lunedì 28 ottobre 2024

Istruzione e fertilità

 Gli economisti affermano con grande sicurezza che l'istruzione riduce la fertilità perché aumenta il costo opportunità di avere figli. Più istruzione hai, più alto è il tuo reddito; più alto è il tuo reddito, più reddito perdi avendo figli. Ma anche in termini di pura teoria economica, questo è un argomento debole. Certo, l'istruzione aumenta il costo di avere figli; ma l'istruzione ti dà anche il reddito per permetterti più figli. Qualsiasi economista convinto che l'istruzione debba ridurre la fertilità dovrebbe anche credere che riduca, che ne so, le vacanze. Dopo tutto, le vacanze portano via tempo e per la persona istruita questa perdita è particolarmente elevata. I sociologi hanno una storia decisamente migliore: l'istruzione cambia i valori di chi studia.


n.b. questo è consolante. significa che alta istruzione e fertilità possono convivere.

Arte & Bellezza Danto e neuroestetica.

Cos'è l' Arte? E' quella cosa là.
Cos'è la Bellezza? E' questo sentimento qua.
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Riccardo Mariani
Nel senso che Arte è cio' che definiamo come tale. Cioè che tutti noi "definiamo" come tale, e non è facile mettersi d'accordo. Di solito, se qualcosa finisce in un museo o in un libro di storia dell'arte è arte, significa che almeno tra gli intenditori c'è un certo accordo.
Riccardo Mariani
Nel senso che Bello è cio' che mi crea certi pruriti nel cervello (lo psicologo evoluzionista sarà designato a spiegare perché li sento).

Una conseguenza è che si puo' parlare d'arte disinteressandosi della bellezza (e viceversa).

venerdì 25 ottobre 2024

malattia dei costi nella sanità e nella scuola

 Il medico-spazzino.


Supponi che esista una società in cui tutti fanno gli astronauti. Chi raccoglierà la spazzatura? Semplice: un astronauta che si dimetterà per fare lo spazzino ed essere pagato quanto un astronauta se non di più. La spazzatura va raccolta, non ci sono santi. La sorte dei musicisti è esattamente quella dello spazzino di cui all'esempio: Mozart e Haydn componevano quartetti per archi un quarto di millennio fa. Da allora, la scala dell'economia mondiale è aumentata di almeno cento volte e gli standard di vita materiali nell'Europa occidentale sono cresciuti di 20 volte, forse di più. La nostra capacità di viaggiare, costruire, calcolare, comunicare o semplicemente produrre cibo si è trasformata in modo irriconoscibile. E tuttavia la produttività di un concerto per quartetto d'archi è sempre stata ferma: ci vogliono ancora quattro musicisti impegnati tra i 25 e i 30 minuti. Attorno a questi quattro sono cresciuti mestieri molto più produttivi e più pagati, questo cosa significa? Che nessuno farà mai il musicista ma si dedicherà ad altre carriere. Se vuoi ascoltare un quartetto, insomma, devi pagare un musicista come un broker di borsa, esattamente come nell'esempio pagheresti uno spazzino come un astronauta. Veniamo al costo dell'assistenza sanitaria e scolastica. Invece che al violoncellista pensate a un'infermiera che cambia una medicazione su una ferita, o a una maestra d'asilo che insegna alcune nozioni di base di lettura e conteggio a una classe di bambini. Pretendere che queste persone diventino "più produttive" e "tengano il passo" con il resto dell'economia sembra lo stesso tipo di errore di base di chi insiste che il quartetto d'archi suoni "più forte e/o più velocemente". Forse non si può o non si dovrebbe fare. Come con la musica potremmo lasciare che nessuno faccia più il medico: gli stipendi scenderanno relativamente e la gente preferirà altri mestieri; i settori depauperati verranno svolti su base volontaria (come molti musicisti fanno). Oppure possiamo concordare che - proprio come nel caso degli spazzini - l'aumento dei costi a produttività costante è qualcosa per cui siamo disposti a pagare perché riteniamo il servizio necessario. Dopo tutto, questo effetto si produce perché ci siamo tutti arricchiti, quindi i soldi non dovrebbero mancare.

