Fabio Fazio (FF) avrebbe dovuto invitare i pro-life nella sua trasmissione?
Lui dice di no: "se vogliono parlare, lo facciano nelle loro trasmissioni".
Giusto, sennochè "Vieni via con me" è classificata come "servizio pubblico".
FF, e molti con lui, quando replicano così, dimostrano di non conoscere il significato dell' espressione "servizio pubblico".
Una trasmissione del servizio pubblico è una trasmissione utile a tutti ma che il mercato non puo' produrre a causa degli inevitabili "comportamenti opportunistici" a cui darebbe luogo una simile impresa.
Tutti sanno cosa sia un comportamento opportunistico: l' opportunista dice mentendo che non è interessato ad un certo bene, in questo modo non contribuisce alla sua produzione, dopodichè, una volta che il bene è stato prodotto con risorse altrui, lo sfrutta al pari degli altri visto che non puo' più essere escluso. Per esempio: posso dire che non m' interessa lo scudo anti-aereo e non finanziare così il progetto della difesa. Ma poi, una volta che il progetto è concluso, anch'io, che abito in Italia, godrò inevitabilmente di quella protezione. [Un modo rozzo per aggirare il problema consiste nel dichiarare "servizio pubblico" lo scudo spaziale e finanziarlo con le tasse generali].
Da quanto detto capiamo che condizione necessaria affinchè una trasmissione TV sia "servizio pubblico" è che "tutti" i contribuenti ne usufruiscano. Questo perchè "tutti" sono chiamati a finanziarla.
Bene, davvero qualcuno potrebbe sostenere seriamente che i pro-life, nonostante godano di una trasmissione come "Vieni via con me", non vogliano ammetterlo? Sostenerlo rasenta l' assurdo, chiunque ne converrà.
Conclusione elementare: se vogliamo che sia "servizio pubblico", il diritto di replica è dovuto. Punto.
stanca replica: "ma allora tutte le trasmissioni del servizio pubblico sarebbero imbottite con "diritti di replica".
E' una risposta senza alcun peso specifico poichè pone un problema che riguarda solo chi ritiene che esista un "servizio pubblico" in tema di Radio e TV. E' dunque un' obiezione irricevibile per un libertario. Al contrario, potrebbe angosciare ancor di più i "fabiofaziosi", ovvero coloro stessi che la avanzano, visto che in genere sono proprio loro a sostenere la necessità di un "servizio pubblico".
I più superficiali potrebbero poi pensare che "Vieni via con me" sia in ogni caso in grado di ripagarsi da sè visti i buoni ascolti. Ma questo testimonia solo che non si tratta di "servizio pubblico", il mercato puo' produrre "beni che si ripagano" e la Rai non è dunque l' ospite adeguato.
P.S. In questa sede non giudico comunque i contenuti della trasmissione. Su tre puntate ne ho visti dieci minuti, qualcuno faceva delle liste elencando un po' alla rinfusa oggetti simbolici e altre suppellettili cariche di "memoria"; insomma, le classiche "liste" di chi è invecchiato ben prima di finire la gioventù. Il giovane/vecchio è uno che a 30 anni è già zeppo di malinconie, cosicchè guarda al passato con il languore e l' occhio spento dell' ottuagenario. Non lasciatevi ingannare, sotto quel languore cova l' odio, sentimento sempre presente dove esala il romanticismo. L' aspetto mellifluo è riservato alla "parrocchietta" che condivide quel passato, di fronte al clandestino o al "diverso" che "non lo capisce" il mellifluo sente estraneità e tira subito fuori l' artiglio fatto di sarcasmo e disprezzo. Del resto, FF è così. Poi c' era Saviano che parlava di Mafia, un argomento che 99 volte su 100 mi fa sbadigliare, lo ammetto.
P.S. Ho sentito anche questa: "se quelli sono i pro-life, noi chi siamo, i pro-morte?". E perchè no? Io, per esempio, sono favorevole a testamento biologico, eutanasia volontaria, e ad ogni provvedimento che legalizzi la possibilità di morire quando uno crede e come crede. Se questo è essere pro-morte, perchè avere paura delle parole? Solo chi punta sugli slogan puo' preoccuparsi. E ho la sgradevole sensazione di conoscere un prototipo del genere.