Il canone rai è un tributo come tutti gli altri, pagarlo non è solo segno di civiltà, è un obbligo
Che il canone Rai sia un tributo non ci piove, che sia “normale” è quanto meno dubbio.
Cosa caratterizza un tributo civile?
Il fatto che non esiste (ancora) una tecnologia in grado di trasformarlo in prezzo.
Esempio: i tributi con cui finanziamo la difesa nazionale non possono essere trasformati in prezzi di mercato se non con molta difficoltà.
Ma per il canone Rai le cose stanno diversamente: basta infatti criptare i programmi consentendo l’ accesso a chi paga il prezzo.
Oggi, invece, si tassano i possessori di televisore presupponendo che fruiscano di un servizio. Nemmeno Robin Hood puo’ essere chiamato in causa.
E’ come se un macellaio si rifiutasse d’ incassare il corrispettivo dai suoi clienti per poi presentare un forfait a me che, essendo in sovrappeso, probabilmente qualcuna delle sue bistecche me la sono sgagnata.
Ma perché ostinarsi allora nelle contorsioni? Semplice, perché alla soluzione lineare segue un passo obbligato: la privatizzazione del servizio.
Non sia mai.
… Homo Contribuens: in attesa di giustizia ci adeguiamo usi ad obbedir tacendo…