Un via fruttuosa per riconciliare soggettività ed oggettività la offre il reverendo Bayes.
Il suo teorema sta su un rigo e in fondo per molti ( i cosiddetti bayesiani) racchiude tutto cio' che possiamo salvare dell' epistemologia novecentesca.
E cosa c' è di più oggettivo della conoscenza scientifica?
Senonchè la concezione probabilistica bayesiana è di carattere soggettivo (con la probabilità non si indica una frequenza ma il coefficiente di una scommessa). De Finetti ha insistito in modo eloquente su questo punto.
Una conoscenza oggettiva fiorisce così dalla conoscenza soggettiva.
Non solo, aggiungendo qualche ipotesi si puo' dimostrare che... "due persone che discutono giungeranno necessariamente ad un accordo completo su tutte le questioni"!? (qui la nota - un po' incasinata - che valse il Nobel al prof. Auman).
Sono proprio felice che uno dei più grandi "bayesiani" sia stato il Cardinale Newman, neo beatificato da Benedetto XVI nel corso della sua visita inglese.