sabato 5 dicembre 2015

Oltre lo stato assistenziale di Wilfred Prewo


Oltre lo stato assistenziale di Wilfred Prewo
  • un prodotto tipico dell europa: la disoccupazione. un caso? no, colpa dello stato assistenziale
  • previdenza: prestazioni standardizzate. one fit all. disconosciuta la ns diversità
  • demografia: il problema nn è se riformare ma come?
  • la proposta SRP conto risparmio previdenziale: creare un fondo previdenziale gestito personalmente. la parte non usata resta alla persona
  • requisito del minimo/nessun nuovo fondo (solo cambio di mani)/rettifica solidarietà tra CRP
  • livello minimo obbligatorio (sanità/previdenza) dipendente dal reddito
  • concorrenza tra fornitori di servizi
  • residuo: consumi? eredi?
  • crp gestito dall' inps per evitare le barricate
  • novità? no: medisave di singapore
  • obiezioni: le persone nn sono informate e nn sono abbastanza mature. ci sono i consulenti
  • ob: la gente si ammalerà pur di risparmiare. c'è un risparmio obbligato
  • pensioni: passare dal contratto tra generazioni (impostura visto che le gen future nn ci sono) al contratto familiare. la vera politica familiare
continua









Sul lavoro uomini più produttivi

Yana Gallen: Job Market Website:



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venerdì 4 dicembre 2015

Una alternativa alla laicità Luca Diotallevi


  • laicità italica, sentenza casavola: laicità non è indifferenza ma salvaguardia; i principi cattolici concorrono ad alimentare la ns laicità
  • cardinal martini: la laicità tiene conto delle tradizioni
  • la laicità di martini e casavola sembrerebbe incongrua. cosa significa tener conto delle tradizioni se ne esistono molte che confliggono? come si fa a dire che i principi cristiani alimentano la laicità?: non si puo' essere arbitri e conocorrenti nello stesso tempo

