giovedì 31 ottobre 2019

DOLCETTO O SCHERZETTO?

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DOLCETTO O SCHERZETTO?
Leonard Cohen: "... quando sono cresciuto, ho compreso il comando della saggezza, mi chiedeva di evitare la lagna distratta. Di fronte alla "grande inevitabile sconfitta" che ci attende, il nostro lamento deve essere un estratto di dignità e bellezza".
Esattamente l'opposto di quel che oggi faremo tutti per festeggiare Halloween, in cui guarderemo alla morte (la "grande inevitabile sconfitta") armati scheletri di plastica, cadaveri di pezza, vomito di slime e tanto cibo spazzatura. Sarà un modo per fuggire il più lontano possibile da ogni dignità.
I "difensori" dicono che la festa merita perché desacralizzando la morte rappresenta una ribellione. Mi spieghino costoro perché mai ai funerali non facciamo scherzetti o guardiamo filmetti splatter di serie zeta. La voglia di ribellarsi si è forse esaurita?
Non penso che grazie ad Halloween il nostro rapporto con la morte migliori, Halloween è una morfina, è un trattamento anti-dolorifico, serve a non pensarci, a desensibilizzaci rispetto alla resa dei conti.
Con Halloween tutto è a buon mercato. Scherzetto o dolcetto? Il male a buon mercato contro l'edonismo a buon mercato.
grazie a katja grace

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L'IMPERATORE RILUTTANTE

L'IMPERATORE RILUTTANTE
Ma come ha potuto un anonimo corso conquistare mezza Europa? Parliamo di Napoleone, naturalmente. La persona più adatta a cui chiedere è lo storico britannico Andrew Roberts, suo meticoloso biografo. Ecco alcuni punti da lui toccati, rinvio all'articolo per gli approfondimenti.
1) Il segreto del successo? Il suo codice. Notevole. I cardini: eguaglianza davanti alla legge, tolleranza religiosa e meritocrazia.
2) La rivoluzione? Ha saputo temprarla purgando la parte avariata (ghigliottina di massa, terrore, anti-clericalismo), ha riformato finanze e amministrazione. Ma è stato anche pragmatico restringendo i diritti delle donne, reintroducendo la schiavitù, prevedendo un Senato non elettivo, nonché il plebiscito.
3) Come conquistò i francesi? Con i suoi successi militari. I francesi passarono in un batter d'occhio dalla Repubblica, con annesse teste rotolanti dei monarchi, all'Impero. L'Impero napoleonico, del resto, era informato ai principi repubblicani. Non mancarono le resistenze, per esempio quella del Maresciallo Bernadotte.
4) Doti cognitive - Aveva una mente a compartimenti stagno. Riusciva a concentrarsi ferocemente su una questione tralasciando tutto il resto, anche quando "il resto" incombeva e lo pressava da vicino.
5) Statura - Era di altezza media. Furono i caricaturisti inglesi a ritrarlo come un tappetto. Un po' come Giannelli con Berlusconi.
6) Le 27 amanti -
7) Genio militare - Combattè e vinse battaglie di tutti i tipi. Dimostrò pari destrezza nel comandare la fanteria, la cavalleria o l'artiglieria (lui era artigliere). Unico nel coordinare gli eserciti di coalizione (l'invasione della Russia coinvolgeva eserciti provenienti da 20 nazioni). Il tallone d'achille erano le batteglie navali (riteneva ci volesse un ammiraglio per quella roba) e la guerriglia (i campagnoli russi lo fecero nero).
8) Imperialismo - Dichiarò solo due guerre, nelle altre subì l'attacco altrui.
9) Russia. Non cercava l'invasione, non fu una guerra di espansione, non voleva allargare l'impero (nell'impero non credeva nemmeno). Desidava solo che la Russia si conformasse all'ordine continentale. Certo, fu una catastrofe: partirono in 600.000 e tornarono in 100.000! Le intenzioni iniziali erano quelle di penetrare per 50 miglia e starci per tre settimane, alla fine le miglia furono migliaia e i mesi sei. Prese Mosca, a differenza di Hitler, ma vi rimase troppo. Il suo esercito era il doppio di quello russo, che del resto aveva già sconfitto due volte. Vinse tutte le battaglie della campagna ma fu sconfitto dalle tempeste di neve. I russi praticavano la tattica della "terra bruciata" e conobbe il cannibalismo tra i suoi uomini, solo il tifo ne fece fuori 100.000 uomini - si viveva ammassati per il freddo, il contagio era universale. Ma anche il caldo dell'avanzata estiva sterminò una massa di cavalli.
10) Talleyrand - Zoppo come Byron e Goebbles, fece di sua nipote la sua amante, oggi sarebbe defenestrato. Napoleone diffidò sempre di lui. Anche se di gran spirito e di ottima compagnia, era una persona pericolosa, capace di tradire chiunque. Desiderava la pace, una posizione difficile quando si è al fianco di un conquistatore.
11) Proto-Hitler? Quando N scoprì che Talleyrand vendeva segreti militari non lo esiliò e nemmeno lo passò per le armi, il che testimonia che non era né un Hitler né uno Stalin.
12) Crudeltà - N perpetrò a Jaffa eccidi di massa, così come a Padova. Ma furono episodi isolati, non se ne registrano altri.
13) Indifferenza - l'indifferenza di N per i costi umani delle sue battaglie sono uno stereotipo. Pianse diverse volte nella sua tenda da campo.
14) Spirito - All'ufficiale che perse l'elmetto per una cannonate disse: "è un bene che lei non sia più alto". E al cardinale di Parigi che gli scrisse con stile untuoso per bussare cassa: "pagategli i 12.000 franchi che chiede attingendo dai fondi per il teatro...".
15) Internazionalismo - Oltre 30.000 tedeschi combatterono nell'esercito di N. Solo il 55% dei suoi uomini erano francesi. Invase la Russia con 615.000 uomini (più degli abitanti di Parigi). L'esercito napoleonico non esisteva, si trattava di eserciti confederati. I lanceri polacchi furono dei fedelissimi, per esempio (N è menzionato anche nell'inno della Polonia!).
16) Servi - Avete presente il detto: "nessuno è un eroe per il suo valletto"? Per N non vale, i suoi servi lo adoravano e si batterono per seguirlo nell'esilio (cosa concepibile finché si trattava di andare all'Elba, molto meno quando si trattò di raggiungere quello scoglio ventoso, roccioso e fuori mano che è Sant'Elena).
17) Famiglia - Tutto sommato fu un buon marito e padre affettuoso. La stravagante fu semmai Giuseppina, che lo costringeva a pranzare tra l' orango, la zebra e i cigni neri (avere animali esotici era prerogativa regale, Cosimo III de' Medici ostentava un ippopotamo). N rifuggiva lo sfarzo, vestiva sempre l'uniforme e non spendeva mai più di mezz'ora a tavola (cosa anomala per un monarca). Mai lo si trovò ubriaco.
18) Eredità. A N dobbiamo la bellezza di Parigi, i codici che rivaleggiano con la common law e roba come la Legion d'Onore e il Consiglio di Stato.
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The best books on Napoleon Bonaparte, discussed by British historian Andrew Roberts, author of an internationally best-selling Napoleon biography

