Ho ragione! Punto.
Where Does Morality Come From? The Righteous Mind: Why Good People are Divided by Politics and Religion by Jonathan Haidt
Nei problemi morali noi non solo crediamo di aver ragione. Vogliamo aver ragione, lo desideriamo, ci serve, ne abbiamo un bisogno fisico, fa parte della nostra natura (sociale), della natura della nostra mente. Essere contraddetti ci fa male.
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Parto presentando quattro storie disgustose, ci serviranno per tirare le fila alla fine.
Prima storia disgustosa.
“Il cane Sam della famiglia Brown è stato investito da un’auto davanti alla loro casa. I Brown avevano letto da qualche parte che la carne di cane è deliziosa, così hanno tagliato e cucinato il corpo del vecchio Sam mangiandolo poi a cena. Nessuno li ha visti ma si sa per certo che lo hanno fatto … “
Seconda.
“Un uomo va al supermercato una volta alla settimana per comprare il pollo. Poi, tornato a casa, prima di cucinarlo intrattiene strani “rapporti sessuali” con la carcassa della bestia. Solo dopo se lo cucina e lo mangia.”
La terza:
“Un uomo va al supermercato una volta alla settimana per comprare il pollo. Poi, tornato a casa, prima di cucinarlo intrattiene strani “rapporti sessuali” con la carcassa della bestia. Solo dopo se lo cucina e lo mangia.”
La quarta:
“Giulia e Marco sono fratello e sorella entrambi universitari. Stanno viaggiando insieme per una vacanza estiva. Una notte rimangono soli in una capanna vicino alla spiaggia. Decidono che sarebbe interessante e divertente provare a far l’amore tra loro. Per lo meno, sarebbe una nuova esperienza. Giulia stava già assumendo pillole anticoncezionali e Marco usa anche il preservativo, tanto per essere sicuro al 100%. Ad entrambi è piaciuto, anche se decidono di non farlo mai più. Decidono di mantenere il segreto tra loro, giusto qualcosa che li fa sentire ancora più vicini…”
Perché condannare chi agisce così? In fondo non fa del male a nessuno. Tuttavia, noi abbiamo bisogno di condannare. Perché? Mistero fitto.
Di certo il disgusto ha una matrice culturale: in Corea, per esempio, mangiarsi il cane è accettabile…
… Capire il semplice fatto che la moralità differisce in tutto il mondo, e persino all’interno delle società, è il primo passo verso la comprensione della tua mente morale …
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Ma per comprendere meglio gli stimoli che ci danno le quattro storie giova fare un po’ di storia in una materia interessante: la psicologia morale.
Dove originano i nostri sentimenti morali?
Ieri la psicologia morale era una branca della psicologia evolutiva: il bambino veniva messo sotto la lente per studiare l’insorgere dei comportamenti morali…
… Nel 1987… la psicologia morale faceva parte della psicologia dello sviluppo. I ricercatori si concentravano su questioni relative all’emersione nella mente del bambino delle regole morali, in particolare le regole di equità. La grande domanda alla base di questa ricerca è stata: come fanno i bambini a capire il bene dal male? Da dove viene la moralità? …
Le ipotesi in competizione allora sembravano essenzialmente due: natura o cultura?…
… Ci sono due risposte ovvie a questa domanda: natura o educazione. Se scegli la natura, allora sei un “nativista” … Ma se credi che la conoscenza morale venga dalla cultura, allora sei un “empirista” …
In realtà ce n’è una terza, il razionalismo. Per i razionalisti il bambino impara il bene e il male da sé non appena il suo cervello è pronto…
… Ma si trattava di una dicotomia fuorviante, e nel 1987 la psicologia morale si concentrò principalmente su una terza categoria: il razionalismo, la quale teorizza che i bambini escogitino la moralità da soli seguendo un certo processo …
Tra i razionalisti il personaggio centrale è Jean Piaget, con la sua analogia dei serbatoi d’acqua a volume differente: il precetto morale si “calcola”, esattamente come le quantità d’acqua travasata tra recipienti…