L'illusione dell'ateismo di Roberto Timossi

L'illusione dell'ateismo di Roberto Timossi
  • Cap1 scienza e fede
  • il revival dell ateismo: dawkins e i suoi amici italiani
  • Ateismo contemp: pretende di dimostrare la nn esist. Per il resto simile al passato
  • un fatto contro l'incomp.: Gli scienziati credenti: molti
  • einstein: un panteismo confusionario dietro il quale, comq, trapela un sentimento religioso
  • Argumeentum ad verecondiam: si chiama uno scienziato e lo so fa parlare d altro. Di dio x es. poi lo si prende sul serio per il suo grande sapere in altre materie
  • Tesi: scienza e fede hanno l una bisogno dell altra
  • Odifreddi: religione = superstizione
  • Carnap: la parola dio nn ha senso
  • Odifreddi: la logica confuta dio. Critica: la logica si ferma alla validità formale nn si occupa di "esistenza"
  • Mainardi: fede = irrazionalità freud: fede e consolazione
  • Barrett vs freud: xchè dio nn avrebbe dovuto farmi in modo da credere? Se la scienza mi spiega xchè amo mia moglie significa forse che nn la amo? Se siamo nati x credere significa solo che credere è l opzione più semplice
  • La stessa scienza comprende molto atti di fede. ammissione di odifreddi.
  • I postmoderni eco e vattimo: tutto è vanità. La verità filosofica è deleteria in politica. Matrice cattolica del postmodernismo italico. Critica: i numi postmoderni nietzsche e heidegger nn sembrano molto democr.
  • Steven weinberg: universo senza scopo. tipica tesi neopositivista. w aggiunge: è una posizione che ci rende infelici, anzi, appena in grado di sopravvivere
  • La tesi di w ripugna alla mente umana: john eccles. alternative di pari potenza sono preferibili
  • Paul davis: x dare senso a x devi uscire da x
  • e qui si torna a swinburne: o recgresso infinito o causa prima: la seconda alternativa è più semplice
  • imho: discorso tipico 1) l'universo nn ha senso 2) la cosa ci ripugna e dio dà senso all'universo 3) e chi dà senso a dio: regresso infinito 3) arg. swin: l'ipotesi si sio è più semplice 4) e se l'universo fosse eterno e da sempre esistente? 5) ci sarebbe cmq la domanda perché esiste anziché no e si tornerebbe all alternativa regresso infinito/dio 6) non posso dire che l'universo ha senso in sé? eviterei di introdurre l'ente dio e occam sarebbe più felice 7) certo che puoi ma devi introdurre cmq uno spirito connaturato all'universo, una specie di posizione panteista, l'universo come mero oggetto fisico nn puo' avere senso, tu stesso lo dici al punto 1 8) ok, allora sono panteista, mi sembra meglio che teista 9) il panteismo, che resta una religione, da un lato è cervellotico da comprendere (cos'è sto spirito immateriale presente anche nei sassi?), il teismo ha a disposizione molte più analogie semplici per essere compreso (dio crea come creo io quando costruisco un manufatto), inoltre, proprio per rendersi comprensibile, il panteismo si trasforma sempre in un politeismo primitivo: il dio del fuoco, quello del fiume ecc. perdendo sul fronte di occam.
  • l epistemologia contemporanea, rispetto al muscolarismo neopositivista, sottolinea i limiti della scienza: per popper puo' solo falsificare, per kuhn è soggetta a elementi sociologici, per quine è sempre indeterminata...
  • l'unico vero alleato dell'ateismo scientista: il fideismo. innegabili i pregiudizi anti-scientifichi
  • la via estrema di paul davis: per arrivare a dio la scienza è una via migliore rispetto alla teologia
  • cap3 la prima mossa fede ed evoluzione
  • l argomento nuovo dello scientismo contemporaneo: l'evoluzione ci ha mostrato la potenza del caso. 
  • ob: non è tanto all'evoluzione che dobbiamo vedere ma all'origine dell'universo: big bang vs universi paralleli
  • il letteralismo non è tipico solo dei fondamentalisti ma anche degli scientisti: serve per confutare la bibbia e dichiarare l'incompatibilità con la scienza. vedi asimov. in questo progetto collaborano inconsapevolmente i concordisti alla Capra.
  • bibbia: scrigno di metafore, storia e poesia. una biblioteca con diversi generi
  • perché le condizioni di partenza dell'universo erano quelle? una scienza che non risponde è una scienza a metà!
  • il teorema della singolarità ci dice che non possiamo dimostrare le cause certe di un evento singolo ma cio' non toglie che possiamo formulare ipotesi più o meno plausibili
  • aggirare il problema della prima mossa: universo inflazionario: l'espansione iniziale è talmente rapida da realizzare infinite combinazioni anche nei parametri fondamentali della fisica fino al raggiungimento di un equilibrio, in qs modo il nostro universo è un sopravvissuto spiegabile con le probabilità.
  • ob: teoria meramente speculativa, del resto per avere un fenomeno inflattivo occorrono condizioni di contorno (ogni evoluzione richiede  esse stesse improbabili cosicché il dilemma della prima mossa resta intatto
  • altra idea: universi paralleli. ob: ad hoc, controintuitiva e infalsificabile
  • altra idea: universo oscillante o ciclico: stesse critiche che le altre + critiche all universo infinito qualora si presenti come tale
  • altri modelli: stringhe, universo senza confini... più che altro modelli estetici
  • conclusione: il problema della prima mossa resta intatto e il modello teista il più semplice e pragmatico
  • nota: è lo stesso dawkins ha dare il massimo valore al requisito della semplicità. per lui l'ipotesi multiverso è più semplice di quella teistica: l'intelligenza di dio è complessissima!
  • ob di barrow: non è affatto detto che gli altri universi siano poi così semplici come vorrebbe dawkins
  • ob decisiva: ad ogni modo l'ipotesi degli universi paralleli non è affatto scientifica (anche se formulata da scienziati) il che va contro tutti i dogmi dawkinsiani
  • ipotesi di smolin (una variante della teoria inflattiva): l'universo cresce combinando i suoi elementi a velocità esponenziale finché non imbrocca un eq a prima vista statisticamente impossibile come il nostro. la legge di darwin seleziona i parametri della fisica (ovvero le leggi fondamentali della materia). 
  • ob: se gli universi sono sequenziali allora si deve parlare cmq di universo unico e all'interno di un unico universo economia vuole che fino ad evidenza contraria le leggi della fisica individuate vengano mantenute fisse. Perchè ipotizzarne una selezione? Solo per eludere la prima mossa? Se gli universi sono molti e collegati tra loro con i buchi neri, allora l'ipotesi è inverificabile, e quindi ancora ad hoc.
  • tesi di dawkins: l'intelligenza di dio è talmente complessa da essere improbabile
  • ob: dawkins giudica la complessità di un ipotesi guardando la realtà ma questo ha poco senso, se dispongo di una descrizione dettagliata dell'ipotesi devo giudicare quella.
  • ob2: forse d ha in mente il cervello: ci vuole un cervello complesso per elaborare progetti complessi. ok, ma noi coincidiamo col nostro cervello? prob no: vedi brain split
  • cap4 creazione ed evoluzione
  • l evoluzione spiega il potere del caso, questo è vero. ma questo potere è una confutazione di dio?
  • l ipotesi di dio, la più credibile per quanto detto prima, non è certo confutata dall evoluzionismo che puo' essere accettato e visto come finalizzato (dio conosce tutto fin dall inizio). l ammissione di telmo pievani
  • molti filosofi atei lo comprendono meglio solo vedendolo come finalizzato: nagel, fodor, piattellini...
  • curioso: molti scienziati si sono messi a filosofeggiare formulando ipotesi su dio e facendo della scienza una dottrina filosofico/teologica (scientismo)
  • l'errore creazionista: credere che dio sia difendibile solo confutando l evoluzionismo
  • nemmeno tra evoluzionisti c'è accordo: gould (eq punteggiati (stasi+ev veloce) vs ultradarwinisti (evol costante). esiste dunque una pluralità di teorie in un unico paradigma
  • l evoluzione viaggia verso il più complesso: c'è chi nega: gould: il successo dei batteri
  • come procede l evoluzione?: il suo forte è la diversità: tutte le nicchie vengono esplorate tra cui anche quella dell intelligenza. è lì che il tentativo uomo ha avito successo ed è emerso. in questo senso l'uomo è tut altro che un ipotesi meramente casuale, l evoluzione procede seguendo anche spinte direzionali ben precise
  • per alcuni l evoluzionismo è una teoria a metà tra scienza e storia
  • tre ipotesi evolutive: 1 ev specifica 2 ev casuale (darwiniana) 3 ev direzionata
  • escludiamo 1. l ipotesi 2 rende difficile pensare ad un processo cmq guidato: o caso o guida. anche se l idea di dio non è certo confutata. miller barr e altri scienziati credenti stanno in qs solco.
  • 3: esiste una spinta sottostante ad evolversi dal semplice al complesso il che in qualche modo guida l ev e rende prevedibili alcuni sviluppi. nota che il massimo della complessità è l intelligenza
  • il precursore di 3: theillard de cardin. ma anche presso i neodarwiniani ci sono chiare aperture a 3 (gaylord simpson, dobzhansky)
  • il sistema terrestre è sufficientemente chiuso per generare autoorganizzazione
  • ipotesi teleologica: l ev ha una sua tendenza a generare complessità, se la tendenza non è la più economica cio' si deve anche al fatto che il creatore oltre a creare l uomo deve creare l ambinte in cui inserirlo e in cui testarlo.
  • nell ipotesi finalista creazione ed evoluzione convivono eludendo l aut aut neodarwiniano. un nome per ev convergente: simon conway morris: the deep structure
  • cap6 riepilogo
  • Cos è la fede. Un tempo si distingueva tra fede e conoscenza. Oggi tutto è credenza ovvero un misto di fede e conoscenza. edmund gettier ha spianato le barriere http://broncobilli.blogspot.it/2014/10/credenza-e-conoscenza.html
  • Se tutto è credenza capiamo bene come la fede nn coincida con l irtazionalità e come la distinzione tra fatti e fede è problematici
  • Oggi il probabilismo bayesiano domina ma il prob ha una radice soggettiva
  • Cos è scienza? Il prob della demarcazione
  • Da carnap a popper a quine tornando a bayes
  • Withehead: molta teologia nella scienza contemporanea
  • L assunto della scienza: esiste un ordine. Parentela con la teologia medievale: la sequenza di cause
  • Fede degli scienziati: molte teorie sono meramente speculative: teorie del tutto. Es stringhe multiverso ecc
  • Smolin sullo srimghismo: surrogato della fede
  • Feynman: la scienza si occupa dell osservabile. Verificazionosmo. Assenza di fede nella scienza. Insanabile alternativa con la teligione
  • Relazioni possibili tra fede e scienza
  • 1 conflitto. Es galilei
  • 2 indipendenza. Es gould
  • 3 concordismo e Tappabuchi
  • 4 dialogo x un sapere più armonioso e completo
  • Critica alla teologia: ha fatto poco x nutrire qs dialogo. Ha fatto di più la filosofia quando nn la scienza stessa. La teol è rimasta al tomismo e quindi alla scienza aristotelica
  • Newman: la scoperta scientifica sposta la ns fede, non respingiamo la sfida
  • Con frege: capiamo il senso ma nn il signifocato del tutto. Dio porta significato. il senso è una coerenza interna del pensiero ma il significato è il suo referente esterno
continua