mercoledì 30 ottobre 2019

DESTRA CONTRO L'IMMIGRAZIONE

Destra che ti batti contro l'immigrazione, leggi qui!

L'EQUIVOCO DEI CATTOLICI CONSERVATORI

In questo saggio del 2016 l'ateo-non-devoto Loris Zanatta rassicura i cattolici conservatori: papa Francesco non è e non sarà mai un papa modernista. Comunione ai divorziati? Preti sposati? Sacerdozio femminile? Inclusione degli omosessuali? Se papa Francesco concede è solo perché è fondamentalmente disinteressato a problemi del genere. A lui interessano solo i poveri. Se vi sembra teologicamente impreparato e incappa in svarioni frequenti è solo perché la teologia non è di suo interesse. A lui interessano solo i poveri. Se soprassiede sulle eresie liturgiche è solo perché considera la liturgia un orpello. A lui interessano solo i poveri. La sostanza (i poveri) deve prevalere sulla forma (etica, liturgia, teologia...).
Ecco alcuni spunti di riflessione sulla sua figura.
La Chiesa oggi. Triste constatare come ancora oggi si ripropongano gli schieramenti del Concilio. A mezzo secolo di distanza siamo ancora fermi lì. Eppure oggi sappiamo molte più cose sul mondo e su come affrontare la povertà.
Argentina. Papa Francesco (PF) si è formato nella temperie del cattolicesimo argentino, una religione che deve tutto al presidente Peron.
Peronismo. PF è un peronista, ovvero un populista sudamericano. I liberali in questi casi parlano di "Perfetto Idiota Latino-Americano", un prototipo ritagliato sulla figura del poeta Eduardo Galeano.
Liberalismo. Peronismo e cattolicesimo fanno lega nell'acerrima lotta contro il pensiero liberale. L'anti-liberalismo viscerale diventa così un tratto tipico del cattolico argentino.
Populismo bergogliano. Il "pueblo" è buono, virtuoso e moralmente superiore. Dobbiamo imparare dalla saggezza dei poveri perché è lì che si incarna realmente la parola del Cristo.
Il popolo. Per PF è un'entità astratta, eccede la somma delle parti, l'individuo si scioglie in esso. Il "tutto" è superiore alla somma delle parti.
Il Diavolo. Per quanto ne dica Scalfari, PF crede che esista, va sotto il nome di "individualismo" e "consumismo".
Identà. Il popolo ha bisogno di un'identità per le sue lotte e il cattolicesimo deve fornirgliela. La funzione del sacerdote è quella di battezzare il popolo ed affiancarlo nelle sue rivendicazioni.
Manicheismo. Nella visione bergogliana, la realtà è sempre un lotta tra popolo ed élites egoiste. Lo sposalizio con il marxismo è inevitabile.
Paganesimo. PF non lo nega e lo vede oggi presente nel dio-denaro.
Corruzione. Ma il popolo rischia sempre di essere corrotto dalle élites attraverso la tentazione consumistica.
Post-colonialismo. Quando in epoca moderna nella Chiesa il pensiero anti-liberale ha perduto la sua presa, il cattolicesimo argentino ha trovato ispirazione nel pensiero post-coloniale, terzomondista e marxista.
Il ceto medio. PF lo teme perché è il "mezzo" attraverso cui le élites corrompono i poveri.
Democrazia. A PF nn interessa se non come mezzo per raggiungere la giustizia sociale. Solo la giustizia sociale è sostanza. Democrazia, teologia, liturgia sono solo forme tenute ad adattarsi.
Venezuela. Come le vicende venzuelane non abbiano istruito PF.
Cuba. Memorabile quel discorso in cui PF metteva in guardia dal "consumismo". A Cuba. Un paese che quasi non consuma minacciato dal "consumismo".
Cuba. La dittatura è secondaria, roba da minimizzare, specie se preserva dalle sirene capitaliste attraverso un messaggio secolare ma pur sempre di stampo evangelico.
Laicità. Papa Francesco (PF) non la riesce a concepire. E' costituzionalmente un integralista. E' un integralista con le idee confuse, un integralista... dell'amore verso gli umili.
