Abbiamo visto La ragazza del lago. L' interpretazione del film è stata divergente.
VERSIONE 1. La futura vittima ricattava moralmente il padre dopo averlo visto commettere un delitto: lasciava morire il figlio autistico sotto i suoi occhi.
VERSIONE 2. La vittima stressava il padre ricordandogli l' incuria che costò la vita del figlio autistico.
La morte del figlio è cruciale, il regista ci fa solo capire che figlio e padre, in quel momento, stanno in due stanze separate. C' è però anche una madre disperata che non vuole sapere nè ricordare.
La seconda versione è un po' tirata per i capelli, lo ammetto. E' la mia.
Mi piace di più, primo perchè fa dell' assassino una persona più vicina a noi: chi non ha momenti di sconforto accudendo un figlio autistico che grida tutto il giorno? Chi non ha quei fugaci momenti di odio nei suoi confronti?