Response to Richard Dawkins


Response to Richard Dawkins
  • teodicea. per d l'ipotesi s è risibile. meglio che d entri nel corposo dibattito filosofico su questo punto anzichè insultare
  • d contesta che "troppa evidenza puo' essere dannosa per noi" e giudica un dio probabil assurdo. Perché Dio non si palesa in modo chiaro? Perché non ci facilita la vita? Perché ci mette alla prova? Bisogna essere genitore per rispondere a queste domande: un genitore, nel rapporto con il figlio, che è poi quanto di più prezioso possiede, vive continuamente il conflitto tra beni diversi come attaccamento e autonomia. Per avere più del primo occorre meno della seconda e viceversa. Fermo restando che si tratta di due beni imprescindibili.
  • risposta. analogia: un padre puo' non aiutare il figlio affinché formi meglio il suo carattere. un dio palese non richiede intelligenza per essere creduto. altro esempio: se dio fosse palese farei tutto solo per questioni utilitarie anziché caratteriali. esempio: aiuterei i poveri per mero utilitarismo anziché perchè ho sviluppato un empatia per loro
  • d afferma: dio non puo' essere un ipotesi semplice visto che l universo è tanto complesso.
  • risposta 1: forse d pensa al cervello: ci vuole un cervello complesso per risolvere problemi complessi. ma noi non siamo il nostro cervello, vedi esp sul brain split
  • risposta 2: la semplicità dell'ipotesi si giudica analizzando l'ipotesi, non le conseguenze, almeno se l'ipotesi è scritta nel dettagli. se la teoria newtoniana è semplice o complicata lo vedo studiandola. se dio è un essere complesso lo giudico analizzando la descrizione che ne viene data.
conclusioni

Mente e cosmo di Thomas Nagel

Mente e cosmo di Thomas Nagel
  • Contro il riduzionismo neodarwinista: ormai un ideologia difficile da credere.
  • N.  stesso tende omaggio all ideologia pc facendo ripetute professioni di ateismo
  • Lo stesso consiglio d europa parla di "pericolo creazionista"
  • L alternativa al darwinismo? Il finalismo.
  • Problemi dei riduzionisti: coscienza libertà valori ragione...
  • Solo il buon senso di reid ripristina le cose e nagel nn intende rinunciarvi
  • Come pensa un pipistrello? Bisogna essere un pipistrello x saperlo. Ergo: c è qlcs di irriducibilmente soggettivo 
  • in tutto ciò. Conoscere tutto del pip nn ci fa capire cosa voglia dire essere un pip
  • Nagel nonostante le promettenti premesse rifiuta anche il dualismo puro (nn si sa bene xchè). Nn si capisce nemmeno quale sia la sua posizione
  • Altra difficoltà del neodarw: il ruolo del caso: difficile pensare che il ns universo sia casuale. Meglio allora l alternativa finalistica.
  • L improbabilità di una spiega casuale dell universo vitale è sottolineata da gould davies du nouy
  • Ferraris: dire che il fine dell occhio è vedere nn implica che debba crederci
  • Vero ma si incorre nella fallacia convenzionalista: tanto vale crederci prob. Il riduz diventa così una vera fede
  • Cowen: un libro che ci spiega quanto cristiani siamo dentro.
  • Imho: buone le critiche ma in assenza di alternative il lavoro resta infruttuoso, giusto una ripassata dei punti deboli (tutte le teorie ne hanno).
continua