Lessicografia. Nei discorsi di PF la parola "pueblo" è largamente la più ricorrente.
Contraddizione. Come si concilia il PF che lancia strali contro la povertà con il PF che loda le virtù del povero? Con questa impostazione contraddittoria si puo' davvero lottare contro la povertà? PF sottoscriverebbe le parole di Olof Palme: "il nostro nemico non è la ricchezza, ma la povertà"? Sembrerebbe di no.
Apocalisse. In PF c'è una vena apocalittica e una richiesta di redenzione. Il suo manicheismo resta ostile ad approcci pragmatici e tecnocratici.
Utopia. PF sottovaluta i danni delle utopie redentive, eppure l'argentina ha pagato un caro prezzo. I montoneros, gruppo armato peronista che nel socialismo vedeva riflesso il vangelo e in suo nome uccideva senza remore, s’erano formati in parrocchia! D'altronde, anche in Italia molto terrorismo rosso bazzicava gli oratori.
Pluralismo. Per PF è concepibile solo come pluralismo dei "pueblos".
Intellettuali. Non hanno spazio nell'orizzonte bergogliano. La sua espressione è di tipo sentimentale e l' anti-intellettualismo ostentato.
Le intenzioni. Se sono buone salvano tutto.
Economia. L'anti-intellettualismo bandisce idee chiare e precise da discutere, bastano le intenzioni: l'economia è buona se fondata sull'amore anziché sul profitto. Oggi il mondo è dominato da un'economia che uccide.
Cile. PF non riesce a spiegarsi la parabola cilena e nemmeno personaggi politici come Macrì. Sul tema è confuso, dice che "deve pensarci". Le recenti rivolte e l'estromissione del presidente argentino lo avranno sicuramente tranquillizzato.

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Vaticano Un papa peronista? Rivista Il Mulino ( Loris Zanatta ) Da non credente, mi impressiona vedere le sberle che volano nell...

SPIAZZARE E SMASCHERARE

SPIAZZARE E SMASCHERARE
La tesi dell'articolo è che gli incentivi materiali (dedurre lo scontrino) possono spiazzare gli incentivi morali (chiedere lo scontrino per senso del dovere). Per supportarla si fa riferimento al libro di Richard Titmuss - Gift Relationship - in cui si mostrava come un sistema di donazione del sangue di stampo puramente volontaristico potesse raggiungere risultati migliori di un sistema in cui la donazione era incoraggiata con incentivi materiali. In certi casi la presenza di incentivi materiali spiazza gli incentivi etico-morali.
Al di là del merito, la mia attenzione è caduta sull'imprecisione del linguaggio utilizzato. Gli incentivi materiali non spiazzeranno mai quelli morali. Perché mai dovrebbero? Semmai smascherano la natura narcisistica e ipocrita che sta sotto certi inautentici comportamenti moralistici: poiché (essendo pagato) non posso più esibire la mia probità, rinuncio a praticarla.
LAVOCE.INFO
Le proposte per favorire il ricorso ai pagamenti elettronici prevedono anche un piccolo sussidio per i consumatori che utilizzano bancomat e carte di credito. Ma può essere un incentivo controproducente, perché ignora la spinta etico-morale anti-evasione.

AMAZON E AdE.

AMAZON E AdE.
Se Amazon potesse violare la mia privacy come fa l' Agenzia delle Entrate mi consegnerebbe direttamente i pacchi a casa senza nemmeno bisogno di ordinarli.
Ecco allora cosa manca nella lotta all'evasione: quella capacità di elaborare la massa di dati già oggi disponibili per profilare il contribuente e intervenire in modo mirato.
Informazioni su questo sito web
LAVOCE.INFO
Sull’evasione la manovra del governo Conte bis è in netta discontinuità con quella del Conte 1. Ma restano i dubbi sulla possibilità concreta di realizzare gli obiettivi previsti. Tutto ruota ancora attorno alla questione dell’utilizzo effettivo dei dati.