mercoledì 1 febbraio 2012

Il confronto si fa duro

evadere le tasse è peccato, se lo fa un religioso è anche scandalo…

Angelo Bagnasco

Per la riabilitazione della figura dell’evasore totale alla luce della dottrina sociale della chiesa. La chiave di questo magnifico pensiero, sviluppato da grandi Santi e Pontefici sulla base della parola di Dio, è il primato della persona.
Se è vero quanto afferma Luca Ricolfi, che la pressione fiscale effettiva ha raggiunto il 60 per cento, in Italia il primato è senza dubbio statale. Il primato dello stato è un’idea comunista, nazista, fascista, europeista, non un’idea cattolica. E’ un’idea intimamente totalitaria. Dunque l’evasore totale va considerato un resistente, sia da un punto di vista strettamente cristiano, perché evadendo boicotta un’empia repubblica che finanzia l’aborto e incoraggia l’apertura domenicale dei negozi, sia da un punto di vista più genericamente umano, perché evadendo mantiene aperto lo spazio indispensabile al dispiegamento della libertà personale. (Sto parlando ovviamente dell’evasore totale cosiddetto, in realtà un evasore parziale. Il vero evasore totale non esiste: qualcuno riesce a evadere le imposte dirette ma nessuno può evadere le imposte indirette. Chi evade l’Irpef paga comunque l’Iva e le accise, e anzi spesso paga di più, perché maggiormente consuma).

 

Camillo Langone

Alex Pardee

… neanche più gli occhi per piangere…