giovedì 3 dicembre 2015

Perché non mi piace il vino

Al desco natalizio prima o poi capita sempre che una bellicosa pattuglia di cognati/suoceri - usmando e sorseggiando - attacchi a commentare il vino con un gergo scelto che mi disorienta, e allora fioccano accenni al metodo classico e a quello champenoise, poi saltano fuori rinvii al Merlot e al Cabernet, si passa di filata ai distinguo su Nebbiolo e Barbaresco mentre aleggia pressante il misterioso legame tra i vitigni di Barolo e Roero; non manca mai una digressione sul Lambrusco Monte delle Vigne per chiudere con i dissensi sull'acidità del Gregoletto annata 91 o sull'effervescenza del Verdisio 98.
In queste occasioni mi faccio piccolo piccolo e il mio unico contributo consiste nel non rifiutare (lo farei volentieri) il calice che mi viene offerto per accompagnare la lasagna, mi limito a dire "poco, grazie" e ad alzare una mano allarmata non appena la prima goccia del sanguigno liquido impatta sul cristallo del bicchiere. Poi tracanno in evidente sofferenza ma stando ben attento a non prosciugare il bicchiere al fine di scongiurare l'inevitabile rabbocco in tempo reale.
amelia fais harnas(macchia divino rielaborate da Amelia Fais Arnas)
Ma perché il vino non mi piace? Ma soprattutto: come è mai possibile che agli altri piaccia così tanto?
Scrivo questo post perché recentemente ho come la sensazione di essere giunto a una risposta esaustiva, una sensazione accresciuta imbattendomi nella storia... del peperoncino.
Una storia antichissima e interessante: questa pianta, da sempre preda di bestie buongustaie per il suo gusto appetitoso, sviluppò in tempi remoti delle difese chimiche di prim'ordine basate sulla capsacina (o qualcosa del genere), una sostanza in grado di renderne ripugnante il gusto producendo una sensazione di bruciore.
Fu un successone, la folla di roditori che ne andava ghiotta si dileguò indignata, rimase giusto qualche uccello, ma quelli, disperdendone il seme, più che predatori erano fecondatori e quindi bene accetti.
L'uomo reagì diversamente dai topi, adottò una strategia alternativa: cambiò i suoi gusti e decise così di farsi piacere il peperoncino nella sua nuova versione.
Si dà il caso che l'uomo possieda un'arma che i roditori non hanno: la cultura. Con quella puo' mutare i suoi gusti. Non che sia una bacchetta magica onnipotente, tuttavia è incredibile la plasticità delle nostre preferenze in mano alla cultura.
Come fa ad operare? Non è facile descriverlo, forse giova guardare ai bambini: a loro il peperoncino ripugna, come è giusto e naturale che sia. Poi crescendo, notano che il supereroe che vive con loro (ovvero il papà) lo mette nella pastasciutta che divora felice. Notano poi che ce n'è un consumo abbondante anche in quelle cene serali piene di ospiti adulti a cui loro non sono ammessi nonostante a quanto pare ci si diverta un sacco, almeno giudicare dalle risa stridule della mamma che giungono fino in cameretta (che strana la mamma, non ride mai così!). Arrivata l'età giusta partecipano sempre più di frequente ad eventi post-carosello, e quando viene servito lo spaghetto di mezzanotte accettano di buon grado il condimento "dei grandi": stringono i denti, la presenza di una sensazione di schifo è  innegabile ma il piacere di stare in quel posto in quel momento lo sommerge e lo annulla. Coi pari poi se mancasse un adeguato condimento alle spaghettate intorno al fuoco sarebbe come se mancasse l'accenno di barbetta sotto il mento. Man mano che la cosa si ripete la percezione della ripugnanza sfuma e in una metamorfosi misteriosa e si fa tutt'uno con il piacere del nuovo status adulto finalmente acquisito in società. Alla fine il peperoncino piace, piace senza più sfumature, piace senza più ambiguità, senza riserve, senza sociologismi di sorta: il peperoncino è buono, oggettivamente buono punto e basta. La cultura umana ha fatto il suo corso sgominando la chimica vegetale.
Le dinamiche del peperoncino si ritrovano un po' ovunque. Voi non lo crederete ma io conosco addirittura gente a cui piace "correre". Sì "correre", avete sentito bene, quella roba che sudi e fai una faticaccia. Ebbene, a loro piace. Non è solo una questione di forma fisica, gli piace proprio, vanno a fare anche le gare sobbarcandosi spostamenti e bruciando week end preziosi. Evidentemente la cultura ha fatto il miracolo di invertire i gusti trasformando il dolore in piacere. E parlo di un piacere autentico.
C'è gente a cui piace andare in palestra per infliggersi delle auto-punizioni, magari sollevando inutilmente dei pesi che trova in quei luoghi di tortura: in loro la cultura ha trasformato il dolore in piacere. E si tratta di un piacere vero, non ho motivo di dubitarne.
Ho conosciuto gente che alla domenica si butta in una piscina e fa 50 vasche. Lo fanno per il piacere di farlo e vi assicuro che non sono folli come sembrerebbe a giudicare dalla semplice descrizione di questo loro comportamento inconsulto. Il loro piacere ha tutta l'aria di essere oggettivo.
Le mie amiche  cattoliche partorienti, tanto per dirne una, non faranno mai l'epidurale, hai voglia a dirle che non c'è rischio: il fatto è che anche in loro la cultura ha trasformato il dolore in piacere. Ed è un piacere vero.
Conosco gente a cui piaceva la musica post-weberniana, quella roba strutturalista sbocciata a Darmstadt che se per caso accostavi due accordi consonanti, apriti cielo, venivi  cacciato tra l'ignominia generale e accompagnato all'uscita dalle forze dell'ordine. Non erano degli ipocriti, erano realmente coinvolti nella cosa. Il potere della cultura aveva trasformato la sofferenza acustica in realizzazione artistica.
Arnold Messner è un tale che ha scalato tutti gli ottomila traendone una gran soddisfazione. Non è un'impresa facile, rischi la vita, ti devi sottoporre ad una disciplina disumana ma in lui tutte queste disgrazie auto-inflitte si sono trasformate magicamente in piacere puro. E questo grazie alla cultura.
Il sesso è un ambito in cui la cultura lavora un casino: quello che per molti è dolore diventa piacere per altri e viceversa.
Io stesso ho una storia personale da raccontare e riguarda il mio rapporto con il caffé.
Il caffé è la tipica bevanda schifosa, qualsiasi persona priva di una cultura adeguata la sorseggia arricciando il volto per il disgusto. Prendete il bambino, per esempio, ovvero il tipico soggetto depurato da ogni influenza culturale, il tipo più dotato nell'osservare le nudità dell'imperatore: una goccia di caffé sulla sua lingua è sufficiente per ottenere facce divertentissime sul leitmotiv degli occhi storti, e lo spettacolo puo' durare interi minuti.
Ancora a vent'anni il mio interrogativo occulto era: ma perché la gente non si limita a bere Coca Cola come è naturale che sia e butta il caffè nel cesso tirando lo sciacquone? Boh. Nel mio piccolo facevo così orgoglioso della mia coerenza razionalistica (e goloso della zuccherosa prelibatezza).
Poi ho cominciato a lavorare. Nella pausa-caffè la gente consuma prevalentemente... caffè, appunto, e io lì col mio bicchiere di Coca a spiegare in lungo e in largo che la Coca è buonissima, che la "frustata" del caffè al sistema nervoso è un mito da gonzi  eccetera eccetera. Dopo qualche mese, preda di un'evidente crisi di sfiducia nel mio prossimo, ho smesso di dare spiegazioni, ero semplicemente un bambinone con la sua Coca in mezzo a persone serie con i loro caffè ristretti. Dopo qualche mese anch'io avevo il mio caffè in mano e lo bevevo arricciando il naso. Passa qualche altro mese e smetto di arricciare il naso. Alla fine, ecco la metamorfosi: il caffè mi piace. Poi mi piace un casino, non vedo l'ora di scendere a farmene uno, non posso farne a meno, me lo bevo anche senza zucchero. La cultura ha avuto il sopravvento compiendo anche su di me il suo miracolo.
Bene, il mistero del perché non mi piaccia il vino è ora più chiaro: non ho mai incontrato la cultura del vino, cosicché, da barbaro quale sono, è chiaro che una bevanda tanto disgustosa mi disgusti, da soli è impossibile cambiare le proprie preferenze trasformando le schifezze in prelibatezze. Se voglio apprezzare il vino non mi resta che fare il primo passo e unirmi alla pattuglia di cognati/suoceri "approfondendo" la sua conoscenza e lasciando che la cultura compia su di me il suo solito miracolo.
Nel frattempo mi sono chiarito meglio cos'è la "cultura" (che saperlo non fa mai male): un sistema di relazioni fondato sul prestigio sociale in grado di orientare le preferenze in modo che siano condivise.
P.S. la storia del peperoncino l'ho tratta da : The Secret of Our Success: How Culture Is Driving Human Evolution, Domesticating Our Species, and Making Us Smarter di Joseph Henrich

