A me piace passeggiare meditando le cose di Dio. Ogni giorno faccio in modo di dedicare qualche minuto a questa pratica, basta anche solo la passeggiata con il mio cagnolino. Anche sulla passione per la montagna forse incide questa abitudine. Talvolta, se giungo alla meta senza fatica apparente, il merito è una meditazione particolarmente assorbente. Poi ci sono le preghiere più formali che nel mio caso hanno lo scopo di sospendere la vita e indurmi alla passività. Mi sono fatto l'idea che, ovviamente, possiamo agire bene o male ma di solito agiamo male, cosicché l'inazione diventa un valore da coltivare. Detto così, per quanto vero, suona provocatorio, lo so. Lo dico allora in modo più sfumato e meno radicale: la preghiera è il mio modo per "contare fino a 10". Quando ci capita qualcosa di rilevante l'impulso naturale è quello di agire immediatamente, lo sentiamo quasi come un dovere ma di solito è una iattura. Chi è in cerca di contro prove guardi alla politica: di fronte ad un problema, qualsiasi problema, quello che ci aspettiamo è che la politica si muova e ponga rimedio. Siccome il politico lo sa, si comporta di conseguenza e un decretino non lo nega mai a nessuno. Ma queste aspettative sono demoniache e l'azione a caldo per rispondere alle attese del pubblico pone quasi sempre le basi di problemi successivi ancor più gravi. Ma rinviare i problemi e risolverli è la stessa cosa, almeno per un politico che ha per orizzonte le prossime elezioni tra qualche mese. La preghiera, per me, ha quindi il ruolo di ritardare o azzerare l'azione sostituendosi alle sciagurate aspettative che mettono in moto lo sciagurato politico. E' il miglior vaccino contro il maledetto "action bias", direbbe lo psicologo. Muore una ragazza per mano di un tipo losco? Preghiamo, rimandiamo indagini e condanne. Alluvione? Preghiamo anziché sfamarci con spiegazioni semi-improvvisate. Riscaldamento globale? Preghiamo, anziché agire sulla base di schemini ideologici. Eccetara. Non vale per tutti ma vale per il 90% di noi, e le probbilità di essere nel 90% sono pari... al 90%! I Rosari, in questo senso, sono eccellenti. Ho amato molto anche l'esame di coscienza serale nel quale esercitare il cinismo su me stesso, ovvero scoprire le mie motivazioni ben nascoste dietro quelle più nobili. Poi c'è la mia preghiera preferita per contenuti, la Serenity Prayer: «Dio, concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio di cambiare le cose che posso, e la saggezza per conoscere la differenza.». Francamente, non ho mai incontrato un concentrato di saggezza valevole per tutti i campi della conoscenza che ho attraversato. [tra le altre cose, è la premessa ideale per l'elogio della passività di cui sopra].