IL POTERE DELL’ANALOGIA
Questo giochetto io davvero non l’ho mai capito: ti mostrano tre scatole dicendoti che dentro una di esse c’è un assegno da 1 milione di euro. Tu scegli a caso ma la prima ad essere aperta è una delle due che tu hai scartato, lì dentro l’assegno non c’è. A questo punto restano solo due scatole chiuse e ti viene detto se vuoi cambiare la tua scelta iniziale. Ecco, a quanto pare decidersi per il cambio è la cosa più razionale da fare. Ma Perché? Perché mai dovrei cambiare?
Io non capisco, ma non mi cruccio più di tanto, anche Paul Erdos – probabilmente il più grande matematico dei nostri tempi – non vedeva il motivo di cambiare.
Poi, ieri, m’imbatto nel medesimo problema formulato diversamente. In questa nuova versione il cambio è molto più intuitivo: ti mostrano tre pugili dicendoti che due sono alla pari (anche se nella box non esiste il pareggio), il terzo li batte entrambi regolarmente. Individuando il campione che non perde mai vincerai 1 milione di euro. Tu ne scegli uno a caso, dopodiché i due che hai scartato combattono, con il primo che vince e l’altro che va a casa. Ti chiedono: prima di far combattere i due che restano e assegnare il premio, vuoi forse cambiare la tua scelta? Bè, sì, io cambio in favore del vincente, di lui per lo meno so qualcosa in più rispetto a quello che so di quello che ho scelto in partenza.