The Bet di Paul Sabin

The Bet di Paul Sabin
  • ehrlich: fisso al carson show ad evocare la catastrofe diventando celebrities
  • simon: a casina a mangiarsi le dita
  • problema: la sovrapopolazione ci porterá a carestie rovinose
  • eh converte nixon che fonda l epa
  • il legame tra cibo e demografia
  • la controidea di simon: benvenuta la crescita di uomini: piú uomini più idee
  • simon il convertito: temeva la bomba demogr
  • la scommessa semplice: 5 materie 10 anni prezzi su o prezzi giù? 1000 dollari
  • il great divide dell ambientalismo anni 70.
  • vince simon e i conservatori prendono coraggio
  • i precursori di eh: malthus
  • quelli di simon: goodwin e engels
  • reagan vs carter
  • il dilemma filisofico: cosa conta nella vita?
  • simon: solo l uomo e la sua felicitá. debito vs bentham
  • eh: la natura. l uomo è solo una parte in qs equilibrio
  • il dibattito attuale sul riscaldamento. cosa nn riproporre: la contrapposizione frontale. cosa riproporre: la passione il rigore e la chiarezza. imho: anche la scommessa come strumento epistemologico
continua

The redistribution recession di Casey Mulligan - terzi

The redistribution recession di Casey Mulligan - terzi
  • Tesi: durante la crisi gli aiuti dati a chi soffre nn fanno che prolungarla
  • L idea: pagare i poveri accresce i poveri. Pagare i disoccupati aumenta i disoccupati
  • Gli imputati: sussidi e minimum wage
  • Interventi: gli aiuti sono stati estesi a tempo indefinito e nn più a scalare
  • Interventi: i mutuatari sono stati agevolati: tempi più estesi e importi ridotti
  • Interventi: lo stato si fa carico del piano sanitario dei licenziati. I datori licenziano di più (e assumono meno)
  • Primo effetto: disincentivo a cercare lavoro
  • Secondo effetto aumento della tassazione
  • Terzo effetto: salari più rigidi e aggiustamento ostacolato
  • L aliq marg aumenta del 40 48/
  • La catena dei sussidi: chi li riceve spesso tira un pò la cinghia e rinuncia a lavorate. Chi li finanzia spesso smette di lavorare p assumere. Non è un mistero se i sussidi spesso comprimono la spesa complessiva. Questa diminuzione porta ad ulteriore disoccupazione in un circolo. L aliquota marginale più elevata sospinge proprio qs processo
  • Dal 2007 gli interventi distorsivi usa sono stati molti
  • Precisaz: la redistribuz ha solo amplificato la recessione da 2 a 4 volte. E nemmeno l ha innescata
  • Il mess finanziario ha destabilizzato il mercato del lavoro ma come? Innanzitutto attraverso i sussidi a pioggia che subito sono partiti
  • E il matching? Conta eccome ma i sussidi lo aggravano deprezzando lavoro e imprese
  • Le aspettative di rinegoziazione dei mutui hanno compresso i profitti attesi
  • Il fallimento dell austerità europea nn depone contro ls tesi? No. Austerità nn è il contrario di redistribuzione. Si può tagliare anche ai ceti bassi lasciando immune il ceto medio. In europa sono specialisti nel salvaguardare la classe media che vota specie l ompiego pubblici.
  • La quantità di disoccupati tra gli unskilled nn è giustificata dalla recessione. Solo l impennata dell aliq marg la spiega
  • Gli effetti di un aumento dell al marg sono conosciuti e studiati. Il mio libro è solo un applicazione al caso specifico un caso dove i programmi di welfare nn sono mai stati tanto numerosi. È un libro quantitativo.
  • Per alcuni gruppi l aliq marg è balzata al 100/
  • Il contributo del libro: mostrare che le leggi domanda/offerta agisce anche durante la crisi
  • Intervista al recruiter: difficile assumere: la gente fa la prova solo x dimostrare che cerca ma nn accetta x nn xdere il sussidio
  • Contributo: analisi dei dati stagionali
  • Contributo: calcolo sistematico aliq marg
  • Soluzione: meno welfare e i salari saranno meno rigidi
  • Caplan: nn ci credo. Abbassare i salari è come colpire i lavoratori. Nessuno lo farebbe. I salari sono rigidi x qs psico nn x il welfare. Qs nn significa che il welf nn aggravi la situazione
  • Critica: sottostimati gli effetti di composizione
  • Critica: sottostimato il crollo della domanda che nn inplica necessariamente salari rigidi
  • Alternativa: nn è la recessione che causa la redistribuzione
continua

