteri tipografici del testo sono cubitali, evidentemente il Caprotti ci tiene a farsi leggere dalla massaia che serve da mezzo secolo. Il capitolo più bello racconta del 68, il lato ridicolo del movimento, oggi chiaro a tutti, allora aveva pochi ammiratori. Ma è bello anche quando fa nomi e cognomi.
Come quello di Mario Zucchelli. Una vita dentro e fuori dal municipio di Modena. Quando c' è da comprare uno scampolo di terreno per bloccare i progetti altrui basta una telefonatina al sindaco di Vignola e il gioco è fatto.
Come Pierluigi Stefanini, sempre in buoni rapporti con la Sovraintendenza delle Belle Arti. Esselunga cerca di costruire a Casalecchio di Reno? Ed ecco il ritrovamento di preziosi reperti che blocca tutto per decenni. Disperati si decide a vendere alla illogica offerta della Coop. Naturalmente tutto si sblocca nel giro di qualche mese ed ecco il monopolio.
Poi c' è Turiddo Campanini, il ras di Firenze. Qui nel 61 Esselunga è la prima a sbarcare grazie alle licenze concesse da un Prefetto poi rimosso. Comincia il fuoco di sbarramento già inaugurato da La Pira (sembra che i supermarket tolgano l' anima). Al momento di cambiare sede la pratica s' incaglia in Comune per lungaggini burocratiche. Il venditore dei terreni rinuncia. Dopo 15 gg compra Coop (che non toglie l' anima). Dopo un mese la pratica è sbloccata, si puo' partire con i lavori.
Bruno Cordazzo è l' uomo coop in Liguria. La sua mano sui piani regolatori di genova ha garantito il monopolio alle coop. Tutti i tentativi di "entrare" sono stati frustrati.
Si prosegue con Aldo Soldi ed altri ancora tutta gente che preferisce frequentare i palazzi piuttosto che i loro negozi. Su fino a Romano Prodi il quale ha auspicato in un Porta a Porta la vendita di Esselunga alla Coop. Il vecchio leone 82enne si è incazzato e da lì è nato il libro.
Lasciamo perdere il noioso capitolo sul regime privilegiato delle coop in tema fiscale, contributivo e finanziario. Un regalino della politica sempre ben accetto.
Il volume 8carissimo) è impreziosito dalla prefazione dell' anconetano geminiello Alvi, economista-letterato del Corriere della Sera. Ci racconta l' uomo e la sua avventura. Allega tabelle a riprova che i Supermercati Esselunga sono i più efficienti per metro quadro, hanno i prezzi medi notevolmente più bassi, e poi conclude notando come i prezzi delle Coop nelle città dove è presente Esselunga siano molto più bassi rispetto a dove esiste un monopolio.
Personalmente ne vorrei tanti di Caprotti. Quando i concorrenti litigano rivendicando per sè il primato, sono io (consumatore) a godere, e Caprotti è un tipo fumino. Magari ce ne fosse uno nelle assicurazioni o nelle banche.


A proposito di cassiere. Il libro è riccamente corredato da materiali eterocliti, foto d' altri tempi, tabelle, riproduzione di corrispondenza e atti notarili. Non manca la foto che illustra, all' apertura del primo supermercato italiano (viale Regina Giovanna, a Milano), la prima cassiera che inizia la sua infinita sommatoria sotto l' occhio vigile del Caprotti (Alvi: "...ed eccolo trentaduenne Caprotti, inorgoglito, con gli occhi resi ancor più appuntiti dalla precoce stempiature, guarda una cassiera fare bene il suo lavoro digitante") e il vecchio Crespi (socio) più consorte con veletta. Lei, la cassiera, purtroppo è di spalle, "fa bene il suo lavoro" e non sembra malaccio.