Stare di fronte al dogma in modo razionale.
Supponi di essere una persona razionale che sceglie di credere nel Dio della Chiesa X poiché ritieni la sua ipotesi come la più probabile tra quelle in campo. La Chiesa X, pur esaltando i benefici della ragione, di tanto in tanto proclama un dogma, ovvero una verità di fede (o verità rivelata), a cui i suoi aderenti sono tenuti a credere a prescindere. Vediamo come il razionalista si pone di fronte a un ipotetico dogma D proclamato oggi. Puo' darsi che D sia talmente assurdo - per esempio potrebbe proclamare il dovere di compiere sacrifici umani mensilmente - da degradare l'ipotesi X al punto che ora Y diventa preferibile. Se sei razionale dovresti abiurare e convertirti alla Chiesa Y. Oppure D potrebbe essere tale da rinforzare la tua decisione di adrire a X, è proprio quel che ti saresti razionalmente atteso da una Chiesa affidabile. Per la tua ragione l'ipotesi X ha aumentato ulteriormante il distacco sulle sue rivali. Ma il caso più interessante è la via di mezzo: poniamo che D indebolisca X pur lasciando che X conservi un primato residuo sulle sue rivali. Come porsi di fronte a questo particolare D? Ovviamente resta nella Chiesa ma puo' tenere due atteggiamenti alternativi: 1) Razionalizzare. Partendo dall'idea che D è vero, accumulare argomenti affinché la ragione trovi dei motivi per supportarlo. 2) Ragionare (ma strategicamente). Credere senza giustificazioni nel merito poiché la rivelazione ha comunque una sua utilità strategica. In particolare, serve a coordinare la comunità dei credenti fornendo ciò che i teorici dei giochi chiamano "common knowledge". Inoltre, serve al singolo, specie quando propone condotte supererogatorie, affinché giunga ad una vita significativa nella ricerca dell'eccellenza.
Ci sono pro e contro sia in 1 che in 2. Contro per 1: la razionalizzazione e il ragionamento motivato sono probabilmente i peggiori nemici della ragione, più ancora che l'irrazionalità e del fideismo. Contro per 2: alla ricerca della verità si antepone la ricerca della "buona vita". Pro per 1: la razionalizzazione, per quanto subdola, implica comunque l'uso della ragione. Pro per 2: in molte visioni plausibili esiste un'armonia tra ricerca della verità e ricerca della buona vita, puo' darsi che esistano frangenti in cui il miglior modo per cercare la verità sia quello di cercare la fioritura personale e comunitaria.
IMHO: al momento mi attesto su 2.
P.S. riflessione a seguito di un dialogo con Marco Maria Trasatti.