lunedì 24 gennaio 2011

In buone mani?

Nella nostra società la comunicazione commerciale propone diversi modelli per i nostri giovani (e non solo). Si parla molto dei danni che comporta lasciare un simile potere nelle mani di biechi individui interessati solo al profitto.

Vediamo un po' più da vicino se, per lo meno in via teorica, le conseguenze sono tanto nefaste.

La creazione e l' imposizione di un Modello porta con sè: Felicità, Frustrazione o Indifferenza.

Il Modello commerciale intende evitare come la peste l' Indifferenza.

Anche la Frustrazione è vista con sostpetto dal Modello commerciale: i frustrati sono sempre pronti ad ingrossare le file degli Indifferenti. Ne converrà anche il più appassionato sostenitore della teoria dei "bisogni indotti".

Disponiamo di alternative migliori?

Forse no.

Pensate solo al caso di alcuni pedagoghi snob, potrebbero essere tentati dal proporre taluni Modelli elitari, per esempio quello del giovane studioso che vince il premio Nobel. Ma pensate a quanta frustrazione diffonderebbero in questo modo!

E' concepibile d' altronde una società senza Modelli? Non penso proprio, di riffa o di raffa finirebbero per emergere.

Ma ammettiamo pure per amor di discussione che l' ambiente non proponga alcun Modello: ognuno si creerebbe il suo.

Non cesseremmo per questo di dividerci in Felici e Frustrati visto che molti collocherebbero l' asta troppo in alto. la "pubblicità" del modello ha solo un effetto amplificatorio.

Allora, cosa c' è che non va con il modello pubblicitario?

http://econlog.econlib.org/archives/2006/12/teaching_bias.html