p.s. il dissesto del servizio pubblico sembra dovuto al fatto che il privato ha compreso che un simile servizio a bassa produttività viene comunque richiesto e quindi paga gli spazzini come astronauti, da qui l'emorragia di spazzini... pardon medici e infermieri dal SSN.

p.s. Sì ma la scuola? Non sembra che il privato paghi di più, anzi. Non saprei dire. Forse incide il fatto che i vecchi sono sempre di più mentre i bambini sempre di meno.

p.p.s. p.p.s. Un'altra differenza tra sanità e scuola potrebbe stare nel fatto che, pur producendo entrami risultati minimi in termini rispettivamente di salute o formazione del capitale umano, lo fanno con varianze differenti: la scuola è poco incisiva sia nella media finale che nel caso singolo, la sanità lo è nella media finale ma non nel caso singolo. Detta più semplicemente: i medici tanti ne curano e tanti ne ammazzano. Senonché, i fallimenti sono mascherabili e i successi ben visualizzabili. In queste condizioni la pretesa dei servizi sanitari è più forte che la pretesa di servizi scolastici, cosicché per i primi c'è più richiesta di privato.

virtue signalling

 Esibizionismo morale.

"Due intellettuali francesi, Raymond Aron e Simone Weil, si trovavavno nei Giardini del Lussemburgo a Parigi, a fare una passeggiata con la famiglia di Aron. Il tempo era splendido e tutti erano pieni di gioia, tutti tranne Weil, che era in lacrime. Quando le fu chiesto il motivo del suo dolore, spiegò: "c'è uno sciopero a Shanghai e le truppe hanno sparato sui lavoratori".
Simone Weil era una di quelle persone che non riescono mai a sottrarsi al torrente di sofferenza in cui si ritrova immersa l'umanità. Povera Simone. Quando chiamo tutto questo "esibizionismo morale" spero sia chiaro che non voglio assolutamente intaccarne l'autenticità di fondo. L'esibizione riguarda i nostri corpi - che hanno vita autonoma - non la nostra mente. Voglio semmai "denunciarne" la "mostruosità", ovvero la distanza che si prende in questo modo dalla persona media. Sì, al mondo esistono persone "mostruose" sia nel bene che nel male. Entrambe vengono viste come se costituissero un pericolo e, secondo me, non completamente a torto.
p.s. Marco Maria Trasatti, questa è l'illustrazione (spero sufficientemente problematica) di un concetto che ho utilizzato nel nostro scambio.

E' possibile una filosofia sperimentale?

 E' possibile una filosofia sperimentale?

Dovrebbe essere di questo tipo: ponetevi una domanda filosofica e isolate 2/3/4/5 risposte "papabili". Adottatene una per un certo periodo di tempo e discutetene - anche litigando... forse meglio se litigando - con chi la pensa diversamente. Poi cambiate passando a sostenere un'altra posizione ripetendo le discussioni di cui sopra. Procedete in questo modo fino all'esaurimento delle posizioni isolate. Al termine, chiedetevi in quale discussione vi siete sentiti meglio (più tranquilli, più sereni, più sicuri, più "in controllo", più a vostro agio...). In base alla risposta saprete qual è per voi la migliore filosofia.
Una mentalità empirica allergica alla filosofia tradizionale potrebbe abbracciare quella sperimentale? Non credo. Una mentalità empirica pensa che noi decidiamo a cosa credere decidendo a chi credere. La filosofia non sarebbe quindi una ricerca della verità ma una costruzione dell'identità. Cambiare posizioni a piacimento significherebbe cambiare identità a piacimento, cosa possibile forse per uno schizofrenico ma non per una persona ordinaria.

giovedì 24 ottobre 2024

La sicurezza del nucleare.