… Piaget si è concentrato sui tipi di errore commessi dai bambini. Ad esempio, metteva l’acqua in due bicchieri identici e chiedeva ai bambini di dirgli se i recipienti contenevano la stessa quantità d’acqua. (Sì.) Poi versava il contenuto di uno dei bicchieri in un bicchiere alto e sottile chiedeva ancora al bambino di confrontare il nuovo bicchiere con quello che non era stato toccato. I bambini di sei o sette anni di solito dicono che il bicchiere alto e sottile conteneva più acqua, probabilmente ingannati dal fatto che fosse più alto. Non capivano che il volume totale si conserva nonostante la forma del recipiente. Piaget scoprì anche l’inutilità delle spiegazioni fornite dagli adulti circa la conservazione del volume. I bambini non penetrano il concetto finché non raggiungono un’età in cui la loro mente è pronta a farlo. E quando sono pronti, lo scopriranno da soli giocando con le tazze d’acqua. In altre parole, la comprensione di un simile concetto non è innata e nemmeno appresa dagli adulti. I bambini lo capiscono da soli, ma solo quando le loro menti sono pronte e incontrano le giuste esperienze … Piaget ha sostenuto che la comprensione della moralità da parte dei bambini è come la loro comprensione del travaso tra bicchieri: non possiamo dire che sia innata, e nemmeno che sia insegnata…
La morale ce la costruiamo noi e le autorità moralisono un ingombro inutile, compresa la famiglia.
Il nostro cervello etico è come un bruco in attesa di metamorfosi…
… Cresciamo nella nostra razionalità così come i bruchi si trasformano in farfalle. Se il bruco mangia abbastanza foglie, sarà (alla fine) una splendida farfalla…
Per i razionalisti il ragionamento etico è la guida.
Lawrence Kohlberg, il successore di Piaget, andò oltre il maestro individuando alcune fasi dello sviluppo.
LK e i suoi 6 stadi di sviluppo…
… Kohlberg ha trovato una progressione in sei fasi nel ragionamento dei bambini sul mondo sociale, e questa progressione assomiglia curiosamente alle fasi dello sviluppo cognitivo che Piaget aveva isolato analizzando il ragionamento dei bimbi sul mondo fisico…
Lo stadio primitivo: convenzionalismo. Qui l’immoralità non fa vittime, la purezza è tutto…
… Kohlberg ha definito i primi due stadi come fasi “pre-convenzionale” del giudizio morale, e corrispondono allo stadio piagetiano in cui i bambini giudicano il mondo fisico per aspetti superficiali …
Poi c’è il legalismo…
… Ma durante la scuola elementare, la maggior parte dei bambini passa alle due fasi “convenzionali”, diventando abile nel comprendere e persino manipolare regole e convenzioni sociali. Questa è l’epoca del “legalismo” …
Poi, dopo la pubertà, sopraggiungono gli stadi più maturi in cui ci si chiede “perché?”. Ora, solo in presenza di una vittima c’è un colpevole…
… Dopo la pubertà, proprio quando Piaget sosteneva che i bambini diventavano capaci di pensiero astratto, Kohlberg scoprì che alcuni bambini iniziavano a pensare da soli sulla natura dell’autorità, sul significato della giustizia e sulle ragioni dietro le regole e le leggi. Nelle due fasi “post-convenzionali”, gli adolescenti apprezzano ancora l’onestà e rispettano le regole e le leggi, ma ora a volte giustificano la disonestà o la violazione della legge alla ricerca di beni ancora più elevati, in particolare hanno di mira “la giustizia” …
L’adolescenza porta con sé la razionalità morale e la razionalità consiste nel liberarsi dai tabù della purezza per condannare solo chi danneggia il prossimo…
… Kohlberg propose l’immagine del bambino che si trasforma in “filosofo morale” alla ricerca di un sistema etico coerente da adottare privatamente…
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Sia come sia una cosa è certa: il razionalismo etico era ben visto dai liberali. Le teorie di Piaget e seguaci dovettero il loro successo anche un supporto politico….
