Come Giuda: La gente comune e i giochi dell'economia all'inizio dell'epoca moderna (Saggi) (Italian Edition)
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Tutti sanno che era un traditore, un personaggio talmente brutto, così proverbialmente malvagio e infido, da diventare ridicolo. In effetti parlarne o scriverne, benché da ultimo vi sia una nuova attenzione per l’apostolo infame, continua ad apparire superfluo.Read more at location 74
Sin dal Medioevo, del resto, e dalla «leggenda» che lo immortalò come mostro perversamente incestuoso e parricida, Giuda è stato rappresentato e divulgato nel segno dell’anomalia e della eccezione.Read more at location 78
Giuda, in effetti, ha reso e rende possibile pensare la mala fede come un’azione economica criminale e insensata a un tempo. È in Giuda che, forse per la prima volta, un comportamento economico aberrante per definizione è stato definito la faccia triviale di un’incapacità di comprendere la Verità.Read more at location 90
taluni economisti abbiano fatto uso dell’espressione l’economia di Giuda[1] per riflettere sull’esplosione recente di un’economia finanziaria e improduttiva su scala planetaria,Read more at location 96
In che modo si fa una scelta economica? Perché si decide di comprare questo o quello? Come mai tanta gente decide, ha deciso, oggi come nell’Ottocento bancarottiere descritto da Émile Zola, di affidarsi a chi – apparentemente autorevole – le consigliava di investire i propri risparmi in titoli di credito a rischio? Perché questa folla si è fidata?Read more at location 108
Si potrebbe anche dire che il «mercato», considerato nelle sue prime manifestazioni concrete e locali (i mercati, appunto), rivela una natura nitidamente metaforica, e appare, più che come un organismo a sé stante, come un metalinguaggio o una metaistituzione: ossia come un insieme che di continuo allude ad altri discorsi e ad altre realtà.Read more at location 122
rinvia di continuo e sistematicamente al contesto di relazioni sociali, affettive, religiose, culturali che contengono i «mercati»Read more at location 126
Se è vero che sono la scarsità, la qualità e l’apprezzamento individuale a fare il prezzo di una cosa, come si comincia a stabilire sin dal Duecento, è altrettanto vero che il giudizio riguardo all’equilibrio dei prezzi e dunque l’ultima parola in materia di prezzo e valore, ossia in materia di scarsità, abbondanza, gradevolezza di un oggetto, spetta a coloro che le élite politiche e religiose riconoscono come più esperti, più fidati, più conosciuti e più rispettabili, in una parola ai più fideles sulla scena sociale ed economica. Il diritto di far funzionare i mercati è riconosciuto, quindi, essenzialmente a questa microcomunità di esperti:Read more at location 137
Poiché le «regole» dei mercati erano dunque tanto politiche quanto economiche, non è strano che l’inadeguatezza a comprenderle, eventualmente derivante da molteplici cause, economiche, appunto, oppure religiose, culturali e civiche, e riguardante dunque gran parte di quanti nominalmente partecipavano ai giochi dell’economia, venisse cifrata in termini di incapacità di partecipare a quanto l’espressione bene comune enigmaticamente significava.Read more at location 155
Fu tuttavia «Giuda», in quanto personaggio lentamente costruito nei secoli, a riassumere corposamente in sé e a rendere divulgabili i diversi aspetti di un’inettitudine e di una incomprensione economica, in se stesse identiche al tradimento degli ideali di pubblica felicità che l’Occidente cristiano aveva progressivamente edificato.Read more at location 160
analizzare la figura di Giuda nella storia anche secondo una considerazione di stampo economico: la sua incapacità di valutare la propria utilità accettando uno scambio tra l'incommensurabile figura di Cristo con una misera somma di denaro viene descritta come “rozzezza economica”.Read more at location 169
l'incomprensione da parte di Giuda del valore che Maddalena sparge in forma di unguento sul capo di CristoRead more at location 172
La mancanza di attenzione per il proprio interesse è indicata da Adam Smith nel 1759 come l’origine di un disprezzo sociale ben meritato. Di una disistima per chi dimostra nei fatti di non capire, nello stesso tempo, quello che gli conviene e quello che è di pubblica utilità[2]. La noncuranza per il proprio ruolo sociale ossia per la propria reputazione era del resto, già nel Duecento, indicata come una forma di bestialità economica[3].Read more at location 182
Nel centro di questa indifferenza per la propria utilità e per quanto, da un giorno all’altro, la poteva determinare, stava secondo i teologi e i giuristi medievali come, secoli dopo, per Adam Smith, una fondamentale rozzezza economica.Read more at location 187
verrà un poco alla volta definito fino a farne il modello e l’archetipo di una personalità economicamente deviante.Read more at location 404
Uno dei primi caratteri che vennero rilevati nella incerta rappresentazione evangelica della figura di Giuda fu, tra Oriente e Occidente, la rozzezza del suo intendimento; o, in altre parole, il primitivismo razionale che pareva stare al fondo del suo tradimento.Read more at location 410
si definiva «giudaica» la tendenza umana a pensare la divinità nei termini di una razionalità concreta e contingente, in qualche modo fisica.Read more at location 414