 La sicurezza del nucleare.

Le centrali nucleari, laddove consentite, sono tenute a uno standard di sicurezza "il più alto ragionevolmente ottenibile". Supponiamo che un'azienda inventi una centrale nucleare che è due volte più economica e due volte più sicura dei modelli esistenti. Potrebbero vendere la sua energia a un prezzo leggermente inferiore al costo dei modelli esistenti, quindi intascarsi un bel profitti. Ma l'autorità di regolamentazione dirà che poiché è economica, ci sono più soldi da spendere per la sicurezza e richiederanno di conseguenza miglioramenti della sicurezza finché non costerà tanto quanto i modelli esistenti (anche se il nuovo modello era già due volte più sicuro). Ciò dichiara impossibile per decreto rendere il nucleare più economico, il che significa che si continuerà a usare il carbone per sempre, anche se il carbone è molto più pericoloso.

controsegnalazione social

Tranquilli, è perfettamente sensato.
Mettere su internet le foto delle proprie ginocchia abbronzate, perché mai dovremmo farlo? Fotografare i piatti degustati per diffondere ovunque la propria dieta, ne vale davvero la pena? Redigere l'elenco delle spiagge visitate arricchisce davvero il mondo dell'infosfera? Mettere in posa la propria famiglia per farla apparire perfettina è una faticaccia adeguatamente ricompensata? Discutere con estranei su micro-disaccordi relativi a questioni che non ti riguarderanno mai, non è forse una perdita di tempo?! Domande retoriche? No, se anziché eroi in viaggio sul mare di questa esistenza ci consideriamo come semplici macchine biologiche progettate per giocare ovunque a giochi simbolici di status, dedicarsi a questo genere di attività non solo ha senso, ma, se i costi sono bassi come ora, è addirittura inevitabile. Chi non lo fa cerca solo di "controsegnalare" esibendo il proprio riserbo.

Vita social dopo l'abiura -

 Vita social dopo l'abiura -


Da quando in Agosto ho sospeso la mia credenza in Dio, passo, anche ai miei occhi, per un idolatra della Scienza. La cosa mi preoccupa ma riflettendoci mi consolo pensando: calma, non credo certo che la Scienza conduca a verità reali e oggettive (come forse è doveroso per uno scientista doc), altrimenti mi sarei tenuto la vecchia fede, più solida. Mi limito a dire che "la scienza funziona" (come doveroso per un pragmatista doc) e finirla lì. Ma funziona veramente? Penso di sì ma questo non lo so bene poiché sono un asino in materia. Quello che so è che quando lo dico al mio interlocutore si zittisce e io "vinco" la discussione a mani basse. Oddio, che si achiaro, di solito non "vinco" mai niente perché sui social nessuno ammette mai le sue debolezze, di certo mi mette in una posizione di tranquillità, una posizione in cui mi sembra di giocare "come il gatto con il topo". Ovvero, al limite mi si obbietta che la Scienza non dice cio' che io le faccio dire, dopodiché siamo sul mio terreno e si puo' anche discutere nel merito (ho sempre in tasca qualche studio scientifico da sfoggiare, la cosa è abbastanza impressionante). Oppure mi si obbietta che "la scienza non si occupa di queste cose", il che non è quasi mai vero, oppure, se è vero, fa diventare l'oggetto della discussione irrilevante, almeno per me (*). Quando poi mi si obbietta velatamente che mettere al centro di certe questioni la scienza sia socialmente pericoloso, ho gioco facile nel replicare che si puo' far finta di mettere al centro qualche ideale più nobile (la lezione esoterista è ancora valida). Insomma, la scienza probabilmente "funziona" poiché noi tutti siamo impressionati dalla tecnologia che produce, di certo funziona per "vincere le discussioni sui social", poiché nessuno osa replicare quando lo affermi e chi lo fa passa sulla difensiva. Al momento, devo dire, mi trovo abbastanza bene con questa impostazione, soprattutto perché molto "economica" ( = a esiguo carico cognitivo).

p.s. Se parliamo d'amore, per esempio, è abbastanza chiaro che la scienza se ne occupi in modo arido ma secondo me la parte più bella dell'amore si vive nella vita di tutti i giorni, oppure nelle poesie, non in una discussione social che ti contrappone ad altri e intendi "vincere

Dizionario filosofico: "esternalismo".