… Ma c’è una ragione più profonda per cui così tanti giovani psicologi hanno iniziato a studiare la moralità da una prospettiva razionalista, e questa è stata la seconda grande innovazione di Kohlberg: ha usato la sua ricerca per costruire una giustificazione scientifica per un ordine morale liberale e laico …
Per LK il soggetto etico maturo sa mettersi nei panni altrui e ciò che desidera innanzitutto è non danneggiare il prossimo…
… La scoperta più influente di Kohlberg è stata che i bambini moralmente più avanzati (secondo la sua tecnica di punteggio) erano quelli con frequenti opportunità di “immedesimarsi” – di mettersi nei panni di un’altra persona e guardare un problema dal punto di vista di quella persona …
L’apprendimento personale è tutto, l’autorità morale un intralcio. Se ne evince: più esempi, più esperienza e meno prediche…
… Piaget e Kohlberg pensavano entrambi che i genitori e le altre autorità fossero ostacoli allo sviluppo morale. Se vuoi che i tuoi figli imparino a conoscere il mondo fisico, falli trafficare con tazze e acqua; non sottoporli a lezioni astratte sulla conservazione del volume. Allo stesso modo, se vuoi che i tuoi figli imparino a conoscere il mondo sociale, permetti loro di giocare con altri bambini e risolvere da soli le controversie che si creano; non dare loro lezioni astratte sui Dieci Comandamenti. E, per l’amor del cielo, non costringerli mai a ubbidire a Dio o ai loro insegnanti, e nemmeno a te. Questa pratica li bloccherà al livello “convenzionalista”, ovvero ai primi stadi dello sviluppo morale…
In sintesi: l’uomo e l’umanità progredisce verso laregola aurea: non fare agli altri ciò che non vuoi venga fatto a te…
… Il tempismo di Kohlberg fu perfetto. Proprio mentre la prima ondata di baby boomers stava entrando in una scuola di specializzazione, trasformò la psicologia morale in un’ode alla “giustizia” e diede a tutti i ricercatori uno strumento per misurare i progressi dei bambini verso l’ideale laico-liberale …
Dal 1970 al 1990 il paradigma dominante è stato questo.
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Un’altra figura importante in queste materie: Elliot Turiel ET.
È questo autore, di fatto, a mettere al centro il “danno”. Di più: per lui le regole sono di due tipi,morali (danno) e convenzionali (purezza)…
… I bambini costruiscono la loro comprensione morale sulla base della verità morale assoluta per cui “danneggiare il prossimo” è sbagliato. Regole specifiche possono variare da una cultura all’altra, ma in tutte le culture esaminate da Turiel, i bambini fanno una distinzione tra regole morali legate al danno e regole convenzionali legate alla purezza …
ET, di fatto, si allinea a KL…
… Il resoconto dello sviluppo morale di Turiel differiva per molti aspetti da quello di Kohlberg, ma le implicazioni politiche erano simili: la moralità riguarda il trattamento che riservi al tuo prossimo. Riguarda il danno e l’equità (non la lealtà, il rispetto, il dovere, la pietà, il patriottismo o la tradizione) …
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Facciamoci ora un giro per il pianeta e scopriremo che il “modello Piaget” non spiega praticamente nulla: la purezza (e non il danno) costituisce il paradigma etico fondante pressoché ovunque. Guardiamo agli Azande…
