introdotti alla filosofia, a quanto pare, occorre vedere in azione i suoi eroi mentre per essere introdotti la fisica occorre avere nozione di quel che hanno prodotto. La cosa mi ha ricordato l'epoca in cui gicavo a calcio a livello agonistico e frequentavo le lezioni di teoria con tanto di lavagna magnetica, questa roba aveva ancora un senso finché si parlava di tattica ma quando si andava sulla tecnica erano una vera perdita di tempo, valeva cento volte di più osservare un campione alla TV. Nemmeno insegnando ad andare in bici o sui pattini ai miei figli ho mai tenuto una lezione "alla lavagna", ci siamo sempre limitati a "guardare e provare". Ho come l'impressione che la filosofia si apprenda un po' come la tecnica nel calcio, nel tennis, nei pattini, nello skateboard...: occorre qualcosa da guardare, occorrono degli esempi mirabili, per questo ha senso leggere roba scritta oltre duemila anni fa, un riassunto ci faciliterebbe la vita ma non ci farebbe vedere in azione dei veri campioni. Probabilmente nella fisica è un po' diverso, lì gli esempi di stile (cognitivo) sono soprattutto i professori e i tutor.