 Dizionario filosofico: "esternalismo".


Chiediti se una persona che dice di soffrire puo' sbagliarsi. L' "internalista" dice di no, l' "esternalista" dice di sì.

Tipo che l'esternalista vi apre il cervello, vede che non si attivano certi circuiti e pensa che vi state sbagliando.

mercoledì 16 ottobre 2024

il demonio

 

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Condiviso con Amici, tranne: Eleonora Parnigoni, Milena Parnigoni, Benedetta Marni, Caterina Marni
Amici tranne...
"... è pratica della Scrittura e della parola nominare ogni spirito immondo Diabolus, da Dia, che è Due, e Bolus, che è Boccone, perché divora due cose, il corpo e l'anima. E questo è in accordo con l'etimo, sebbene in greco Diabolus significhi rinchiuso in prigione, il che è anche appropriato, poiché non gli è permesso di fare tanto male quanto vuole. Oppure Diabolus può significare Discendente, poiché è sceso, cioè è caduto. È anche chiamato Demone, cioè Astuzia del Sangue, poiché ha sete e procura il peccato con una triplice conoscenza, essendo potente nella sottigliezza della sua natura, nella sua esperienza secolare e nella rivelazione degli spiriti buoni. È chiamato anche Belial, che significa Senza Giogo o Maestro, poiché può combattere contro colui al quale dovrà essere soggetto. È chiamato anche Belzebù, che significa Signore delle mosche, cioè delle anime dei peccatori che hanno lasciato la vera fede di Cristo. Anche Satana, cioè l'Avversario; vedi S. Pietro ii: Come tuo avversario il diavolo si aggira, ecc. Anche Behemoth, cioè Bestia, perché rende gli uomini bestiali. Ma lo stesso diavolo della fornicazione, e il capo di quell'abominio, è chiamato Asmodeus, che significa la creatura del giudizio: poiché a causa di questo tipo di peccato fu eseguito un terribile giudizio su Sodoma e le altre quattro città. Allo stesso modo il diavolo dell'orgoglio è chiamato Leviatano, che significa la loro aggiunta, perché quando Lucifero tentò i nostri progenitori promise loro, per orgoglio, l'aggiunta della Divinità. Di lui il Signore disse attraverso Isaia: Lo visiterò sul Leviatano, quel serpente antico e tortuoso. E il diavolo dell'Avarizia e della Ricchezza si chiama Mammona, che anche Cristo cita nel Vangelo (S. Matteo VI): Voi non potete servire Dio e Mammona..."
Potrebbe essere un'illustrazione
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Riccardo Mariani
L'origine del Demonio mi sembra abbastanza chiara: se il nostro comportamento è dubbio, la nostra coscienza (ovvero il nostro avvocato difensore) ci racconta una storia che dà la colpa alle circostanze, al diavolo o ai nostri cattivi nemici, tutti terribili agenti con un tono provocatorio e una connaturata capacità di de-escalation. Queste visioni cervellotiche ci rendono ciechi di fronte alla realtà di ciò che siamo. Siamo giocatori tutti tesi a preservare il nostro grado di prestigio/dominanza anche di fronte a segnali impercettibili emessi da terzi che sembrano declassarlo. Siamo, in breve, giocatori di strani giochi di status che imitano strategie che hanno funzionato per milioni di anni.