… recentemente ho letto un libro sulla stregoneria tra gli Azande del Sudan. Si scopre che le convinzioni intorno alla stregoneria sorgono in forme sorprendentemente simili in molte parti del mondo, il che suggerisce che ci siano davvero delle streghe o (più probabilmente) che ci sia qualcosa sulle menti umane che spesso genera questa istituzione culturale …
L’elemento soprannaturale ha una funzione ordinativa (sociale) più che conoscitiva…
… la mia sensazione è che i gruppi sociali “creino” degli esseri soprannaturali non tanto per spiegare l’universo ma per ordinare le loro società …
L’etica occidentale sembrerebbe essere un ‘eccezione…
… noi siamo un’eccezione per cio’ che riguarda le regole che gli antropologi mettono sotto l’etichetta di “purezza/contaminazione”. Ci contrapponiamo ad un vasto altrove molto più simile all’impostazione degli Hua della Nuova Guinea, che hanno sviluppato elaborate reti di tabù alimentari e non solo…
Altrove, la convenzione non è vissuta come tale ma possiede una valenza morale di primo piano. Facciamo il caso degli Hua…
… Turiel chiamerebbe le loro regole “convenzioni sociali”, perché gli Hua non credono che gli uomini delle altre tribù debbano seguire queste regole…. Ma gli Hua sembravano considerare le loro regole alimentari alla stregua di regole morali. Ne parlavano costantemente, giudicandosi l’un l’altro dalle loro abitudini alimentari e governando le loro vite, i loro doveri e le loro relazioni da ciò che l’antropologa Anna Meigs chiamava “una religione del corpo” …
E’ l’Occidente attuale ad essere un’ eccezionale a livello storico. Una deviazione anche rispetto ad un testo chiave della nostra storia, la Bibbia…
… Quando ho letto la Bibbia ebraica, sono rimasto scioccato nello scoprire quanto del libro – una delle fonti della moralità occidentale – fosse ossessionato da regole su cibo, mestruazioni, sesso, pelle e manipolazione dei cadaveri. .
Qui scatta la domanda chiave: siamo di fronte a popoli arretrati rispetto a noi oppure siamo noi anascondere abilmente una voglia di purezza mai sopita?…
… ma cosa sta succedendo qui da noi? Se Turiel avesse ragione nel dire che la moralità riguarda davvero il “danno verso il prossimo”, allora perché la maggior parte delle culture non occidentali moralizzano così tante pratiche che sembrano non avere nulla a che fare con il danno? … Siamo forse una “civiltà adulta” che giudica delle “civiltà bambine”? Oppure la ricostruzione razionalista va rivista?
In effetti, la pruderie dei conservatori e le ossessioni alimentari dei progressisti sembrerebbero celare pulsioni puritane…
… aggiungo che gli occidentali, anche quelli laici, continuano comunque a vedere le scelte su cibo e sesso cariche di significato morale… I liberali a volte denunciano con un certo sarcasmo la bigotteria dei conservatori religiosi sul sesso: per loro qualsiasi posizione diversa da quella missionaria all’interno del matrimonio è da considerarsi peccato. Ma i conservatori, a loro volta, prendono in giro gli sforzi dei liberali nella scelta di una colazione “moralmente sana” che prenda in dovuta considerazione la provenienza delle uova da galline ruspanti, il caffè del commercio equo solidale, nonché la produzione di una varietà di tossine, alcune delle quali (come mais geneticamente modificato e fagioli di soia) rappresentano una minaccia spirituale prima ancora che biologica…
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Psicologi verso Antropologi.