The secret of our success di Joseph Henrich - Robin hanson

The secret of our success di Joseph Henrich - Robin Hanson
  • Tesi: le preferenze variano
  • Peperoncino: piccante x difesa. La reazione dell uomo: ha cambiato gusti facendosi piacere la piccantezza
  • I bambini imparano piano piano ad apprezzarla imitando le xsone che ammirano
  • Idem x il vino: un gusto sgradevole che impariamo ad apprezzare grazie alla cultura
  • Correre è una faticaccia, eppure ai runners piace (sembra incredibile). Perchè? Per cultura. Idem sollevare pesi idem scalare montagne.
  • Virilità. Il duro ha reazioni anche corporee più adeguate alle minacce. La cultura è un arma incredibile
  • Come si diffonde cultura? Copiando i fighi.
  • Uomo: status seekers
  • La cultura internaluzza gli incentivi.
  • Sesso: la plasticità dei valori qui è massima: quel che x qlcn è dolore x altri è piacere
  • Le preferenze cambiano ma è dura cambiarle da soli
  • Conseguenza: nn preoccupiamoci troppo delle generazioni future
  • Conseguenza: nn presumiamo che gli altri siano come noi
  • Avvertenza: la tesi nn nega l esistenza di un limite
continua

mercoledì 2 dicembre 2015

Questa economia uccide di Tornielli

  • Intro
  • contro la trickle down theory
  • tdt.: + cresita => equità... imho: ?
  • contro certi cattolici x cui libertà = libera impresa
  • un esempio dell economa che uccide: l impennata dei prezzi delle materie prime
  • imho: 1 i prezzi erano bassi grazie alla rivoluzione ogm di barlaug. chi ostacola una nuova rivoluzione? 2 il przzo del mais si è impennato x l etanolo. chi sponsorizza le politiche ambientali dissennate? 3 il prezzo s impenna x la domanda degli ex poveri. chi lo considera un inconveniente?
  • i poveri colpiti dagli effetti collterali delle guerre intelligenti.
  • imho: nei territori dove i cristiani sono perseguitati però le tanto vituperate guerre intelligenti sono invocate
  • imho: non superato il test di turing
  • al papa è concesso giusto qualche richiamo all etica. quando parla di politica ed economia ci si gira dall altra parte.
  • imho: forse xchè sono materie in cui nn ha autorità ed è legittimo criticarlo.
  • tesi: il papa dà fastidio x la sua idea di economia ma nn lo si dice preferndo attaccarlo su altri  temi
  • tesi: si vuole marginalizzare il papa sui temi della vita x tacitarlo su quelli dell economia.fr lo sa e vuole uscire dalla gabbia: prima l economia, poi la dottrina. prima la giustizia sociale, poi liturgia e sabbath.
  • papafra rimette in discussione la santa alleanza col capitalismo che sembrava assodata
  • il fatto è che in argentina papafra ha vissuto i disastri del capitalusmo
  • imho: c è andata male. pensa se avesse vissuto i disastri dell anti capitalusmo dei kirkner o di chavez.
  • imho: il papa manca il suo obbiettivo nelle sostanza: se c è qlcs di buono nel mondo contemporaneo è l abbattimento della povertà. certo i poveri ci sono ancoa ma la via intrapresa è quella giusta. ma il papa nn manca il suo obiettivo dal punto mediatico dove certe denunce aiutano alla costruzione dell immagine. il rischio è quello di una deriva esibizionista e narcisista
  • cap4 questa economia uccide
  • commento all evangelii gaudium
  • si parte osservando che il vangelo è gioia e ottimismo
  • il tema economico nn è affrontato in modo sistematico ma x abbozzi
  • inequità e nn iniquità: l accento è socio economico e nn morale
  • il nn uccidere significa oggi nn escludere. l economia oggi esclude. ieri sfruttava e opprimeva oggi esclude
  • un vecchio muore e la borsa ribassa. cosa fa più notizia?
  • competitivitá: legge del piú forte
  • esempio tecnico: nn è vero che in un paese ricco i poveri stiano meglio. i fatti nn confermano.
  • il demonio del consumismo ci manipola.
  • origini della crisi: la negazione dell umano. primato del denaro e alienazione.
  • solo la politica e gli stati possono salvarci
  • i vincoli al deficit impediscono di fare del bene
  • l evasione impedisce di abbassare il carico fiscale.
  • le vittime del capitalismo: ambiente (imho: in realtà il capitalismo offre soluzioni... se si respingono non ci si lamenti).
  • appello per un ritorno all etica (imho e la business ethic di un heath?)
  • chi nn condivide coi poveri li deruba
  • appello x le politiche familiari (ancora?)
  • la diseguaglianza genera violenza (ma è proprio vero?)
  • ci sono uomini cattivi ma anche istituzioni cattive
  • poveri del mondo: redistribuire nn rieducare.
  • la fine della storia è lontana
  • soluzione: stato tasse assistenza politica
  • il cristiano nn deve limitarsi all impegno personale ma buttarsi in politica
  • i principi di papafra:
  • 1 prendere tempo
  • 2 le idee sono secondarie: pragmatismo!
  • 3 l unità prevalga sulla competizione
  • 4 l unità trascende le parti e la società l individuo
continua

Sindacato: prassi e teoria di AAVV

Sindacato: prassi e teoria di AAVV
  • migliori condizioni e meno posti di lavoro... lege d/o
  • monopolio e privilegi
  • vittime: consumatori non sindacalizzati disoccupati contribuenti inmprenditori
  • privilegi: esenzione tasse antitrust sciopero distacchi contratto obbligatorio antidiscr.
  • politicizzazione del sindacato
  • il sindacato si sposa con la regolamentazione: guarda ai tassi di sindacalizzazione
  • wage gap: 20% cause: 1 monopolio 2 spiazzamento
  • gli acvordi sindacali sono rigidi: una volta siglati ci si disinteressa dello sviluppo
  • il sindacato e discriminazione
  • innovazione e declino del sindacato... il peggior nemico
  • l alternativa: libere associazioni tra lavoratori (caccia alle collusioni)
  • tesi dello sfrutamento vs tesi della concorrenza
  • tesi dello sfrutamento vs tesi della concorrenza
  • il lavoro è flessibile il capitale è fisso: + probabile che il primo sfrutti il secondo a parità di concorenza
  • sindacato: il vero nemico dei migranti
continua

martedì 1 dicembre 2015

I Admit I Do Not Understand a Negative Bond Interest Rate

I Admit I Do Not Understand a Negative Bond Interest Rate | askblog:



