sabato 8 gennaio 2011

Scene da un matrimonio

Nell' inferno puoi imbatterti anche stando quaggiù sulla terra.

Secondo Bergman, uno dei luogni deputati a questo incontro è il matrimonio.



A metà del film io e la Sara abbiamo organizzato le scommesse sul "finale".

Ecco allora i sette finali "papabili" per la storia in questione.

1. Finale "chabroliano": lui fa tanto lo spigliato cercando di "aprire" la coppia e facendo soffrire lei. Ma poi, quando lei esce dal guscio, è lui a restare scottato e ad accorgersi di non essere all' altezza.

2. Finale "conciliatorio": tempesta in un bicchier d' acqua. Tutto torna in ordine e amici come prima.

3. Finale "modernista": alla fine ci si lascia da persone "civili", si stringono i denti al momento e presto ciascuno trova la sua strada.

4. Finale "troufauttiano": la cosa si risolve in un rimescolamento di coppie continuo.

5. Finale "tragico": lei non sopporta e collassa.

6. Finale "tutti contro tutti": trionfo dell' odio totale con un generalizzato "mandarsi a fare in...".

7. Finale "femminista": moglie ed amante si alleano contro il marito meschinello.

8. altro.

Avevo optato per 1. Non ho vinto, ma non ho neanche perso: nemmeno Sara c' ha visto giusto.

Il bello di queste scommesse è che puoi fare un po' di soldi, ma ti aiutano anche a riflettere sul film.

Come collocare infatti il finale reale? Non è facile rispondere e la discussione in merito non è mai improduttiva.

Siamo addivenuti finalmente ad un accordo: il finale bergmaniano rientra nella tipologia 4.

Spiego meglio cosa ho in testa: il matrimonio è la tomba dell' amore ma dell' amore non si puo' fare a meno. Tutto cio' scatena una dinamica ben precisa: ci s' innamora, ci si unisce (e l' unione più completa è quella matrimoniale), poi l' amore muore per ricrearsi altrove e compiere di nuovo una parabole simile destinata a rinnovarsi.

Marianne e Johan possono di nuovo amarsi sinceramente, ma solo dopo il divorzio e il nuovo matrimonio con terzi.

La dinamica è simile a quelle di Trouffaut (Jules et Jim) ma nel francese c' è sempre un che di giocoso, in Bergman aleggia una fatica di Sisifo.

La posizione filosofica vincente mi sembra proprio quella del marito: è bello reincontrarsi ma, ammettiamolo, ci manca qualcosa. Lei, più razionale ed ottimista, con l' incubo finale sembra convertirsi al senso d' incompletezza di lui.