I primi, sulla scorta del razionalismo di cui sopra, vedono in giro per il mondo solo morali arretraterispetto alla nostra. Per i secondi, invece, tutte le civiltà hanno pari valore…
… Quando gli antropologi scrivevano di moralità, era come se parlassero una lingua diversa dagli psicologi che stavo leggendo …
Shwedwer (S) fa notare che la società occidentale è l’unica individualista. Forse è da lì che discende la sua etica desacralizzata…
… Shweder – citando l’antropologo Clifford Geertz – fa notare come tipico dell’occidente sia di guardare alle persone come individui ben distinti gli uni dagli altri…
Individualismo vs Sociocentrismo. Occidente vs Resto del Mondo…
… La maggior parte delle società sul nostro pianeta ha scelto la risposta sociocentrica, ponendo il primato del gruppo e delle istituzioni e subordinando l’individuo al gruppo. Al contrario, la nostra risposta individualistica pone gli individui al centro e rende la società un servitore del singolo …
Antichità e Illuminismo. Un match che si ripropone…
… La risposta sociocentrica domina la maggior parte del mondo antico, ma la risposta individualistica divenne un’alternativa concreta a partire dall’illuminismo…
Le teorie di ET e LK? Ad uso e consumo degli individualisti, secondo S…
… Shweder pensava che le teorie di Kohlberg e Turiel fossero prodotte da e per persone provenienti da culture individualiste …
Un esempio di cultura sociocentrica: gli Orissa…
… Shweder non ha trovato quasi traccia del pensiero sociale convenzionale nella cultura sociocentrica dell’Orissa, dove, come dice lui, “l’ordine sociale è anche un ordine morale” …
E il culturalismo? Un modo per consentire agli individualisti di liquidare la natura morale delle convenzioni…
… per Shweder la distinzione tra morale e mere convenzioni non è uno strumento che descrive l’evoluzione nel pensiero morale dei bambini… E’ piuttosto, una distinzione che si rivela ben presto uno strumento culturale per rispondere in senso individualistico alla domanda di una moralità matura…
Ma ET tenta una replica a S: i primitivi non trascurano i danni a terzi, semplicemente, nella loro ingenuità, li vedono anche dove non ci sono…
… Turiel sostenne che una volta prese in considerazione le “condizioni informative” indiane sul modo in cui funziona il mondo, si constata come molti esempi portati da Shweder a sostegno della sua tesi fossero in realtà autentiche violazioni morali, ovvero forme di danneggiamento di persone (vittime) realizzate in modi che l’uomo occidentale non puo’ vedere…
Occorre rispondere a ET: gli studi sugli “harmless taboo violation” servono a questo….
… anche per rispondere a questa obiezione ho iniziato a scrivere storie molto brevi su persone che fanno cose offensive, ma le fanno in modo tale che nessuno viene realmente danneggiato. Ho chiamato queste storie “harmless taboo violation“, ho inventato dozzine di queste storie ma ho subito scoperto che quelle che funzionavano meglio si dividevano in due categorie: disgusto e mancanza di rispetto …
Pulire il cesso con la bandiera nazionale è per voi un comportamento davvero indifferente dal punto di vista morale? Eppure non fa male a una mosca…
… Ad esempio, una delle mie storie di mancanza di rispetto è stata: “Una donna sta pulendo il suo armadio e trova la sua vecchia bandiera americana. Poiché non sa più che farsene… la taglia a pezzi e usa gli stracci per pulire il suo water…”
Obbiettivo: confutare ET raccontando storie “disgustose o che mancano di rispetto”.
In altri termini: anche noi occidentali sentiamo il richiamo della purezza, lo sentiamo eccome. Anche noi non siamo affatto indifferenti verso chi pulisce il cesso con la bandiera nazionale…
… Il razionalismo di Turiel ha predetto che ragionare sul danno è la base del giudizio morale, quindi, anche se la gente condanna il fatto che hai mangiato il tuo cane, dovrebbe comunque considerare l’atto come la violazione di una mera convenzione sociale e non di una regola morale … Ma è davvero così? Su questo punto si puo’ indagare sperimentalmente…
S contro ET. Chi prevale? Questo vuole stabilire la sperimentazione di Jonathan Haidt…
… La teoria di Shweder, d’altra parte, dice che le previsioni di Turiel dovrebbero valere solo tra i membri delle società laiche individualiste ma non altrove …
Articolazione dell’esperimento. Proporre 4 aneddoti “disgustosi” proposti in 4 città con culture che si pongono in punti differenti sullo spettro che va dal sociocentrismo all’individualismo. Chi condanna di più?