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1 paghi la cassaforte

2 il prezzo dei bond salirà almeno a breve (e gli speculatori intendono sfruttare il momento)

3 politica monetaria orchestrata dai governi per disincentivare l'uso della liquidità

By the people di Charles Murray - argomenti in italiano


By the people di Charles Murray
  • troppe regole, occorre una disobbedienza civile contro le più stupide
  • obiezioni
  • 1 la disobbedienza della sinistra non tarderà
  • risposta: più regole non rispettate, meno stato
  • 2 disobbedienza inefficace contro i maggiori programmi governativi
  • 3 la disobbedienza è pur sempre un voto democratico, meglio assicurarsi l' opting out
  • il colpevole: la costituzione. ha fallito nel porre limiti al governo. la corte costituzionale in particolare
  • il principio della chiarezza è stato sostituito da quello dell' ordine pubblico. da lì il caos
  • riformare è impossibile. occorre disubbidire.
  • creare un madison fund per sostenere le spese dei perseguiti
  • scegliere oculatamente le regole a cui disubbidire. devono essere ridicole
  • molte lacune sono inattaccabili con questo metodo: l inefficienza del dipendente pubblico si vince solo distruggendo il sindacato, riforma possibile solo con i metodi ordinari
  • tecnologia: aiuterà la supremazia del privato. il governo non sa usarla.
  • ottimismo: le regole son tante ma il governo non riesce ad applicarle, un  sentimento trasparente di non compliance aiuterà ad annientarle
  • un settore promettente: la regolamentazione della piccola impresa (salute, sicurezza...)
  • previsione progr: saremo una nazione sempre più uniforme facile da regolare sotto una sola regola. previsione fallata: siamo un popolo sempre più eterogeneo
  • la previsione fallata è un portato dell era industriale. l'era dell informazione è profondamente diversa
  • la raccolta differenziata: un buon candidato alla disobbedienza civile
conclusione



Midas Paradox di Scott Sumner


Midas Paradox di Scott Sumner
  • per capire la grande depressione bisogna guardare sia alla domanda che all'offerta. concentrarsi sull'una o sull'altra è deleterio: la caccia all'oro e il tentativo artificioso di alzare i salari sono centrali per l'innesco
  • la politica monetaria ristretta, insieme ai salari sostenuti hanno pesato molto
  • guardiamo ai pressi delle azioni, del denaro, delle merci: il mercato sa prevedere, non sta a guardare, sfruttiamolo come indicatore
  • complicazioni: la stessa manovra puo' essere espansiva o contrattiva. il fallimento a far passare certe leggi puo' essere contrattivo perché segna un'impotenza del legislatore ma espansivo per il contenuto di quella legge
  • Business cycles are mostly caused by the interaction of sticky nominal wages and nominal shocks.
continua

Vote Markets do Christopher Freiman


Vote Markets do Christopher Freiman
  • nessuno difende la negoziabilità del diritto di voto, gli argomenti non mancano
  • 1 con uno scambio tutti stanno meglio. ill solito arg.vale anche qui
  • 3 meglio rispecchiate l'intensità delle preferenze
  • 3 le esternalità possibili sono possibili anche senza scambio. l'elettore puo' votare male anche da solo. anzi, forse il piccolo elettore vota peggio
  • 4 dare soldi promettendo una politica o direttamente non cambia le carte in tavola
  • obiezioni
  • 1 i ricchi prevarranno
  • in realtà già si pesano sui finanziamenti, infatti si mettono limiti senza proibire alcunché. facciamo lo stesso
  • 2 il voto serve il bene comune
  • risposta: parole. se la cosa avesse un senso dovremmo limitare il suffragio e ammettere solo chi supera un esame di economia o filosofia politica
conclusioni

Avian Flu: What We Need to Know

#cowen

  • decentralizzare gli interventi: capillarità e epistemologia
  • istituire premi
  • rispettare i brevetti
  • prediction market
  • condizionare gli aiuti esteri alle informazioni
  • no alla quarantena da ghetto/massa
Durante le epidemie occorre ascoltare il medico. Ma anche l'economista ha qualcosa da dire. Ecco le sue raccomandazioni.

Avere servizi sanitari locali ben preparati è la cosa più importante per poter contare su un sistema resistente. Consente di diversificare la risposta ma soprattutto di non far spostare molto i contagiati. Un errore al centro è fatale, su un nodo della rete puo' essere persino informativo.

Emanare norme sociali e procedure di emergenza che limitano o ritardano il contagio (lavare le mani e bla bla bla). Chiudere scuole e luoghi pubblici.

La tempestività nella distribuzione delle risorse è più importante della capacità di formare scorte.

Istituire premi per vaccini efficaci e allentare i vincoli ai produttori e agli sperimentatori.

Rispettare la proprietà intellettuale acquistando i relativi farmaci e vaccini a prezzi equi.

Prepararsi a garantire la continuità delle forniture alimentari e di energia. Le potenziali strozzature sono ben note.

Rendersi conto che il governo centrale sarà in gran parte impotente nelle fasi peggiori di una pandemia. Occorrono piani locali adeguati.

Incoraggiare la formazione di mercati delle scommesse. Questo ci darà una migliore idea della pericolosità e della diffusione del virus.

Fornire aiuti ai paesi più colpiti per migliorare la loro sorveglianza. Collegare gli aiuti esteri alla ricezione di informazioni utili sull'andamento dell'influenza.

Evitare le quarantene di massa, sono controproducenti e potrebbero diffondere piuttosto che limitare la pandemia.

mai usare l'esercito.

