Giochi proibiti
Perché - domanda - l'alternativa dev'essere soltanto tra sparare e non sparare, difendersi o non difendersi, uccidere o non uccidere? Tra le domande senza risposta c'è anche questa: chiedersi perché la legislazione italiana - unica - non permetta neppure le cosiddette armi da autodifesa non letali, visto che da noi sono proibite anche le armi a salve, le pistole che sparano proiettili di gomma o munizioni contenenti gas irritante o lacrimogeni o peperoncino, persino i razzi di segnalazione, oltre naturalmente ai taser elettrici intesi come «storditori» già in uso alle polizie di mezza Europa.
Se vai in in Francia, Germania, Olanda o Belgio basta esibire un documento di identità e puoi comprare una pistola a salve, utile perlomeno come strumento deterrente: in Italia no, sono proibite perché fanno la fiammata dalla volata (sembrano vere, cioè) e ne troverete solo con la canna occlusa e il tappino rosso: la fiammata dello sparo esce da sopra, che è anche un po' comico. Le pistole che sparano proiettili di gomma o pallettoni, in uso a polizie straniere, naturalmente sono proibitissime e sono definite «armi corte da sparo» col paradosso che le migliori sono prodotte nel bresciano, quindi esportate nei paesi in cui sono legali. In Italia invece non puoi neanche tenere uno sfollagente nella tua auto o una mazza da baseball, a meno che tu voglia sostenere, ogni volta, che stavi proprio andando a giocare.
Dopodiché l'obiezione è la solita: che via internet trovi tutto (anche le pistole elettriche, che sono chiamate Taser dal nome dell'azienda produttrice) compresi spray paralizzanti e set di mazze da baseball, ma anche coltelli a serramanico, a lama fissa o da lancio, lame nascoste nella fibbia di una cintura, bastoni che celano pugnali, manganelli telescopici, tirapugni eccetera. Tutto illegale, chiaro.
Ma a parte questi strumenti da impallinati, resta che procurarsi un'arma finta è complicato come acquistarne una vera, e non si capisce perché. Il potere deterrente di queste armi sarebbe indubbio: un malintenzionato che ti entrasse in casa non distinguerebbe una pistola falsa da una vera, mentre nel caso di armi stordenti si potrebbe evitare il rischio di uccidere o l'angoscia di rientrare nei crismi della legge sulla legittima difesa.
Il taser, il cui possesso si potrebbe a sua volta da disciplinare, è stato però ritenuto pericoloso dall'Onu e da Amnesty international: le persone con problemi cardiaci potrebbero rimanerci secche, dicono. Tempo fa rimbalzò su internet il dramma di Robert Dziekanski, un polacco «taserato» fatalmente nell'aeroporto di Vancouver. Da noi, in Italia, i taser sono considerate armi a tutti gli effetti e ne è vietato il porto e l'importazione; in chiave teorica potrebbero essere detenuti solo gli storditori made in Italy, col dettaglio che però nessuno li produce: serve un via libera della polizia che non è mai stato rilasciato. Con le bombolette a gas (qualcuno le chiama antistupro) non va meglio: il ministero dell'Interno le ha classificate pur esse come «armi proprie» e ha permesso la vendita solo di due particolari articoli - una penna e un portachiavi - che hanno pochissimo principio attivo e quindi «non sono idonei ad arrecare danno alla persona». Resta da capire a che cosa servano.
Quello che potete fare, però, è comprare una pistola giocattolo e, tra le mura di casa, togliere il tappino rosso che c'è sulla canna: in casa è permesso. Dopodiché rimarrete lì come degli idioti con in mano una pistola giocattolo, che però, a vederla, sembra proprio una pistola giocattolo.
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