Esito: soprattutto i sociocentristi (cvd). Ma…
Ma tutti sono comunque sensibili alla purezza…
… nella mia ricerca Philadelphia sarebbe la più individualistica delle tre città (e quindi la più simile all’ideale occidentale di Turiel) e Recife sarebbe la più sociocentrica (e quindi più simile all’Orissa di Turiel). I risultati sono stati chiari e a sostegno delle tesi di Shweder. Dapprima c’è stata una conferma della scoperta di Turiel per cui gli americani fanno una grande distinzione tra violazioni morali e convenzionali sociali. Ma poi… Ho utilizzato storie prese direttamente dalla ricerca di Turiel: una ragazza spinge un ragazzo da un’altalena (questa è una chiara violazione morale) e un ragazzo si rifiuta di indossare un’uniforme scolastica (è una violazione convenzionale) … Avevo poi incluso una domanda, dopo ogni storia: “Pensi che qualcuno sia stato danneggiato da ciò che [la persona nella storia] ha fatto?” Se le scoperte di Shweder fossero giustificabili dalla presenza di vittime nascoste (come proposto da Turiel), allora le mie differenze interculturali dovrebbero scomparire una volta rimossi i soggetti che hanno risposto sì a questa domanda … Ma quando ho filtrato le persone, le differenze culturali sono diventate ancora più grandi, non più piccole. Questo esito costituisce un forte sostegno alla tesi di Shweder: la morale stessa va molto più in là del concetto di danno procurato al prossimo…
Ora possiamo ben dirlo: la purezza non è andata in soffitta, e quando si eclissa probabilmente non è per una maturazione morale ma per l’avvento di una cultura individualista… Non solo: anche in questi casi essa riemerge in altre forme. A destra con il patriottismo (è solo un esempio), a sinistra con il culto dell’ alimentazione e dell’ambiente…
… In altre parole, Shweder ha vinto lo scontro… Avevo replicato le scoperte di Turiel usando i metodi di Turiel su persone come gli occidentali istruiti come me cresciuti in una cultura individualistica, ma avevo confermato l’affermazione di Shweder che la teoria di Turiel non funzionava in assoluto. Il dominio morale variava pesantemente tra nazioni e classi sociali …. dopodiché si mostrava evidente la natura morale di talune condanne slegate da ogni danno procurato a persone…
Ad uscire sconfitto è il razionalismo…
… Era difficile capire come un razionalista potesse spiegare questi risultati. Come potrebbero i bambini auto-costruirsi la loro conoscenza morale del disgusto e della mancanza di rispetto attraverso analisi personali circa la nocività di certi atti? Ci devono essere altre fonti di conoscenza morale, compreso l’apprendimento culturale (come sosteneva Shweder), o intuizioni morali innate su disgusto e mancanza di rispetto (come ho iniziato a discutere anni dopo) …
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Curiosità: chi nelle storie disgustose “condanna” spesso “inventa” delle vittime.
Dubbio: ma viene prima la “vittima inventata” o l’azione malvagia? L’obiezione di ET torna allora in altra forma…
… la vittima inventata è un esempio delle “ipotesi informative” di cui Turiel aveva parlato? Le persone condannavano davvero le azioni perché avevano previsto questi danni, o era il processo inverso – erano le persone che inventavano questi danni perché avevano già condannato le azioni? …
Ma, vittime a parte, prosegue la condanna, è questo l’esito di ulteriori verifiche. Poche speranze per ET…
… Eppure, anche quando i soggetti hanno riconosciuto che le loro affermazioni sulle vittime erano false, si sono comunque rifiutati di dire che l’atto era corretto …
Il razionalismo esce male da questo tour de force sperimentale: noi condanniamo i comportamenti ripugnanti anche se non sappiamo dire perché. Mettiamo assieme qualche argomento ma giusto per difendere giudizi fondamentalmente istintivi. In fatto di morale il ragionamento ha un ruolo ancillare…
… la condanna degli atti ripugnanti non si fondava su ragionamenti canonici… è vero che i soggetti coinvolti stavano lavorando sodo dal punto di vista cognitivo… Ma non stava ragionando alla ricerca della verità; era un ragionamento a sostegno delle loro reazioni emotive. Era il ragionamento descritto dal filosofo David Hume, che scrisse nel 1739 che “la ragione è… solo schiava delle passioni …