lunedì 24 giugno 2013

Aborto sì e aborto selettivo no?

Sulla battaglia pro-life sono abbastanza scettico: non ho mai visto un abortista – specie se ateo e/o di sinistra – arretrare di un passo. Mai un dubbio, mai un cedimento, non c’ è argomento in grado di smuoverlo. Ci rinuncio. Gli unici imbarazzi alla domanda: “perché tolleri l’ aborto e poi ti scaldi tanto per l’ aborto selettivo”?

p.s. l’ aborto è detto selettivo quando il nascituro viene soppresso dopo che se ne conosce il sesso, di solito è la femmina a farne le spese.
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Sulla battaglia pro-life sono abbastanza scettico: non ho mai visto un abortista – specie se ateo e/o di sinistra – arretrare di un passo. Mai un dubbio, mai un cedimento, non c’ è argomento in grado di smuoverlo. Ci rinuncio. Gli unici imbarazzi alla domanda: “perché tolleri l’ aborto e poi ti scaldi tanto per l’ aborto selettivo”?

p.s. l’ aborto è detto selettivo quando il nascituro viene soppresso dopo che se ne conosce il sesso, di solito è la femmina a farne le spese.

  • Rita Vergnano piace questo elemento.
  • Riccardo Mariani Nella divergenza di giudizio tra aborto e aborto selettivo vedo trapelare una forma di disonestà intellettuale, quasi che dietro i pro-choice si nascondesse in realtà una lobby femminista anziché un gruppo preoccupato di difendere la “libertà di scelta”: solo chi è impegnato a difendere la donna a prescindere è legittimato a tollerare l’ aborto e disprezzare l’ aborto selettivo; nel primo caso, infatti, la donna è parte attiva, nel secondo parte passiva.