Unchecked e Unbalanced di Arnold Kling


Unchecked e Unbalanced di Arnold Kling
  • governi competitivi vs governi democratici
  • eleggere selezionare
  • i pionieri
  • cherles tiebout elabora il suo modello di governo competitivo. il cittadino è un cliente con le sue preferenze
  • l eq di t. è una finzione: votare con i piedi è pur sempre costoso
  • albert hirschman: urlare o uscire
  • negli anni 80 e 90 il 50% delle case vendute negli usa apparteneva ad associazioni di vicinato gated comunity. l esempio della spazzatura
  • altri precursori: david friedman e bruno frey con le sue focj extraterritoriali
  • i fallimenti della democrazia
  • guarda quanti votano e scopri quanti saranno insoddisfatti: sempre di più. perchè? sempre più astenuti e sempre più materie trattate dai governi
  • voto irrazionale: la capacità d'influire è minima
  • benefici concentrati e costi dispersi. tutti gli inconvenienti
  • ignoranza razionale dell'elettore
  • ignoranza ludico-ideologica dell'elettore
  • teoria dell'elettore mediano: solo lui decide e tutto viene speso per lui.
  • politico: più spende più compra voti. espansione della spesa pubblica
  • costituzione strumento inefficiente: nessuna ha realmente limitato i poteri di governo. tutti si occupano di tutto
  • un esempio virtuoso: la svizzera. piccolo è bello. controlli pervasivi. lì la democrazia ha ancora un senso
  • alternative alla democrazia: uscire dai programmi governativi: previdenza, scuola, tribunali, sanità...
  • obiezioni all'uscita: se si puo' uscire i programmi governativi si degradano ulteriormente (nessuno si impegna veramente a preservarli). obiezione di hirschman. spesso è il contrario: le scuole pubbliche beneficiano della concorrenza
  • se si puo' uscire usciranno i migliori: selezione avversa. si puo' fare in modo che non sia così.
  • se si puo' uscire sa già che verrà salvato: compassione vincolante del governo. si combatta la compassione non il pluralismo.
  • la gente ha una mente creazionista e non evolutiva: vuole sapere chi comanda e vuole che sia una persona sola. che cambi mentalità
  • obiezione del mercato: il mercato fallisce spesso. ok, ma anche i governi
  • come implementare la concorrenza istituzionale
  • evitare una concorrenza sleale del governo (dove è arbitro e giocatore)
  • esempio: scuola con rette e regolamenti asimmetrici; gate comunity con statuti vincolati dalla contea, arbitrati sempre rivedibili dalle corti...
  • ogni uscita sarà seguita da un rimborso di tasse corrispondenti
  • donazioni: così come sono deducibili quelle fatte al governo lo saranno anche quelle fatte ai suoi concorrenti al di là del profit o non profit
  • le tasse restituite devono avere una destinazione vincolata? ardua questione, rimandiamola e poniamo di sì
  • competizione sulla regolamentazione del prodotto. ovvero che competizione tribunali
  • obiezione: tutto molto troppo complesso. soluzione: ci si iscrive ad un agenzia di protezione ed è finita lì. c'è cmq sempre un tribunale di default
  • prerequisito alla riforma: fissare un agenzia alla competizione che reprima i soprusi governativi
  • 8 per mille trasformato in 800 per mille
  • gradualismo. esempio: nei primi 10 anni si fissi un numero massimo di opting out dalla previdenza. eccetera.
  • suit vs geek. il mondo diventa sempre più complesso e il sapere dislocato. l'ignoranza relativa dei capi cresce cosicché diventano sempre più, anche nelle grandi aziende, dei simboli, dei rappresentanti, dei capri. spesso gli errori di una strategia sono ben chiari in un piccolo dipartimento della grande azienda ma sono oscuri al boss. alla macchinetta del caffé del reparto X di modellistica strutturale i tecnici scamiciati si raccontano ridacchiando le insensatezze compiute dagli incravattati dei piani alti. nella finanza questo è particolarmente vero. 
continua










*Why Muslim Integration Fails in Christian-Heritage Societies*

*Why Muslim Integration Fails in Christian-Heritage Societies*:



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perché i musulmani si sono integrati negli usa e non in francia?

La città del liberalismo attivo di Stefano Moroni

La città del liberalismo attivo di Stefano Moroni
  • Cap.1 stato e mercato
  • La città nel 900: pianificata
  • I due mercati: neoclassico e austriaco. Retribuzione e segnale.
  • Lo stato liberale: 1 prima l individuo 2 bene giusto 3 rule of law: leggi astratte 4 minimo garantito
  • Teoria dei beni pubblici: 1 rari 2 temporanei 3 free ride possibile nn obbligato 4 nn eticamente scontati
  • Liberalismo attivo: schiva l accusa di atomismo mantenendo un idea lib di stato. Respinge l arg del piano inclinato
  • L equivoco dell amministratore: trattare siatemi complessi come fossero organizzazioni. Fallacia costruttivistica.
  • Cap3 alternative
  • Pianific e giochi: la p come strategia e nn come statica.
  • Difesa di p: cementificazione. Ma nessuno auspica assenza di regole
  • Seconda difesa: esternalità. Ok ma quali esternalità contano?
  • Terza difesa: la terra è un bene particolare.
  • Prima critica a p: nn ha info
  • Seconda: viola rule of law
  • Soluzione: p a due stadi.
  • Due reg.: 1 reg proibitive e 2 regole di servizio infrastr.
  • 1: le più astratte possibili. Cosa nn fare. Fissazione indice unico di edificabilità e negoziazione cubature
  • Passare da regole oggettuali a regole prestazionali (stabilire cosa poter fare con un oggetto e nn come costruirlo)
  • Corruzione e potere di valorizzare gli immobili x decreto.
  • Restrizioni private e immobili ristretto
  • 2: project financing. Pedaggi. Comunità private. Scambio tra xmessi e oneri urb.
  • Volontariato e assoc di quartiere
  • Le enclave e i xicoli di segregaz: 1 la pianificaz crea ghetti 2 le e.non è limitata a soggetti abbienti 3  si possono introdurre leggi antidiscr anzichè proibire
  • Sussidiarietà urbanistica: assoc di residenti
  • La città ideale è troppo complessa e variegata: un unica intell nn può dominarla. Problema epistemologico
  • La pianificaz alle sue origini: le mani sulla città inglese
  • Democrazia diretta in città: rompere il monop.da rousseau ad habermas. Pericolo: politica onnipresente. Limiti dem.amplificati. cittadino ignorante
  • L uomo è animale sociale ma nn nec.mente politico
conclusione