Ma Giuda è anche il tipo dell'ignaro disadatto a qualunque tipo di gioco economico in conseguenza della sua connaturata selvatichezza.VieneRead more at location 955
la natura furtiva di Giuda, derivato della sua insipienza, ora è posta in diretto rapporto con una rappresentazione del Cristo, degli averi di Cristo, intesi come analoghi alla “cosa pubblica”, allo Stato.Read more at location 957
la natura furtiva di Giuda, che, come si è visto, era null’altro che un derivato della sua insipienza ossia della sua incapacità «carnale» di comprendere le verità della fede, ora è posta in diretto rapporto con una rappresentazione del Cristo, degli averi di Cristo, che li intende come analoghi se non identici alla «cosa pubblica», allo Stato: uno Stato che per Agostino poteva ovviamente rinviare soltanto alla maestà sacrosanta dell’Impero romano e alla persona divina dell’imperatore insediato a CostantinopoliRead more at location 1143
storicamente la figura del Giuda è riapparsa per segnalare l'abiezione dei monaci avari e avidi di ricchezze private. Dopo il Mille Giuda poteva rappresentare sia chi vendeva cose sacre sia chi si rivoltava contro la sacralità dell'Ordine costituito dal pontefice romano,Read more at location 1802
significato di questo personaggio si è dunque delineato con una sempre maggiore specificità economica,Read more at location 1804
tutti coloro che, svolgendo funzioni amministrative subalterne, potevano facilmente essere sospettati di non comprendere il senso profondo di quanto facevano e dunque di tradire il mandato che avevano ricevuto,Read more at location 1986
Ragionando sulla «leggenda di Giuda», molti studiosi hanno ritenuto che essa sia significativa soprattutto nell’ambito di una ricostruzione della storia dell’antisemitismo o comunque delle sue premesse medievali[60].Read more at location 2208
Tra XII e XIII secolo la perversità di Giuda tendeva ad apparire come identica a una natura, un'indole animalisticamente incapace di afferrare il significato profondo della convivenza economica e sociale e in cui la sua avaritia risultava sempre più come il nucleo profondo della sua mostruosità e che poneva la domanda riguardante in generale il perché della devianza concretizzata nella società da comportamenti economici aberranti.Read more at location 2801
una civiltà come quella dell'epoca, che si stava organizzando economicamente secondo un sistema di relazioni tra mercati, si poneva dunque come centrale la questione relativa all'equivalenza fra valore e prezzo delle cose. IlRead more at location 2804
L’incapacità di capire la differenza fra valore e Valore, oppure fra un interesse immediato e un profitto futuro incomparabilmente maggiore, caratterizza definitivamente la maschera di Giuda sul finire del XII secolo.Read more at location 2816
Uno sguardo alle raffigurazioni della cacciata dei mercanti dal Tempio prodotte fra XI e XIV secolo, per esempio quelle proposte dell’Evangeliario di Matilde di Canossa o da un codice bolognese del primo Trecento (figg. 1 e 3), potrà far ulteriormente riflettere su come questi «mercanti» scacciati venivano immaginati e pensati: la loro confusione di folla qualunque, il loro disordinato affaccendarsi, la loro quotidiana carnalità saltano agli occhi, segnando la loro identità di gruppo come probabilmente non appartenente all’area del Tempio. Ancora in piena età moderna, da Jan Sanders Van Hemessen a Jacopo Bassano (fig. 2), dal Greco a Jacob Jordaens e Rembrandt, i «mercanti» cacciati dal Tempio saranno raffigurati come una folla impura e grottesca.Read more at location 2970
La possibilità legittima di determinare il prezzo di una cosa, o di una prestazione, o di un favore, dunque di stabilire un rapporto fra valori a volte uguale a quello più consueto, a volte diverso da quello corrente sino a quel momento, venne quindi messa a fuoco gradualmente fra XII e XIII secolo nell’ambito prima delle controversie intorno alle pratiche «simoniache», poi definendo quello che si doveva intendere con la parola usura.Read more at location 3004
dimostrata la continuità nell'economia trecentesca tra doni e misericordie da un lato e investimenti spese e profitti dall'altro; si analizza qui come tale economia sia fattore importante nella generazione della nozione di prezzo “giusto” e della formazione di élite che regolavano un mercato.Read more at location 3429
era possibile definire l’appartenenza all’organizzazione economica «dei buoni e dei giusti» a partire dalla capacità individuale di comprendere la differenza che esisteva, tanto dal punto di vista economico quanto da quello politico, fra un guadagno assolutamente sicuro e un guadagno probabile ma non certo.Read more at location 3446
Primo fra tutti lo scambio realizzato nella forma dello scambio di favori, del dono o dell’elemosina protratta nel tempo, ma anche della «restituzione» di una percentuale di ricchezza di cui si potesse prevedere l’iniqua acquisizione[32]. Chi sapeva correttamente giocare il gioco dell’economia praticando normalmente questo tipo di transazioni che, con gli occhi dell’odierna economia liberista o neoliberista, possono apparire non-economici, assumeva in modo compiuto i caratteri dell’autenticità cristiana,Read more at location 3756